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Autore: Dave637    22/02/2013    0 recensioni
Vi è mai capitato di pensare di aver sbagliato qualcosa? Di avere nostalgia di qualcosa che avevate o eravate e, ora, per via di una decisione quel qualcosa non potrà più esistere? A me è capitato...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono stanco... Infilo le cuffie dell'ipod nelle orecchie. Volume a cannone, seleziono riproduzione casuale e chiudo gli occhi.
Parte la canzone.
La riconosco.
A dire il vero no, ma almeno capisco qual'è.
Non mi ricordo il titolo, e nemmeno chi la canta.
È pure una cover.
Ricordo solo di aver visto il video e di aver notato che la cantante era piuttosto carina. Per quello l'avevo scaricata. Lei e la band dovevano avere più o meno la mia età... comunque non meno di 20 e non più di 25. Non sembravano nemmeno di quelli che se la tirano, ma ragazzi che cercano di diventare famosi grazie a youtube e itunes, inguainati nei loro abiti all'ultima moda e impugnando strumenti appena usciti dal negozio, presi apposta per il video.
Sorrido.
Mi mancano i tempi in cui lo facevo pure io.
Mi manca andare in giro in gruppo carichi come sherpa, trasportando strumenti e amplificatori.
Mi manca sentire i timpani fischiare dopo una prova microfono andata male.
Manca non sentire quello che la gente ti dice dopo 2 ore che le casse ti martellano.
Mancano le risate, gli applausi, la cena dopo la serata con quanto offriva il gestore, la sala di registrazione, lo scrivere musica e provarle ad oltranza finché non si era tutti soddisfatti del risultato. Provare all'infinito gli stessi accordi, i battibecchi tra tastierista e batterista, con la cantante che imprecava con espressioni talmente colorite da far rabbrividire qualsiasi scaricatore di porto, nonostante sembrasse così dolce e delicata.
Una gomitata alle costole mi fa riprendere un attimo. È Claudio.

- Uè, non è che mo' ti metti pure a russare, no? -

- Quando ti sei riposato tu, non ti ho preso per il culo -

- Ma io non sono te -

Non fa una piega.
Mi rendo conto solo ora di aver un bullone della ruota del Lince piantato nella schiena. Mi stacco dall'appoggio improvvisato, sgranchendomi la schiena.

- È successo qualcosa? - chiedo

- No, ma tra due minuti ci muoviamo, bello addormentato -

Sposto lo sguardo, vedo i due gemelli della 125ª Mortai che se la ridono.

- Dormito bene, cucciolo? - mi fa uno dei due.

- Fanculo Alvise -

Mi tende una mano per aiutarmi a rialzarmi. La afferro e mi tiro su.

- Mi chiedo come diavolo fai a dormire, io sono troppo stanco pure per quello -

- Dai, forza - gli rispondo - Tra un po' saremo di ritorno -

- Già -

Cerco di togliere alla meno peggio la polvere che ricopre la mimetica. Guardo i miei compagni. Non versano in migliori condizioni. La sabbia dell'Afghanistan è dura da pulire. Dopo un po' pasa anche la voglia.
Ci si mette in colonna e ci si comincia a spostare. Sistemo la cinghia dell'AR mentre chiudo la portiera del Lince.
Quello che vedo sono facce stanche, mimetiche sporche e fucili con evidenti segni di usura.
Molto diverso dai volti sorridenti, i vestiti in tiro per la serata e gli strumenti musicali nuovi di pacca.

Però, ora che ci penso... Le amicizie, le esperienze, le cose viste, i casini fatti, le risate, persino le punizioni...

                                         La radio gracchia.

Non cambierei una virgola.

                                        << CONTATTO LATO SINISTRO!!>>
                                        Gli otturatori scarrellano, tocca a noi.

Nemmeno ora.

  
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