Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Ricorda la storia  |       
Autore: Mini GD    25/02/2013    5 recensioni
Un panorama mozzafiato che prendeva dall'alto tutta la città che brulicava di vita. Tante macchine percorrevano le strade di quella grande metropoli, ricca di negozi grandi e piccoli, colorati e svariati che vendevano articoli l’uno diverso dall'altro. Una città grande, con tanti posti da visitare, ricca di cultura e storia ma anche di nuove generazioni che hanno tutta la vita da percorrere e segreti da svelare.
Come un grande albero che affonda le radici in secoli passati che vede i suoi rami verdi e rigogliosi puntare sempre più in alto fino a sfiorare il sole.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                               “E’ questo quello che si prova quando si è soli?”

Un panorama mozzafiato che prendeva dall’alto tutta la città che brulicava di vita. Tante macchine  percorrevano le strade di quella grande metropoli, ricca di negozi grandi e piccoli, colorati e svariati che vendevano articoli l’uno diverso dall’altro. Una città grande, con tanti posti da visitare, ricca di cultura e storia ma anche di nuove generazioni che hanno tutta la vita da percorrere e segreti da svelare.
Come un grande albero che affonda le radici in secoli passati che vede i suoi rami verdi e rigogliosi puntare sempre più in alto fino a sfiorare il sole.
Da lassù tutti i piccoli particolari si fondevano e donavano un insieme sommario, come una sintesi di quello che era effettivamente. Un suggestivo invito a entrare in quella che sembrava un paradiso di moderno misto a tradizionale.
Eppure lassù, in quel luogo che nessuno sapeva, la figura di una ragazza, che abitava in quel tram tram di vita, si distingueva. Lo sguardo fisso in quella distesa e due cuffie nelle orecchie dalle quali usciva una voce maschile accompagnata da una melodia, una dolce e tranquilla. Anche la voce che cantava era armoniosa e cantava di uno dei sentimenti più belli: l’amore.

                                                                             “Scusa se non l’ho capito prima”

Un venticello portò un po’ d’aria fredda in quella giornata che bruciava rovente sotto i raggi solari.
La distesa di verde che ricopriva quel posto sembrava più viva, con tutte le sue margheritine bianche e gialle. Un posto tranquillo, che al riparo da occhi indiscreti, ti permetteva di confidarti, di riflettere e di lasciare andare i pensieri cullati dalla corrente. Un posto ideale anche per gridare e scaricare le tensioni, per dimenticare di usare la caffeina per restare svegli.
La canzone terminò sfumando, con le note che si allontanano come se la melodia venisse da un posto lontano, ancor più sconosciuto di quello. Quella che la seguì aveva un ritmo più movimentato,  più da ballare in compagnia. Stavolta tante voci, forse 5; tra quelle, la voce di prima che marcava il primo tempo accompagnata da un’altra dal tono molto basso. Nel ritornello voci delicate e armoniose si inseguivano, si intrecciavano e scontravano, accarezzando i timpani di chi si dedica all’ascolto.
Poi nuovamente tra loro qualche strofa di quella voce, piena di particolari, capace di flettersi e di adattarsi a molti stili musicali, dal rap al melodico. Una voce che può darti pace o scatenarti, dipende dal contesto della canzone e dalla melodia che l’accompagna. Quelle voci insieme erano una bomba, un concentrato di sentimenti ed energia  che ti colpiscono e ti rapiscono al primo ascolto, estraniandoti dal resto del mondo.

                                                                                 “Perdonami se puoi”

In quel posto dimenticato da tutti,  apparentemente sopra al mondo, era il luogo segreto di due vite legate per caso, da un gioco del destino che li ha visti uniti e poi nuovamente separati da un muro di indifferenza e freddezza. Ma non sono mai stati separati sul serio, neanche in quei mesi che non si sono visti.
Lei continuava ad andare lì sperando di trovarlo, aspettava e aspettava per poi tornarsene quando le sue forze allo stremo chiedevano pietà e un letto comodo.
Lui tra un lavoro che ti prende a tempo pieno, passava di lì nelle rare occasioni in cui lei non c’era. Lui, lo scrittore di tutte le canzoni sia sue che del suo gruppo, non aveva previsto un finale così, una nota stonata in quell’insieme che era la loro storia. Lui che come leader teneva sotto controllo tutto non riusciva a gestire una relazione con un problema apparentemente semplice, dalle mille sfaccettature che gli erano costate troppo. Magari avrebbe dovuto tenere tutto per sé quei pensieri che appartenevano a un brutto periodo della sua vita e della sua carriera.

“Tonight such a beautiful night”  con questa frase terminò l’ennesima canzone che il suo Mp3 stava riproducendo. Lo strinse forte tra le mani, come si stringe l’unico ricordo che si possiede di una persona cara che sai non ritornerà.

                                         “Chissà se sono l’unica che continua a pensare a noi”

Un rumoroso sospiro uscì liberatorio dalla bocca della giovane con i capelli castani, lisci e lasciati liberi di correre nel venticello che dominava. Insieme ai capelli ribelli, anche il vestito leggero svolazzava nell’aria.
Giallino chiaro, semplice, senza troppe pretese; a giromanica, lungo fino a metà ginocchia e stretto in vita da una cintura marroncina.
Quei occhi marroni cercavano nelle nuvolette un volto che da qualche mese vedeva solo in foto, in quelle che avevano insieme, nelle innumerabili che si trovano sul web e anche nelle riviste.
Custodiva ancora tutto, anche i petali secchi di fiori che erano stati regalati anni prima, nelle loro prime uscite e nel periodo di amicizia che poi sfociò in un sentimento più grande.
Come si poteva dimenticare tutto in quei mesi che neanche di coefficiente superavano il numero degli anni passati insieme? Non era come quando ti dicono di pulire gli scaffali di casa e trovi quella cosa che cercavi da tempo, impolverata e usurata, che ti ricorda tutto quello che hai passato per trovarla.
No, era come una cosa in bella vista all’entrata della porta, nella cucina e nelle altre stanze. Anche se non vuoi c’è e ti ricorda tutto e all’inizio ti porta a sorridere perché è qualcosa di dolce e bello che ti appartiene.
Dopo ti fa scendere una lacrima, una lama a doppio taglio; soffri perché sai che non torneranno più momenti del genere e non sai se prima o poi qualcun altro ti porterà a sorridere ancora di più in modo da accantonare tutto.





-Ciao a tutti, prima cosa grazie di aver letto. Non è la mia prima storia, forse è la 2498274 che scrivo, ma è la seconda che pubblico perchè ho una grande paura che non piaccia a nessuno ciò che scrivo >\< 
Se non vi è di troppo disturbo vorrei sapere che ne pensate, anche se per voi va cambiata del tutto. Mi interessa il vostro parere :)
Non vi voglio disturbare ancora, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento ^-^
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: Mini GD