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Autore: Me91    12/09/2007    5 recensioni
Una ff ambientata negli anni dell'Accademia di Naruto e Company... Una mattina, il maestro Iruka, propone una nuova, particolare, esercitazione... [...] «Che stupida esercitazione...» «Oh, non essere sempre così pessimista, Shikamaru!» lo rimproverò il maestro Iruka, con un mezzo sorriso sulle labbra. «Ma mi sa dire che razza di prova è questa?» domandò Shikamaru con il suo solito tono annoiato e le braccia incrociate. «Io la trovo geniale!» intervenne Naruto sorridente «A Nascondino sono infallibile!» «Già, come no...» commentò Shikamaru scuotendo il capo.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! E' la prima volta che scrivo su Naruto... quest'anime mi ha sempre affascinato e prima o poi dovevo scriverci una ff, no? Non vi dico altro, tranne che... Buona lettura! ^^

Un’esercitazione alquanto insolita

«Che stupida esercitazione...»
«Oh, non essere sempre così pessimista, Shikamaru!» lo rimproverò il maestro Iruka, con un mezzo sorriso sulle labbra.
«Ma mi sa dire che razza di prova è questa?» domandò Shikamaru con il suo solito tono annoiato e le braccia incrociate.
«Io la trovo geniale!» intervenne Naruto sorridente «A Nascondino sono infallibile!»
«Già, come no...» commentò Shikamaru scuotendo il capo.
«Questo gioco è in realtà molto utile per raffinare le vostre capacità!» spiegò il maestro Iruka ai suoi alunni «Un vero ninja deve saper rintracciare le sue prende in poco tempo e silenziosamente, in modo da coglierle alle spalle, sorprendendole. Allo stesso modo, un ninja che si rispetti deve saper anche nascondersi bene e rimanere silenzioso. Deve poi saper cogliere il momento opportuno per scappare o attaccare. Perciò ritengo che Nascondino sia un gioco perfetto per voi.» sorrise divertito «Potete davvero considerarlo come una vera esercitazione. Una vera missione.»
«Sì, certo...» mormorò ancora Shikamaru, incurante.
Iruka gli rivolse uno sguardo severo.
«Evviva! Così ci divertiremo un po’!» si entusiasmò Sakura «Mi stavo proprio annoiando oggi...»
«Infatti... avevi la testa fra le nuvole, eh, mentre guardavi il mio Sasuke?» intervenne freddamente Ino.
Sakura le lanciò un’occhiata di fuoco.
«Il “tuo” Sasuke?!» le sibilò fremente di rabbia.
Ino alzò il capo altezzosamente.
«Già, proprio così!»
«Grrrr!» ringhiò Sakura.
Sasuke sospirò esasperato e stufo di quelle due. Annoiato, fece scorrere lo sguardo su tutti gli aspiranti Genin, seduti lì con lui nel cortile dell’Accademia, sotto un grande albero. Il maestro Iruka stava ripassando velocemente le regole di “Nascondino”. Naruto, osservò Sasuke con il suo solito sguardo distaccato, pendeva praticamente dalle labbra del maestro, vantandosi ogni tanto di essere infallibile a nascondersi. Hinata, invece, pendeva dalle labbra di Naruto. Lo fissava quasi in estasi, con quel suo visino dolce e timido. Poi c’era Shikamaru che, in disparte, sedeva abbracciandosi le gambe e sospirando stancamente ad ogni intervento di Naruto. Ino e Sakura, più indietro, continuavano la loro lotta verbale, fissandosi sempre con quegli sguardi furiosi. Sasuke non terminò il suo esame, perché attirato dalle parole di Iruka:
«... Bene! Ora che avete capito, o almeno spero, si inizia! Ah, un momento! C’è ancora da decidere chi conta... cioè chi farà il “predatore”! Poi naturalmente si cambieranno i ruoli! Allora? Chi si fa avanti?»
«Oh, no! Il ruolo del predatore è noioso!» intervenne Naruto incrociando le gambe e portandosi le mani dietro la nuca, come suo solito «Io voglio nascondermi!»
«Anch’io preferirei nascondermi.» si intromise con la sua solita calma Sasuke «Nonostante fare il predatore sarebbe stato eccitante e mi avrebbe fatto provare una bella emozione, per una volta vorrei provare il brivido di scappare e tentare non farmi trovare.»
«Oooooh! Sììììì!» sospirarono sognanti Sakura e Ino, incantate dalla voce di Sasuke che le ignorò completamente.
«D’accordo.» acconsentì Iruka «Non c’è proprio nessuno che si fa avanti? Tu, Hinata?»
«I... Io?» si sorprese lei e divenne tutta rossa «Io... no... non mi... mi sento all’altezza.»
«Ho capito, si farà ad estrazione!» decise Iruka e prese un foglio. Iniziò a trascrivere i nomi di tutti, poi divise i vari nomi in tanti foglietti, che posò, girati in modo da non vedere il nome scritto, sul terreno. Poi li mischiò e disse:
«Bene, il nome che pescherò per questo turno farà il predatore. Poi il prossimo turno... beh, si vedrà! Rifaremo l’estrazione!»
Detto questo allungò la mano verso un foglietto e lo afferrò. Lesse il nome tra sé e sé e non poté non sorridere.
«Allora, maestro? Chi è il prescelto?» domandò Naruto curiosissimo.
Iruka voltò il foglietto in modo da mostrarlo a tutti e annunciò sorridente:
«Shikamaru!»
«Ecco, ti pareva!» esclamò quest’ultimo stendendo le gambe e appoggiando le mani sul terreno «Che noia... le capitano tutte a me!»
«Ah, ah, ah! Sarà divertente!» rise Naruto «Ehi, Shikamaru, scommetto che riesco a farti Tana prima che tu possa capire cosa sia successo!»
Shikamaru pensò bene di non rispondere a quella idiozia.
«Oh, ma ho modificato un po’ il gioco!» disse Iruka «La Tana sarà questo grande albero. Però, se Shikamaru riuscirà a tanarvi o anche solo prendervi... beh, avrete perso. Vincerete solo se riuscirete a toccare l’albero... prima di Shikamaru, ovviamente. Allora, ricordatevi: se vi prende... avete perso lo stesso! Tutto chiaro?»
«Sìììììì!» annuirono tutti.
«Sì...» mormorò Shikamaru con per niente entusiasmo.
«Tanto non mi acchiapperai mai!» lo derise Naruto.
«Beh... questo lo vedremo.» rispose l’altro senza nemmeno guardarlo.
«Ah, sì?» insistette Naruto «Bene, se riuscirai a prendermi allora potrai mangiare tutte le ciotole di Ramen che vuoi e io ti starò a guardare in silenzio! E alla fine ti pagherò pure il pranzo! Allora... ci stai?»
«Mah, fa come vuoi...» rispose Shikamaru sospirando.
«Ora ragazzi...» Iruka si alzò in piedi e tutti gli altri lo imitarono, tutti tranne Shikamaru «... Preparatevi! E... Shikamaru? Chiudi gli occhi!»
Shikamaru sbuffò e obbedì abbassando le palpebre, ma non muovendosi dalla sua posizione.
«VIA!» gridò Iruka e gli alunni partirono velocissimi a nascondersi.
«Ora puoi partire.» gli annunciò Iruka.
«Sì, sì... ho capito.» Shikamaru riaprì gli occhi e si alzò con calma in piedi.
«Io vi osserverò da quella panca laggiù. Buona fortuna!» e Iruka si allontanò.
«Uff... e io che volevo rimanere un po’ in pace.» si lamentò Shikamaru appoggiando le mani ai fianchi e guardando il cielo limpido «Se dovevo nascondermi io, mi sarei trovato un buon nascondiglio, poi mi sarei addormentato placidamente. Una volta giunta la sera mi sarei svegliato e sarei andato a casa... nulla di più semplice. Invece guarda ora cosa mi tocca fare...» sospirò e allungò una mano fino a toccare la corteccia dell’albero «Tana per Choji.»
«Come hai fatto a vedermi?» si stupì Choji apparendo da un albero lì accanto. Si era infatti mimetizzato con la corteccia ed era quindi impossibile da vedere.
«Non ti ho visto, infatti.» rispose Shikamaru alzando le spalle «Ti ho sentito. Il rumore del tuo stomaco che brontola non passa certo inosservato.»
GROOWL
«Eh già...» Choji si portò una mano alla pancia «Mi sa che ho fame!»
Mentre questi si allontanava, diretto dal maestro Iruka per chiedergli il permesso per fare uno spuntino, Shikamaru scosse il capo senza parole e decise di cercare gli altri.
“Prima finirò e meglio sarà... per me.” pensò annoiato.
Dopo qualche passo per il cortile uno strano odore lo colpì. Facendo finta di nulla, per non dare nell’occhio, continuò ad avanzare lentamente, annusando l’aria. Un leggero sorriso si dipinse sul suo volto.
“Non ci sono dubbi...”
Si voltò di scatto alla sua destra e balzò nell’erba.
«Non è giusto!» strillò Kiba uscendo dal fogliame, con alle spalle Shikamaru che lo teneva per il braccio.
«Ti ho preso, Kiba.» annunciò Shikamaru mollando la presa sul braccio dell’altro.
«Ma... ero stato così silenzioso! Silenzioso come solo un animale può essere!» si lamentò Kiba, mentre la testolina di Akamaru, spuntando da dentro la felpa del padrone, annuiva convinta.
Shikamaru sorrise soddisfatto.
«In effetti sei molto silenzioso.» approvò «Però tu e il tuo cane puzzate così tanto che era impossibile non trovarvi.»
Kiba si annusò subito sotto le ascelle e Akamaru anche prese ad annusarsi tutto. Poi Kiba rialzò lentamente il capo, con una smorfia un po’ schifata in volto.
«Ehm... e mi sa che hai ragione...» commentò allontanandosi.
Shikamaru, invece, proseguì la sua ricerca.
«E ti dico che è mio!»
«No! E’ mio!»
«Taci, Sakura! Sasuke non si tocca, chiaro?!»
«Infatti! Tu non lo devi toccare! Solo io ho questo privilegio!»
«Ma mi dici perché ti sei venuta a nascondere qui?!»
«Trovati tu un altro posto! Qui c’ero prima io!»
Shikamaru si fermò, attirato da questi bisbigli che provenivano da un cespuglio lì vicino. Si avvicinò con calma al cespuglio, mentre i sussurri continuavano, e allungò le braccia, immergendole tra le foglie.
«Prese. Sakura e Ino.» affermò tirando su le due per la maglia.
Le ragazze gli rivolsero un sorriso imbarazzato.
«Ci... ci hai sentito, vero?» domandò Ino, tutta rossa di vergogna.
«Già, credo proprio di sì.» confermò Shikamaru lasciandole.
«Ci vediamo.» salutò poi allontanandosi alla ricerca degli altri.
Ino e Sakura si lanciarono a vicenda degli sguardi furiosi.
«E’ colpa tua, Ino!» ringhiò Sakura.
«No! La colpa è tua, Sakura!» ribatté Ino, poi entrambe presero di nuovo a litigare come prima.
Shikamaru, più avanti, udì dei rumori. Rapido balzò silenzioso dietro un albero e osservò attentamente in lontananza “l’albero della Tana”, proprio davanti a lui. C’era qualcuno lì, tra il fogliame, pronto a scattare e tanare. Però no, Shikamaru doveva fermarlo. Silenzioso si spostò in un altro albero e osservò la situazione. Sembrava non esserci nessuno vicino la Tana, ma il suo sesto senso lo avvertiva del contrario. Rifletté attentamente.
“Allora... come farlo uscire allo scoperto?” ragionò seriamente. Poi, l’idea.
Afferrò velocemente un ramo e lo lanciò in lontananza. Il ramo colpì diverse foglie e tronchi d’alberi, così da sembrare che Shikamaru fosse scattato in quella direzione. Perciò la sua preda uscì allo scoperto.
Rapidissimo, Sasuke balzò giù da un ramo di un albero poco distante da Shikamaru, poi prese a correre verso la Tana. Shikamaru balzò fuori dal fogliame e saltò addosso a Sasuke, sbattendolo a terra.
«Preso. Non sei riuscito a fregarmi sta volta, Sasuke.» si complimentò con sé stesso Shikamaru, tenendo ancora Sasuke fermo a terra... ma il sorriso soddisfatto che gli rivolse quest’ultimo, lo fece ricredere. Shikamaru capì subito il suo errore.
«Ne sei pienamente sicuro?» domandò Sasuke beffardamente, poi sparì in una nube di fumo con uno schiocco secco.
«Accidenti!» ringhiò Shikamaru voltandosi subito verso “l’albero della Tana” a pochi passi da lui.
Lì, da un ramo, pendeva Sasuke. Era aggrappato per le gambe al ramo ed era rivolto in testa in giù. Teneva le braccia incrociate e sorrideva soddisfatto. Allungò poi una mano e toccò la corteccia.
«Tana per me.» annunciò con calma.
Shikamaru si rialzò in piedi e sospirò.
«Una copia.» mormorò scuotendo il capo «Che stupido, avrei dovuto pensarci.»
Poi Shikamaru notò i brillanti occhi rossi di Sasuke.
«E lo Sharingan...» aggiunse incrociando le braccia «Tu avevi già previsto tutto, no?»
«Sì, infatti.» Sasuke balzò agilmente a terra e lo salutò «A dopo. Buona fortuna.»
«Uh... che noia...» sospirò Shikamaru appoggiando la schiena all’albero della Tana, per riposarsi un attimo. Poi ripartì alla ricerca ti tutti gli altri.
Rintracciare gli altri aspiranti ninja si rivelò un’impresa semplice. Tanarli o anche solo scovarli, non fu affatto difficile. Addirittura Hinata, prima ancora che Shikamaru la scoprisse, si ritirò perché non reggeva più la tensione. Alla fine di tutto, solo un aspirante ninja mancava all’appello...
«Allora, Shikamaru? Hai trovato tutti i tuoi compagni?» gli domandò il maestro Iruka, raggiungendo il gruppo.
Shikamaru sospirò e scosse il capo.
«No... mi manca ancora quell’imbranato di Naruto.» disse mettendosi le mani in tasca.
«Allora? Cosa aspetti?» lo incitò Iruka e Shikamaru, con un’espressione scocciata, si incamminò lentamente tra il fogliame, alla ricerca dell’ultimo allievo.
«Hi, hi! Non mi troverà mai!» sussurrò Naruto affacciandosi tra delle foglie del cespuglio dietro quale era nascosto «Sono troppo bravo! Oh, eccolo che arriva!»
Shikamaru stava passando davanti a lui proprio in quel momento. Naruto tacque di colpo e rimase immobile, con il sorriso tra le labbra.
Shikamaru si fermò e si guardò annoiato un attimo intorno, poi sospirò e continuò a camminare tenendo sempre le mani in tasca. Dopo qualche passo, sparì con calma tra alberi e cespugli. Naruto sorrise ancor di più. Non lo aveva visto.
«Bene! Ora scatterò fulmineo verso l’albero della Tana e mi tanerò! Eh, eh! Oltre a Sasuke nessun altro è riuscito a tanare... ma io ci riuscirò!» bisbigliò tra sé e sé.
Si alzò lentamente in piedi, tenendosi sempre nascosto dietro un albero, e sbirciò in direzione della Tana. Via libera.
«Evviva!» sussurrò compiaciuto e fece per uscire dai cespugli, quando si accorse di non riuscire a muoversi.
«Ma cosa...?» si chiese provando a muovere un braccio, poi una gamba... ma niente, il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi. Pian piano capì...
«Preso.» dichiarò Shikamaru alle sue spalle.
Naruto riuscì a voltare un po’ la testa e lo vide così, soddisfatto, con le braccia incrociate, a pochi passi da lui. Poi Naruto abbassò lo sguardo, riuscendo così a notare che la sua ombra era fusa con quella di Shikamaru.
«La tecnica del Controllo dell’Ombra!» si stupì Naruto «Non vale! Non mi hai preso!»
«Oh sì, che vale, invece. Il maestro Iruka non ha certo proibito di usare una qualche tecnica in questa esercitazione.» lo contraddisse l’altro con la sua solita calma.
«Ma... ma... non ti ho visto nemmeno arrivare!» piagnucolò Naruto, mentre Shikamaru ritirava l’ombra «Ero così attento...»
«Regola ninja fondamentale: Guardati sempre le spalle, se non hai nessuno che te le guardi.» gli ricordò Shikamaru sorridente.
Gli occhi di Naruto si imperlarono di lacrime. Mise il broncio e si lamentò:
«E no! Ho perso!»

«L’odore è così... così... invitante...»
«Taci.»
«E solo guardarlo... uhm... mi fa venire l’acquolina in bocca!»
«Ho detto: taci.»
«E poi... ripensare a quel sapore così buono... oh, mi sento svenire!»
«Piantala, Naruto! Mi dici come faccio a mangiare con te che rompi?!» protestò Shikamaru.
«Ma quel Ramen sembra così buono!» piagnucolò Naruto.
Si trovavano al balcone, seduti sugli sgabelli. Shikamaru aveva davanti a sé una bella ciotola di Ramen e Naruto, seduto al suo fianco, sbavava ad ogni boccone del compagno.
«Guarda, mi hai fatto passare l’appetito!» Shikamaru gli passò la ciotola e gli occhi dell’altro si illuminarono.
«Oh, davvero mi cedi il tuo piatto?» si stupì Naruto.
Shikamaru alzò le spalle.
«Tanto il Ramen nemmeno mi piace molto.»
«Non ti piace?!» strillò Naruto come se quella fosse stata l’idiozia più grande del Mondo.
Shikamaru sospirò esasperato e Naruto prese a mangiare voracemente. Dopo il primo piatto ne chiese un altro e un altro e un altro ancora.
A pranzo finito, Shikamaru osservò sorpreso tutte le ciotole vuote del compagno.
«Ma quanto mangi? Ce li hai almeno, spero, i soldi per pagare tutto, vero?»
«Ehm...» fece Naruto in imbarazzo.
«Ecco il conto!» annunciò la signorina dietro il balcone. Erano davvero un mucchio di soldi.
Shikamaru lanciò un’occhiataccia a Naruto.
«Tira subito fuori i soldi, idiota!» gli sibilò.
«Io non ce li ho!» ribatté Naruto a mezza voce «Perché non paghi tu?»
«Perché non ho uno spicciolo con me!» ringhiò Shikamaru.
«Qualche problema?» domandò la signorina, sospettosa.
«Certo che no!» esclamarono contemporaneamente i due aspiranti ninja.
«Naruto, Shikamaru, che ci fate qui?»
I due si voltarono e videro così il maestro Iruka a pochi passi. Naruto lanciò uno sguardo a Shikamaru, che lo guardò a sua volta e annuì. Così, insieme, si avvicinarono al maestro.
«Ehm... maestro?» esordì Naruto.
«Sì?» domandò Iruka confuso.
«Ecco... la signorina del chiosco vorrebbe parlare con lei!» disse tutto di un fiato Shikamaru.
Iruka, sorpreso, si avvicinò al balcone, mentre i due ragazzi gridavano:
«Ecco chi paga il conto! Arrivederci!»
«Cosa...?» Iruka si voltò, riuscendo così a scorgere un ultimo istante Naruto e Shikamaru che scappavano via veloci.
«Ecco il conto, signore!» ripeté la signorina e gli porse il foglio.
«Hiiii! Ma quanto hanno mangiato?!» strillò Iruka, poi si voltò verso Naruto e Shikamaru, ormai in fondo la via:
«Con voi faccio i conti più tardi!»

«Sei proprio un impiastro, Naruto.» commentò Shikamaru con le mani in tasca, mentre camminavano per una via. Avevano ormai seminato il maestro.
«Ehi, parla con più rispetto al futuro Hokage!» si offese Naruto.
«Ah! Futuro Hokage tu? Questa è bella...»
«Ah, ah... spiritoso...»
Dopo qualche istante di silenzio, Naruto riprese:
«In ogni modo non manca molto all’esame. Spero davvero di riuscire a diventare Genin quest’anno...»
Shikamaru non rispose.
«E tu? Non dici niente?» lo stuzzicò Naruto «Ti promuoveranno quest’anno?»
«Non lo so. So solo che se diventerò Genin poi vorrò passare una vita in totale tranquillità.» sospirò Shikamaru guardando il cielo.
«E come farai? Quest’anno dovremo anche disputare l’esame per diventare Chunin, dopo essere diventati Genin. Ho sentito dire che non è per nulla semplice...»
«Beh, per quanto ne so io tu non ci arriverai all’esame Chunin. Ne tanto meno a quello di Genin. Sei troppo imbranato, Naruto.» commentò Shikamaru sarcasticamente.
Naruto intrecciò le mani dietro la nuca, continuando a camminare.
«Grazie tante per la fiducia.»
«Non c’è di che.» rispose tranquillamente Shikamaru.


Fine

Spero almeno che qualcosa vi abbia fatto sorridere... Non mi sembra che siano state scritte fanfiction simili a questa, ma poi non sono così sicura... Su Naruto ho letto comunque molte storie e devo dire che ce ne sono parecchie simpatiche! ^^ Già, perché in genere mi dedico a storie comiche, meglio se one-shot... in effetti scrivo più che altro quelle... su Dragonball, però! ^^' Beh, ringrazio tutti i lettori! Ciao, ciao!

  
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