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Autore: nemesi06    09/09/2007    9 recensioni
< Mi rendo conto che è una richiesta strana da fare ad un essere che dentro di se non posiede la vita >
Genere: Triste, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Envy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abisso

                                                                        

 ABISSO

Agosto.
Notte di San Lorenzo. 
Notte di stelle cadenti, notte di desideri espressi a bassa voce, perchè se sentiti, potrebberò non avverarsi.

Il silenzio di una camera buia viene rotto dai singhiozzi trattenuti a fatica da un ragazzo, che è stato lasciato solo con i suoi pensieri, le sue paure, con se stesso.

 

" Perchè mi sento così ? "

[ Ma che razza di domanda è? Cerca di essere meno banale per favore, così non c'è gusto! ]

" Cosa c'è di sbagliato in me? "

[ Di nuovo, ma come sei noioso! ]

" Perchè vogliono tornare, perchè non mi lasciano in pace? "

Quei pensieri, quelle parole, quelle idee, quella voce, così familiare,ma nello stesso tempo così diversa...

 

" Io non sono più così,io sono cambiato, ho superato quel momento, quella voglia di essere lui. Lui... così cinico,egoista, freddo, cattivo... solo. Lui,che voleva distruggere chi lo aveva tradito, fatto soffrire, voleva fargli provare lo stesso dolore...anzi no, molto di più. Lui... disperato, perchè in realtà riusciva a far del male solo a chi gli stava vicino, tanto cosa gli importava, lui stava bene da solo, lui non aveva bisogno di nessuno. Dopotutto cosa sono gli altri: ti guardano, ti parlano, ti abbracciano; ma tutto questo a cosa serve in realtà? Cosa ottieni? Cosa cambia? Nulla maledizione, proprio nulla! "

 

[ Finalmente qualcosa di intelligente,iniziavi veramente a darmi sui nervi  ]

 

" Cosa vuoi? Perchè non mi lasci in pace? "

 

[ Dimmelo tu...  anzi no, te lo dico io: tu vuoi essere me, non ho forse ragione mio caro Edward Elric? }

 

" No! Hai torto! Tu non esisti, tu sei solo... "

 

[ Cosa sono? Non riesci a dirlo o non vuoi dirlo? ]

 

< Smettila! >  dici con rabbia.

 

 [ Stai mentendo a te stesso,di la verità, tu vorresti essere come me,almeno smetteresti di piangere come un'idiota,smetteresti di autocompatirti. Ma guardati,sei a letto che piangi,anzi no, non puoi fare nemmeno questo,magari potessi piangere, ma devi premere il viso contro il cuscino per non farti sentire, sai che casino, se ti vedesserò così ]

 

< BASTA ! >

 

[ Ma smettila, sai benissimo cosa devi fare per sentirti meglio, lasciami libero, io so cosa vuoi e solo io posso fare in modo che accada ]

 

Pensavi di esserci riuscito, ti dicevi che era tutto superato, invece lui era lì nascosto nel tuo cuore, nella tua mente, aspettava solo l'occasione giusta per ricomparire.

 

[ Hai voglia,una gran voglia di urlare,di fare male,di sentire male,vuoi essere me anche solo per qualche ora,ma non posso fare tutto da solo.Ora lasciami libero e ci penserò io a trovare chi è in grado di accontentarci ]

 

Ti lasci andare,solo per questa notte sarai tu a nasconderti.

 

 

Solo il suono dei grilli e la luce della luna ti accompagnano in questo viaggio, in questa pazzia.
E' una pazzia,ma tu hai bisogno di questa pazzia.

In questi vicoli bui, sporchi, si sente solo il rumore dei tuoi passi e qualche gatto in cerca del suo meritato pasto.

 

" Dove sei? Vieni fuori,so che non sei lontano, posso avvertirlo -già- ti sento e sai perchè? Perchè siamo simili, ora l'ho capito "

 

Non sai che lui ti sta osservando già da un po',perchè lui sapeva che prima o poi saresti arrivato, aveva scrutato nella tua anima e aveva visto l'altro te stesso.

 

Salta giu dal tetto, senza fare rumore, dopotutto i morti non fanno rumore.
Ti viene incontro, tu sei lì fermo, lo guardi.

 

< Mi stavi cercando? >  Ti chiede prendendoti la mano.

 

Quella mano... non prenderlanon farlo, sai benissimo che non potrai più tornare indietro.
Ma forse è quello che vuoi, anzi è sicuramente quello che vuoi, almeno lo vuole la tua parte più nascosta ma a cui tu hai lasciato campo libero, almeno per questa notte...
Prendi la sua mano, senti il gelido tocco della morte, non il calore umano, non vuoi quello, non vuoi la vita: tu vuoi solo l'oblio, il nulla...

Cominci a seguirlo; non sai dove ti porterà, non ti importa, questa notte hai deciso di perderti.

Anche la luna ha deciso di sparire, la sua luce scompare dietro le nuvole, nemmeno lei vuole assistere alla perdita di un'anima.


Arrivate di fronte ad un edificio e ti accompagna giù per una rampa di scale e quasi sorridi; queste scale sembrano proprio la via per l'inferno, scendono sempre più giù, sempre più lontano dalla luce, sempre più lontano dalla tua realtà.

Arrivate di fronte ad una porta uguale a tante altre porte che hai aperto durante la tua giovane vita, ma sai benissimo che non è uguale alle altre.
Entrate nella stanza, lui ti tiene ancora la mano, la stringe ma sa benissimo che tu non scapperai.
Chiudi la porta alle tue spalle, lasciando fuori quella parte di te che mostri al mondo, non puoi farla entrare con te, non resisterebbe.
Sempre tenendoti la mano, ti porta di fronte al letto, si gira verso di te,si avvicina e ti guarda.

 

< Dimmi quello che vuoi ! > Voce fredda, sicura, di chi sa già cosa gli chiederai. 

Non pensavi ci saresti riuscito ma le parole ti vengono fuori facilmente, come se non aspettassero altro

 


< Fammi male! Fammi urlare! Fammi sentire la vita! Fammi sentire vivo! >

< E lo chiedi a me? Un homunculus? >

 

"Mi rendo conto che è una richiesta strana da fare ad un essere che dentro di sè non possiede la vita"

 

Il bastardo ti guarda ancora e sorride; questo ti infastidisce, ma è l'unico che può soddisfarti, l'unico che ti conosce, che ti ha visto quando gli altri non ti potevano vedere.
Lentamente comincia a toglierti la maglietta, ma non ti tocca, passa subito a toglierti i pantaloni e i boxer.

Inizia ad accarezzarti il collo... piano... molto piano.

Lo blocchi e lo guardi.

 

< Non così, non ti ho chiesto questo > Gli dici infastidito.

 

Ti lascia il collo e ti fa avvicinare al letto dove ti stende.
Ti guarda, come se ti studiasse; dall'espressione sul suo volto quello che vede non gli dispiace e questo un pò ti imbarazza.

Dopo qualche minuto comincia a svestirsi e si posiziona sopra di te portando le tue gambe dietro la sua schiena.

Ti guarda ancora una volta negli occhi, come se volesse avere la conferma, come a far finta di non sapere che non puoi più tornare indietro.

 

< FALLO! > Solo questo esce dalla tua bocca.

 

Lui non se lo fa ripetere: entra.
Entra senza prepararti, violentemente, spingendo il più possibile, provocandoti dolore... sofferenza... piacere...vita.

Cominci a sentirlo muoversi dentro di te, finalmente puoi urlare, non sei più costretto a trattenerti contro il cuscino, puoi liberare tutto quello che pesa nel tuo cuore, nella tua anima.

Non hai mai urlato tanto, lui continua a spingere e tu lo lasci andare, non sei più Edward Elric, non sei più nessuno.

Porti la sua mano al tuo membro e gli chiedi di stringere...stringere sempre più forte.
E lui lo fa, comincia a stringere e il dolore aumenta, ma aumenta anche il piacere, si, quel piacere che si prova ad andare contro le proprie paure, i propri limiti, contro la propria ragione...contro se stessi.

Finalmente ti sento vivo, sembrerà paradossale, ma un essere che non ha niente di umano ti ha fatto assaporare la vita.

Una volta soddisfatto esce dal tuo corpo, ma tu ne vuoi ancora, vuoi sentirmi così fino a perdere completamente le forze, vuoi che continui per tutta la notte.

Senti un brivido di freddo lungo la schiena, lentamente apri gli occhi, ti senti stanco, senti freddo ma allo stesso tempo ti senti bene.

Ti giri e cerchi il complice del tuo peccato, ma lui è già andato via, certo non potevi aspettarti che rimanesse lì a coccolarti, dopotutto siamo nemici, giusto?

Un sorriso ironico si fa largo sul tuo viso.

 

<  Veramente ridicolo, il mio peggior nemico mi ha fatto un favore... quanto sono patetico > Sussurri debolmente.

 

Ti rendi conto che è ora di andare, quindi ti alzi e ti rimetti adosso i soliti vestiti neri.
Ora capisci perchè il nero è il tuo colore preferito, inconsciamente siamo attratti da quello che ci rappresenta. Quale colore è più azzeccato del nero per rappresentare la tua anima?

Ti avvicini alla porta; prima di aprire ti giri di nuovo verso la stanza e sorridi.

Apri la porta, quella parte di te che avevi lasciato fuori si ripresenta per seppellire nuovamente il tuo lato oscuro.

 

< Per quanto riuscirò ancora a fingere? >

 

 Devo ringraziare di cuore Setsuka,grazie a lei questa storia è leggibile,grazie tesoro.

Ma questa storia però la voglio dedicare a me stessa,è egoista lo so,ma ha un significato particolare,la sento profondamente mia,infatti ero indecisa se pubblicarla.

Ringrazio chiunque leggerà,mi scuso se vi sembrearà confusa e senza senso,ma si è scritta da sola.

  
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