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Autore: MrsDirection99    24/02/2013    1 recensioni
Tutti dicono che chi ha dei sogni prima o poi riuscirà a realizzarli.
Questa è la storia di Martina,una 16enne italiana,che riuscirà a arealizzare il suo più grande sogno,anche avendo perso,ormai da tanto,le speranze.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora so che è vero,che i sogni sono fatti per esser realizzati.
Speravi non sarebbe mai arrivato,ma il 20 Maggio è alle porte ormai.
E' da mesi che piangi. Piangi sapendo di non poterli vedere,se non attraverso uno stupido computer.
E la cosa che ti ferisce di più è che tu abiti a Milano,proprio dove ci sarà il prossimo concerto!
Ma i biglietti sono finiti ancor prima che tu potessi solo ordinarli.
E ora ti ritrovi a piangerti addosso,mentre ti rechi al supermercato per comprare tante schifezze con cui sfogarti,nel preciso istante in cui dovresti sentirli cantare dal vivo.
Sono Martina,una normale 16enne italiana che vorrebbe solo abbracciare i suoi idoli,coloro che la fanno ridere,piangere,urlare,restare senza respiro in una sola volta,anche attraverso uno schermo. E se questo era quello che le succedeva vedendoli da lontano,cosa le accadrebbe vedendoli da vicino?  
Colei che ha una vera e propria cotta per ognuno di loro,ma di uno è realmente innamorata.
I suoi occhi azzurri,i suoi finti capelli biondi,il suo piccolo accenno agli addominalli nei video estivi,la sua voce calda e sexy.. Nemmeno lei lo sa cosa sia..
Sa solo che anche solamente sentendolo nominare il suo cuore fa le capriole.
Parcheggiai il mio scooter  proprio dinanzi all'entrata del supermercato e entrai in quest'ultimo.
Comprai qualsiasi schifezza mi capitasse sotto mano,approfittando dei 50 euro datemi da mia madre. 'Okay,credo possa bastare tutto ciò che ho nel carrello'-pensai.
Mi avvicinai lentamente alla cassa numero 5,ma mentre la raggiungevo una donna sulla cinquantina mi venne addosso,facendo rovesciare tutti i prodotti che aveva in mano a terra.
Mi chinai subito ad aiutarla,vedendola,ovviamente,in difficoltà a piegarsi a terra,data la sua non giovanissima età.
Non avevo ancora visto la sua faccia da quando ci eravamo scontrate,così aprii un discorso.
'Mi scusi signora,lasci che la aiuti!' dissi premurosamente,anche se le scuse avrebbe dovuto farmele lei,non ero io ad esserle andata addosso.
Quella alzò il capo e mi sorrise premurosa. 'Non preoccuparti tesoro.' mi disse,ma già non l'ascoltavo più.
I miei occhi cacciavano lacrime quasi come una fontana e il respiro mi si era fermato.
'Ehi,ehi,che succede?' chiede la donna.
Provai con tutta la mia volontà a risponderle,ma le parole mi morivano in gola.
'Dai,alzati,andiamo nel bar qui vicino,mi racconterai lì,okay?' annui quasi impercettibilmente e mi alzai.
Pagammo entrambi i nostri conti e ci diriggemmo al bar .
'Allora,vuoi dirmi che succede?' ci eravamo appena accomodate ad uno di quei graziosi  tavolini dei tipici bar milanesi.
Era più forte di me! Diamine,da quando l'ho icnontrata non faccio altro che piangere! Chissà cosa penserà di me.
Presi,finalmente,coraggio e le dissi:'Era il sogno di tutta la mia vita andare a quel concerto. Ma la sorte ha voluto che i biglietti terminassero prima che potessi averne nemmeno uno. E questo fa male,non sa quanto. Mi ritrovo tutti i maledetti pomeriggi a piangere,chiusa in camera mia. Loro non sono solo una 'moda' per me. Io li amo davvero. Ma è soprattutto per uno che impazzisco sul serio. Per suo figlio,signora.'
Maura venne verso di me e mi abbracciò,come nessuno,nemmeno mia madre,aveva mai fatto.
Mi guardava con quegli occhi,che anche a lei erano divenuti lucidi,sentendo le mie parole e vedendo le mie lacrime.
'Vieni con me.'
Non sapevo dove volesse portarmi,ma mi fidavo di lei. Sapevo che non avrebbe potuto farmi del male.
Cinque minuti dopo eravamo a bordo della sua auto e ci stavamo recando non so dove.
'Dove andiamo,Maura?'  le domandai asciugandomi le precedenti lacrime.
'Vedrai,mia cara.'
Poco dopo eravamo di fronte ad una villetta,nè troppo grande,nè troppo piccola. Aiutai Maura con le buste della spesa e mi recai,con lei,all'interno della struttura.
'Maura..' feci per chiederle incerta.. ' Non ho ancora capito dove siamo..'  
'Siediti un secondo sul divano,dillà,lo saprai presto.' mi sorrise.
Feci come mi aveva detto e la vidi mandare un messaggio con il cellulare.
Sommersa dai dubbi mi lasciai andare sul divano,chiudendo leggermente gli occhi.
Circa 10 minuti dopo sentì dei passi alle mie spalle,ma prima che potessi girarmi per vedere da chi provenissero,i miei occhi vennero tappati da due morbide mani.
'Sai che..' sentì una voce nuova,ma il tutto aveva qualcosa di fin troppo familiare. 'non si piange solo per 5 ragazzi?'
La rabbia mi salì al cervello. Avrei voluto prendere a cazzotti chiunque avesse detto quella enorme stronzata. Decisi di tacere,per non causare danni. Ma dove cazzo mi aveva portata Maura?
'Sono solo 5 ragazzi che cantano. Non devi piangere perchè non puoi vederli. O perchè non puoi sentirli vicino.'  Un'altra stronzata e facevo fuori anche chi aveva parlato poco fa.
'Soprattutto perchè..' continuò un altro. ' Tu puoi vederli,sentirli,abbracciarli,baciarli,quando vuoi.'  Oh,li avevo avvertiti.
'Ah si,e come scusa?' sbraitai con tutta la rabbia che mi avevano causato le precedenti affermazioni.
'Così' rispose la voce dietro di me e,ben presto,tornai a vedere ciò che mi circondava.
'O mio DIO!' scoppiai a piangere di nuovo.
'Non piangere,Marty,non piangere!'  
Mi strinsero tutti e 5 in un forte abbraccio e allora capì. Non stavo sognando. Ero io,Martina,di fronte ai miei 5 idoli.
'Promettici che non piangerai mai più per noi,che non starai male per noi,perchè ora noi ci siamo,okay?'  Le lacrime che scorrevano sul mio viso mi impedivano ogni singolo movimento,anche il più elementare.
'C-certo.' balbettai,mentre ancora piangevo.
'E se hai accettato l'accordo,perchè piangi ancora? Via queste stupide lacrime! Il tuo sogno l'hai realizzato e non è ancora finito qui!'  La dolcezza di Zayn era proprio come l'avevo percepita tramite il mio pc.
'Tu,Martina,passerai tutta la serata con noi,e in più,verrai al nostro concerto.'  Un onda di tristezza mi invase e chinai il capo.
'Io-io,non posso.. non ho il biglietto..' e un'altra maledetta lacrime scese dal mio viso,giungendo a bagnarmi il dorso della mano,poggiato sulle ginocchia.
'Uffaaaa!' strillò in senso disperato l'eterno peter pan. 'Non ti serve quell'inutile pezzo di carta. Tu entri con noi.'
Il cuore mi si fermò. 'R-r-ripeti..' Tutti scoppiarono a ridere e Louis mi abbracciò.
Cenammo e poi passammo,in diversi modi la serata,quando giunse il momento,per me,di tornare a casa.
Salutai il mio tutto con un bacio sulla guancia ciascuno,ma mancava Niall..
Triste per non averlo salutato,ma felice per l'accaduto,mi avvicinai alla porta e uscì.
Ero quasi uscita dal vialetto di villa Direction,quando una mano mi afferrò con forza il polso.
'Aiaa!' strillai.
'SHHH!' Era lui. Il mio cuore perse un battito,o forse due,magari tre.
'Niall,mi hai spaventata!' gli sorrisi.
'Volevo solamente salutarti e.. dirti che sei simpatica e che.. magari,qualche volta,noi.. potremmo,ehm,si ecco.. uscire?'
Lo guardai dritto negli occhi. Mi ci persi dentro,come era sempre successo guardandoli al computer,e gli stampai un bacio a fior di labbra.
'Senz'altro.'  gli sussurrai all'orecchio avviandomi al cancello.
'Ci vediamo domani,allora!' mi sentì urlare da dietro,ma ormai era troppo tardi per rispondere al biondino.
Mi girai e gli mandai un bacio con la mano.
Era tutto vero. Era successo tutto veramente. E ancora tante cose dovevano succedere.
  
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