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Autore: Nielle    23/02/2013    1 recensioni
«Gli occhi cielo incontrarono quelli della notte, un attimo prima che le violacee labbra di Kaname si posassero su quelle rosee di Aido.
Si sfiorarono dolcemente, l'uno temeva di far male all'altro, ma quel bacio era talmente carico d'amore da non poter essere contenuto.»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanabusa Aido, Kaname Kuran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cupo silenzio di quel pomeriggio di Gennaio era a malapena interrotto dall'incresparsi dell'acqua del grande lago, smossa dal leggero ma gelido soffio del vento invernale.
Le rondini erano fuggite a stormi dal freddo crudele, il sole s'era nascosto tra le bianche nubi, e le chiare e primaverili sfumature del cielo avevan lasciato posto ad altre macabre e scure.
Dai rami degli alberi cadevano continue gocce d'acqua, ultimi residui della neve sciolta, e finivano sull'erba secca senza fare rumore.
Solo in un unico albero, pendevano stupendi diamanti di ghiaccio, e questi si rigiravano fra loro formando curve strane. 
Sul ramo più alto, il ghiaccio aveva formato una scritta, e questa brillava illuminando l'intero bosco.
'Kaname', questo v'era scritto.
Ed appoggiato ad un tronco poco distante, un giovane biondo fissava con sguardo languido quel nome, il viso contratto in una smorfia addolorata.
Il cuor suo straripava di disperazione, le lacrime nei suoi occhi abbondavano di triste consapevolezza.
Aido sapeva, ormai neanche più ci sperava; il suo amore mai sarebbe stato ricambiato.
Se solo non ci fosse stata lei...
Lei che aveva rapito le attenzioni del nobile Kuran, lei che lo aveva fatto innamorare portandolo via da lui.
Lei..Yuuki.
Al solo pensar di quel nome lo sguardo di Aido si impregnò del più crudo odio, i suoi occhi puntarono sulla scritta ghiacciata e in un attimo questa cadde a pezzi, rovinandosi in frammenti che si sparsero a terra.
Hanabusa avanzò di qualche incerto passo, con l'andatura strascicata di chi si conduce al patibolo. 
Si chinò a terra, inginocchiandosi sull'erba.
Raccolse uno dei cocci in ghiaccio e vi posò contro il naso, sfiorandolo con una dolcezza inaudita.
Allora lo accarezzò con mani leggere, con la delicatezza di chi tiene tra le mani un soffio di candida aria.
Socchiuse gli occhi, le labbra strette in un triste sorriso.
Già le sue guance eran bagnate da lacrime, mentre stringeva al petto il frammento di ghiaccio.
-Kaname..- mormorò con voce tremante, invocando il nome del suo innamorato.
Lasciò cadere a terra il pezzo di ghiaccio, e piegò la schiena verso le ginocchia, nascondendo il bel viso nell'incavo tra le gambe.
La chioma bionda carezzata dal vento, le iridi azzurre in tempesta.
E col pensiero raggiungeva il volto severo di Kaname, gli pareva di sentire ancora il rossore delle sue stesse guance e il dolore che si trasformava in gioia ogni qual volta Kaname lo schiaffeggiava per punirlo.
E avrebbe solo voluto che Kaname avesse capito, quanto era forte e vero era il suo amore.
Forse allora avrebbe deciso di stare con lui.
-Kaname Kuran..- sussurrò ancora il biondo, con la voce che gli moriva in gola.
-Si, Aido?- la suadente e calda voce di Kaname irruppe nel silenzio, unendosi al gentile fiato del vento.
Due dita sicure percorsero la schiena di Aido, correndo dal collo al bacino.
Il biondo sentì un'ondata di brividi percorrergli il corpo da capo a piedi; ecco, il suo solo tocco lo mandava in estasi.
Sollevò appena il viso, guardandosi davanti incredulo.
Sentiva il fiato di Kaname sul collo.
Deglutì amaramente, socchiudendo gli occhi.
-Nobile Kuran..- gemette Aido, incapace di proferire altre parole, tanto sorpreso era.
Il moro circondò il busto dell'altro con le sue lunghe braccia, stringendolo a se.
Posò le sue labbra sul collo del biondo.
Aido capì, Kaname era lì solo per bere il suo sangue, non per amarlo.
Ed invece, il nobile Kaname si limitò a lasciare una lunga scia di baci sulla pelle del biondo, dalla spalla alla mascella. 
Si sollevò poi da terra, trascinando un Hanabusa completamente stordito con se.
Il biondo si voltò, nascondendo il viso nel petto dell'altro, quasi ad assicurarsi che fosse vero e non solo immaginazione e pura fantasia.
Le sue sottili dita strinsero il tessuto della camicia di Kaname, e quest'ultimo ancora deliziava Aido con i suoi lunghi baci.
E poi Aido sollevò il viso, le dita di Kaname si posarono sotto al suo mento spigoloso.
Gli occhi cielo incontrarono quelli della notte, un attimo prima che le violacee labbra di Kaname si posassero su quelle rosee di Aido.
Si sfiorarono dolcemente, l'uno temeva di far male all'altro, ma quel bacio era talmente carico d'amore da non poter essere contenuto.
Quel contatto così delicato divenne presto passionale e focoso, mentre la razionalità lasciava spazio al desiderio.
Le mani del moro vagavano esperte nel corpo del biondo, e in un attimo gli abiti di entrambi erano a terra.
 
Fecero l'amore.
Una, due, infinite volte.
Si consumarono a vicenda, tirando fuori ognuno il meglio dell'altro.
E non vi era pressione, non vi erano costrinzioni o obblighi.
Solo loro due, avvinghiati l'uno all'altro e legati dal sottile filo di un amore segreto.
 
La notte giunse elegante e maestosa, quella sera indossava il suo abito più bello.
Le stelle splendevano fiere, dal volto del cielo sorridevano gentili.
Ancora abbracciati tra loro, Kaname e Aido ammiravano quel cielo stellato.
La loro pelle nuda pareva brillare contro l'oscurita, le loro bellezze riuscivano a completarsi.
Aido posò le labbra sulla spalla di Kaname, la fronte pensierosa agrottata, mentre quest'ultimo gli accarezzava i biondi capelli.
Il biondo era confuso, non sapeva bene come spiegare quel ch'era successo.
Ogni poro della sua pelle vibrava, si sentiva più grande del mondo intero. 
-Kaname..?- sussurrò debolmente, schioccando un bacio sulla pelle del moro.
-Dimmi, Aido.- rispose lui, senza distogliere lo sguardo dalla candida luna.
-Questo, cosa significa?- Aido socchiuse gli occhi, temendo la risposta. Il suo animo barcollava. 
E se per Kuran non fosse stato che un passatempo? Se lui non provava amore nei suoi confronti? 
Kaname accennò un sorriso distratto, ma più dolce del solito.
-Considerala una fuga d'amore.- il cuore di Aido ebbe un tonfo.
Fuga d'amore. D'amore. Amore.
Strinse le labbra, inspirando a pieno, cercando di raccogliere il coraggio. 
Allungò la mano cercando quella di Kaname.
-E potrà ripetersi?- mormorò tenendo gli occhi chiusi, temendo d'esser stato troppo sfrontato.
Kaname sospirò beffardo, voltando il viso verso Aido.
- Quando vuoi.-
Aido spalancò gli occhi, incrociando lo sguardo di Kaname.
-Anche ora?- azzardò dunque, gli occhi che brillavano dall'amore e dal desiderio.
Kaname allargò il suo sorriso, senza farsi pregare si portò sopra il biondo, chinandosi a baciargli il petto.
Ma a un certo punto Aido mise le mani sulle spalle di Kaname, fermandolo. 
Lui sollevò lo sguardo, osservandolo con sguardo interrogatorio.
-Kaname, io ti amo.- sbottò tutto d'un fiato Hanabusa, fissando il viso del moro senza timore.
E Kaname si limitò a sorridere compiaciuto, sfiorando il viso di Aido con le dita.
-Anche io, Aido. Ti amo anch'io.-
 
E anche la luna sorrise, e con lei le stelle, sentenziando la nascita di quello che era un vero amore. 
  
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