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Autore: losing myself    22/02/2013    2 recensioni
Può uno dei vizi più comuni al mondo, come quello del fumo, creare una dipendenza così forte come quella dell'amore?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una creatura meravigliosa

 
Erano ormai tre ore che ero in quel locale, non ce la facevo più, avevo  bisogno di aria… Dovevo avvertire Cate...  Ma quella volta ci misi un po’ a cercarla, poi  finalmente la trovai incollata al suo ragazzo.
-Cate io ho bisogno di uscire, non ce la faccio più, ci vediamo fuori- le urlai per via della musica troppo alta.
Lei mi alzò il pollice per mostrarmi che aveva capito per poi avvinghiarsi di nuovo sul ragazzo. Povero mi faceva un po’ pena, sembrava  che gli si fosse accanita contro una sanguisuga , chissà se Caterina gli avesse mai succhiato l’anima...  In quel momento, sinceramente  non me ne importava poi così tanto, volevo solamente uscire di lì.
Riuscii ad andarmene da quella stanza infernale e mi ritrovai davanti la creatura più splendida che io avessi  mai visto. Non rimasi incantata dalla sua bellezza, che sicuramente avrebbe fatto invidia a qualsiasi modello, ma rimasi incantata dalla sua azione: stava fumando. Personalmente odio il fumo e non  ho mai provato,  per una questione di principio dato che mio padre è morto di cancro quando avevo quindici anni, ma guardarlo fumare fu uno spettacolo. Stava seduto sopra un muretto, sembrava l’uomo più felice del mondo. Inspirava, quando più poteva, per poi sputare fuori tutto il fumo ingerito, come se quello che uscisse dalla sua bocca non fosse fumo soltanto  ma anche un miscuglio di frustrazione, tristezza, dolore, ansia, preoccupazione.. Sembrava come se quel vizio lo aiutasse a superare tutte le difficoltà delle sua vita o per lo meno a dimenticarle per un po’, come se riuscisse a trovare un momento di serenità e di pace con se stesso. Dopo un po’ si accorse che lo stavo fissando e mi fece segno di avvicinarmi. Non me lo feci ripetere due volte, ero troppo attratta da lui proprio come una falena viene  attratta alla luce.
-hei , ne vuoi una?- mi disse con il pacchetto in mano.
-no grazie, io non fu..- non feci in tempo a finire che mi interruppe dicendo
-ah, capisco una ragazza per bene come te, non può fumare..-
-dammene una- non so perché lo dissi, di sicuro non per rispondere alla sua quasi provocazione, forse volevo solamente provare quella temporanea serenità che avevo visto sul suo viso poca fa.
-come vuoi.. la mia non era mica una accusa- mi disse con un tono di voce atono
-lo so, ma ne vorrei comunque una, sempre che tu non abbia cambiato idea- finii la frase e  mi porse subito  il pacchetto.
Misi la sigaretta tra le labbra ed aspettai che fosse lui ad accenderla per me. Chiusi gli occhi ed inspirai, con una forza inusuale, come se cercassi in tutti i modi di aggrapparmi alla mia unica ancora di salvezza rimasta  proprio come fece prima quel ragazzo. Poi buttai fuori  tutto, tutte le paranoie, le preoccupazione, le restrizioni imposte dalla società, le critiche, le responsabilità che da troppo tempo mi portavo dietro. Aprii gli occhi e mi sei sentii più leggerà più serena.. Finii la mia sigaretta lentamente e nel frattempo il ragazzo, di cui non conoscevo nemmeno il nome, se ne accese un’altra.  Quando avemmo finito entrambi, porse la mano dicendomi
-bhe credo proprio di aver trovato una compagna di fumo, piacere Teo-
- Chiara, piacere mio-
E da lì che  iniziò tutto, ogni giorno ci ritrovammo davanti a quel locale a fumare quella solita sigaretta...
Imparammo anche a parlarci, conoscerci, condividere i nostri problemi...
E fu lì che imparammo anche  ad amarci. 
  
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