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Autore: Alice Flange    25/02/2013    2 recensioni
Altair sta per compiere la più impegnativa delle sue missioni al fine di redimersi, sconfiggere Roberto Di Sable. Deve quindi recarsi nello studio di un funzionario di Gerusalemme a lui ben noto ovvero Malik. Una volta lì fra i due avviene un dialogo particolare, nel quale Altair deve parlargli di una questione spinosa da tempo irrisolta...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Malik Al-Sayf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altair prese in mano il segno che Malik gli stava porgendo. Lo ringraziò chinando leggermente il capo e si allontanò. Fece per chiudere la porta dietro alle sue spalle. No, non poteva finire così. Inspirò a fondo e si voltò nuovamente a fissare il compagno, in piedi vicino alla finestra, con il braccio monco. -Malik...- deglutì prima di andare avanti, avvicinandosi alla scrivania che si frapponeva tra i due. -...sono stato un cretino...- . Sul volto dell'amico di dipinse un'espressione puramente ironica e a sua volta rispose -Normalmente non obietterei, ma questa volta non ne capisco davvero il motivo, a cosa ti stai riferendo Altair?- L'altro accennò al braccio amputato. - La mia arroganza, la mia presunzione mi hanno sempre ostacolato nel pronunciare una parola che invece avrei dovuto rivolgerti da tempo...scusa. Tu hai perso tante cose per colpa mia...un braccio, la possibilità di destreggiarti come una volta...hai perso Kadar. E se deciderai di non accettare le mie scuse...beh, ne hai tutto il diritto.- Il funzionario fissò in silenzio prima la figura che gli si parava dinanzi, poi i tetti di Gerusalemme -Beh...no, non accetterò le tue scuse...sai perché? Perché tu non hai nulla di cui scusarti.- L'espressione malinconica di Altair si trasformò in...sorpresa. Rimase totalmente sbigottito da quelle parole.-C-come? I-io davvero non capisco...sono stato io a fronteggiare con il mio orgoglio Roberto Di Sable, mettendo te e tuo fratello nei guai...sono io e solo io il responsabile di tutto...io ..- Malik si era avvicinato a lui e gli aveva delicatamente posato una mano sulla bocca, facendogli segno di stare zitto. - L'assassino che mi trovo davanti non è lo stesso che era al mio fianco nel Tempio di Salomone; tu sei cambiato, ti sei reso conto di aver sbagliato e hai fatto di tutto per rimediare, lo dimostra il lavoro che stai compiendo per Al Mualim...devi andarne fiero. Inoltre, se non fossi stato così geloso di te e della tua fama forse anch'io mi sarei comportato diversamente in quella situazione...parte della colpa è anche mia.- Altair si allontanò appena dall'amico e disse con voce sommessa -Tu...perchè dici questo? N-non è vero...- gli passò una mano fra i capelli corti e ricci. L'altro, per tutta risposta gli levò il cappuccio che gli oscurava il volto e lo guardò negli occhi con un'intensità penetrante.-Noi siamo una cosa sola. Condividiamo vittorie e sconfitte nonostante sia magari anche uno solo di noi a conquistarle. Questo è ciò che ci rende forti...e sempre più uniti.- Silenzio. Altair sostenne il suo sguardo, ma non aveva il coraggio di aggiungere nemmeno una parola. Un attimo, poi non ce la fece più. D'impeto gli si gettò addosso, in un abbraccio che lasciava trasparire le debolezze, la mancanza di amore che l'assassino aveva sempre tenuto nascoste. Malik lo ricambiò come meglio poteva, lasciandosi scappare un sorriso. La persona che stava abbracciando aveva assunto, come tutti gli altri assassini, un incarico rischioso, dal quale avrebbe anche potuto non fare ritorno. I loro occhi si incrociarono di nuovo. I loro respiri si univano nell'aria, accarezzando la cute dell'altro. Un attimo di esitazione. Poi un bacio. Dopo qualche secondo Altair si divise dal compagno , allontanandosi di qualche passo. Sorrise con infantile sincerità -Grazie fratello.- L'altro si toccò il collo, sorridendo a sua volta.-Alla prossima Altair.- -Alla prossima.- Quando fu di nuovo solo nella stanza si avvicinò alla finestra per vedere un uomo in tunica bianca dileguarsi nella folla. Era sicuro che, nonostante tutto,l'avrebbe rivisto.

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Spero vi sia piaciuta la mia breve storia. Questa scena viene descritta nel libro "La Crociata segreta". A dir la verità ho sempre sperato di aver commesso un errore e di aver comprato la versione del libro per omofobi, perchè queste poche frasi presenti all'interno del libro hanno lasciato che la mia mente vagasse per mondi paralleli, vedendo cose...."che voi umani non potete neanche immaginare"-cit. 
E così eccomi qua, a scrivere ciò che mi piacerebbe fosse successo. Se siete omofobi risparmiatevi la recensione, grazie.

  
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