'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'                                                                                     PROLOGO.
 
Era lì che la guardava con il suo sguardo carico di odio,voleva prenderla a schiaffi, ma non poteva.
Non poteva, ma non perché quella persona era una ragazza,ma perché erano in un corridoio pieno.
Ogni giorno doveva aspettare che l’intervallo terminasse per poterla incontrare.
Lui non picchiava le ragazze,ma lei sì.
Lei non era una ragazza,a suo parere,ma un essere disgustoso che meritava di patire le pene dell’inferno.
Quando aveva iniziato a punirla per quello che era,come pensava lui, la ragazza piangeva e provava dolore, per questo lui si sentiva benissimo,ma poi un giorno la ragazza smise di  piangere e a provare qualsiasi sentimento.
Ogni volta i suoi occhi erano vuoti,non tristi,ma vuoti.
Lui si arrabbiava ancora di più per questo e la odiava ancora di più.
                                                         
                                                   14 maggio 2013.
 
 “Perché non sono come le altre ragazze? Perché la mia autostima non esiste? Perché quando mi guardo allo specchio provo disgusto? Perché non posso essere alta e magra? Perché non posso piacermi? Perché non ho una famiglia felice? Perché non riesco a stare bene con me stessa? Perché quando arrivo sul punto di commettere.. quello, mi fermo pensando a mia madre che lavorava tutti i giorni dalla mattina alla sera per farmi studiare, nonostante mi odi, perché? Perché non posso essere  felice?” disse urlando guardando quel ragazzo dagli occhi verdi.
“Io... non... ecco..io..perché..”  borbottò con respiri più brevi e frequenti.
“Perché ci sei tu, è tutta colpa tua. Tu e tua madre avete rovinato la mia famiglia, tu hai rovinato la mia vita a scuola e tu mi hai ucciso. Sì, mi hai ucciso. Hai ucciso quello che ero e mi hai reso un mostro. Sono un mostro senza cuore” disse.
“Un mostro?” disse guardandola negli occhi.
“Esattamente. Sono un mostro senza cuore perché non riesco più a provare nulla ormai,non riesco più a versare lacrime, non riesco più a provare dolore,non riesco più a provare nulla. Non sono più umana,non sono nulla. Non sono nessuno.”
Lei,Nicole Cooper,non era nessuo,non riusciva più a provare sentimenti.
Non riusciva a provare nulla,ma per comprendere che persona fosse,bisogna raccontare la sua storia.
La storia di una ragazzina che è subito diventata adulta.
La storia di un essere umano che ha smesso di essere ciò.
Bisogna raccontare la storia di Nicole Cooper, un angelo macchiato da un diavolo.