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Autore: carolaegiulia    22/02/2013    0 recensioni
Capitolo introduttivo per un personaggio da me ideato: con questo piccolo testo, vorrei raccontare un pò della vita di Florence, della sua famiglia e della periodo ad Hogwarts. Seguiranno, poi, i vari capitoli: buona lettura, ma siate clementi con le recensioni, è la prima volta che pubblico qualcosa!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Poppy Chips
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Gli occhi di Florence si muovevano senza sosta, osservando il paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino del treno: inspirando profondamente, la ragazza sorrise, adorava fare viaggi lunghi, specialmente se si trattava di spostamenti sui binari. Quando era piccola, supplicava sempre il padre di portarla con sé a lavoro, arrivando quasi a farlo cedere per sfinimento: non era mai stata una bambina capricciosa, questo no, ma sapeva di certo come raggiungere i suoi obiettivi. Sua madre le ricordava sempre che quell'amore verso i viaggi in treno, non derivava solo dal fatto che suo padre fosse un macchinista, ma perché, quando era appena nata, i suoi genitori avevano scoperto che si addormentava subito se cullata proprio come se si fosse trovata sui binari: infatti, più di una volta, erano stati costretti, in certe notti insonni, a fare qualche spostamento in treno, solo per farla dormire.

Rise, quei ricordi le facevano sempre tornare l'allegria: le mancavano molto, i suoi genitori, Poppy e Gilbert Chips. Due maghi eccellenti, un padre e una madre attenti e buoni, severi al punto giusto e presenti: non si poteva certo dire che non lo erano, visto il lavoro che facevano. Gilbert era macchinista sui treni magici e, capotreno sull'Espresso per Hogwarts, dove Poppy lavorava come infermiera: per non parlare del fatto che abitavano ad Hogsmead, quindi poteva incontrarli a scuola, o addirittura nei momenti liberi!

Un forte rumore di risate molto vicino, la distolse dai suoi pensieri: Florence si voltò, guardando il corridoi del treno. Un gruppo di ragazzi, forse appena usciti da scuola, si era fermato proprio davanti a lei per chiacchierare animatamente: avrebbe voluto ricordar loro che non erano soli sul treno e che le loro grida avrebbero potuto disturbare qualcuno, ma si ricordò che fino all'anno prima, era anche lei fra quei gruppetti di studenti chiassosi e costantemente allegri, così lasciò perdere. Possibile che davvero era passato così tanto tempo dal giorno del suo diploma? Un anno intero da quando aveva visto per l'ultima volta i suoi due migliori amici, Tonks e Charlie?

Si grattò la fronte, per nascondere le risate davanti agli altri passeggeri, non voleva certo passare per una pazza che ride da sola: ma, il fatto di aver ripensato ai suoi più cari amici, non fece altro che scatenare ilarità e divertimento. Quante ne avevano passate insieme, quanti disastri, quante volte erano scappati per non farsi beccare dai prefetti, specialmente da Bill Weasley, anche se poi si univa a loro nel bere burrobirra ai Tre manici di scopa, il sabato quando c'erano le gite ad Hogsmead: un solo anno era passato, ma sembrava un eternità! Ad essere sincera, aveva visto di recente uno di loro, Charlie, per poco, in un villaggio della Romania, proprio mentre girovagava per le sue ricerche: era stato grazie a lui che aveva scoperto gli ultimi avvenimenti a Londra, cosa che forse sua madre e Tonks avevano deciso di omettere nelle loro lettere, forse per farle continuare il viaggio in tutta tranquillità; sapute quelle spiacevoli notizie, aveva deciso di interrompere il suo vagabondare e di rientrare a casa.

Di certo, nei loro calcoli per lasciare Florence lontana da tutta quella paura e distruzione, non era compreso un incontro inaspettato con un Weasley: come potevano sperare che stesse li, a girare per il mondo felice e beata, lasciandoli da soli a risolvere tutti quei problemi; dopotutto riguardavano anche lei, le persone che amava, i suoi ricordi, tutte le cose belle che si era costruita e che desiderava ancora fare. Non poteva permettere che tutto crollasse per un folle e per la sua schiera di mangiamorte: non si poteva dire che fosse una strega coraggiosa, ma non poteva sopportare le ingiustizie, specialmente se erano i suoi cari a doverle subire.

La ragazza guardò davanti a se, una coppia si scambiava dolcezze, innamorati: forse rientrava anche per capire cosa fare della propria vita, che strada scegliere, quale futuro crearsi. Si sentiva solo, ora, come non mai: aveva voglia di novità, di innamorasi o, per lo meno, di cancellare dalla propria testa lui, quel pensiero fisso che le aveva impedito di vivere liberamente per troppi anni.

Florence tornò a scrutare il finestrino, osservando il sole calare sulla terra: davanti a lei, si aprivano mille possibilità, mille occasioni di recuperare il tempo perso: stava per nascere la nuova Flo, una strega che, senza dimenticare il proprio passato, avrebbe iniziato una grande avventura, la vita.

  
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