Amare Caramelle
Le
urla furiose dei suoi genitori echeggiavano in tutta la casa fino a raggiungere
la piccola cameretta in penombra dove si trovava, seduto alla scrivania, la
testa china su un manuale dall'aria vistosamente consunta. Sfogliava
febbrilmente le pagine, alla ricerca di un'informazione fondamentale e non
aveva intenzione di lasciarsi scoraggiare. Le grida che provenivano insistenti
dalla cucina non sembravano affatto turbarlo: i suoi genitori litigavano spesso
e questa ormai per lui era diventata un'abitudine. Non cercava più di capire la
ragione delle loro liti, non interveniva più per calmarli, non lasciava che
quelle grida disturbassero la sua concentrazione, avvelenassero la sua vita
come un Distillato della morte vivente ..Distillato Della Morte Vivente
.. Un giorno sarebbe stato in grado di produrre anche lui quella Pozione, ne
era convinto. Non che avesse sul serio intenzione di avvelenare qualcuno, ma
semplicemente per l'orgoglio di essere finalmente in grado di fabbricare quello
che sul libro che stava attualmente sfogliando era considerato di 'Livello
Avanzato', come recitava la nota accanto alla lunga lista degli ingredienti.
Quel vecchio libro di Pozioni che le aveva regalato sua madre per il suo decimo
compleanno era diventato un modo per evadere dalla realtà. Si rinchiudeva nella
sua camera che aveva tutta l'aria di essere stata un tempo adibita a
ripostiglio, apriva il manuale e si immergeva pieno di interesse nella lettura.
Poi estraeva con cura gli alamibicchi e i piccoli flaconi contenenti liquidi
dall'odore decisamente poco gradevole, anche quelli costituivano un prezioso
regalo di sua madre. A quel punto scandiva a voce alta ogni ingrediente prima
di versarlo delicatamente nel piccolo calderone e osservava dubbioso il
risultato. Se la pozione non aveva assunto esattamente la sfumatura descritta
dalla sua copia di Pozioni dalla A alla Z, svuotava testardo il
calderone e ricominciava da capo. Si esercitava, si esercitava e si esercitava
ancora .. tanto che sapeva produrre con molta facilità pozioni valutate come
'Livello Intermedio'. Quello era il mondo di Severus Piton e seppur molti
l'avrebbero considerato mediocre e molti coetanei Babbani lo prendessero in
giro, lui non sembrava farci troppa attenzione.
-Quel
libro di intrugli sta diventando un'ossessione! E' questo che vuoi che nostro
figlio impari vero?- Le urla furibonde del padre rimbombavano per l'intero
appartamento,fino a fare vibrare la porta della piccola stanzetta in cui
Severus stava meditando in silenzio. Sciroppo di rospo ..Ecco cosa mancava!
Come aveva potuto essere così stupido da dimenticarselo? Sottolineò con foga l'ingrediente che aveva
completamente rovinato il suo lavoro, quasi a voler rimarcare la sua
imperdonabile disattenzione. Sbuffò. La pozione alla quale stava lavorando quel
pomeriggio era catalogata come 'Livello GUFO' e la sua riuscita l'avrebbe
riempito di orgoglio. Purtroppo però, qualcosa era andato storto ed essendo già
al quarto tentativo decise di rinunciarvi, almeno per quel giorno. Alzò la
testa dalla pagina a cui era rimasto incollato per almeno le tre ore precedenti
e si guardò allo specchio. Il vetro sudicio e leggermente rigato di fronte alla
sua scrivania gli rimandava l'immagine di un bambino di dieci anni, dall'aria
decisamente stanca e trasandata. Il viso pallido faceva risaltare i folti
capelli neri e gli occhi scuri e penetranti. Il naso sporgente donava a quel
volto ingenuo e infantile, un'espressione più saggia e matura. Indossava un
maglione rosso a righe, troppo abbondante per la sua statura, e dalla sedia
spuntava il bordo di un paio di jeans dall'aspetto logoro e consunto.
L'abbigliamento contribuiva di certo a conferirgli un aspetto ridicolo, ma suo
padre, da perfetto Babbano egoista, non tollerava che lui e sua madre si
vestissero come i loro simili. Inutile dire che il ragazzo non si
sentisse a proprio agio in quei vestiti smessi e usati, regalo della nonna
Babbana. Severus odiava suo padre .. Odiava tutto di lui e ogni motivo, ogni
litigio, ogni scusa era buona per odiarlo. Non poteva sopportare che urlasse
contro sua madre, non poteva sopportare che gli imponesse cosa indossare, non
poteva sopportare il suo tono arrogante e gli sguardi di costante rimprovero
con cui lo fissava .. Severus lo odiava a tal punto che non lo chiamava nemmeno
'suo padre' ma semplicemente 'Il Babbano'. Distolse lo sguardo dallo specchio e
chiuse il suo prezioso manuale proprio quando la porta della stanza si spalancò
con violenza, rivelando i suoi genitori che litigavano sulla soglia.
-Hai
visto? Hai visto?!- scandiva suo padre in preda alla collera. -Sta ancora
giocando con quel libro di minestre che TU le hai regalato! E' cosi che vuoi
che cresca?!- Severus lo guardava con tutto il disprezzo che gli occhi di un
bambino di 10 anni possano comunicare.
-Ti
prego, calmati .. - La voce di sua madre sembrava fioca e debole rispetto alle
urla di rabbia di suo marito.
-Io
mi dovrei calmare?! Dovrei calmarmi? Tu stai rovinando il futuro di nostro
figlio con le tue fantasticherie e io dovrei calmarmi?!-.
Elen, sua madre, alzò gli occhi al cielo sconsolata. -E' proprio necessario che Severus assista a tutto questo? Questo, invece, ti sembra corretto?- disse rivolta al marito. Poi chiuse la porta con la stessa rapidità con la quale era stata aperta e le grida scemarono un'altra volta verso la cucina. Il ragazzo sospirò, poi, come se non fosse accaduto nulla, rivolse la sua attenzione a quello che era diventato il suo programma per quel pomeriggio. Si alzò e prese da uno scaffale un sacchetto di caramelle. Ne aveva a decine, ognuno vantava un colore e un gusto diverso. Severus adorava quelle caramelle, in particolar modo quelle dalla confezione azzurra, dal sapore di menta al cioccolato. '' Se ti assale la malinconia, prova le nuove Boogies e scatena l'allegria'' informava la scritta colorata sopra la confezione. Forse l'allegria non si era mai scatenata in quella stanza immersa nell'oscurità dove Severus ne buttava giù una dopo l'altra, ma quel giorno aveva deciso di condividere uno di quei pacchetti con l'unica persona al mondo che lo rendesse sul serio felice. A dire il vero, aveva pianificato quel giorno da settimane .. Ne aveva studiato ogni piccolo dettaglio con la stessa attenzione con cui studiava le miscele delle sue pozioni. Aveva programmato l'orario, il tragitto, il posto .. Aveva persino deciso di portarsi con sè tutti i pacchi di caramelle che possedeva, nel caso lei preferisse assaggiarne un pò di ognuno .. Dopotutto pensava che, vivendo in una famiglia completamente Babbana, sarebbe stato difficile per lei trovare in casa anche una sola confezione di caramelle magiche. Aveva studiato tutto nei minimi particolari, ma c'era ancora una variante che non era stato in grado di valutare e per quella, solo per quella, avrebbe dovuto affidarsi alla fortuna. Aveva anche tentato di preparare una Felix Felicis, per aiutarsi anche in quel caso, ma le istruzioni erano davvero troppo complicate per il suo livello. Se lei si fosse trovata lì era dunque ancora un punto interrogativo, ma Severus non era certo pronto a demordere solo per questo. Se non l'avesse incontrata quel pomeriggio, avrebbe riprovato quello dopo e se ce ne fosse stato bisogno, anche quello dopo ancora e ancora e ancora .. Avrebbe dato via l'intera collezione di caramelle, alambicchi, flaconi e il suo prezioso 'Pozioni dalla A alla Z' per lei, per Lily Evans. Pensare a lei lo faceva stare meglio, gli riempiva le giornate, l'anima .. La sua sola presenza lo consolava, lo rendeva felice, lo emozionava .. Il verde dei suoi occhi dava un senso alla sue giornate grigie, alla sua vita. E quando lei non era presente, il suo ricordo bastava per infondergli speranza, la sua immagine vivida gli appariva in sogno e la mattina si alzava dal letto con la sensazione di aver vissuto qualcosa di irripetibile, qualcosa che inseguiva disperatamente, ma che non riusciva a trovare nella realtà. Sognava Severus, sognava .. e si illudeva che un giorno la sua vita avrebbe preso la piega giusta, così come la pozione 'Livello GUFO' che ribolliva ancora paziente nel calderone. .. L'aveva subito capito che Lily era diversa da loro, i suoi coetanei Babbani. L'aveva osservata per ore e ore al parco mentre giocava con la sua arrogante sorella. Quella Petunia .. Quella bambina prepotente era riuscita sempre a rovinare tutto. Si divertiva a prenderlo in giro, a fargli notare l'abbigliamento di seconda mano che era costretto a indossare, a ricordargli di come le liti tra i suoi genitori fossero note a tutto il vicinato, di quanto il suo appartamento fosse piccolo, di quanto il quartiere in cui viveva fosse squallido .. Ma lei, Lily, era diversa .. I suoi occhi verdi e profondi non ridevano mai malignamente di lui. Severus vedeva che gli sorridevano colmi di comprensione, dolcezza .. forse anche affetto aveva pensato lui, pieno di speranza. E sarebbe arrivato il giorno in cui si sarebbe vendicato dell'arroganza di quella bambinetta viziata e di tutti quei Babbani che lo deridevano, lo giudicavano, gli parlavano con i loro ghigni carichi di cattiveria e meschinità. Sì, sarebbe arrivato il giorno in cui lui e Lily avrebbero preso quel treno che li avrebbe portati a Hogwarts .. insieme. Insieme lontani da quel mondo mediocre fatto di false speranze, insieme a imparare i segreti del mondo magico .. insieme. Lui e Lily e nessun altro. Dopotutto chi aveva bisogno di qualcun altro, se c'era già Lily Evans con lui?
Guardò
di scatto l'orologio sulla parete di fronte. Le quattro: era ora di uscire. Si
infilò la giacca, anch'essa davvero troppo larga per le sue dimensioni, uscì
dalla camera e raggiunse in silenzio la porta di casa che richiuse con cura
alle sue spalle. Le urla dei suoi genitori sembravano essersi spente per il
momento. Severus però non si illudeva più: sapeva che quella era solo una
quiete apparente e quando meno se l'aspettava, avrebbero ripreso, più forti di
prima. Percorse velocemente il marciapiede che correva lungo Spinner's End.
Teneva la testa sotto al cappuccio per evitare di essere riconosciuto e stringeva
con forza lo zaino dove si trovavano le sue preziose caramelle. Si stava
dirigendo al parco giochi: era lì che Lily e sua sorella andavano sempre a
giocare insieme ed era proprio su una di quelle altalene che Severus l'aveva
vista per la prima volta. Svoltò bruscamente in direzione di un piccolo vicolo
sudicio. Qualche vetro rotta e assi di legno abbandonate ricoprivano i bordi
dello stretto passaggio. La sua destinazione non distava molto da lì. Un rumore
improvviso. Il ragazzo abbassò istintivamente la testa, ma scoprì che l'autore
di quel fruscio era solo un topo. Fece una smorfia di disgusto e proseguì
oltre. Man mano che il parco si avvicinava, Severus sentiva il suo cuore accelerare
i battiti. Ricontrollò rapido lo zaino: aveva il timore che le caramelle
potessero cadere, rovinando così l'intero piano. Dopo un'occhiata furtiva, tirò
un respiro di sollievo: le caramelle erano ancora al loro posto. Svoltò
nuovamente e questa volta la via aveva un aspetto decisamente più curato.
Piccole aiuole incorniciavano una strada più ampia e luminosa. Severus poteva
ora vedere il cancello del parco giochi a pochi metri di distanza. Camminava
verso la lunga staccionata di legno, mentre il cuore aveva cominciato a
rimbalzargli in petto. Si detestava per quella timidezza, ma era l'unico
effetto collaterale che gli provocava la vista di Lily. Il cancello era lì, a
pochi passi. Sentì le guance farsi incandescenti e quasi esitò, indeciso se
tornare indietro. Poi, spinto da un coraggio che ancora non conosceva, aprì finalmente
il cancello con disinvoltura ed entrò. Sentì i battiti del suo cuore aumentare
fino a livelli allarmanti per diminuire con la stessa rapidità. Non c'era
traccia di Lily nè di quell'odiosa Petunia nel parco. Si sentiva preso in giro,
umiliato persino dal destino, mentre vedeva il suo piano sgretolarsi davanti ai
suoi occhi. Lei non c'era. Non poteva crederci, ma bisognava guardare in
faccia la realtà. E si sentiva così stupido per aver addirittura pensato per un
istante di tornare indietro, di lasciar perdere .. Avrebbe fatto qualsiasi cosa
ora per vederla, anche solo per qualche minuto. Non importava più il fatto di
avere le guance rosse dall'imbarazzo, i vestiti ridicoli, i capelli spettinati.
Voleva solo vederla, sentire la sua voce .. Mentre la delusione mordeva ogni
sua briciola di speranza, si lasciò cadere sulla panchina più vicina. Avrebbe
aspettato, si disse ..
***
Il
piccolo orologio da polso segnava le 7. Lily non era comparsa nelle tre ore
precedenti, durante le quali Severus era rimasto a guardare incantato il
leggero dondolio delle altalene .. ma non si era azzardato a toccare nemmeno
una caramella .. Nel caso lei arrivasse ....
Era
ormai ora di tornare a casa, questo lo sapeva. Tirò fuori d'istinto un
sacchetto di caramelle dallo zaino. Subito lo slogan scritto a caratteri
luccicanti sulla confezione, catturò la sua attenzione: ''Se ti assale la malinconia,
prova le nuove Boogies e scatena l'allegria'' .. Scatena l'allegria ..
pensò tra sè con rancore. Persino le sue fidate caramelle sembravano ormai
decise a farsi gioco di lui.
The End - Dedicata al grande Severus che ha capito che il vero amore non ha bisogno di essere corrisposto.