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Autore: chaska    23/02/2013    3 recensioni
«Assurancetourix, sai dove sono finiti tutti gli altri?»
Chiese Francis al bardo, tutto incuriosito.
Dal suo canto, il gallico, richiamato dalla vocetta del bambino, si voltò verso di lui riservandogli un sorriso che durò ben poco sulle sue labbra.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Francia/Francis Bonnefoy
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Francis sospirò mesto, mentre dava giusto un'occhiata intorno a sè.
Quel giorno sua madre l'aveva lasciato solo al villaggio, ammonendolo di fare il bravo almeno una volta.
Come se lui non lo fosse sempre, eh. Forse lo era un po' meno con Antonio e Gilbert, ma quello non centrava assolutamente nulla.

«Ho impegni col druido, il vischio non si coglie certo da solo.»

E così l'aveva lasciato solo, nel villaggio che, chissà per quale motivo, era del tutto desolato.
Infatti tutti gli abitanti sembravano scomparsi -o meglio, tutti tranne uno.

«Assurancetourix, sai dove sono finiti tutti gli altri?»

Chiese Francis al bardo, tutto incuriosito.
Dal suo canto, il gallico, richiamato dalla vocetta del bambino, si voltò verso di lui riservandogli un sorriso che durò ben poco sulle sue labbra.

«Oggi è il giorno della coltura del vischio, non te l'ha detto la tua reverenda madre?»

Il piccolo fece una piccola smorfia. Certo, quello lo sapeva, tutti non facevano che parlarne di quei giorni, ma non aveva capito perchè tutto il villaggio ne fosse così eccitato al riguardo.

«Oui, mais- non ho capito perchè tutti vadano pazzi per questo vischio.»

Una breve risata lasciò le labbra del biondo bardo strappalacrime. Era così ingenuo, quel figlio di Gallia!

«E' un'ingrediente di estrema importanza per le pozioni di Panoramix. E sai com'è con il volgo, tutti ne approfittano per fare una scampagnata. In realtà, coloro che lo raccolgono sono solamente tua madre e Panoramix, quando la luna è alta nei cieli.»

Fu contento l'uno di spiegarlo, e l'altro di apprendere quel mistero, ormai svelato.

«Allora si staranno divertendo.»

Disse il piccolo fra sè e sè imbronciato. Certo che sua madre poteva portarlo con sè, allora.

«Oh, non crucciarti, piccolo. Un giorno potrai unirti anche tu a quella calca, devi solo compiere l'età necessaria. Sai, gli dei ne fanno richiesta.»

Lo contentò bonario, mentre anche quel mistero filava via svelato.

«E tu perchè non vai con loro? L'età l'hai raggiunta, no?»

Gli chiese innocente e realmente incuriosito. Dal suo canto Assurancetourix fissò il vuoto per un secondo.
Come poter spiegare al piccolo Francis che non era una sua scelta, me ne era stato barbaramente costretto? Che nessuno delle loro menti era abbastanza raffinata da poter degustare le sue sublimi note?
Sospirò drammatico e si portò una mano sulla fronte, modulando la voce come stesse interpretando qualche ruolo teatrale.

«Ahimé, non oserei mai avvicinarmi a tale usanza! Sono tutti troppo unti e scalcinanti per essere un luogo adatto alle mie doti.»

Disse la seconda parte della sua scusa evidentemente falsa con un tono che solo quella pettegola di Beniamina potrebbe avere.
Da parte sua Francis ridacchiò, credendogli in pieno. Dopotutto Assurancetourix era uno dei pochi abitanti del villaggio che gli stavano simpatici.
Se ammirava la grazia e la bellezza di Falbalà, al contrario non ne comprendeva il suo essere così altezzosa, almeno nei suoi confronti.
Invece Assurancetourix era molto simpatico: si vestiva sempre con casacche e mantelli eleganti e parlava e si atteggiava in maniere assurde ma buffe. Per non parlare di quando cantava, aveva visto più di un valoroso gallico piangere davanti alle sue ballate, quasi avesse davanti campi di cipolle appena sbucciate. Non aveva ancora ben capito la natura di quel pianto, ma non c'è dubbio che doveva possedere doti notevoli, forse più negative che altro.

«Mon Francis, ti farò un grande onore, invero. Vuoi pizzicare le corde della mia lira o ascoltare la mia ultima grandiosa composizione? Parla di...»

«Oh non! Insegnami a suonar la lira!»

Si affrettò a dire, non lasciandogli abbozzare nemmeno la trama. Preferiva mettersi in gioco lui stesso, che fargli aprir bocca e lasciarlo cantare una delle sue strabe ballate.












Note: Esatto, una crossover con poco nullo senso tra Asterix e Hetalia. Pipol, mentre gli storici più accaniti mi pestano crudelmente, potete fare di me ciò che volete (?)
   
 
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