Dalla canna del gas,
il sapore immondo arriva alle tue narici.
Questo sottoprodotto della volontà di vita,
del necessario trasformarsi,
mi ricorda il peso del fare e mi è gradevole.
Al contrario dei molti che preferiscono pensare al petto del pollo
come ad una massa rosacea umida al tatto,
dimenticando la mano munita di lama e lo scarto
che quella deperibile fonte energetica ha prodotto.
Al contrario di chi, avvertendone la grevità,
subito cerca il compiaciuto disprezzo nei gesti dei pari
aumentandone la foga isterica, l'incontrollato stupore.
Ecco come un odore, controllabile ma impertinente,
riesce a toccare ciò che impalpabile lo è di natura
riesce a risvegliare l'unico legno tra zolle indurite
riesce a segnare un dolce attimo altrimenti sfuggito.