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Autore: 19_ACSECNARF_94    21/02/2013    1 recensioni
[Vita dei campi]
Rosso malpelo. E se Malpelo non fosse destinato alla morte, se avesse dovuto vivere?
come sarebbe andata?
questo è un finale alternativo dove il ragazzo potrà avere una vita più serena.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il riscatto di Malpelo

“Allora perché tutti quelli che lavorano nella cava non si fanno mettere in prigione? -si domandò Malpelo- Perché dobbiamo morire sottoterra, al buio e senza poter decidere del nostro destino?”
Malpelo non ci stava, non voleva fare la morte dei sorci, se le sue alternative erano la miniera o il carcere, lui sceglieva la gabbia, almeno dalle sbarre avrebbe visto il cielo.
Fu così che l’indomani rubò quei quattro spiccioli allo Sciancato, badando bene di farsi scoprire.
“A ladro! A ladro! Malpelo, maledetto furfante, a cosa ti servono i miei denari se anche la tua famiglia ti ha abbandonato!”.
Nel giro di poche ore fu portato in prigione a marcire lì per l’eternità.
Lì non era l’unico Malpelo, due su tre avevano i capelli rossi. Ah quant’è vero che nel malpelo c’è cattiveria, quel posto ne era la dimostrazione.
Appena fu dentro si posizionò sotto la finestrella ad ammirare il cielo chiedendosi se da morto sarebbe salito lì, come diceva Ranocchio, oppure sceso di nuovo sottoterra. Era notte fonda e lui stava ancora lì aggrappato alle sbarre a contar quei punti di luce che illuminavano la sua oscurità, quando un altro rosso, un uomo, gli si avvicinò.
“Cosa fai? È tutto il giorno che sei lì.”.
“Guardo il cielo! Per anni sono stato sottoterra nelle cave di rena, sono passato da quella prigione a questa voluta gabbia solo per sentirmi libero di osservare il paradiso.”.
“Tu non marcirai qua dentro. Te lo garantisco, sei troppo giovane e sarai il riscatto di tutti i malpelo! Domani finiscono i miei giorni da carcerato, ma sono vecchio e stanco, non ho molto da vivere e nessuno che mi aspetta. Indosserai il mio mantello e quando le guardie faranno il mio nome uscirai tu al mio posto.”
“Anche io sono solo, non saprei dove andare e non ho paura della morte per me può arrivare anche qui!”.
“No, tu sei giovane! Devi vivere! Và verso est, chiedi di Barto, è anche lui un rosso, ma ha avuto fortuna. Ha delle terre e sarà disposto ad aiutarti! Almeno lavorerai riscaldato dal sole e rinfrescato dal vento!”.
 
Di buon ora i gendarmi andarono alla cella, chiamarono a gran voce l’uomo che rimase steso nel suo giaciglio, al suo posto si alzò il ragazzo, il quale si avvolse nel mantello del uomo, chinò il viso e si diresse verso l’uscita con il cuore gonfio di paura.
Le guardie non si accorsero dello scambio e il ragazzo presto fu fuori.
Pioveva. Una pioggerella fine. Malpelo alzò il viso al cielo, le gocce di pioggia gli rigavano le guance come se fossero le lacrime che non riusciva a versare. All’orizzonte vide il sole.
Il sole della sua nuova vita.

  
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