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Autore: sunneh    21/02/2013    4 recensioni
..."Era ancora lì,in quella gabbia di matti. Non sapeva perchè ci fosse entrata. Non sapeva perchè continuasse ad andarci."...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era ancora lì,in quella gabbia di matti.
Non sapeva perchè ci fosse entrata.
Non sapeva perchè continuasse ad andarci.
Tutto lì dentro contribuiva a farla stare peggio,dall'odore di gomma per cancellare,alle finestre trasparenti,le quali lasciavano penetrare le cupe nuvole di febbraio,che spesso s'impadronivano del cielo.
Per lei erano sempre cupe,le giornate.
Ma del resto,era troppo,troppo immatura per gestire tutte le sensazioni che le si accavallavano addosso,facendole sentire la ormai familiare sensazione di angoscia nello stomaco.
Nella maggior parte dei casi finiva col reprimere le proprie emozioni fino a pensare di averle dimenticate. Nel restante numero di casi,semplicemente scoppiava in lacrime,dando anima alle emozioni che teneva celate nella parte più nascosta del cuore.
La gente non lo capiva,però.
Pensavano semplicemente che fosse debole - forse lo era - lasciandola ogni volta sola con la sua penna,e il foglio,il quale riceveva ogni forma di tortura,fino a quando ciò che scriveva non prendeva un senso.
Ogni tanto riemergeva dal mare di parole che erano state impresse sul foglio,e guardava il chaos che le si creava intorno,forse per non pensare a quello che aveva in testa.
Tutti erano così felici,così in pace con loro stessi.
Anche lei lo sembrava,agli occhi degli altri. Almeno sperava.
Odiava il fatto che non sarebbe riuscita a diventare come loro,come gli altri,come tutti.
Sapeva di essere diversa. Ne era sicura.
Non sempre,però la considerava una cosa positiva.
In verità,non lo era mai stata.
L'ennesimo 'driiin' della campanella la riportò alla realtà. 
Si stropicciò gli occhi,come se si fosse appena risvegliata da un sonno profondo. Appena riuscì a mettere a fuoco il mondo attorno a lei,se ne accorse: tutti la  fissavano.
Istintivamente si toccò le guancie,bagnandosi leggermente i polpastrelli.
Cristallinee lacrime le rigavano il volto bianco,arrossandole gli occhi nocciola.
Si asciugò grossolanamente le lacrime con il dorso della mano,poi se la portò sulla fronte.
Era successo,ancora.
Si avvicinò veloce alla porta,uscendo poi,e sbattendola forte alle sue spalle. La classe dietro di lei scoppiò in una risata fragorosa,la quale contribuì nell'aumentare il numero di lacrime che piano le bagnava il viso.
Arrivò ai bagni più vicini,e sentì quel familiare odore di alchool,con il quale era stato disinfettato dopo le 8 ore di viavai studentesco.
Conosceva bene quell'odore.
Si chiuse la porta alle spalle,facendo attenzione a non attirare l'azzenzione,lasciando poi scivolare lentamente la schiena lungo la parete di fredde mattonelle,fino ad arrivare ad accovacciarsi difronte al wc.
Si asciugò ancora una volta le lacrime,tirando poi su col naso. 
Si scorciò a fatica le maniche della felpona che indossava,lasciando le ormai lacerate braccia scoperte.
Dalla tasca anteriore dei suoi jeans estrasse un temperamatite con le viti allentate,le quali svitò del tutto.
Estrasse la lama da esso,stringendola con forza tra le dita affusolate.
A quel punto le sue braccia erano diventate troppo asciutte per i suoi gusti.
Una fitta d'angoscia,seguita da una scarica di adrenalina le attraversò il basso ventre.
Stava succedendo,ancora.
  
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