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Autore: Misaki Kudo    22/02/2013    4 recensioni
ShinRan
Shinichi prende l'antidoto di Ai e si ritrova con il il suo vero corpo 10 anni nel futuro, ma la cosa più grave è che tutti lo riconoscono ancora come Conan Edogawa, sogno o realtà?
Ho cercato di descrivere le sensazioni dei vari personaggi modificando alcune parti e i dialoghi finali, spero che questo mio primo lavoro possa piacere, si accettano consigli.
Incentrato sull'Oav 9 di Detective Conan, 10 anni dopo.
-Estratto:Non potevi fare a meno che correre affannosamente senza una meta precisa, poiché gli unici luoghi legati ai ricordi tuoi e di Ran non erano quelli giusti, volevi solo sfogarti e liberare tutte le tue ansie magari piangendo come tutte le persone normali ma Shinichi non è tutti, Shinichi non piange mai, Shinichi tiene tutto dentro, Shinichi non si arrende, arriva fino alla fine come sempre.
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-Hope you like it and stay tuned!♥
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'ShinRan♥: between friendship and love.//'
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The whisper of her heart.


Detective Conan © Gosho Aoyama, 

 

Sembrava un incubo, uno stupido brutto sogno di quelli che riescono a farti rigirare nel sonno, con il solo e unico desiderio di svegliarti per poter sfuggire a quella realtà che non riesci ad accettare, mai.
Eppure quello non era un semplice sogno, sei sempre stato un tipo abbastanza realista, per te la verità è sempre stata una e una sola, ma per la prima volta in tutta la tua vita non riuscivi più a capire il senso delle cose, per una volta Shinichi Kudo non sapeva cosa pensare.

Anche con la febbre altissima hai preso l'antidoto fatto da Ai per APTX4869, eri tornato ad essere il solito te sicuro delle tue capacità di detective, capacità che non possono essere espressa alla luce del sole nel corpo di un bambino. Eppure era come se niente fosse cambiato, tu continuavi ad essere Conan Edogawa, ma questa volta tutto si era invertito, il piccolo bambino con gli occhiali era intrappolato nel corpo di Shinichi e nessuno sembrava farci caso, sembrava che il tempo fosse passato in un lampo, dieci anni volati via in un istante ma soprattutto sembrava che nulla fosse cambiato davvero.
« Ehi marmocchio hai nuovamente marinato la scuola? Che furfante che sei! » la voce era quella della solita Sonoko, ma adesso il suo viso, il suo atteggiamento e i suoi vestiti la rendevano molto più matura,
anche se l'anima restava la stessa.  « Sonoko...neechan », riuscivi a malapena ad utilizzare quell'appellativo nel tuo vero corpo, tutto era troppo strano. La tua mente fu improvvisamente pervasa da strani pensieri, non riuscivi a capire cosa potesse essere successo, tante erano le domande che cominciarono a prender forma nella tua testa, ma quella a cui sembrava più difficile trovar risposta era una: Come facevano a non capire che tu fossi Shinichi? Come poteva essere vera una cosa tanto irrazionale?
D'un tratto un unico nome ti venne in mente, forse sussurrato dal tuo cuore che stanco di tutti quegli strani eventi cercava conforto: Ran.

Solo lei poteva capirti, solo lei poteva riconoscerti in quelle condizioni. 
Il suo cuore avrebbe capito, o semplicemente speravi fosse così.
«Ran hai detto?...Poverina, non ha ancora deciso se accettare o meno la proposta di matrimonio del Dottor Araide, continua ad attendere il ritorno di quello stupido di Shinichi, lo aspetta sempre nel loro posto».
Un vuoto improvviso ti colpì lo stomaco, non riuscivi più a deglutire con naturalezza, era come se anche quell'ultima speranza, quell'ultimo bagliore di luce si fosse spento in un istante.

« RAAAAAAAAAAAN! » ti precipitasti fuori, non sapendo dove riuscire a trovarla.
Volevi fermarla ad ogni costo, dovevi fermarla ad ogni costo. Tutto era finito ormai, non c'era motivo di mentire ancora continuando ad essere debole, dovevi rivelarle tutta la verità.
Non potevi fare a meno che correre affannosamente senza una meta precisa, poiché gli unici luoghi legati ai ricordi tuoi e di Ran non erano quelli giusti, volevi solo sfogarti e liberare tutte le tue ansie magari piangendo come tutte le persone normali ma Shinichi non è tutti, Shinichi non piange mai, Shinichi tiene tutto dentro, Shinichi non si arrende, arriva fino alla fine come sempre.
Continuavi a correre senza sapere dove andare quando improvvisamente un particolare saltò al tuo occhio attento, il cancello di quello che una volta era la tua casa era aperto e solo una persona poteva trovarsi al suo interno e più precisamente nella biblioteca. Ti precipitasti senza pensare giù per le scale.

« Conan-Kun... ti prego non guardarmi, non voglio che tu veda queste stupide lacrime », quella voce l'avresti riconosciuta tra mille, il suo profilo era quello di una donna adesso, ma i suoi occhi e il suo sorriso che improvvisamente incontrarono il tuo erano gli stessi, quelli della tua Ran.
« Ti prego Ran...non sposarti...io non riuscirei a sopportarlo... », sentivi solo una strana sensazione di pesantezza come se avessi un macigno nello stomaco che non riuscivi più a sopportare, un peso che volevi toglierti ad ogni costo da troppo tempo.
In un istante trovasti quella forza che non avevi mai trovato.

« Perché io...sono SHINICHI KUDO! Quindi ti prego, non sposarti Ran, non farlo... », con un gesto improvviso avevi preso gli occhiali gettandoli con forza e convinzione a terra, quasi a volerti liberare di quella colpa, come a voler cancellare per sempre la presenza di Conan considerandolo uno stupido errore.
Ran non proferì parola, rimase con gli occhi spalancati pieni di lacrime, il suo sguardo era fisso sui tuoi occhi quasi a non volersi spostare, come se stesse scavando in profondità in cerca di conferme.
«Adesso che fai il liceo gli assomigli davvero tanto sai...? Hai anche il suo stesso sguardo fiero, ti ringrazio per aver provato a tirarmi su ma è tutto inutile Conan-Kun..», un triste sorriso si delineò sul volto della donna.
Nemmeno lei era riuscita a crederti, nemmeno lei riusciva a riconoscerti davvero.
Non potevi accettare quelle circostanze, dovevi riuscire a convincerla, dovevi fermare le sue lacrime perché non riuscivi a vederla piangere, non ci sei mai riuscito
 anche se ogni volta, l'unico a causare la sua tristezza e il suo pianto eri tu, sempre e solo tu
«Ran...io...sono veramente Shinichi! So che sembra impossibile, so che sono solo uno stupido ma non ho avuto altra scelta, per te è impossibile crederci ma ti chiedo solo di guardarmi negli occhi, guardami Ran, sono io!», le mani del giovane afferrarono improvvisamente il viso di Ran che scioccata continuava a fissare l'immensità dei suoi occhi azzurri, gli stessi del suo Shinichi, quell'unico ragazzo che aspettava da sempre.
Il cuore le cominciò a battere forte era come se volesse dirle la verità, lui era riuscito a riconoscerlo da tanto tempo ormai, ma ogni volta le sue certezze venivano infrante, crollavano come castelli di sabbia.

« Tu sei veramente Shinichi?...Non può essere...», le lacrime cominciarono a scendere con più frequenza, sole e senza nessun ostacolo, quasi come se Ran non se ne accorgesse. Allungò la sua mano verso il viso del ragazzo e lentamente cominciò ad accarezzargli la guancia incredula ma con uno strano senso di gioia.
« Sì Ran, sono io. Ora lasciami solo spiegare questa lunga st-AAAH», non riuscisti neanche a terminare la frase e ad avere un breve attimo di felicità che ti ritrovasti sdraiato a terra,
piegato in due dalle solite fitte di dolore.

Pochi secondi dopo il viso di Ran era nuovamente di fronte a te,
ma questa volta era la solita Ran sedicenne, quella che eri abituato a vedere.
Aveva un espressione piuttosto preoccupata, forse era colpa tua?

« Conan-kun ti ho detto mille volte di non uscire con la febbre! Guarda qui, ero in pensiero! Se solo il dottor Agasa non ti avesse riportato a casa saresti ancora svenuto nel suo studio! Non commettere più una simile imprudenza, chiaro?», sembrava che tutto fosse tonato alla normalità, allora era stato davvero un sogno?
« Scusami Ran-neechan... ma sono piuttosto confuso, in che anno siamo?...», lo dicesti con uno strano sguardo, pronunciando con dubbio quel 'neechan'.
« Oh no! Hai ancora la febbre e stai delirando! Dobbiamo seriamente chiamare il Dottor Araide!», ti rispose la karateka con uno sguardo preoccupato spostandosi velocemente verso il telefono.
Il Dottor Araide? Forse è meglio di no, potrebbe avvicinarsi a lei e farle la proposta e poi io...
...NOOOO! Non deve accadere di nuovo!

Capisti che forse era meglio evitare di prendere antidoti con la febbre,
riusciva a giocarti dei brutti, bruttissimi scherzi.


 





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L'angolino di Misa

Saaalve! Rieccomi con la prima shot in questo fandom, la prima di una lunga serie :'D
Siccome è la prima voglio evitare di combinare troppi pasticci,
quindi mi sono limitata a cambiare un po' le cose dell'Ova 9 -10 anni dopo-
con alcuni dialoghi modificati in particolare alla fine,
spero che i personaggi non risultino troppo OOC >.>
Io adoro la ShinRan
, il mio OTP di tonni.
Fatemi sapere, accetto pareri e consigli u.u
Alla prossima :*

   
 
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