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Autore: Sashuras    25/02/2013    1 recensioni
"Ancora una volta la solita storia, o meglio ‘Old story, same old story’ come diceva la canzone. Di solito, però, prima di ogni concerto, avevano parecchie ore per poter decidere la definitiva sfilza di canzoni da proporre; questa volta tutto era compresso in una decina di minuti. White non sapeva che fare per calmare le acque tra i due litiganti, almeno fin quando non gli venne un vero e proprio lampo di genio! Si avvicinò al bassista, bisbigliandogli qualcosa che arrivò incomprensibile all’ orecchio del cantante. Quest’ultimo si girò, e notò lo sguardo malefico che gli rivolsero gli altri due componenti della band.
- Ragazzi – chiese preoccupato – co … cosa avete in mente?! – Jason e Mike si guardarono ed insieme annuirono con fare perfido. Billie Joe Armstrong deglutì."
Qualcosa di divertente e spontaneo che mi è uscito riguardando i live di "Good Morning America" 2012. Spero che possiate apprezzare!
Genere: Comico, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Good Morning America!'


- No! – rispose fermamente convinto ed imbronciato Billie. – Io quella canzone non la suono, ne tantomeno la canto, chiaro?! – incrociò le braccia, arrabbiato.
Mike era lì, di fronte a quel tavolo dove Armstrong era seduto, che gironzolava avanti e indietro, come se la suite dell’ hotel di New York City fosse concentrata in quei pochi metri quadri di spazio.
- Ma porca miseria, Billie Joe, l’hai scritta tu questa canzone! – disse arrabbiato il biondo, sbattendo con rabbia le mani sul bancone. – Non puoi svegliarti un bel giorno e decidere di non suonarla più, soprattutto se è un estratto del nostro nuovo Cd! –
- Io. Non. La. Canto. – e Billie rivolse uno sguardo rabbioso e quasi minaccioso al compagno.
- Billie, ma alla gente piace! Piace alle tv, piace alle radio, piace … -
-  … a chi vuole far soldi! – concluse il moro – Per questo la odio, Mikey, quella canzone, per me, non ha significato. E’ qualcosa di vuoto, ch’è uscito dal buco del mio culo un bel mattino di Novembre di un anno fa! E’ diventata la canzone che venderanno di più, che farà la loro fortuna e spacceranno per chissà quale grande capolavoro! E invece no, è una merdaccia, e io la merda non la suono! – a quelle parole, Michael non replicò. Sapeva ch’era difficile fargli cambiare idea, seppur la scaletta fosse già stata decisa da tempo.
 
Jason White fece il suo ingresso nella suite poco dopo, con la chitarra ed un mucchio di scartoffie tra le mani. Vide Dirnt affacciato all’enorme vetrata della camera, alle sue spalle Billie, immobile su una sedia col viso imbronciato.
- Avanti, cos’è successo. – chiese quasi scocciato White, il quale aveva percepito la tensione presente nella stanza.
- Jason, per favore, spiega al signor Armstrong che abbiamo già messo ‘Oh Love’ in scaletta e che non possiamo cambiarla all’ultimo minuto come cazzo ci pare, visto che andiamo in onda a ‘Good Morning America’ tra esattamente 10 minuti! – e, mentre il biondo parlava, Billie Joe face buffe smorfie, prendendolo in giro. Jason scosse il capo, rassegnato. Ancora una volta la solita storia, o meglio ‘Old story, same old story’ come diceva la canzone. Di solito, però, prima di ogni concerto, avevano parecchie ore per poter decidere la definitiva sfilza di canzoni da proporre; questa volta tutto era compresso in una decina di minuti. White non sapeva che fare per calmare le acque tra i due litiganti, almeno fin quando non gli venne un vero e proprio lampo di genio! Si avvicinò al bassista, bisbigliandogli qualcosa che arrivò incomprensibile all’orecchio del cantante. Quest’ultimo si girò, e notò lo sguardo malefico che gli rivolsero gli altri due componenti della band.
- Ragazzi – chiese preoccupato – co … cosa avete in mente?! – Jason e Mike si guardarono ed insieme annuirono con fare perfido. Billie Joe Armstrong deglutì.
 
 
- Tiratemi fuori di qui! – Urlo Billie, picchiettando con forza la porta azzurrina, ma niente, Mike Dirnt e Jason White, dall’altro lato dell’uscio, non accennavano a muovere un solo dito, anzi, tenevano ben ferma la porta, evitando al piccoletto di uscire.
- Suvvia Billie Joe, non è mica così brutto restare chiusi con me in bagno! – Esclamò Frank, seduto lì vicino sulla tavolozza del water, mentre osservava divertito la scena.
- Non se Frank Edwin Wright, in arte Tré Cool, è in piena crisi diarroica! – rispose con irritazione. Poi si portò una mano al naso, chiudendosi con forza le narici.
- Oddio, Frank, si può sapere cosa cavolo hai ingurgitato l’altra sera!? – chiese disgustato il moro.
- Tzè, parla mister ‘Salute e Benessere’. – gli rispose l’amico, il quale si fece sfuggire un’ennesima flatulenza. Il povero cantante si contorse dal cattivo odore, era quasi sul punto di vomitare!
- Scusa Bill – seppe solo dire il batterista.
- Fatemi uscire! – brontolò Armstrong con una voce roca.
- A patto che suoneremo ‘Oh love’ ! – ebbe come risposta.
Non sapeva che fare, ma dopo un’altra emissione di gas da parte di Trè, convenne che fosse meglio accontentare la richiesta. Finalmente i due aprirono la porta del bagno e il moro poté fuggir fuori, catapultarsi verso la gigantesca finestra della suite e riprendere finalmente fiato. Michael e Jason risero di gusto, mentre il povero Billie ansimava, col viso sporto verso il cielo, cercando di espellere quell’aria malsana e di recuperare un minino d’ossigeno.
‘Maledetti’ bisbigliò.
- Green Day, tra due minuti in scena! – strillò una voce femminile dal corridoio.
Tutti s’affrettarono a recuperare i propri strumenti e a dirigersi verso il palco al piano superiore, sul tetto dell’edificio. Tutti meno che Frank, il quale aveva già la sua cara batteria montata di sopra.
 
Erano lì, pronti per entrare in scena. Tante luci illuminavano un piccolo palco, situo all’ultimo piano di un enorme edificio, che dava sul centro della città. Le telecamere erano stato montate, tra pochi secondi sarebbero andati in onda, ancora una volta, con quel singolo che Billie Joe tanto odiava in programma. Prima di salire sul palco, egli afferrò il polso del bassista ed esclamò:
- Me la pagherai, Michael Ryan Pritchard. –
- D’accordo Billie Joe. – replicò lui, con fare malizioso. – Facciamo così, stanza 404, ore 9.30, e non tardare! – gli sussurrò ad un orecchio – Fammela pagare a modo tuo! –
Gli occhi smeraldini del moro s’accesero al suon di quelle parole a lui tanto familiari e rispose, in silenzio, con uno sguardo di approvazione.
La lucetta rossa s’accese, ‘On air’, i Green Day erano in posizione e tutto il continente statunitense era lì, in attesa di ascoltarli, quando finalmente si udì il suono di una chitarra elettrica dare via al concertino.

Good Morning America!

 
 

*Angolo autrice*
ZAN ZAN (?)
I'm back, con una storia di una demenza unica. 
Please, non dategli peso, è una cosa divenrte e carina che mi è venuta in mente riguardando i live di 'Good Morning America' 2012. 
Scritta velocemente e mezza assonnata, quindi se ci sono errori di pattitura o grammatica (gulp, spero di no *si nasconde*) potete segnalarmeli tranquillamente.
Vi auguro una buona notte a tutti!

*Sashuras
  
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