Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Miele_    21/02/2013    6 recensioni
[ 10 Capitoli ]
[ Diverse Pairings, anche Crack! ] [ Arancione ]
[ Contenuti Forti | Incompiuta | Tematiche Delicate | Het | Slash ]

Dal Capitolo 01:
Infondo, Midorikawa era famoso proprio per quanto fosse stronzo, e per quanto poco gli importasse di tutti quelli che avesse attorno, compresi i suoi compagni.
“Perfetto, e il nome del defunto?” disse con la stessa cadenza di prima, accavallando le gambe e sistemandosi gli occhiali sul naso. Sembrava gli piacesse dire ‘perfetto’.
“Non saprei, vedremo stanotte” ridacchiò l’uomo, girandosi di scatto facendo ondulare la coda di capelli verdi e chiudendo la porta dietro di sé, il tutto seguito ancora da un altro scampanellio, sotto lo sguardo attonito di Hiroto Kiyama.

[ Presenza di una mia OC ]
Genere: Drammatico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 ::L’innocente::

 

{ Chapter 00 :: Escape. }

 
Bradford, Inghilterra. 17 ottobre 2012, 20:05.

Era autunno, avrebbe potuto accorgersene anche se la data di quel giorno sul calendario non segnasseil 17 ottobre.
Camminava per il vialetto di pietre incastonate male, ricoperte di foglie secche che andavano dalle sfumature dell’arancio e del giallo, all’arancione.
Quando le suole delle sue scarpe si appoggiavano su alcune di esse, quelle emettevano uno scricchiolio appena udibile, che però in quella notte senza stelle sembrava propagarsi in maniera fuori dal comune.
Si sentiva come se qualcuno lo stesse osservando e seguendo da dieci minuti a quella parte, ma non aveva neanche il coraggio di girare lo sguardo per accertarsi che le sue paure fossero fondate.
C’era molta gente, in effetti, a cui non andava proprio a genio.
Ma quello era il minore dei mali.
Il peggiore, era tutto quel rimorso che lo consumava dall’interno, e che ogni giorno gli rendeva più difficile continuare a vivere la sua vita come se niente fosse.
Si sentiva in colpa, a volte avrebbe voluto rivelare tutto alla polizia, ma poi si rendeva conto che con quella confessione, non avrebbe distrutto solamente la sua vita, ma anche quella delle persone che più gli stavano a cuore al mondo.
Ed era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare.
Fece appena in tempo a sollevare lo sguardo da terra, dove pochi secondi prima aveva finito di sbriciolare con la scarpa una foglia secca, prima di accorgersi di una donna che veniva verso di lui, con capo e corpo coperti da una tunica blu scuro, illuminata dalla Luna che aveva pensato improvvisamente di farsi vedere alle sue spalle.
Poi, non vide più nulla, se non il buio.
Questa volta, anche la Luna era sparita. Forse per sempre.
 

Luogo imprecisato, Inghilterra. Data e ora sconosciute.

Gli occhi da cerbiatto color cioccolato della bambina saettavano vacui da sua mamma alla valigia ormai stra-colma posizionata ai suoi piedi.
“Che fai, mamma?” domandò dopo pochi secondi, portandosi il pugnetto alle labbra sottili, chiudendo gli occhi per un secondo.
“Stiamo andando via, piccola” risposte in fretta la donna dai capelli verde scuro, intenta a mettere dentro alla valigia ogni cosa le capitasse fra le mani, con una velocità mai vista, e controllando ogni pochi secondi l’orologio appeso alla parete.
“E il papà?” domandò ingenuamente lei, sfregandosi con l’altra mano, coperta da un piccolo guanto di lana,  la guancia arrossata e paffuta.
“Il papà ci aspetta lì, amore” rispose la donna, girandosi dall’altra parte per asciugare una lacrima che le stava rigando il volto, per poi rivolgere ancora lo sguardo verso la sua bambina, prendendola in braccio con solo il braccio sinistro, mentre con l’altro trascinava l’ormai completamente piena valigia.
“Perché ce ne stiamo andando, mammina?” domandò Harumi, saltellando su se stessa un paio di volte per poi lasciarsi prendere dalla mamma, allacciando le braccia attorno al suo collo.
“Perché quello è un posto bellissimo” rispose dopo qualche attimo, una volta uscita dalla casa ed aver manovrato per qualche secondo nella serratura, per mettere finalmente fine a quella via piena di fughe, ed infilandosi nel primo taxi senza farsi notare, lasciando poi per sempre quella casa, ormai piena di troppa disperazione per essere dimenticata facilmente.
Perché quello è un posto bellissimo!Le risuonarono le sue stesse parole nella mente, una volta entrambe partite a bordo di quel veicolo.
Per poter essere finalmente liberi, avrebbe dovuto dire.
 

 ____________________________________________________________________________________
 
Mi mancavate troppo, quindi eccomi qua ancora, dopo poco più di un mese.
Scusatemi, ma non riuscivo ad andare avanti senza di voi.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Miele_