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Autore: dramione95    25/02/2013    3 recensioni
Non amo molto dire cosa succede nella storia perchè per me deve essere una sorpresa però sono obbligata quindi lo scrivo.
1. Non è la classica Dramione in cui si innamorano dopo due giorni, non c'è nessuna Regina dei Grifi e nessun Principe delle Serpi, solo Hermione e Draco.
2. I ragazzi non hanno mai lasciato Hogwarts perchè Voldemort lo sconfiggeranno dopo la fine della scuola.
3. E' la mia prima storia quindi siate clementi!
Dal primo capitolo:
"Perché io, Hermione Jane Granger, la studentessa più brillante che Hogwarts abbia mai ospitato, coraggiosa come un vero Grifondoro deve essere, mi sento cosi inadeguata? Dovrei cambiare?"
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco, Malfoy, Hermione, Granger, Il, trio, protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 1: The first day
 
 
Ciao a tutti.

Sono Hermione Jane Granger e sono all'ultimo anno della Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts. Per chi non mi conoscesse, sono la migliore amica di Harry James Potter e di Ronald Bilius Weasley. Faccio parte dei Grifondoro, casata che è da secoli in combutta con i Serpeverde. Ma voi vi chiederete "Cosa ce ne importa? Vogliamo sapere la storia!". E io non posso fare altro che accontentarvi.



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1 Settembre ore 10.00 a.m.

"Mammaaaa, sbrighiamoci o arriverò in ritardo."
Mia madre è una ritardataria nata, disordinata e per niente interessata alla scuola. Alcuni potrebbero pensare che io sia stata adottata se non fosse che siamo una la fotocopia dell'altra.
"Arrivo tesoro, un attimo di pazienza."
E' sempre dolce, tenera e affettuosa anche quando ha tutto il mondo contro. E' una grande donna. Prendo un paio di biscotti al cioccolato e me li mangiucchio sul divano mentre aspetto che mia madre finisca di prepararsi. Fortuna vuole che il treno parta alle 11 o a quest'ora l'avrei già perso. Mentre finisco di mangiare, vedo mia madre scendere le scale. In mano ha la sua valigetta da lavoro. Appena io prenderò il treno, lei andrà a lavoro. So già che sentirò la sua mancanza, ma la vedrò per le vacanze di Natale e mi porterò anche i miei due migliori amici con me. Come potrei stare senza di loro che sono la mia vita?
"Perfetto, amore. Andiamo che farai tardi sennò."
Chissà per quale motivo potrei mai fare tardi? Sul mio volto si apre un sorriso e mi dirigo con mia madre verso la stazione di King's Cross.
 
 
 
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Arrivo alla stazione di King’s Cross in anticipo stranamente e con lo sguardo cerco i miei amici. O meglio, guardo se c’è Harry dato che Ron arriverà sicuramente giusto in tempo per prendere il treno. Saluto mia madre con due baci sulla guancia e l’abbraccio forte.
“Mi mancherai mamma”
“Anche tu, tesoro”
E con il suo abbraccio energico mi dà la carica per affrontare un nuovo trimestre del mio ultimo anno. Ebbene sì. Sono già all’ultimo anno e la tristezza mi pervade pensando a ciò. Non tornerò mai più in quella fantastica scuola che è stata la mia casa, in cui ho conosciuto persone fantastiche con cui tutt’oggi condivido momenti speciali. Anche se finirà la scuola, noi non ci perderemo mai.
Mentre la mia mente fa questi pensieri, mi sento chiamare.
“Ehi, Granger!”
Una voce da ragazzo, una voce che avevo avuto il piacere di sentire solo al sesto anno. Come avevo fatto prima senza di lui?
“Blaiseeeee”
Il mio urlo riecheggia per tutta la stazione e molti si girano a guardarci, ma a me non importa. Gli corro incontro e gli salto letteralmente addosso. E’ una persona speciale e molto importante, non è come tutte le altre serpi, è completamente diverso. Lui capisce.
 
L’ho conosciuto un giorno delle vacanze natalizie del sesto anno. Avevo litigato con Ron, visto che si era messo con quella sottospecie di ragazza di nome Lavanda Brown, e quindi non ero andata alla Tana con lui e Harry. Ero andata dai miei genitori a Londra ed ero tornata prima di tutti gli altri. La scuola in quei giorni era deserta, dato che erano tornati tutti nelle rispettive case, ma c’era chi, come me, era a scuola. Eravamo praticamente una dozzina in tutta la scuola, tra cui spiccavano per la maggior parte Corvonero. Di Grifondoro non c’era nessuno, cosi mi ritrovai al tavolo da sola, o almeno fui sola fino a quando uno dei ragazzi più belli della scuola non venne a salutarmi. Blaise Zabini, un Serpeverde che poi cosi tanto Serpeverde non è. Diciamo che fin dal primo anno a Hogwarts era lui che frenava le discussioni tra noi Grifoni e loro Serpi.
 
E’ il migliore amico di Draco Lucius Malfoy, o meglio rinominato “Il furetto” da noi grifoni del settimo anno per una divertente scena avvenuta al quarto anno. Il finto Malocchio Moody l’aveva trasformato in un furetto per difendere Harry! Fantastico. A pensarci ancora mi viene da ridere! Malfoy, Zabini e Theodor Nott avevano conquistato in 6 anni la fama di migliori ragazzi della scuola. Erano i più desiderati dalle ragazze e i più invidiati dai ragazzi.
 
Ma tornando al mio primo incontro con Blaise… Diciamo che è stata una rivelazione! Non mi sarei mai aspettata che un ragazzo della casata peggiore di Hogwarts potesse essere cosi gentile. Ovviamente quando me lo vidi li pensai subito a un secondo fine.
“Zabini... Hai bisogno o hai perso la strada per il tuo tavolo?”
Avevo sempre una frase pungente contro le Serpi, come loro ne avevano sempre una per me.
“Sai Granger, non sono cosi idiota da dimenticarmi il tavolo. Volevo sedermi con qualcuno di intelligente, visto che manca tutta la mia casata. E noi ovviamente siamo i migliori.”
Non potei che aprirmi in una risata fragorosa dopo quella, se cosi si può definire, sparata.
“Hahhaha ma per favore Zabini. Voi sareste i migliori? I migliori a prendere punizioni magari!”
Anche se qualcuno avrebbe potuto prendersela, lui mi sorrise come se gli avessi detto che era il ragazzo più bello della scuola, cosa che effettivamente penso. Sarà una Serpe, ma non si può dire che sia un brutto ragazzo.
“Sai Grang… Sono solo qua a scuola, come d’altronde lo sei tu. Ci facciamo qualche giro insieme, magari domani?
Non so cosa mi fosse preso, forse il troppo freddo, forse il fatto che volevo fare una ripicca a Ron ma accettai.
 
Chiusa questa piccola parentesi, torniamo al mio abbraccio con Blaise.
“Ciao Grang! Come va? Tutto bene le vacanze?”
Non per dire ma mentre mi parla non smetto di sbavargli addosso, naturalmente in senso metaforico, e a stento non capisco ciò che mi dice.
“Tutto bene, Blaise. Ti ho scritto delle lettere e tu non mi hai mai risposto. Potrei offendermi sai?”
Lui lo sa che sto scherzando ma si scusa comunque. Ve l’ho già detto quanto sia fantastico questo mio amico?
“Scusami ma mia madre brucia le lettere perché pensano siano lettere di minacce. Non è normale. Scusa ma ora devo andare a cercare quell’egocentrico di Draco. Se non sto con lui 24 ore su 24 muore! Ci becchiamo a scuola, Grang.”
Lo saluto con la mano mentre se ne va in mezzo alla folla per cercare il suo migliore amico. Sicuramente non avrà difficoltà a trovare una testa biondo platino, mentre io mi ritrovo con un enorme problema. Dove saranno Harry e Ron? Li aspetto un po’ davanti al passaggio e quando vedo che non arrivano decido di salire sul treno. Sono sicura che li troverò lì almeno. Ovviamente dopo aver finito il mio turno come caposcuola.
 
 
 
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Ore 2.30 p.m.
 
E’ ormai passato molto tempo da quando sono salita sul treno alle 11 e mi chiedo in che scompartimento possano essere i miei due amici del cuore. Percorro metà del treno quando sento una voce a me conosciuta.
“Harry, ti dico che non ho finito i compiti e tu ti preoccupi se stai meglio con o senza occhiali? Sono morto e sepolto se abbiamo Piton domani!”
Eccoli li. Ovviamente a parlare è stato Ronald. Quando mai finiva i compiti? Si ritrovava ogni anno, la sera del primo settembre a copiare i miei compiti. E io glielo lasciavo fare, solo perché avevamo avuto una storia al sesto anno. Cioè storia non è proprio il termine adatto, visto che è durata 5 mesi e poi abbiamo scoperto di volerci un gran bene, ma di amore non ce n’era. Fortuna che non ci siamo separati e siamo rimasti gli amici di un tempo.
“Ciao Harry, ciao Ron. Da quel che sentono le mie orecchie ti sei dato da fare quest’estate. Posso di grazia sapere cosa hai combinato in questi mesi?
Se c’è una cosa che ho sempre amato fare era battibeccare con Ron. Insomma, era una specie di mantra. Dovevo litigarci e poi farci pace. Infatti...
“Non vivo per i compiti e lo studio Hermioneee! Non sono come te che non faccio nient’altro che compiti dal mattino alla sera. Ho una vita io”
Colpita e affondata.
Ron 1… Hermione 0
Ma dopotutto me l’ero cercata.
“Molto carino da parte tua parlarmi in questo modo. Hai la sensibilità di un elefante.”
Faccio per alzarmi ma Harry mi blocca.
“Dai Herm... Lo sai che è un idiota, non prendertela.”
“Sì, scusami ‘Mioneee”
Sono ancora indecisa se rimanere o andarmene quando entra anche Ginevra. Meglio conosciuta come Ginny Weasley, la piccola di casa. Ha un anno in meno di noi ma scaglia delle Fatture che solo io sono in grado di fare. E’ una tipa tosta.
“Ciao ragazzi! Fratello saluti anche a te e buon appetito”
La sua faccia è leggermente schifata mentre guarda suo fratello Ron mangiare come un selvaggio, se cosi si può dire, tutti i dolci che ovviamente lui e Harry hanno preso dal carrello.
“Sono venuta qua perché fuori è pieno di bambinetti di 11 anni. Non ero cosi piccola e noiosa alla loro età”
Con l’arrivo di Ginny, però, cominciano anche a parlare di Quidditch cosi prendo il libro di Incantesimi volume 5 e comincia a immergermi nella lettura.
Mentre guardo i miei tre amici parlare di Quidditch, feste e alcool, mi sento in un certo senso fuori luogo. Perché io, Hermione Jane Granger, la studentessa più brillante che Hogwarts abbia mai ospitato, coraggiosa come un vero Grifondoro deve essere, mi sento cosi inadeguata? Dovrei cambiare?
 
 
 
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Ore 7.00 p.m.
 
Il viaggio in treno finalmente è finito. Non ce la facevo più a sorbirmi tutte quelle chiacchiere, perché si per me erano solo chiacchiere, sul Quidditch. Stessa cosa mi succedeva quando stavo a Londra, tra i miei amici babbani. Come odiavo il Quidditch, odiavo il calcio. Appena scesa dal treno c’è Hagrid ad aspettarci con il suo fedele Thor. Sempre li. Per noi. Sono sicura che ci saranno sempre per noi, anche quando non frequenteremo più Hogwarts. Mi si inumidiscono gli occhi mentre penso che questo è l’ultimo anno di pace, tranquillità e di spensieratezza. Abbraccio di slancio i miei amici e loro ricambiano perché sono sicura che anche loro stiano pensando ciò che penso io.
 
Ci dirigiamo al castello con le carrozze per assistere all’ultimo smistamento. Chissà quanti nuovi e coraggiosi Grifondoro varcheranno quella porta. Sicuramente anche loro vivranno delle avventure fantastiche come le nostre. Sono troppo sentimentale in questi giorni, forse è meglio che mi dia una rilassata e pensi a vivermi ogni giorno senza pensare al futuro. Mentre sono immersa nei miei pensieri, vedo entrare i nuovi della Scuola. Assieme a loro entra anche il Cappello Parlante. La visione del Cappello mi ricorda di quando ero io lì, al posto loro, pensando che forse nessuna era la casa giusta per me, che mi avrebbero deriso se non ci fosse stata una scelta, solo perché sono Natababbana. Che sciocca che ero. Ora sono fierissima del mio sangue “sporco”, come lo definiscono quegli idioti “Purosangue”. Pensare che il Cappello a mio tempo, si trovò addirittura indeciso tra due case! E io che pensavo di non essere abbastanza. Il Cappello finisce la sua canzone, sempre diversa ogni anno ma con il significato medesimo, ovvero che le case devono andare d’accordo, e scoppia la solita standing ovation. Alla fine del lungo applauso, la McGranitt tira fuori una pergamena con scritti i nomi dei nuovi studenti. La lista è lunga e sento Ronald lamentarsi che ha fame e che vuole mangiare. Sempre il solito!
Finalmente, per la gioia delle mie orecchie, lo smistamento finisce e i piatti si riempiono di pietanze.
“Finalmente! Non ne potevo più! Vogliono farmi morire di fame qua!”
Sto per parlare, ma mi rifiuto. Insomma, il mio amico è un caso disperato, che possiamo farci?
 
Finito di mangiare, Silente dice le sue ormai note parole di benvenuto e i suoi avvisi, che ovviamente io, Harry e Ron non abbiamo mai rispettato. Mentre esco dalla Sala Grande per raggiungere i dormitori, ci scontriamo con il magico trio Serpeverde. Malfoy ovviamente al centro. Non ho voglia di stare a battibeccare, cosi saluto Blaise con un bacio sulla guancia e me ne vado, lasciando ben 4 ragazzi interdetti sul mio rapporto con Blaise. Nessuno aveva mai saputo della mia amicizia con Blaise, ma dopotutto è il mio ultimo anno. Perché non cambiare?

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Spazio Autrice
 
Bene ragazzi. Questo è il primo capitolo della mia prima fiction^^ spero che vi piaccia.
 
Allora parlando del capitolo.. Il tutto è dal punto di vista di Hermione e sarà cosi per tutta la storia. Non voglio che con l’ultima frase voi pensiate che cambierò Hermione esteriormente… Le farò solo scoprire i veri piaceri della vita :D
  
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