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Autore: foschi    24/02/2013    4 recensioni
Una romantica (?) storia su Albafica e Manigoldo e la nascita del loro amore!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cancer Manigoldo, Pisces Albafica
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arriesgate, Manigoldo!!



Saaaalvee!! :D

Rieccomi qui - purtroppo per voi! XD - 

Sono tornata con una storia su Manigoldo che... tenta di conquistare Albafica! XD (Sì mi sono fissata con The lost

Canvas! XD)

Spero che vi piaccia!^^

Buona lettura!! :D




Brutta situazione quella in cui si era cacciato. Dove avrebbe trovato una via d'uscita? Chi avrebbe potuto

aiutarlo? Chi se non Afrodite, la dea dell'Amore?...

Ma... chissà per quale assurdo motivo, Afrodite aveva deciso di ignorarlo, di non accordargli il suo aiuto come se

avesse dovuto vedersela da solo...

"Tsk. Grazie tante, Afrodite" pensava irritato il Gold Saint del Cancro ogni volta che il suo pensiero correva al

bel Cavaliere della 12^ Casa. E questo capitava molto spesso! Ma ogni volta, un moto di rabbia lo assaliva. 

Rabbia per la sua impotenza, rabbia perché non trovava il coraggio di parlargli, rabbia per la sua vigliacchieria! 

Molte erano infatti le occasioni che aveva avuto per parlargli ma qualcosa lo bloccava sempre. Paura, forse? Ma 

paura per cosa? Di soffrire? Di non poterlo più vedere in faccia senza morire di vergogna? Si vergognava già 

abbastanza così...


Ai suoi occhi sicuramente appariva come un rozzo, un esaltato, un pazzoide ma era forse uno scherzo di

Afrodite? Era Afrodite a prendersi gioco di lui? Sì, sicuramente sì! Era stata Afrodite a spingere il Cavaliere dei

Pesci fra le sue braccia? Era stata lei a farlo scivolare, appena varcata la soglia della 4^ Casa?... 

Sinceramente non gli importava. Era troppo sbigottito dal fatto che Albafica fosse tra le sue braccia e lo

guardava ad occhi sgranati, sorpreso anche lui...

Dei quanto erano belli quegli occhi di cielo! Quanto erano belle quelle carnose labbra, petali di rosa! E quanto 

desiderava che fosse suo...

- Manigoldo? - la voce del Cavaliere l'aveva riportato alla realtà

- Eh? Ah, scusami, Albafica... - lo aveva lasciato andare, a malincuore.

Il Cavaliere aveva accennato un sorriso - Non ti preoccupare. Ciao, Manigoldo - ed aveva ripreso il suo cammino.

- Ciao, Albafica... - 



Avrebbe fatto meglio ad impiccarsi, invece di ascoltare i suggerimenti di Cardia. Quel maledetto guastafeste lo

aveva visto in quella situazone "intima" con Albafica ed aveva iniziato a perseguitarlo, ronzandogli intorno 

come una mosca

- E bravo il nosto Granchietto - aveva detto dandogli una calorosa pacca sulla spalla - A quando il

fidanzamento? - 

- A mai! - 

Il Cavaliere dello Scorpione gli si era parato davanti: - Eh no caro mio! Non puoi tirarti indietro così! Se non hai il

coraggio di dirlo al nostro caro Albafica, ci penserò io a farvi fidanzare! -

- Cosa?!?! Stai scherzando, vero, Cardia? -

- No no sono serissimo! Ho visto bene come ti guardava! E come è arrossito! Tranquillo, Many, ci penso io! -

- Fa' come vuoi - aveva sospirato.


Ed ora lui era lì, con un mazzo di rose rosse in mano, a trovare il coraggio di attraversare la casa del Cavaliere

per recarsi a quella assurda vesta organizzata da Athena nella sale del Sacerdote...




Albafica era nella sua stanza. Il cuore ancora gli batteva forte, il respiro ancora affannato per la corsa. Si guardò

allo specchio: con suo disappunto, quel rossore che lo aveva accompagnato proprio non voleva saperne di

andarsene!...

Guardò l'orario: come avrebbe potuto andare alla festa senza arrossire? Come avrebbe fatto ad ignorarlo?...

Sospirò, non poteva. Doveva solo vedere come si evolvevano le cose.

Ma quello sguardo che gli aveva rivolto... cosa nascondeva in realtà? Non voleva illudersi, non voleva soffrire ma

qualche si concedeva di sognare di essere accanto a lui, di essere con lui!...

Sbuffò irritato. Non era il momento di perdersi in assurdi sogni, non poteva permetterselo, non ora almeno!...



- Albafica! - esclamò Manigoldo sorpreso nel vederlo

- Manigoldo!? - sussurrò Albafica, stupefatto nel vedere il compagno vestito di un elegante completo nero.

Dei come era eccitante con quel completo che esaltava la sua virilità! Cosa gli avrebbe fatto, se si fossero

trovati in altre circostanze...

Da canto suo, anche Manigoldo era rimasto sorpreso nel vedere l'elegante completo grigio che indossava! Ne era

certo, non era un essere umano, era un Dio...

- Stai andando anche tu alla festa? - 

- S-sì e... mi chiedevo se ti andrebbe di venirci con me, Albafica - gli porse il mazzo di rose, distogliendo lo

sguardo: ora sì che lo avrebbe preso a calci!


Dopo un momento di imbarazzante silenzio, Albafica prese le rose: 

- Sarebbe un onore per me - 

Manigoldo si voltò a guardarlo, quasi di scatto, come se non credesse alle sue parole: era tutto vero? Stava 

sognando? No, a giudicare dal rossore sulle gote di Albafica no...



Arrivarono alla festa mano nella mano. Quel particolare certo non era sfuggito ai Cavalieri presenti che però

avevano preferito fare finta di niente. 

- Che ti avevo detto, Degel? - sghignazzò Cardia dando una gomitata alcompagno - Il mio consiglio ha

funzionato! - 

Degel non rispose, chiedendosi cosa avesse mai fatto di male per trovarsi lì con lui...



Nella stanza si diffuse una soave musica di violini: Athena aveva fatto le cose in grande! 

Presto il salone si era riempito di coppiette danzanti.

- Mi concedi questo ballo, Albafica? - disse Manigoldo sorridendo e porgendogli una mano

Albafica sbattè le lunghe ciglia e sorrise a sua volta: - Certo - 


Ancora non poteva crederci: era lì, abbracciato all'uomo che amava a danzare un lento e romantico valzer. Si

accucciò sul suo petto, per sentirlo più vicino a sè e Manigoldo sorrise:

- Albafica - 

Il Cavaliere alzò lo sguardo: - Mmmh? - 

- Io ti amo - e senza che lui potesse rispondergli, si ritrovò le labbra di Manigoldo sulle sue. La lingua di

Manigoldo a chiedere il permesso di entrare nella sua bocca, nel suo mondo mai esplorato...

Acconsentì subito ed entrarono entrambi in estasi. Entrambi erano in Paradiso. Entrambi erano persi l'uno

nell'altro.

L'applauso dei loro compagni li riportò alla realtà. Un rossore d'imbarazzo si dipinse sul loro volto. Fischi e

applausi riecheggiavano al posto della musica. 

- Grandi ragazzi! - 

- Tanti Auguri! - 

- A quando il matrimonio? - 

Un boato di risate riempì la sala, i due novelli fidanzati si appartarono in un angolo.

- Perdonami, Albafica, non volevo... - 

- Non preoccuparti, Manigoldo... - e stavolta fu  il Cavaliere dei Pesci a rubare un bacio al Cavaliere del Cancro.

- Ti amo, Manigoldo - 









Angolo Autrice


Eccomi! :D

Allora, che ve ne è parso? ^_^" A me non convince molto... <___<

Dunque, ho voluto rappresentare un momento romantico su questa coppia che amo da morire e spero di esserci

riuscita! ^_^"

Ho modificato un po' i caratteri dei due: di solito è Manigoldo il più spavaldo! XD

Credo che non ci sia altro! xD

Spero vi sia piaciuta!^^

Mi lasciate un commentino?? ^^"

Un bacione:D





   
 
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