Promise?
Yes, I promise.
Non mi era mai
andato a genio il fatto che Aominecchi e Kurokocchi
andassero a prendere il gelato insieme.
Mi aveva sempre
dato un senso di dispersione.
Non credete che fossi geloso, no niente del genere.
Io Kise? Ah! Ma neanche tra un milione di anni sarebbe
accaduta una cosa del genere.
No, certo.
Faceva
davvero caldo.
Ricordo
semplicemente che il coach ci disse semplicemente di gettarci sotto la doccia
senza pensare di mettere a posto le palle sul campo, e di tornare a casa.
Ci
eravamo stancati troppo.
Per una
volta volevo chiedere ad Aominecchi di andare a
prendere un gelato assieme.
Sì, insomma mi sarebbe sempre piaciuto scoprire qualcosa di più dietro quella
figura che mi ritrovavo davanti ogni volta nei one-one.
Volevo guardare oltre la pelle scura e sudata, oltre quegli occhi blu assetati
di vittoria o più che altro di uno scontro degno di cui fosse quel nome.
Un gelato, cosa c’era di tanto difficile.
-Aominecchi~!-
-Uhm?-
Stava
conservando le sue cose nella sacca prima di tornare a casa sua.
Perfetto! Lo avevo preso prima che Kurokocchi lo
raggiungesse, perdendo così l’occasione di raggiungere il mio obiettivo tanto agoniato.
-Ti va
di andare a prendere qualcosa di fresco?~-
Lui si
girò di spalle prendendo la sacca su un braccio. Scrollò le scapole,
sospirando, forse all’idea che quella volta non fosse il piccolo fantasmino della Teiko a fargli
compagnia ma la chiassosa ultima recluta presa al posto di bullo da strada.
-Perché no… Tetsu è già sparito, di
solito vado con lui,-
Oh
sapevo, caro Aominecchi che ci andavi con lui.
Abbozzai un sorriso mentre saltellai davanti a lui sorridendo, come se volessi
marcarlo ma in realtà lo presi per un polso tirandolo fuori dalla porta della
palestra.
-E
allora muoviamoci, altrimenti non troviamo più niente di buono!~-
Avevo sempre
pensato che non sarei riuscito a guadagnarmi
uno dei suoi pomeriggi con me.
Eppure quella volta
ci ero riuscito.
Non c’era Kuroko, c’ero io.
Io.
Trovammo
un cornicione dove andarci a sedere mentre sentivamo il ristoro del gelato
colare giù per le gole assetate e bisognose di frescura.
-Uhm!~
Limone che buono!-
Affondai
le labbra del fresco gelato, che non era dei soliti ghiaccioli che Aominecchi prendeva con Kurokocchi,
ma era del gelato artigianale. Presi a dondolare le gambe mordendomi le labbra
e sorridendo al viso di Aominecchi che mangiava un
po’ impacciato il suo gelato.
-Guarda
che non ti mangio se parli eh, capisco che sono entrato da poco nella squadra,
ma non sono certo come Haizaki eh!~ Davvero… Non mordo.-
Lui mi
fissò con i suoi occhi blu cobalto e io sorrisi.
Cosa
potevo fare non potevo fargli cattiva impressione, no di certo, era l’ultima
cosa che volevo.
-Lo so
che non mordi…-
Fece una
breve pausa.
-Hai la
faccia da fesso come potresti mordere!-
Prese a
ridere dando un morso al suo gelato e, con aria da duro, si premette un pugno
sul ginocchio con il braccio piegato, ridendo della mia faccia.
-Ehhhh~?
Aominecchi sei ingiusto! Tu hai una faccia che
spaventa!-
Ancora.
-Che!?
Come ti permetti novellino!-
Si buttò
sopra di me prendendomi la mano col gelato e premendomi la palletta
di limone sulla faccia.
Era così
fresca~.
Ti prego…
Ancora.
-Ahahaha! Aominecchi
ti prego smettila!-
Tentavo
di allontanarlo da me, ma in men che non si dica
avevo tutta la faccia completamente sporca di gelato.
Beh a quanto sembrava voleva la guerra.
Così
decisi si avventarmi su di lui, che nel frattempo era battuto in ritirata
continuando a ridere della mia “faccia da limone”, ma appena si accorse
dell’attacco mi tirò a sé dai polsi.
Faccia a
faccia.
Più vicino.
One-one.
Baciami.
Mi
teneva stretto, attaccato al suo petto dai polsi stretti dai suoi pugni.
Deglutii mentre sentivo il gelato colare sulla faccia. Avevo il viso caldo, me
lo sentivo.
Si morse
le labbra guardando i miei occhi di miele così persi, spaesati mentre non
sapevo cosa fare data la distanza tanto ridotta tra di noi.
Un po’
in soggezione mi metteva.
Non era vero.
Avevo il cuore che
mi scoppiava in petto.
Per
spezzare la tensione emisi un verso che sembrava una risatina nervosa e parlai
piano.
-V-vuoi assaggiare?-
Ovviamente
no, era perché mi aveva cosparso la faccia di gelato, era lecito chiedere se
volesse assaggiare, anche scherzando, il frutto del suo stupido giochino
infantile.
-… Certo.-
Eh? Eeeeeh?! Spalancai gli occhi cominciando a dibattermi.
Non
volevo che finisse così!
E invece sì.
-A-aominecchi dai! Non scherzare lasciami, mi
devo pulire! Mi mangeranno le formiche rosse altrimenti!-
Alzò le
sopracciglia guardandomi parecchio storto dopo aver detto quella cosa. Mi morsi
le labbra per paura di aver detto qualche stupida cosa, e in effetti era così.
-Ma non
dire cazzate, Kise.-
Mi
strattonò ancora più forte, leccandomi la guancia.
Ah.
Di nuovo.
-Uhm,
buono.-
Si leccò
le labbra guardandomi come se fossi anche io un cono gelato e mi preoccupai
mentre lo guardavo.
Sorrisi,
tentando di prendere tutto a scherzo più che potevo.
-Il
gelato?-
-No. Tu.-
Deglutì
mentre in quel momento mi leccò le labbra da cui era caduta una goccia di
limone e sospirai delicatamente, stringendo gli occhi.
Baciami…
Ti prego…
-Baciami…-
Si fermò
di botto guardandomi in viso. Evidentemente gli sarò sembrato una ragazza. Gli
occhi gialli socchiusi mentre lo guardavo trepidante come alla ricerca di
qualcosa di più.
-Che?-
-Ah…-
Un
momento di realizzazione mi fece capire che forse avevo parlato troppo, o la
mia testa aveva preso qualche botta per aver detto qualcosa di quel tipo.
-N-niente! Dimentica! Mi st-stavo ricordando di una ragazza…
Che mi aveva detto una cosa… Del genere in un o-o-occasione simile?-
Storse
le labbra strattonandomi la camicia con la cravatta e il maglioncino celeste,
premendo le labbra sulle mie con rabbia, irruenza, ma una calda nota di dolcezza… E limone.
Finalmente~
Socchiusi
gli occhi poggiando le mani sul suo viso mentre mi apriva le labbra, leccandomi
il palato e facendomi sentire il gelato che avevo sulle labbra. Sospirai non
appena si allontanò, ma subito mi coprii le labbra spingendolo dalle spalle.
-Che che
c’è? Me lo hai chiesto tu no?-
Beh sì,
il mio subconscio lo aveva fatto non io.
O forse
sì.
Ma
l’unica cosa che mi venne da dire fu una.
-Scusa.-
Lui mi
lasciò andare buttando quello che era rimasto del suo gelato, la punta del cono
che era finita e sorrise mentre si sedeva accanto a me su quel cornicione di un
piano terra.
Mi
sorrise piano prendendo la borsa.
-Ci
vediamo qui domani?-
Spalancai
gli occhi mentre si girava per andare via. Gli presi un lembo della camicia,
quasi come se fossero un’ancora di salvezza. Come se mi potessero ridare l’aria
in qualche modo. Boccheggiai mentre tentavo di non dire niente di stupido.
-Promesso?-
-Sì… Te lo prometto.-
Spazio dell’autrice.
Salve!
Vorrei dire subito che questa storia è stata scritta di getto ieri notte alle
tre, si quando sono malata lo faccio e mi ha ispirato la mia migliore amica che
è Aokise sfegatata, penso le sia piaciuta. Da non
avere idee ho concluso con questo episodio alquanto carino, almeno penso che
sia cosìXD
Spero sia piaciuta anche a voi, se sì commentate, se no commentate lo stesso,
magari senza fare papironi, mi fanno passare la
voglia di scrivere. Se c’è qualcosa che non va scrivete semplicemente il punto,
non sono una menomata mentale insomma X°D
Con
questo vi lascio e vi mando un bacio~
Fue.