Crossover
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Autore: eugeal    24/02/2013    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se Buffy fosse morta definitivamente?
Cosa avrebbe fatto Rupert Giles dopo aver assistito alla sua fine?
Forse sarebbe andato via da Sunnydale per sfuggire ai ricordi, ritrovandosi in Giappone. Giappone che, come molti di voi sapranno, è la patria di Sailor Moon.
E forse una delle nemiche di Sailor Moon non è morta come sembrerebbe vedendo la serie, ma aspetta solo di risvegliarsi.
Cosa succederà poi?
L'unico modo per saperlo è leggere questa storia.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Telefilm
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giles evitò per un pelo il contrattacco di Atheris, ma Midnight non fu altrettanto fortunato e l'ondata di potere lo colpì alla coda, aprendovi un taglio profondo.
Il giovane drago arretrò con un guaito di dolore, mentre Seraphina intensificò gli assalti, furiosa per la ferita inferta al suo cucciolo.
L'Osservatore raccolse le forze per concentrare il potere e attaccare di nuovo, ma improvvisamente Gauk lo abbandonò, uscendo dal suo corpo.
- Cosa fai?! - Gridò Giles, rivolto al demone che turbinava intorno a lui sotto for­ma di soffio di vento. - Il patto non è concluso! -
- Lei non era inclusa nel patto! - Ululò il demone, furioso.
- Lei? -
- La tua stupida dea! Non mi lascerò contaminare dal suo potere! -
Giles infilò una mano in tasca per sfiorare il medaglione dove era intrappolata Xinuxunil e si stupì nel sentirlo tiepido.
Lo prese per guardarlo e vide che stava brillando.
- No. - Sussurrò, preoccupato. - Non è il momento adatto... -
- Non era previsto che liberassi la dea! - Ululò di nuovo Gauk. - Non è giusto! Io ho rispettato l'accordo, tu no! -
Giles rifletté per un attimo sulle parole del demone e annuì.
- Hai fatto quello che ti ho chiesto. Se sopravviverò alla battaglia, creerò due golem per te e la tua compagna, come promesso. Vieni Gauk, - sollevò uno dei pugnali che teneva in tasca e recitò un incantesimo per permettere al demone di entrare all'interno dell'oggetto – trova rifugio in questa lama e ti giuro che se resterò in vita al termine della battaglia, sarai liberato. -
Il demone esitò, chiedendosi se non avrebbe dovuto semplicemente fuggire e cercarsi un altro corpo da possedere, poi arrivò alla conclusione che l'interno del coltello era più sicuro di quel campo di battaglia e che l'umano era abba­stanza stupidamente onesto da mantenere la promessa.
L'unica incognita era la sua eventuale sopravvivenza, ma restare bloccato in un pugnale era comun­que meglio di essere annientato da Atheris: con un guizzo, si infilò nell'arma.
Giles osservò il medaglione e vide pulsare a intervalli regolari la luce che lo illu­minava. Si guardò intorno e vide che anche Sachino Seihoshi era avvolta da una leggera aura di luce che si trasmetteva alle mani di Earh Donovan e al corpo di Eudial.
La ragazza gridava di dolore e Giles la guardò, terrorizzato dal pensiero di perderla nuovamente.
“Vai da lei, fratellino.” La voce di Seraphina risuonò nella sua mente. “Io e Mid­night siamo più che sufficienti per tenere a bada questa nullità.”
Giles sapeva che non era vero, ma non contraddisse il drago nell'eventualità che Atheris potesse ascoltare la comunicazione mentale tra lui e Seraphina e in ogni caso sarebbe stato inutile.
Se avesse attaccato la creatura oscura, Atheris si sarebbe accorto immediatamente che non aveva più i poteri di Gauk e avreb­be perso ogni cautela nei suoi confronti, uccidendolo all'istante o imprigionan­dolo nuovamente.
L'Osservatore mise al collo il medaglione di Xinuxunil e corse dalle due Caccia­trici.
Tera lo accolse con uno sguardo sollevato. Giles capì che la ragazza era spaventata e preoccupata e che la sua presenza le dava conforto. Quel pensie­ro lo commosse e le fu grato per l'atteggiamento protettivo con cui stava cer­cando di aiutare Eudial.
- Sta cercando di liberarla dall'incantesimo dei Lug. - Sussurrò la ragazza in un soffio, per non distogliere il padre dalla concentrazione necessaria all'incantesi­mo, poi il suo tono divenne quasi rabbioso. - Vorrei solo poter fare qualcosa an­che io, accidenti! -
Giles sospirò: capiva perfettamente lo stato d'animo della ragazza perché an­che lui avrebbe voluto essere capace di fare di più, avrebbe voluto avere abba­stanza potere da sconfiggere definitivamente Atheris senza che nessun altro dovesse rischiare la vita.
E se fosse stato più presente, forse Hope non si sarebbe trovata in pericolo e Atheris non avrebbe avuto a disposizione tutto quel potere.

Sofia passò una mano sul pelo soffice di Valerius, ancora accasciato tra le sue braccia, e si guardò intorno.
A parte Lyra ed Herta, tutte le persone a cui voleva bene erano lì, in quel luogo da incubo e lei sapeva che le cose non stavano andando nel modo giusto.
In quel momento gli unici a combattere contro Atheris erano i draghi e il fatto che Rupert si fosse ritirato improvvisamente dal combattimento le faceva intui­re che avesse avuto qualche difficoltà.
Eudial era nuovamente priva di sensi e gli altri stavano cercando di aiutarla, mentre Spike e le sailor erano intrappolati in quella specie di resina semitrasparente che spuntava dal pavimento.
Sofia sperò che fosse possibile liberarli e che fossero ancora vivi: certo, il vam­piro non aveva bisogno di respirare, ma le ragazze sì e bisognava solo sperare che quel materiale permettesse il passaggio dell'aria.
Sofia si sentiva frustrata: voleva fare qualcosa per aiutare i suoi amici, ma non aveva poteri o capacità per farlo. Capiva quanto fosse stato difficile per Tera sentirsi impotente come lo era lei in quel momento.
Con un sospiro tornò a osservare la situazione, cercando disperatamente un'idea per essere utile.
Hope era ancora seduta sul suo trono con aria imbambolata e Sofia notò che Atheris stava ben attento a mantenere il combattimento lontano dalla ragazza, come per proteggerla.
Doveva esserci un motivo per quel comportamento, quell'essere mostruoso non era certo il tipo da affezionarsi sinceramente a una ragazzina umana al punto di difenderla.
Hope sembrava vedere solo lui e lo seguiva con lo sguardo con aria sognante, come sotto ipnosi.
Doveva essere sotto l'effetto di un incantesimo, pensò Sofia e in quel momento le venne un'idea: se c'era un legame tra Hope e Atheris, forse spezzandolo quest'ultimo si sarebbe indebolito.
Sofia guardò la strada che la separava da Hope: la distanza non era molta, ma il pavimento era ancora ricoperto da uno strato gelatinoso che poteva essere instabile e che avrebbe potuto farla sprofondare senza preavviso.
Inoltre avreb­be dovuto attraversare un tratto scoperto, col rischio che Atheris potesse ac­corgersi di lei e ucciderla sul colpo.
Scosse leggermente il gatto per svegliarlo.
- Valerius, Valerius, svegliati! -
Il gatto aprì gli occhi con un gemito e miagolò debolmente.
Sofia non poteva capire le sue parole, ma l'importante era che fosse lui a com­prendere quello che doveva dirgli.
- Lo so che sei sfinito, ma devo avvicinarmi a Hope. Puoi aiutarmi? -
Il gatto le rivolse uno sguardo stupito, poi si divincolò per farsi mettere a terra: gli tremavano un po' le zampe, ma non si sentiva male.
Vide che Eudial era a terra e guardò Sofia allarmato, timoroso di non essere riuscito a riportarla in vita, ma la donna scosse la testa.
- Da quello che ho capito, si è spezzato l'incantesimo che la proteggeva e il pro­fessor Donovan sta cercando di ripristinarlo. -
Valerius annuì e sperò che l'uomo fosse in grado di portare a termine quello che stava facendo, ma decise che per il momento Eudial poteva aspettare.
Aveva intuito le intenzioni di Sofia ed era d'accordo con lei: era il potere di Hope ad alimentare quello di Atheris e interrompere quel legame poteva ribal­tare le sorti della battaglia.
Pensò amaramente che sarebbe stato sufficiente uccidere la ragazzina per sal­vare il mondo, ma sapeva anche che nessuno di loro, lui stesso incluso, avreb­be avuto il coraggio di farlo.
Aiutare Eudial lo aveva esaurito, ma aveva ancora abbastanza potere da rende­re solido il pavimento e garantire un terreno sicuro a Sofia.
Si incamminò verso Hope, cercando di proiettare intorno a lui e a Sofia un incantesimo di protezio­ne che li avrebbe fatti passare inosservati agli occhi degli altri, ma non era cer­to che avrebbe funzionato, e se Atheris si fosse accorto di loro, la fine era assi­curata.

Tera sentì la mano di Eudial stringersi convulsamente intorno alla sua, poi la presa della ragazza si allentò di colpo e per un attimo Tera temette che l'altra Cacciatrice fosse morta.
Non osando guardarla in faccia per paura di veder confermati i propri timori, Tera rivolse uno sguardo esitante al viso di suo padre e a quello di Giles.
Il pro­fessor Donovan era pallido e sembrava molto stanco, ma le sue labbra si incur­vavano appena in una piega soddisfatta che non avrebbe avuto senso in caso di fallimento, mentre l'Osservatore sorrideva apertamente.
Solo allora Tera si concesse di guardare Eudial e sospirò di sollievo nel vedere che l'amica aveva un'espressione rilassata sul volto.
La scosse leggermente e la vide aprire gli occhi.

Quando il dolore era cessato di colpo, Eudial aveva pensato di essere morta di nuovo, poi si era accorta di sentire ancora la presenza malvagia di Atheris, ma solo come una sgradevole pressione ai margini della mente, non più come una tempesta incontrollabile che minacciava di trascinarla via con sé.
Si sentiva bene e avrebbe voluto poter prolungare quello stato di pace ancora per un po', ma qualcuno l'aveva toccata, scuotendola delicatamente ed era sta­ta costretta a svegliarsi del tutto.
Si era trovata stesa a terra e intorno a lei c'erano i volti familiari di Tera, Giles e Seihoshi e quello quasi estraneo di Earh Donovan.
- Cosa... Non lo sento quasi più! È uscito dalla mia mente! - Disse, quasi incre­dula e Tera la tirò per un braccio per aiutarla a rialzarsi.
- Stai bene, adesso? Sei completamente padrona della tua magia? -
Eudial annuì.
- Allora smettila di perdere tempo, e annienta quel mostro. Ne ho abbastanza di lui. -
Eudial sorrise: nonostante il tono brusco, sapeva che Tera aveva fiducia in lei e che la riteneva capace di uccidere Atheris.
Forse non era vero, ma se i suoi amici lo ritenevano possibile, lei avrebbe fatto di tutto per non deluderli.
   
 
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