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Autore: tempebrennan    24/02/2013    2 recensioni
E' il giorno del diploma di Brittany e Santana torna a Lima con una sorpresa.
E' la mia prima fan fiction, siate clementi por favor xD
[c'è un "piccolo" spoiler della 4x14!] Brittana e piccoli accenni di Faberry.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Santana era arrivata all’ultimo minuto sbraitando contro Quinn ed accusandola di aver guidato troppo piano.
“Ti ricordo che un camion mi ha quasi spedito all’altro mondo, l’anno scorso” ringhiò Quinn camminando accanto ad un’inferocita Santana.
“Stavi andando al matrimonio dell’Hobbit! Con la quale adesso vai a letto, Dios, ancora non ci credo” sbuffò la latina. “Questo è il giorno del diploma di Britt. Le due cose ti sembrano anche solo lontanamente paragonabili?”.
“Oh andiamo San, hai passato un anno a struggerti per la lontananza di Britt. L’hai aspettata una vita, cosa vuoi che cambino cinque minuti?”.
Santana borbottò qualcosa in spagnolo di cui Quinn poteva soltanto immaginarsi la traduzione. Ma la sua migliore amica aveva perfettamente colpito nel segno.
“Ecco, lo vedi? Lo vedi? Grazie al tuo piedino delicato siamo in ultima fila!” piagnucolò Santana, sull’orlo di una crisi isterica.
Quinn alzò gli occhi al cielo e si trattenne dallo schiaffeggiarla. Senza troppi complimenti la prese per un polso e la trascinò lungo l’auditorium, facendosi spazio a gomitate, fino a raggiungere la prima fila.
“Amore, siamo qui!”. Una voce fin troppo conosciuta fece accapponare la pelle della latina. Rachel si sbracciava come un giocatore di football e salterellava sul posto.
Le raggiunsero e Quinn baciò la ragazza sulle labbra. Santana sbuffò infastidita ma si lasciò cadere accanto a Mercedes.
“Avere l’Hobbit come ragazza ha i suoi vantaggi, vedo” ghignò la latina all’orecchio di Quinn.
“E non solo quelli fidati” mormorò Quinn di rimando.
“Ti prego, risparmiaci i dettagli”.
C’erano davvero tutti: mister Schue e la signorina Pillsbury col pancione, Santana preferiva ricordare la seconda cerimonia del matrimonio, la prima era finita a letto ubriaca con Quinn, la Sylvester con la piccola Robin, la coach Beiste e un muscoloso e giovanissimo giocatore di football.
Figgins salì sul palco per il lungo e noioso discorso, durante il quale Santana non fece altro che fare battutine acide sui capelli di Puck, mister Schue e Blaine e sul naso di Rachel, che non aveva sentito una singola parola impegnata a baciare Quinn con foga alquanto preoccupante, secondo la latina.
“Ancora non hai ringraziato Blaine per averti ‘occupato’ di Sam” commentò Quinn ad un certo punto, in un raro momento in cui si era staccata da Rachel. Santana sobbalzò.
“Che vuoi dire Q?”.
“Se Blaine non si fosse innamorato di Sam, il bel biondino starebbe ancora con Britt” spiegò pazientemente Quinn, stringendo la mano di Rachel.
Santana la fulminò con una delle migliori occhiatacce di Lima Highs.
“Primo, se non ci avesse pensato il piccione a togliermelo di mezzo, adesso Sam nuoterebbe in mare aperto assieme ai tonni suoi parenti. E secondo-“.
Ma Figgins la interruppe. “Che la cerimonia abbia inizio! Prego gli studenti di salire sul palco quando chiamo il loro nome”.
Santana applaudì ogni membro del Glee, Sam compreso. Ne avevano passate tante insieme, fidanzati rubati, canzoni rubate, gravidanze inaspettate; prima dodicesimi alle nazionali per poi salire in cima, uniti come una famiglia.
“Brittany Susan Pierce!”.
Brittany entrò sul palco dell’auditorium, bellissima nella tunica rossa e col tocco sui morbidi capelli biondi, lasciati sciolti proprio come piacevano alla sua San. Sperava, nel profondo del suo cuore, che la latina fosse presente, che ce l’avesse fatta a raggiungere Lima in tempo per vederla. Scrutò fra il pubblico e finalmente la vide, in piedi che urlava forte il suo nome, letteralmente trattenuta da un’adirata Quinn che le impediva di saltare sul palco. Il corto vestitino rosso di Santana scatenò le fantasie di Brittany che, presa ad immaginarsi il corpo della latina sotto l’abitino, rischiò di finire di sotto dal palco. Sam la sorresse prontamente, lasciandola immediatamente non appena vide lo sguardo di fuoco di Santana.
“È bellissima” mormorò Santana con le lacrime agli occhi.
“Ed è tutta tua adesso” rispose Quinn sorridendo.
 
 
Santana trascinò via Brittany dal piccolo rinfresco allestito in palestra. La condusse al suo vecchio armadietto e ve la sbattè contro, posando le proprie labbra carnose contro quelle sottili della bionda.
“Mi sei mancata da morire” sussurrò la latina staccandosi per ammirare la sua Britt. La bionda sorrise e allungò la mano per spostare dietro l’orecchio della latina una ciocca ribelle.
“Anche tu San, mi sei mancata da morire”. Si fermò un momento perplessa, poi aggiunse. “Ma tu non avevi un esame oggi?”.
“Si”.
“E perché non sei a darlo? Era importante per il tuo semestre!”.
“Tu sei più importante di qualsiasi stupido esame, Britt”. Le posò la fronte sulla sua e la guardò in quei pezzi di ghiaccio per i quali moriva ogni volta. “Tu sei più importante di qualsiasi cosa. Non è stato facile lasciarti andare e poi vederti fra le braccia di Sam, vederti ballare un lento con lui ai matrimoni di mister Schue, sentirmi dire che vi eravate quasi sposati”. Santana prese un grosso respiro. “Ho provato a cercare un’altra ragazza Britt, a Louisville, ma sai una cosa? Non l’ho mai trovata”.
“Perché San? Tu sei bellissima e-“.
“Perché non c’è nessuno come te” la interruppe dolcemente Santana.
Brittany cercò e intrecciò la mano con quella della latina, lasciandola parlare.
“Sono andata a New York come mi avevi consigliato e ho cercato di vivere la mia vita, ma mi mancava tutto, mi mancavi tu. Ogni sera prima di dormire, guardavo la nostra foto di San Valentino per addormentarmi con la tua immagine in testa; mi faceva male, è vero, ma non riuscivo a fare altrimenti”.
“Perché non me l’hai mai detto? Sarei corsa da te!” esclamò Brittany.
“Se fossi venuta qui, poi non ti avrei mai più lasciato andare e non era giusto” sospirò Santana, ormai prossima alle lacrime.
“San, anche per me non è stato facile, lo sai” cominciò la ballerina “Tubbs ha ripreso a fumare più di prima e Sam, siamo stati un po’ insieme e mi ha sposato, ma la Beiste ha detto che non era vero che non finiva il mondo. Però poi Sam ha capito che era innamorato di Blaine. Com’è possibile San, che l’abbia capito se prima stava con me?”.
La latina rise al ragionamento della sua Brittany ma si fece subito seria quando la bionda mise il broncio.
“Vedi Britt, l’amore è un po’ strano a volte. Non lo puoi capire veramente perché ha tante sfumature ma quando ne afferri una, lei ti entra nel cuore e non ti lascia più; ti rende vulnerabile l’amore, ti rende stupido, ma ti fortifica perché hai al tuo fianco qualcuno che crede veramente in te e che ti supporterà sempre”. Santana sorrise. “Io ti amo Britt, You are the best thing that’s ever been mine”. Terminò cantando con la sua voce roca; un sussurro più che una tonalità vera e propria ma tanto bastò a Brittany per sentire una lacrima lucidare i suoi occhi di cristallo.
La bionda allungò la mano per aprire l’armadietto e ne tirò fuori una busta bianca, che porse ad una perplessa Santana. La latina l’aprì col cuore in gola e lesse la lettera, così velocemente che dovette leggere una seconda volta per essere sicura.
Alzò gli occhi ed incrociò lo sguardo orgoglioso di Brittany.
“Sei stata presa alla Juilliard?” esclamò Santana senza controllare il tono della voce.
“Si. Ho fatto un provino il giorno che avevi il primo esame di anatomia e sono venuta a New York senza dirtelo. Ieri mi hanno mandato la lettera”.
Gli occhi blu di Brittany si accesero vedendo la latina saltare e ballare di gioia per tutto il corridoio. Poi Santana la trascinò nell’aula del Glee e chiuse la porta a chiave.
“San..”.
“Dimmi Britt”.
“Perché ci sono quei banchi uniti?”. Santana non rispose, ma l’afferrò per i fianchi e chiuse le distanze fra loro con un bacio.
“Ora te lo faccio vedere Britt perché” sorrise maliziosa, stendendovi sopra la sua ballerina.
 
Dopo aver fatto l’amore, Santana si stese accanto alla sua Britt, un braccio piegato a sorreggere la testa e una mano distrattamente in tasca.
“Che hai San?”.
“Oh, beh.. ecco..” farfugliò decisamente imbarazzata lei. La latina scosse la testa e decise di buttarsi. “Chiudi gli occhi, amore” disse e le fece scivolare la ‘sorpresa’ nella mano, chiudendogliela poi a pugno.
Brittany dischiuse il pugno e osservò l’oggetto nella sua mano.
“È la chiave di casa nostra a New York. Vorrei che tu venissi a vivere con noi” spiegò Santana tutto d’un fiato. “Lo so che per ora ci sono anche Quinn e l’Hobbit ma.. ma non voglio vivere ancora troppo a lungo lontana da te. New York è grande e ho bisogno di più aria per viverci: tu sei il mio ossigeno, non posso vivere senza di te”.
Gliel’aveva detto. Sentì distintamente il macigno scorrere via dal suo petto e riprese a respirare.
“Non so cosa dire San” mormorò Brittany con gli occhi lucidi.
“Dimmi solo di sì, ti prego”.
Brittany la baciò, un bacio lungo, gentile, vero. “Ma certo che vengo a vivere con voi a New York!”. Saltò giù dai banchi, si rivestì e salterellò alla porta. “Andiamo San! Andiamo a dirlo a Quinn e Rachel!”.
Santana sorrise scuotendo la testa e la raggiunse raggiante. Incontrarono le due che si sbaciucchiavano davanti agli armadietti. Non ci fu bisogno di dire niente perché la vera amicizia parla con gli occhi, non con la bocca. Quinn abbracciò entrambe, Rachel era felicissima.
“Oh ragazze, a proposito delle camere e delle reg-“.
Santana alzò gli occhi al cielo. “Taci Berry, ti prego”.
 
 
 
                                                                                                                                     
  
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