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Autore: elfin emrys    24/02/2013    3 recensioni
Man mano che i nomi venivano scritti, dei segni disordinati comparivano sulla mappa, delle grandi croci sulle nazioni apparivano e neanche la barriera di eterna neutralità di Vash potè nulla contro tutto questo.
[Una fanfiction scritta a quattro mani da me e Valerydell95. Una stupidaggine, se ve lo state chiedendo]
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si USA così

Gennaio ovvero “La prima foto non si scorda mai!”

 

Il megatrappolone mondiale era scattato ed era pronto ad invischiare gli sfigati (nel senso non di "gente senza stile" ma di "gente presa di mira dalla malasorte") che erano stati designati come vittime in quel segretissimo meeting.

Sì, quello della puntata precedente.

Ma come sarebbe a dire 'e chi se lo ricorda'?! Ah, affari vostri! Non vorrete mica il riassunto come negli anime, vero?! Perché io non ve lo faccio!

Comunque...

Era tempo di trascinare al mattatoio la prima vittima, di passare nel tritacarne il primo dei poveracci, di sminchia... EEEEHM, volevo dire! di rovinare il primo degli sfortunati, di falciare senza pietà il povero disgraziato il cui nome compariva per primo su quello sciagurato foglio.

E indovinate un po' chi era?

...

Kiku Honda.

Ebbene sì.

Era lui il primo della lista.

Quel timido e gentile orientale era la prima delle vittime sacrificali.

E no, non c'entra nulla il fatto che fosse il personaggio preferito dell'autrice Vale, la quale era casualmente nata a Gennaio, no no!

Comunque...

Dato che, come dice saggiamente il proverbio, il buongiorno si vede dal mattino (soprattutto se non ci si alza dal letto), s'incaricò di provvedere a lui nientepopodimenoche il nostro supereroe preferito.

...

No, non è Batman! Un altro, un altro!

...

No, neanche Spiderman!

...

Neanche Thor!

E' Alfred Jones! Sveglia, gente: la guerra è finita!

Comunque...

Il nostro Yankee favorito si alzò di buon'ora (alle undici), fece una sana colazione (cheesburger e Coca-Cola), si vestì elegantemente (jeans e T-Shirt con la scritta I'm the hero!) e si recò (senza fare nemmeno uno straccio di telefonata per annunciarsi) a casa del suo amico del Sol Levante, che non sospettava ma manco lontanamente cosa lo attendeva.

"Kiku, sono io! Devo parlarti di una cosa importante!".

E lo sventurato fece come la monaca di Monza: rispose. Ignaro del pericolo che incombeva su di lui, aprì la porta e fece entrare Alfred.

Pensava fosse una semplice una visita tra amici.

Povero fanciullo illuso. Povera anima innocente. Povera colomba bianca (?).

"Devo dirti una cosa! Anzi, devo farti una proposta!".

"Sarebbe?".

"Ecco, io e... dei miei amici, abbiamo pensato di fare un'opera di beneficenza!".

"E' un'iniziativa lodevole.". Peccato che Alfred non avesse detto a beneficio di chi o di cosa fosse quest'opera, né in cosa consistesse, ma Kiku, in buona fede, non fece domande. Errore madornale. "E quindi?".

"E quindi volevo chiederti se volevi partecipare anche tu!".

"Se è per beneficenza accetto volentieri.".

Qualcuno in sala si alzò in piedi e urlò: "A rimbambito, ma non vedi che c'è il trappolone sotto?!". Costui/costei fu prontamente soppresso/a dalle fangirls lì presenti, che confidavano nelle straordinarie capacità persuasive e nel sommo fascino e carisma di Alfred (Ahahah! Carina questa!) per rifarsi gli occhi a scapito del povero giapponese.

"Ah, benissimo: sapevo di poter contare su di te! Dovresti posare per una foto!" rispose l'americano sopradetto sorridendo serafico.

E fu allora che Kiku si svegliò dal letargo e fiutò che qualcosa non andava. Alla buon'ora, starà pensando qualcuno di voi. "Posso sapere... per quale genere di foto dovrei posare?".

"No, non è nulla di strano, tranquillo!".

"Ovvero?".

"Una foto sexy per un calendario!".

"Assolutamente no!".

"E dai, ti prego! E' per una buona causa!".

"Mi dispiace, ma è del tutto fuori discussione!".

Alfred passò i successivi quaranta minuti tentando di corrompere Kiku. Gli offrì di tutto: cifre astronomiche, una botte da cento litri di saké, una fornitura di té verde a vita, vacanze pagate da lui nei posti più belli del mondo, tutte queste cose insieme, ma Kiku non demordeva.

Allora il nostro eroe capì che doveva cambiare approccio e passare alle maniere brute.

"Peccato!" fece trattenendosi dallo scoppiare a sghignazzare. "Vorrà dire che sbatterò sulla pubblica piazza tutto ciò che so di te!".

A quella frase la stoicità e l'impassibilità nipponica di Kiku andarono allegramente a farsi friggere. "Cosa vuoi dire?!" mormorò iniziando a tremare come un budino Cameo.

Alfred tirò fuori il cellulare. "Vedi, Kiku, memorizzati qui ho i numeri di tutte le più importanti riviste di gossip degli Stati Uniti: People, American Super Star, tutte. Ci metto un secondo a chiamare e a riferire tutti i particolari più interessanti della tua vita privata. Mmmh, potrei cominciare raccontando dello strano interesse che nutri nei confronti di mio fratello... Sì sì, credo proprio che inizierò da quello: sarebbe uno scoop di portata mondiale!".

"Non oseresti!" esclamò Kiku con voce stridula e diventando rosso come un pomodoro San Marzano ben maturo.

"Questo sei tu a deciderlo. Puoi scegliere: la foto o i segreti. Ti dò qualche minuto.".

I minuti seguenti furono i più terrificanti di tutta la lunga vita di Kiku Honda. Da una parte c'era l'idea di dover posare ignudo o semignudo per una foto che sarebbe poi finita su un fantomatico calendario di beneficenza (e riguardo al fatto che fosse effettivamente di beneficenza nutriva grossissimi dubbi), dove sarebbe stata esposta al pubblico ludibrio; dall'altra c'era il fatto che, se avesse rifiutato, Alfred avrebbe raccontato a tutti i rotocalchi i suoi segreti più intimi e privati rendendoli così di pubblico dominio.

Ma poi, come faceva Alfred a sapere che Kiku aveva una cotta tremenda per Matthew?! Non lo aveva raccontato a nessuno, nemmeno a Feliciano o a Ludwig, a nessuno! Era impossibile che lo sapesse! Qualcuno doveva aver capito e parlato.

In ogni caso la sua riservatezza, uno dei capisaldi della sua etica, era a serio rischio.

"... Va bene. Hai vinto.".

In sala si alzò un boato da paura da parte delle ragazze del Kiku Honda Fans Club e Alfred batté una sonorissima pacca sulla schiena di Kiku, il quale, non essendo notoriamente Hulk Hogan, rischiò seriamente più di un'ernia.

"YEAH! You're great, Japan! Andiamo all'aeroporto: ci aspettano!".

 

"Feliciano?!".

"Vee, ciao, Kiku! Hai accettato, che bello! Io sono il fotografo!". E a conferma di ciò sventolò la sua macchina fotografica digitale professionale ultimo modello. Macchina fotografica che era per di più di marca giapponese! E poi dicono di non credere alla coincidenze!

Il nipponico non poteva credere che Feliciano, quell'anima innocente e gentile, potesse essere coinvolta in quell'oscenità. Ed era pure il fotografo!

Kiku allora trovò cosa buona e giusta da fare sedersi in un angolo a tracciare cerchietti per terra con il morale ai minimi storici.

"E dai, non fare così!" lo incoraggiò Alfred. "Ci mettiamo cinque minuti! E poi è per beneficenza!".

In quel momento entrò nella stanza un turbine in pantaloni neri a coste, camicia rosa e sciarpa e basco bianchi che si rivelò essere Feliks.

"Ah, è arrivato! Bene bene! LIET! Prepara la stanza da letto!".

Stanza da letto?!

"Che vuol dire 'stanza da letto'?!" esclamò Kiku saltando in piedi. "Voglio delle spiegazioni!".

Feliks sorrise affabile. "Salve, io sono il make-up artist nonché costumista: insomma, decido totalmente io come dovrai vestirti... pardon, svestirti! Prego, via in sala trucco, marsh!". Feliks afferrò Kiku per un braccio e lo trascinò via.

Dopo qualche secondo si sentì il poveraccio urlare: "No! L'orecchino no!".

"Ma dai, sarai uno spettacolo!".

"Non lo voglio! No! Posa quell'ago! AHIAAA!".

"Dai, non ha fatto male! Ecco, tieni il ghiaccio sul buco!".

 

In piedi al centro della stanza, con indosso solo un paio di boxer neri, Kiku veniva esaminato dall'occhio esperto di Elizabeta manco fosse un branzino al mercato del pesce.

Era umiliante, degradante, avvilente.

"Allora, Lizzie, che ne dici?" chiese Alfred.

La ragazza si portò una mano al mento.

"Mmmmh... Non abbiamo tantissimo su cui lavorare...".

L'autostima di Kiku crollò ai minimi storici andando a fare compagnia al suo morale.

"Ma... No, ho un'idea. Possiamo fare in un altro modo. Dobbiamo tagliare via tutta la parte sotto.".

La bocca del giapponese si spalancò come se qualcuno avesse svitato i cardini. 'Tagliare via'?! Cos'aveva in mente?! "Ragazzi, io...".

"Tu tranquillo, ci pensiamo noi! " lo bloccò Elizabeta. "Feliks, senti un po'...".

Si allontanarono in un angolo e parlottarono a voce bassa tra loro. Dopo circa un minuto tornarono lì e Feliks, con un sorriso raggiante, esclamò: "Gioisci, Kiku: quando il calendario verrà tipo dato alle stampe diventerai il più grande sex simbol orientale della storia, roba che manco Lucy Liu!".

Kiku non rispose. Era in quel momento lacerato da un dilemma amletico: suicidarsi o togliersi la vita? Non riusciva a trovare risposta.

"Ok, chi tace acconsente! Ora andiamo tipo a prepararci!". Per la seconda volta Feliks lo trascinò in sala trucco. Il nipponico era talmente rassegnato al suo destino che si lasciò portare via senza fare alcuna protesta.

"Alfred, ma come hai fatto a convincerlo?" gli chiese Elizabeta.

L'americano ridacchiò. "Aaah, Lizzie, avresti dovuto esserci: è stata una scena da Oscar! L'ho ricattato, ecco come ho fatto! Gli ho detto che se non avesse partecipato avrei raccontato alle riviste di gossip tutti i dettagli più interessanti della sua vita privata, primo fra tutti il fatto che ha una cotta mostruosa per mio fratello!".

Dalla sala trucco arrivò la voce di Kiku: "No, non voglio il fondotinta!".

"Kiku, se tipo non lo metti non verrai bene in foto! Giusto un po', non tanto! ... Oh, bravo! Adesso i vestiti! Vediamo... Questo sì... Questo no... Questo boh... Levati la maglia e la canottiera e mettiti questa! E via i pantaloni!".

 

"Ve, siamo pronti?". Feliciano saltellava impaziente qua e là come un bimbo che non vede l'ora di scartare i regali natalizi.

"Quasi, Felì!" rispose Alfred sedendosi sulla sedia accanto ad Elizabeta e Ivan, mentre Toris ultimava i preparativi della scenografia.

Dalla porta entrò Yao, con un grembiule addosso e un carrello carico di cibo. "Spuntino per la troupe-aru!" annunciò.

"Aaah, grande! Da' qua!".

Quando i presenti si furono rimpinzati di tartine al caviale e cocktail di gamberi, entrò Feliks con aria commossa manco fosse un direttore d'orchestra dopo un'esecuzione trionfale.

"Signore e signori," fece con voce solenne, "ecco a voi il risultato di tipo tutti i miei sforzi! Kiku, prego!".

La vittima sacrifical... EEHM, volevo dire! il prescelto, entrò.

"Woow!" esclamò Feliciano saltando sul posto. "Ve, Kiku, sei troppo figo!".

In effetti Feliks aveva fatto un gran bel lavoro.

Kiku indossava una giacca uguale a quella che indossava sempre, solo nera, aperta sul torace nudo e un paio di boxer neri. E basta. Ah, no, anche un guanto nero alla mano destra e un orecchino argentato a forma di zanna all'orecchio destro. Ok, ora basta. In quanto alla sua faccia, sembrava quella di uno che sta per essere decapitato.

"Feliks, tu sei un dannato genio!" esclamò Alfred. Elizabeta si limitò a mettersi due dita in bocca e a cacciare un fischio degno di una locomotiva a vapore, Ivan sorrise soddisfatto annuendo e Yao e Toris sbarrarono gli occhi senza dire o fare nulla.

Il polacco congiunse le mani e sorrise come una star che ha appena ricevuto l'Oscar. "Oh, grazie, ragazzi: detto da voi è totalmente il massimo!". Tossicchiò.

"Dunque, ho scelto il nero come colore perché fa un contrasto TOTALMENTE super con la carnagione chiara di Kiku." spiegò con voce professionale. "Ad essere sinceri volevo tipo usare il rosa ma a Kiku sta totalmente male, quindi ho lasciato stare. Come avete visto, ho dato tipo disposizioni a Liet perché preparasse come... scenario di fondo, diciamo, un letto con le lenzuola bianche, che faranno un contrasto SUPER con tipo il nero della giacca. Considerando che il nostro Kiku non è esattamente un culturista, io e Ivan abbiamo tipo deciso che la foto prenderà solo la parte superiore del corpo, dalla vita in su.".

"E allora perché lo hai lasciato in mutande?" chiese Feliciano.

Feliks si strinse nelle spalle. "Così, mi andava... Ma bando alle ciance e scattiamo questa foto! Kikuu! Prego!".

Il poveraccio, rassegnato al volere del Fato crudele, si stese sul letto (sfatto) al centro della stanza.

"No, non va così!" fece Ivan alzandosi in piedi e scrutandolo. "Non come se stessi dormendo: sembri una mummia egizia! Piega un braccio in su, da? Ecco, così! L'altro... ripiegato sul petto! Bene, così va bene! Ora la testa... di lato, verso sinistra! Esatto, così! E non fare quella faccia depressa: facci un'occhiata sexy, da?".

"... Francamente non sono in vena...".

Alfred sbuffò. "Ma come, con tutti gli hentai che ti leggi al giorno non sai fare un'occhiata sexy?".

Feliciano fece una faccia perplessa. "Hentai? Cosa sono?".

Elizabeta fece una faccia assatanata. "Hentai?! Davvero?!".

Yao fece una faccia sconvolta. "Hentai?! Kiku, proprio tu-aru?!".

"Ecco, l'avete fatto arrossire!" esclamò irritato Feliks. "Gli avete totalmente rovinato il colorito! Liet, vammi a prendere il fondotinta, subito!".

Mentre Toris correva in sala trucco, Feliciano chiedeva insistentemente ad Alfred (che si guardava bene dal dirglielo) cosa fossero gli hentai, Elizabeta fangirlava senza ritegno, Feliks borbottava qualcosa sul fatto che non ci fosse rispetto per l'arte, Kiku voleva morire fulminato, Ivan cercava di convincerlo a fare 'sto benedetto sguardo sexy e Yao si asciugava la lacrimuccia.

"Sembra ieri che Kiku era un bambino... E adesso diventerà un'icona sexy... E' diventato grande-aru!". Tirò fuori un fazzoletto e si soffiò rumorosamente il naso.

Mentre il diretto interessato si chiedeva se ci fosse effettivamente da andarne fieri (e lui credeva di no), Toris tornò con il barattolo. "Ecco, Po!".

"Benissimo! Kiku, sta' tipo fermo! ... Ecco qua!". Gli aveva spalmato sulla faccia dieci chili di fondotinta: avrebbe fatto prima a usare la vernice per i muri. "Ora sbrighiamoci: col calore delle lampade tipo si scioglie! Kiku, sguardo sexy! Felì, pronto con la macchina?".

L'italiano fece il saluto militare. "Sissignore!".

"Vai!".

*ZZZ... CLICK!*

"Fatto fatto!".

Tutti si lanciarono verso Feliciano urlando: "Fa' vedere!" e nel parapiglia generale Kiku si alzò e tentò di battersela, ma fu immediatamente placcato da Ivan.

"Non puoi andare via: se la foto non passa l'esame dobbiamo rifarla! Quindi siediti e aspetta, da!".

Kiku si accasciò su una sedia in preda alla disperazione più nera. Esame?! Pure l'esame?! E che esame era?! Chi erano gli esaminatori, una giuria di registi di film porno?!

"A me piace da morire!" esclamò Alfred. "Lizzie, scaricala sul PC e inviala alle ragazze: sentiamo cosa dicono!".

"Volo!".

Una giuria di donne! Peggio dei registi di film porno, molto peggio! Lo avrebbero massacrato di critiche e lui sarebbe rimasto lì tutta la giornata a farsi scattare foto indecenti! Cosa poteva succedergli di peggio?!

"Quindi, Kiku sarà Gennaio!" fece Feliks spuntando il nome del giapponese dalla Lista.

Gennaio! Il primo mese, IL PRIMO! Ecco cosa poteva succedergli di peggio! Per la serie 'Ma sì, iniziamo in bellezza'!

"Alfred!" esclamò Elizabeta tornando. Reggeva un foglio. "Ho i responsi delle nostre opinioniste!".

"Leggi, leggi!".

Kiku desiderò svenire. O morire. O sparire. O uccidere Alfred.

L'ungherese si schiarì la voce e lesse: "Natalya ha scritto 'Passabile', ma da lei è il massimo, quindi ci siamo. Yekaterina ha scritto '... Wow...', è rimasta senza parole.".

"E bravo Kiku!" si congratulò Feliciano.

"Lily ha scritto 'Be'... è bello...', e quindi ok. Ma il top lo abbiamo raggiunto con Sesel, che ha scritto testuali parole 'E CHE CAVOLO ASPETTATE A PRESENTARMI 'STO PEZZO DI FIGO?!'. Kiku ha passato l'esame a pieni voti!".

Fu stappata una bottiglia di Berlucchi (gentilmente fornita da Feliciano) e tutti brindarono al primo grande successo. Tutti tranne Kiku, che crollò svenuto sulla sedia.

Alfred era al colmo della giuoia. Ma sapeva che il prossimo, il modello di Febbraio, sarebbe stato un osso duro.

 

 

Note di Vale:

*arriva canticchiando Get this party started*

Eccoci qua, il primo mese dell'anno! In ritardo, ma c'è.

Idea nata in un momento di noia in pieno agosto, alla fine questa storia ha finalmente acquistato una forma. E poi dicono che le idee nate in un momento di cazzeggio non valgono niente! Bah!

Be', nient'altro da dire. Il prossimo mese è Made in Elfin, quindi ci rivediamo per Marzo! A presto!

*se ne va canticchiando Ma il cielo è sempre più blu*

 

Note di Elfin:

Innanzitutto ringrazio vivamente Sweet Witch della recensione: è stata molto gradita da entrambe ;) Secondo poi, vi avverto che il prossimo capitolo sarà demenziale fino all'impossibile. E se ve lo dice l'autrice, è vero u_u Non so quanti di voi sopravvivranno, quindi state attenti =)

Poi, adesso sapete qual è l'oscuro piano di codesti giovanotti XD Potete tranquillamente capire come, una volta recuperato anche Febbraio, i capitoli verranno messi uno al mese u_u Spero che, nonostante la lentezza dell'aggiornamento non perdiate il filo del discorso!

Kiss



   
 
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