Erano dieci minuti
che fissava la fotografia,
non sapeva cosa farsene. Aveva provato ad essere felice, ma non poteva
chiederle di diventare madre. Strinse la foto tra le mani, poi prese un
accendino e, chiudendo gli occhi, le diede fuoco. Lasciò
cadere l’accendino per
terra ed osservò a lungo la fotografia sua e di Mark che
bruciava. Lentamente,
il fuoco arrivò ai loro occhi, ai loro sorrisi. Ecco
distrutta la prova della
loro felicità. L’odore di carta bruciata le dava
fastidio, lasciò cadere la
fotografia nel bicchiere d’acqua davanti a lei. Ormai i loro
volti erano
scomparsi. «Ti amo, Mark».
(100
parole).
L’idea
di farle bruciare la loro foto era nella mia testa già da un
po’. Speravo di
fare di meglio, ma spero comunque che questa drabble vi sia piaciuta.
Un grazie
a chi recensirà, ma anche a chi leggerà solamente.
Alla
prossima,
burrobirra
xx