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Autore: NanaQueen    22/02/2013    1 recensioni
Il dolore e le domande di una ragazza ventenne.
A vent'anni cosa vuoi sapere della vita?
Non si può sapere niente, fino a quando non è proprio lei a porti le domande senza una risposta.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La tua pelle sembra carta velina sotto i miei palmi. 
E' così fragile e delicata che ho paura di toccarla, ho paura di spezzarla.
Sento le lacrime che si fanno spazio sulle mie guance rosee.
Non guardarmi, ti prego. Non devi vedere che sono così fragile. Fragile come la tua pelle.
La tua pelle che un tempo era colorita, ora è pallida, bianca. Bianca come le coperte che ti avvolgono.
Il silenzio è rumoroso. Mi mordo il labbro per sbarazzarmi delle lacrime che continuano a scendere.
Andate via, fottute lacrime.
Vorrei tu rimanessi qui per sempre.
E con "qui" non intendo proprio qui, tra queste coperte, in questo letto.
Qui significa nel mio letto, in quello dove abbiamo fatto l'amore tante volte. Non pensavamo al male, in quei momenti.
Qui significa nel mio monolocale che ti sembrava un castello, perchè tu eri la principessa e io.. beh, la tua principessa. Due principesse in un castello enorme. O due innamorate in un monolocale troppo stretto.
Cosa dirò all'agente immobiliare? Aspettava una nostra risposta.
A te piace molto l'attico che abbiamo visto mercoledì.
Ti piaceva così tanto che il giorno dopo volevi correre a vederlo. E forse correvi troppo. Senza il forse.
Hai corso troppo. Volevi vedere tutto troppo presto e adesso tocca anche a me affrontare tutto questo, troppo presto.
Ti ricordi quando mi hai detto che non vorresti mai morire prima di me per non lasciarmi sola?
Non pesavo le tue parole, erano inutili per due ragazze di vent'anni.
Avevamo la vita davanti. Il futuro al piedi del nostro letto a una piazza.
Ci stavamo così bene, in quel letto.
Non era piccolo. Era giusto. Era giusto per i nostri corpi perchè tanto loro si sono sempre incastrati perfettamente.
Ma stasera, quando tornerò a casa e mi stenderò nel nostro letto a una piazza che ci sembrava enorme mi sentirò stretta, in un vero e proprio fottuto letto a una piazza.
Chiudo gli occhi e sento il tuo profumo.
Il profumo che avevi anche al nostro primo appuntamento. Che bella che eri.
Avevi un vestito bianco...non bianco come l'ospedale, ma bianco che sapeva di vita, sapeva di te.
E ora cosa posso sapere della vita? A vent'anni cosa vuoi sapere della vita?
A momenti ti dovrò salutare. Ma noi ci rivedremo. Ci rivedremo presto, amore mio.
E ti sposerò, un giorno. Ti sposerò, forse in un altra vita. Ma lo farò.
  
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