Non è mai troppo tardi
(?)
“La vita è un gioco e va
giocata sapendo
che si può perdere.
Ma che senso ha non giocarla?”
(Michel Platini)
-Non
stai per morire Castle!- esclamò per l’ennesima
volta la detective
aprendo la porta ed entrando nel suo appartamento, seguita dallo
scrittore.
Ormai aveva perso il conto di tutte le volte che aveva ripetuto quella
frase
nelle ultime trentasei ore.
Tutta
colpa di quel maledetto video e della maledetta
melodrammaticità
del suo partner.
-Ah
no? Allora cosa mi dici del vaso caduto a pochi centimetri da me e
dalla mia testa?- rispose Rick appoggiando i cartoni contenenti la loro
cena
sul tavolo e voltandosi per guardarla. -E della caduta sulle scale al
distretto? E di quel sospettato che mi ha puntato contro il coltello?
Aspetta,
c’è pure il taxista! Quello che ha cercato di
investirmi! L’hai visto anche
tu!- insistette mentre si sedevano.
Kate
alzò gli occhi al cielo appendendo le giacche. Si
avvicinò al
tavolo e aprì i sacchetti, passandogli le bacchette di legno
per mangiare il
cinese mentre scuoteva la testa. -Castle, il taxista ha rischiato
di investirti perché ti sei buttato in mezzo alla
strada!- disse ridendo. -E il vaso? È
caduto a due
metri dai miei piedi! Sei caduto
sulle scale da solo, perché non sei abituato a farle! E il
sospettato è stato
bloccato da Espo prima che potesse fare anche solo un altro passo verso
di te.
E non so se te n’eri mai accorto ma ci puntano qualche arma
contro almeno un
paio di volte al giorno.- continuò passandogli un
po’ di spaghetti e rubandogli
una polpetta di carne.
Castle fece una smorfia e le restituì
gli
spaghetti. -Non li voglio quelli, potrebbero strozzarmi!-
La sua musa lo guardò un attimo
sbalordita e poi
scoppiò a ridere. -Attento, il caffè potrebbe
essere in attesa dell’occasione
perfetta per avvelenarti!-
Lo scrittore socchiuse gli occhi e le
puntò una
bacchetta contro. -Ok, ridi pure quanto vuoi Kate! Ma quando
sarò sul tavolo
della tua migliore amica o peggio, sottoterra, non voglio sentirti
piangere! E
ricordati una cosa… io te l’avevo detto!- disse
serio.
-Brutto stupido!- Kate si alzò di scatto
dalla
sedia, sporgendosi sopra il tavolo per colpirlo con forza con le
bacchette su
una spalla. -Smettila di dire sciocchezze! Se tu mi avessi ascoltato
per una
buona volta ora non saresti qui a lamentarti!- sbottò
ripetendo il colpo e
ripensando al caso a cui stavano lavorando.
La mattina precedente erano stati chiamati al
Ledgeworth
Asylum per indagare sulla morte sospetta di una giovane ragazza. Quando
erano
arrivati quello che avevano trovato li aveva sorpresi parecchio.
La vittima non presentava alcun segno di
violenza, era semplicemente sdraiata a terra, sembrava quasi stesse
dormendo. Niente
ferite, nessun indizio, nessuna cosa fuori posto. Ma la cosa
più strana erano
le testimonianze degli impiegati che lavoravano lì. Secondo
loro la ragazza era
morta di paura. Sostenevano che dopo aver visto un video un paio di
giorni
prima fosse rimasta terrorizzata.
Ovviamente quella storia era assurda, per tutti.
Per tutti tranne Castle. Lui l’aveva
subito
trovata fantastica.
-Ma Kate!- si lamentò lui come un
bambino.
-Quella videocassetta mi stava chiamando! Continuava a dirmi di premere
“play”!
Ero curioso!-
-E io continuavo a dirti di non toccare nulla! Se
per una buona volta mi avessi ascoltato ora non saresti qui a
preoccuparti per
nulla!- rispose versandosi un bicchiere di vino e alzandosi dalla sedia
rivolgendogli un’occhiataccia. Prese una coperta e la
appoggiò sul divano,
lasciando il bicchiere sul tavolino, poi accese la tv alla ricerca di
qualcosa
da guardare.
Castle sospirò divertito guardandola per
poi
riprendere a mangiare mentre la sua musa faceva zapping. Quando ebbe
finito
prese un pacco di pop-corn e la bottiglia di vino e la raggiunse.
-Guardiamo un film?- chiese lo scrittore
appoggiando
tutto sul tavolino. Si sedette al fianco della donna e le avvolse le
spalle con
un braccio, stringendola a sé per poi coprire entrambi con
la grande coperta
blu. Kate appoggiò la testa alla spalla dello scrittore e
sorrise. -Sì, che ne
dici di The Ring, uomo coraggioso?-
Castle sbuffò e le rubò il
telecomando dalle
mani. -Davvero divertente detective!- disse cambiando velocemente
canale. Di
video maledetto gliene bastava una per quella settimana.
Una vecchia partita di baseball, un dibattito
sull’ecologia, un film troppo romantico, una serie tv sui
vampiri…
-Questo!- esclamò eccitato fermandosi
quando vide
sullo schermo Morgan Freeman e Jack Nicholson.
-Non è mai
troppo tardi?- Beckett lo guardò stupita. -Penso
di averlo visto almeno tre
volte!-
-Oh avanti Kate! Questo film è
fantastico!- disse
lui quasi supplicandola e facendola scoppiare a ridere.
-Ok Castle, ok…- rispose tornando ad
appoggiarsi
a lui e stringendogli una mano. Pur di farlo smettere di pensare a
quello
stupido caso? Qualsiasi cosa.
…
Beckett si rigirò per
l’ennesima volta tra le
lenzuola e istintivamente portò la mano verso il lato del
letto dove dormiva lo
scrittore, alla ricerca di un po’ di calore, ma tutto quello
che trovò furono
lenzuola.
Sorpresa aprì gli occhi di scatto e si
voltò
verso il proprio comodino. La sveglia segnava le tre e venti.
Da quando era tornato da Parigi, dopo aver
salvato Alexis, capitava spesso che Castle si svegliasse nel cuore
della notte
a causa di un incubo. Kate solitamente si svegliava sentendolo muoversi
e
tremare accanto a sé, cercava di calmarlo e di farsi
raccontare cosa avesse
sognato, poi lo abbracciava e cercava di convincerlo a tornare a
dormire. I
primi giorni erano stati tremendi per lui, doveva avere continuamente
Alexis
sotto controllo, la notte dormiva qualche ora appoggiato alla porta
della
camera della ragazza, con spesso Kate al suo fianco, e si svegliava
terrorizzato. Ma nell’ultima settimana le cose erano
migliorate parecchio,
stava tornando tutto alla normalità.
Sospirando Beckett si spostò verso la
parte di
letto vuota e appoggiò la testa sul cuscino del suo partner.
Come il materasso,
era ancora abbastanza caldo. Probabilmente Castle si era alzato solo
qualche
minuto prima per andare in cucina o in bagno.
Kate si sistemò meglio sotto le lenzuola
e si
guardò intorno, sorridendo quando vide i loro vestiti sparsi
su tutto il
pavimento della camera.
Come sempre, a metà film si erano
ritrovati,
senza sapere come, completamente distesi sul divano, la schiena di Kate
premuta
contro il petto di Rick, le braccia dell’uomo strette intorno
a lei, le sue
labbra sul suo collo, sulla sua spalla, sui suoi capelli, le loro gambe
intrecciate.
E come sempre Castle aveva cercato di
approfittare della situazione.
All’inizio lei aveva provato a
resistergli,
scherzando sul fatto che non voleva rischiare gli venisse un infarto e
dicendo
di voler guardare il film, ma poi, quando le mani dello scrittore
avevano
iniziato ad accarezzarla e lui aveva iniziato a baciarla, aveva perso
del tutto
il controllo.
Beckett sorrise e sentì il viso
avvampare mentre
ripensava a come erano arrivati in camera.
Quasi dieci mesi che stavano insieme e ancora le
bastava un solo sguardo per sentire le gambe tremare e le farfalle
nello
stomaco. Dieci mesi e il desiderio che sentiva per quell’uomo
non faceva altro
che aumentare.
Ridacchiò imbarazzata e nascose il viso
nel
cuscino, tornando a guardare la sveglia. Le tre e mezza.
Dieci minuti e di Castle nemmeno l’ombra.
Leggermente preoccupata la detective si
alzò dal
letto e raccolse la camicia azzurra dell’uomo da terra,
indossandola mentre si
dirigeva verso il salotto del suo appartamento. Appena entrò
nella stanza lo vide
seduto di spalle su una delle sedie della cucina, con addosso solo i
boxer
neri.
Kate si avvicinò a lui lentamente, senza
fare
rumore.
-Ehi, tutto bene?- chiese sottovoce appoggiando
le mani sulle spalle dello scrittore.
Rick si voltò sorpreso. -Oh,
io… Scusa non volevo
svegliarti…- rispose dispiaciuto.
La sua musa scosse la testa mentre iniziava a
massaggiarlo lentamente, facendo scorrere le mani dalle braccia
dell’uomo fino
a dove il collo incontrava le spalle. -Letto troppo freddo.-
Castle sorrise. -Scusa, non volevo privarti della
tua fonte di calore preferita, detective.-
Kate rise e gli posò un bacio sul collo.
-Tutto
bene?- chiese ancora dolcemente.
Il suo partner annuì. -Sì,
stavo solo pensando.-
-A…?-
Lo scrittore sollevò le spalle. -Nulla
in particolare.-
-Nulla in particolare?- Beckett si
spostò
leggermente per riuscire a guardarlo in faccia mentre lo massaggiava
cercando
di farlo rilassare. -Quindi sei sveglio alla tre di notte, e nervoso,- sottolineò premendo
sulle sue
spalle. -perché non pensavi a nulla in particolare?-
Castle la guardò sorridendo.
-Ehm… sì?-
Beckett sbuffò. -Certo, come no! Avanti
Castle,
voglio sapere cosa c’è nella tua testa!-
-A parte i pochi neuroni rimasti? Penso nulla.-
rispose lui ridendo e Kate sospirò. Sempre il solito Castle
pronto ad evitare i
problemi con un sorriso e una battuta.
Ma non le importava, avrebbe continuato ad
insistere e ad aspettare fino a quando lui non si sarebbe aperto.
Esattamente
come aveva fatto lui con lei.
Rimasero in silenzio a lungo, ascoltando i loro
respiri mentre Beckett continuava ad accarezzarlo piano.
-Kate…- sospirò infine lo
scrittore. -È una cosa
stupida.-
La sua musa afferrò la sedia su cui era
seduto e
la spostò, costringendolo a voltarsi verso di lei. -Castle,
mi hai sempre ascoltata
in questi cinque anni. Non pensi che ora tocchi a me?-
Rick le aprì il primo bottone della
camicia e le
baciò la cicatrice rotonda nell’incavo tra i seni
prima di appoggiare la testa
al petto della donna, senza risponderle. Kate lo abbracciò
stringendolo a sé.
-Il battito del tuo cuore è rilassante.-
sussurrò
lo scrittore per poi tornare in silenzio.
Beckett gli baciò i capelli e
aspettò. Quell’uomo
aveva aspettato quattro anni per poterle stare vicino, questo era il
minimo che
potesse fare.
-Stavo pensando al caso.- ammise alla fine Castle
chiudendo gli occhi.
Oh. Oh.
Come aveva fatto ad essere così stupida
da non
capirlo?
-Se dovessi esprimere un ultimo desiderio ora
quale sarebbe?- gli chiese passandogli una mano tra i capelli.
Rick sollevò la testa e la
guardò negli occhi,
pensando per qualche secondo. - Fai l’amore con me.- rispose.
Kate scoppiò a ridere. -Castle, era una
domanda
seria!-
-Anche la mia risposta lo era!-
-Bene, il tuo ultimo desiderio l’ho
esaudito due volte un paio di ore
fa.-
Castle sorrise e socchiuse gli occhi. -Chi ti
dice che mi sia bastato?- domandò e la detective scosse la
testa divertita.
-Possiamo tornare alle cose serie?-
Il suo partner sbuffò tornando ad
abbracciarla.
-Ok, stavo dicendo, stavo pensando al caso, alla videocassetta e al
film che
abbiamo visto prima. Pensavo che non è vero che non
è mai troppo tardi.-
Beckett si irrigidì. -Castle…-
-No aspetta, non sto dicendo che quella
videocassetta è maledetta. Solo… Kate
è da quando ci conosciamo che la nostra
vita è fatta di “quasi troppo tardi”. Il
serial killer che voleva ucciderti,
3XK, il congelatore, il proiettile che hai preso, la tigre, il caso con
la CIA,
il caso di tua madre, Alexis… perfino noi. E so che
arriverà il giorno, prima o
poi, in cui sarà troppo tardi. Insomma, chiunque tra noi
potrebbe morire in
qualsiasi momento! Un incidente in auto, un proiettile, una
malattia…-
-Castle, non portare sfiga!- esclamò la
detective
facendo ridere l’uomo.
-È la verità, anche se non mi
piace! Non voglio
morire, ho ancora troppe cose da fare… Storie da scrivere,
persone da incontrare,
casi da risolvere, bastardi da arrestare… amici con cui
divertirmi, una madre
di cui prendermi una cura, una figlia da amare ed aiutare, un padre da
imparare
a conoscere e una bellissima donna con cui costruire un futuro. E molte
altre
ancora.-
Kate annuì colpita. -Quindi, che hai
intenzione
di fare? Vivere in attesa, nella paura? O iniziare a fare tutto quello
che non
hai fatto finora?- chiese incuriosita.
-No, no, sarebbe da pazzi. Voglio solo smettere
di rinviare le cose che avrei già potuto fare da un pezzo,
quelle che ho dato per
scontato per troppo tempo.- rispose Castle scrollando le spalle con un
sorriso.
-Mi sembra un’idea
ragionevole…-
Lo scrittore si staccò da lei e le
appoggiò le
mani sui fianchi. -Bene, perché ho intenzione di iniziare da
ora.- rispose con
un enorme sorriso. -So di avertelo già detto, ma entrambe le
volte rientrano
nel “quasi troppo tardi”, quindi non valgono.
Katherine Houghton Beckett , io
ti amo! Ti amo come non ho mai amato una donna in tutta la mia vita, ad
esclusione di mia figlia. Sei straordinaria e anche se sembra
impossibile
sembra che ogni giorno mi innamori sempre più di te. Quindi
ti avviso, ho
intenzione di ripeterti che ti amo ogni giorno per il resto della mia
vita.-
disse dolcemente guardandola negli occhi, prima di darle un bacio sulle
labbra.
-Detto questo, non mi aspetto una…-
-Ti amo anch’io.- rispose Kate senza
parole. La
dichiarazione dello scrittore l’aveva stordita, sentiva il
cuore battere all’impazzata,
le farfalle nello stomaco e le gambe tremare. -Ti amo
anch’io.- ripeté quando
vide Castle guardarla sorpreso.
-Tu… Seriamente? Wow…-
rispose Rick mentre sul
volto gli si apriva il sorriso più bello che Beckett avesse
mai visto.
Come aveva potuto non dirglielo fino a quel
momento e vietarsi la vista di quel sorriso straordinario? Di quegli
occhi blu
pieni di amore e speranza? Quanto era stata stupida?
-Certo, mio stupido uomo.- disse sorridendo. -O
pensavi davvero che non provassi lo stesso?-
Se possibile, il sorriso di Castle si
allargò
ancora di più. -Potresti ripeterlo?-
Kate rise e lo baciò dolcemente. -Ti
amo.-
sussurrò. -Sono perdutamente innamorata di Richard Castle.-
disse riprendendo a
baciarlo. Era una liberazione riuscire finalmente ad ammetterlo. -Ti
amo.- ripeté
togliendosi la camicia azzurra e lasciandola cadere a terra mentre
prendeva per
mano il suo partner e lo riportava verso la camera da letto.
-Pensavo ti fosse bastato!- sussurrò
Castle
ridendo mentre si toglieva i boxer per poi abbracciare la sua musa. Lei
sorrise
maliziosa e iniziò a baciargli il collo e il petto.
-Ho un desiderio da realizzare…-
Angolo
dell’autrice:
Ok, in teoria questa doveva essere una storia
basata sugli spoiler della 5x17, ma diciamo che è partita da
lì e si è
trasformata da sola (come al solito). Ovviamente è troppo
melensa per qualsiasi
cosa Marlowe & co. Abbiano in mente! XD
Spero che quei due testoni si dicano di amarsi
abbastanza in fretta (nella puntata di stanotte penso sarebbe perfetto
*-*),
preferirei non vederli in fin di vita o litigare prima di risentire
quelle
parole!
E per quanto riguarda “Non è
mai troppo tardi”…
io amo quel film!
Grazie a tutti quelli che leggeranno e
recensiranno, Happy Castle Monday!
Sofy_m