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Autore: aasil    25/02/2013    3 recensioni
"La notte era silenziosa, quasi sapesse che La Predatrice era lì in fremente attesa.
Soltanto qualche grillo solitario continuava il suo canto, ignorandola e allietando quella breve permanenza .
Si sentiva appagata dalla sua nuova natura, non doveva preoccuparsi di niente solo di soddisfare la sua sete e i suoi bisogni.
Non aveva più un fratello di cui prendersi cura, una mamma che la consolava, un papà che la capiva solo con uno sguardo e una zia che la faceva ridere a crepapelle..
Era sola, completamente sola."
Inizia dopo la 4x15. Attenzione SPOILER!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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BLOOD

 

 

L'asfalto era caldo sotto la sua pelle ormai insensibile alle emozioni.

Il sole del pomeriggio aveva lasciato uno strano torpore sulla strada, quasi fosse viva.

Sicuramente più viva di lei.

Si adagiò lentamente lasciando che i morbidi capelli castani le ricadessero scomposti intorno al viso.

La notte era silenziosa, quasi sapesse che La Predatrice era lì in fremente attesa.

Soltanto qualche grillo solitario continuava il suo canto, ignorandola e allietando quella breve permanenza .

Si sentiva appagata dalla sua nuova natura, non doveva preoccuparsi di niente solo di soddisfare la sua sete e i suoi bisogni.

Non aveva più un fratello di cui prendersi cura, una mamma che la consolava, un papà che la capiva solo con uno sguardo e una zia che la faceva ridere a crepapelle..

Era sola, completamente sola.

E dovette ammettere che non le dispiaceva.

I componenti della sua famiglia erano stati rami secchi nella sua vita, era stato giusto tagliarli e gettarli via.

L'unica cosa che importava ora era il sangue.

Udì in lontananza alcuni schiamazzi, segno che qualche bel ragazzo ubriaco e straripante di sangue si stava avvicinando.

Un'auto era stata messa in moto, e percorreva la strada all'uscita del parcheggio di un club notturno.

Elena tese tutti i muscoli del corpo preparandosi all'imminente balzo.

I sensi dei due sfortunati ragazzi nell'auto erano appannati dall'alcool, ma Christine, la bionda seduta al fianco del suo ragazzo Ron, vide una sagoma accasciata nel bel mezzo della strada.

Ron fece appena in tempo a frenare prima di investire la ragazza, mentre Christine continuava ad urlare, spaventata.

Il ragazzo scese dall'auto di corsa per soccorrere la sconosciuta sull'asfalto.

“Non preoccuparti Chris, torno subito, tu resta nell'auto.” Esordì prima di chiudere lo sportello.

“Io chiamo un'ambulanza” Sussurrò la bionda, chinandosi a prendere la borsa per cercare il cellulare.

Quando alzò la testa, prima di chiamare il 911, vide che nella strada davanti a lei non c'era più nessuno.

Né il suo ragazzo, né la sconosciuta.

Pensò che fosse stata tutta una messinscena di Ron per spaventarla, era poco che si frequentavano, ma da quel poco che lo conosceva aveva capito che era un tipo pieno di sorprese ma soprattutto amante dell'horror.

Il giorno del loro primo appuntamento erano andati a vedere un film dell'orrore al cinema, non proprio quello adatto per un atmosfera romantica, ma capì che Ron poteva essere quello giusto proprio perchè si era divertita, nonostante il film fosse agghiacciante.

Scese dall'auto, sentiva le gambe indolenzite, forse per aver ballato troppo tutta la notte.

Uno strano senso di paura le imprigionò lo stomaco.

“Ron? Non è divertente, vieni fuori.. Sono stufa dei tuoi giochetti” Sentì uno scricchiolio dietro di sé e si voltò istintivamente.

Il corpo del ragazzo era disteso sull'asfalto, proprio dov'era stato quello della sconosciuta pochi minuti prima.

“Ron, grazie al cielo sei qui! Devi smetterla di guardare film horror!” Corse verso di lui, convinta che fosse tutto un gioco.

“Ron? Apri gli occhi dai! Va bene, lo ammetto, mi hai spaventata a morte.. Ma ora andiamo, non mi piace questo posto” Il ragazzo non si mosse di un millimetro, il collo era imbrattato di sangue e i capelli rossi erano scompigliati e sudati.

Christine toccò il liquido rosso che usciva ancora copioso da i due forellini sul collo e si sentì mancare. Non c'era più battito.. Era morto.

Scoppiò a piangere, confusa e distrutta.. Non capiva che cosa era successo.

Aveva ancora il telefono in mano, sbloccò la tastiera con le mani tremanti e insanguinate.

Tentando di comporre il numero di emergenza.

Un altro rumore, come di passi.

La bionda si voltò intimorita, ma non c'era nessuno.

Sperò che fosse tutto un incubo, dopotutto non c'era niente di minimamente logico in tutto quello che le stava succedendo.

Si alzò barcollando e si diresse di corsa verso l'auto, con il bisogno di sentirsi al sicuro.

Una volta dentro, pigiò il tasto della chiusura automatica degli sportelli e digitò il numero.

Una mano la afferrò all'altezza della gola, immobilizzandola al sedile.

Tentò di urlare ma la voce non uscì, o perlomeno non fece in tempo ad uscire.

La Predatrice ormai aveva squarciato la carotide succhiando anche la linfa vitale della povera ragazza. Non provando alcun rimorso si avventò su di lei prosciugandola totalmente.

Le piaceva, il sapore del suo sangue.

Era più denso e saporito di quello del ragazzo. Ma la cosa che la rendeva più fiera di sé era il fatto di esser stata spietata ma allo stesso tempo ingegnosa e creativa nell'ucciderli.

Buonasera 911, mi dica dove si trova e cosa è successo, manderemo al più presto un'ambulanza”

Elena prese il telefono dalla mando inerte di Christine e rispose.

Ho ucciso due ragazzi, sulla strada principale, all'uscita del 'The Skull'” Attaccò lasciando incredula l'operatrice.

Sentiva che ogni fibra del suo corpo era intrisa di potere.

Iniziò a correre per la foresta, ridendo libera; Fino a che si sentì afferrare in malo modo per un braccio.

“Ti ha dato di volte il cervello? Il 'squarta, mangia e cancella' non implica il 'dissangua le persone fino a lasciarle in fin di vita'.. Li ho trovati appena in tempo.” Lo sguardo di ghiaccio del vampiro era furioso.

“Mi hai detto di divertirmi, ed è ciò che ho fatto” Rispose a tono la mora.

Si sentì un'incapace per non essere riuscita ad ucciderli.

“Dovresti mostrare un po' di controllo!” Esordì esasperato.

“Allora ordinamelo!” Ridusse gli occhi ad una fessura, colpendo il suo punto debole.

“Elena..” La vampira gli si gettò addosso, ma non per attaccarlo come pensava lui.

Lo baciò, con desiderio irrefrenabile.

Lui rispose subito alla sua passione, ma prima che potesse stringerla fra le braccia la vampira si dileguò nel nulla lasciandolo da solo nel bosco.

Non era andata oltre perchè gli aveva dato noia la ramanzina che le aveva fatto.

Si era presa la rivincita lasciandolo a chiedersi il perchè di quel bacio.

Sapeva che lui l'aveva perdonata nel momento in cui le loro bocche si erano trovate, era l'unico che in fondo in fondo la capiva.

Dopotutto lei aveva copiato il suo modo di agire, aspettando le prede sdraiata sull'asfalto.

Doveva essere fiero di lei, non arrabbiato.

Pensò che se Stefan avesse saputo ciò che aveva fatto ne sarebbe rimasto sconvolto.

Lui e la sua moralità, nel bere solo sangue animale..

Sarebbe stato molto più divertente vederlo all'opera nei panni dello Squartatore.

La cura per il vampirismo in quel momento era l'ultimo dei suoi pensieri, era troppo presa dall'essere uno spietato vampiro per rendersi conto che senza la sua umanità si sarebbe autodistrutta.

 

 

Holaa Vempairs.

Spero che questa One Shot vi sia piaciuta ci ho messo davvero tanto impegno ad immaginare cosa succederà nella 4x16.

Vi propongo un patto, se volete che io porti avanti questa fan fiction e la promuova da one-shot a una long dovete recensire in tanti. Non è un ricatto, ma è davvero frustrante per uno scrittore non sapere le opinioni, i consigli e le sensazioni dei lettori.

Non prendetevela troppo con Elena, dopotutto sappiamo che ha spento la sua umanità.

Al prossimo capitolo (forse)

Kisses

   
 
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