23/02/2013
6 recensioniPrologo
Quel giorno all'accademia d'arte l'aspettava una lunga lezione di disegno dal vero che interessava l'anatomia del corpo umano e lei era terribilmente in ritardo.
Camminava a passo svelto e se si tratteneva dal correre era solo per evitare di urtare le persone che, come lei, camminavano sul marciapiede. Un autoscontro di prima mattina non sarebbe stato proprio il massimo per iniziare la giornata.
Mentre si intrufolava goffamente tra un passante e l'altro stringeva sotto il braccio, fino a quasi perderne la sensibilità, il grande album dai fogli ruvidi che tendeva a scivolare da una parte e dall'altra.
Non appena raggiunse l'edificio e corse lungo il corridoio per infine fermarsi e varcare la soglia dell'ampia e areggiata aula da disegno trovò un ragazzo completamente nudo al centro della stanza, su un podio. Aveva un fisico scolpito nel marmo senza esagerazione, gli addominali ed i pettorali sporgevano al punto giusto sotto la pelle liscia e rosea, le cosce erano toniche e i glutei sodi. La parte inferiore del viso era circondata da una leggera barbetta da cui spiccavano le morbide labbra carnose coronate da un piercing all'estremità, il naso era regolare e dall'aspetto vagamente femminile, ma ben si intonava alla sua fisionomia. Gli occhi castani, invece, la scrutavano sormontati da delle spesse sopracciglia dalla linea pulita, infine i capelli legati in sottili treccine un pò arruffate erano raccolti in una specie di chignon, lasciando scoperte le orecchie dilatate da dei piccoli plug.
Era un gran bel tipo, doveva ammetterlo, ma per sua sfortuna però teneva entrambe le mani, di cui una con tatuata sulle dita una serie di numeri, sui genitali.
"Signorina Scott è in ritardo di ben quindici minuti!" la rimproverò la professoressa che interruppe bruscamente la sua contemplazione di quel gradevole esemplare di maschio umano che presto avrebbe dovuto riportare su carta.
"Scusi" farfugliò mentre andava a sedersi al suo posto sotto lo sguardo divertito del ragazzo, accortosi della sua insistenza sui suoi piani inferiori.
Hayley sistemò un foglio del suo album sul tre piedi, trepidante di mettersi all'opera e poterlo osservare per tutto il tempo che le pareva, senza che la gatta morta della professoressa la riprendesse.
"Per la seconda volta: lui è Tom, Tom Kaulitz e sarà il nostro modello per tutta la durata del programma di anatomia" annunciò.