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Autore: Sofy_m    25/02/2013    6 recensioni
POSSIBILI SPOILER 5x16, 5x17!
-Non stai per morire Castle!- esclamò per l’ennesima volta la detective aprendo la porta ed entrando nel suo appartamento, seguita dallo scrittore. Ormai aveva perso il conto di tutte le volte che aveva ripetuto quella frase nelle ultime trentasei ore.
Tutta colpa di quel maledetto video e della maledetta melodrammaticità del suo partner.
-Ah no? Allora cosa mi dici del vaso caduto a pochi centimetri da me e dalla mia testa?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Non è mai troppo tardi (?)

 

“La vita è un gioco e va giocata sapendo che si può perdere.

Ma che senso ha non giocarla?”

(Michel Platini)

 

 

-Non stai per morire Castle!- esclamò per l’ennesima volta la detective aprendo la porta ed entrando nel suo appartamento, seguita dallo scrittore. Ormai aveva perso il conto di tutte le volte che aveva ripetuto quella frase nelle ultime trentasei ore.

Tutta colpa di quel maledetto video e della maledetta melodrammaticità del suo partner.

-Ah no? Allora cosa mi dici del vaso caduto a pochi centimetri da me e dalla mia testa?- rispose Rick appoggiando i cartoni contenenti la loro cena sul tavolo e voltandosi per guardarla. -E della caduta sulle scale al distretto? E di quel sospettato che mi ha puntato contro il coltello? Aspetta, c’è pure il taxista! Quello che ha cercato di investirmi! L’hai visto anche tu!- insistette mentre si sedevano.

Kate alzò gli occhi al cielo appendendo le giacche. Si avvicinò al tavolo e aprì i sacchetti, passandogli le bacchette di legno per mangiare il cinese mentre scuoteva la testa. -Castle, il taxista ha rischiato di investirti perché ti sei buttato in mezzo alla strada!- disse ridendo. -E il vaso? È caduto a due metri dai miei piedi! Sei caduto sulle scale da solo, perché non sei abituato a farle! E il sospettato è stato bloccato da Espo prima che potesse fare anche solo un altro passo verso di te. E non so se te n’eri mai accorto ma ci puntano qualche arma contro almeno un paio di volte al giorno.- continuò passandogli un po’ di spaghetti e rubandogli una polpetta di carne.

Castle fece una smorfia e le restituì gli spaghetti. -Non li voglio quelli, potrebbero strozzarmi!-

La sua musa lo guardò un attimo sbalordita e poi scoppiò a ridere. -Attento, il caffè potrebbe essere in attesa dell’occasione perfetta per avvelenarti!-

Lo scrittore socchiuse gli occhi e le puntò una bacchetta contro. -Ok, ridi pure quanto vuoi Kate! Ma quando sarò sul tavolo della tua migliore amica o peggio, sottoterra, non voglio sentirti piangere! E ricordati una cosa… io te l’avevo detto!- disse serio.

-Brutto stupido!- Kate si alzò di scatto dalla sedia, sporgendosi sopra il tavolo per colpirlo con forza con le bacchette su una spalla. -Smettila di dire sciocchezze! Se tu mi avessi ascoltato per una buona volta ora non saresti qui a lamentarti!- sbottò ripetendo il colpo e ripensando al caso a cui stavano lavorando.

La mattina precedente erano stati chiamati al Ledgeworth Asylum per indagare sulla morte sospetta di una giovane ragazza. Quando erano arrivati quello che avevano trovato li aveva sorpresi parecchio.

La vittima non presentava alcun segno di violenza, era semplicemente sdraiata a terra, sembrava quasi stesse dormendo. Niente ferite, nessun indizio, nessuna cosa fuori posto. Ma la cosa più strana erano le testimonianze degli impiegati che lavoravano lì. Secondo loro la ragazza era morta di paura. Sostenevano che dopo aver visto un video un paio di giorni prima fosse rimasta terrorizzata.

Ovviamente quella storia era assurda, per tutti.

Per tutti tranne Castle. Lui l’aveva subito trovata fantastica.

-Ma Kate!- si lamentò lui come un bambino. -Quella videocassetta mi stava chiamando! Continuava a dirmi di premere “play”! Ero curioso!-

-E io continuavo a dirti di non toccare nulla! Se per una buona volta mi avessi ascoltato ora non saresti qui a preoccuparti per nulla!- rispose versandosi un bicchiere di vino e alzandosi dalla sedia rivolgendogli un’occhiataccia. Prese una coperta e la appoggiò sul divano, lasciando il bicchiere sul tavolino, poi accese la tv alla ricerca di qualcosa da guardare.

Castle sospirò divertito guardandola per poi riprendere a mangiare mentre la sua musa faceva zapping. Quando ebbe finito prese un pacco di pop-corn e la bottiglia di vino e la raggiunse.

-Guardiamo un film?- chiese lo scrittore appoggiando tutto sul tavolino. Si sedette al fianco della donna e le avvolse le spalle con un braccio, stringendola a sé per poi coprire entrambi con la grande coperta blu. Kate appoggiò la testa alla spalla dello scrittore e sorrise. -Sì, che ne dici di The Ring, uomo coraggioso?-

Castle sbuffò e le rubò il telecomando dalle mani. -Davvero divertente detective!- disse cambiando velocemente canale. Di video maledetto gliene bastava una per quella settimana.

Una vecchia partita di baseball, un dibattito sull’ecologia, un film troppo romantico, una serie tv sui vampiri…

-Questo!- esclamò eccitato fermandosi quando vide sullo schermo Morgan Freeman e Jack Nicholson.

-Non è mai troppo tardi?- Beckett lo guardò stupita. -Penso di averlo visto almeno tre volte!-

-Oh avanti Kate! Questo film è fantastico!- disse lui quasi supplicandola e facendola scoppiare a ridere.

-Ok Castle, ok…- rispose tornando ad appoggiarsi a lui e stringendogli una mano. Pur di farlo smettere di pensare a quello stupido caso? Qualsiasi cosa.

 

 

Beckett si rigirò per l’ennesima volta tra le lenzuola e istintivamente portò la mano verso il lato del letto dove dormiva lo scrittore, alla ricerca di un po’ di calore, ma tutto quello che trovò furono lenzuola.

Sorpresa aprì gli occhi di scatto e si voltò verso il proprio comodino. La sveglia segnava le tre e venti.

Da quando era tornato da Parigi, dopo aver salvato Alexis, capitava spesso che Castle si svegliasse nel cuore della notte a causa di un incubo. Kate solitamente si svegliava sentendolo muoversi e tremare accanto a sé, cercava di calmarlo e di farsi raccontare cosa avesse sognato, poi lo abbracciava e cercava di convincerlo a tornare a dormire. I primi giorni erano stati tremendi per lui, doveva avere continuamente Alexis sotto controllo, la notte dormiva qualche ora appoggiato alla porta della camera della ragazza, con spesso Kate al suo fianco, e si svegliava terrorizzato. Ma nell’ultima settimana le cose erano migliorate parecchio, stava tornando tutto alla normalità.

Sospirando Beckett si spostò verso la parte di letto vuota e appoggiò la testa sul cuscino del suo partner. Come il materasso, era ancora abbastanza caldo. Probabilmente Castle si era alzato solo qualche minuto prima per andare in cucina o in bagno.

Kate si sistemò meglio sotto le lenzuola e si guardò intorno, sorridendo quando vide i loro vestiti sparsi su tutto il pavimento della camera.

Come sempre, a metà film si erano ritrovati, senza sapere come, completamente distesi sul divano, la schiena di Kate premuta contro il petto di Rick, le braccia dell’uomo strette intorno a lei, le sue labbra sul suo collo, sulla sua spalla, sui suoi capelli, le loro gambe intrecciate.

E come sempre Castle aveva cercato di approfittare della situazione.

All’inizio lei aveva provato a resistergli, scherzando sul fatto che non voleva rischiare gli venisse un infarto e dicendo di voler guardare il film, ma poi, quando le mani dello scrittore avevano iniziato ad accarezzarla e lui aveva iniziato a baciarla, aveva perso del tutto il controllo.

Beckett sorrise e sentì il viso avvampare mentre ripensava a come erano arrivati in camera.

Quasi dieci mesi che stavano insieme e ancora le bastava un solo sguardo per sentire le gambe tremare e le farfalle nello stomaco. Dieci mesi e il desiderio che sentiva per quell’uomo non faceva altro che aumentare.

Ridacchiò imbarazzata e nascose il viso nel cuscino, tornando a guardare la sveglia. Le tre e mezza.

Dieci minuti e di Castle nemmeno l’ombra.

Leggermente preoccupata la detective si alzò dal letto e raccolse la camicia azzurra dell’uomo da terra, indossandola mentre si dirigeva verso il salotto del suo appartamento. Appena entrò nella stanza lo vide seduto di spalle su una delle sedie della cucina, con addosso solo i boxer neri.

Kate si avvicinò a lui lentamente, senza fare rumore.

-Ehi, tutto bene?- chiese sottovoce appoggiando le mani sulle spalle dello scrittore.

Rick si voltò sorpreso. -Oh, io… Scusa non volevo svegliarti…- rispose dispiaciuto.

La sua musa scosse la testa mentre iniziava a massaggiarlo lentamente, facendo scorrere le mani dalle braccia dell’uomo fino a dove il collo incontrava le spalle. -Letto troppo freddo.-

Castle sorrise. -Scusa, non volevo privarti della tua fonte di calore preferita, detective.-

Kate rise e gli posò un bacio sul collo. -Tutto bene?- chiese ancora dolcemente.

Il suo partner annuì. -Sì, stavo solo pensando.-

-A…?-

Lo scrittore sollevò le spalle. -Nulla in particolare.-

-Nulla in particolare?- Beckett si spostò leggermente per riuscire a guardarlo in faccia mentre lo massaggiava cercando di farlo rilassare. -Quindi sei sveglio alla tre di notte, e nervoso,- sottolineò premendo sulle sue spalle. -perché non pensavi a nulla in particolare?-

Castle la guardò sorridendo. -Ehm… sì?-

Beckett sbuffò. -Certo, come no! Avanti Castle, voglio sapere cosa c’è nella tua testa!-

-A parte i pochi neuroni rimasti? Penso nulla.- rispose lui ridendo e Kate sospirò. Sempre il solito Castle pronto ad evitare i problemi con un sorriso e una battuta.

Ma non le importava, avrebbe continuato ad insistere e ad aspettare fino a quando lui non si sarebbe aperto. Esattamente come aveva fatto lui con lei.

Rimasero in silenzio a lungo, ascoltando i loro respiri mentre Beckett continuava ad accarezzarlo piano.

-Kate…- sospirò infine lo scrittore. -È una cosa stupida.-

La sua musa afferrò la sedia su cui era seduto e la spostò, costringendolo a voltarsi verso di lei. -Castle, mi hai sempre ascoltata in questi cinque anni. Non pensi che ora tocchi a me?-

Rick le aprì il primo bottone della camicia e le baciò la cicatrice rotonda nell’incavo tra i seni prima di appoggiare la testa al petto della donna, senza risponderle. Kate lo abbracciò stringendolo a sé.

-Il battito del tuo cuore è rilassante.- sussurrò lo scrittore per poi tornare in silenzio.

Beckett gli baciò i capelli e aspettò. Quell’uomo aveva aspettato quattro anni per poterle stare vicino, questo era il minimo che potesse fare.

-Stavo pensando al caso.- ammise alla fine Castle chiudendo gli occhi.

Oh. Oh.

Come aveva fatto ad essere così stupida da non capirlo?

-Se dovessi esprimere un ultimo desiderio ora quale sarebbe?- gli chiese passandogli una mano tra i capelli.

Rick sollevò la testa e la guardò negli occhi, pensando per qualche secondo. - Fai l’amore con me.- rispose.

Kate scoppiò a ridere. -Castle, era una domanda seria!-

-Anche la mia risposta lo era!-

-Bene, il tuo ultimo desiderio l’ho esaudito due volte un paio di ore fa.-

Castle sorrise e socchiuse gli occhi. -Chi ti dice che mi sia bastato?- domandò e la detective scosse la testa divertita.

-Possiamo tornare alle cose serie?-

Il suo partner sbuffò tornando ad abbracciarla. -Ok, stavo dicendo, stavo pensando al caso, alla videocassetta e al film che abbiamo visto prima. Pensavo che non è vero che non è mai troppo tardi.-

Beckett si irrigidì. -Castle…-

-No aspetta, non sto dicendo che quella videocassetta è maledetta. Solo… Kate è da quando ci conosciamo che la nostra vita è fatta di “quasi troppo tardi”. Il serial killer che voleva ucciderti, 3XK, il congelatore, il proiettile che hai preso, la tigre, il caso con la CIA, il caso di tua madre, Alexis… perfino noi. E so che arriverà il giorno, prima o poi, in cui sarà troppo tardi. Insomma, chiunque tra noi potrebbe morire in qualsiasi momento! Un incidente in auto, un proiettile, una malattia…-

-Castle, non portare sfiga!- esclamò la detective facendo ridere l’uomo.

-È la verità, anche se non mi piace! Non voglio morire, ho ancora troppe cose da fare… Storie da scrivere, persone da incontrare, casi da risolvere, bastardi da arrestare… amici con cui divertirmi, una madre di cui prendermi una cura, una figlia da amare ed aiutare, un padre da imparare a conoscere e una bellissima donna con cui costruire un futuro. E molte altre ancora.-

Kate annuì colpita. -Quindi, che hai intenzione di fare? Vivere in attesa, nella paura? O iniziare a fare tutto quello che non hai fatto finora?- chiese incuriosita.

-No, no, sarebbe da pazzi. Voglio solo smettere di rinviare le cose che avrei già potuto fare da un pezzo, quelle che ho dato per scontato per troppo tempo.- rispose Castle scrollando le spalle con un sorriso.

-Mi sembra un’idea ragionevole…-

Lo scrittore si staccò da lei e le appoggiò le mani sui fianchi. -Bene, perché ho intenzione di iniziare da ora.- rispose con un enorme sorriso. -So di avertelo già detto, ma entrambe le volte rientrano nel “quasi troppo tardi”, quindi non valgono. Katherine Houghton Beckett , io ti amo! Ti amo come non ho mai amato una donna in tutta la mia vita, ad esclusione di mia figlia. Sei straordinaria e anche se sembra impossibile sembra che ogni giorno mi innamori sempre più di te. Quindi ti avviso, ho intenzione di ripeterti che ti amo ogni giorno per il resto della mia vita.- disse dolcemente guardandola negli occhi, prima di darle un bacio sulle labbra. -Detto questo, non mi aspetto una…-

-Ti amo anch’io.- rispose Kate senza parole. La dichiarazione dello scrittore l’aveva stordita, sentiva il cuore battere all’impazzata, le farfalle nello stomaco e le gambe tremare. -Ti amo anch’io.- ripeté quando vide Castle guardarla sorpreso.

-Tu… Seriamente? Wow…- rispose Rick mentre sul volto gli si apriva il sorriso più bello che Beckett avesse mai visto.

Come aveva potuto non dirglielo fino a quel momento e vietarsi la vista di quel sorriso straordinario? Di quegli occhi blu pieni di amore e speranza? Quanto era stata stupida?

-Certo, mio stupido uomo.- disse sorridendo. -O pensavi davvero che non provassi lo stesso?-

Se possibile, il sorriso di Castle si allargò ancora di più. -Potresti ripeterlo?-

Kate rise e lo baciò dolcemente. -Ti amo.- sussurrò. -Sono perdutamente innamorata di Richard Castle.- disse riprendendo a baciarlo. Era una liberazione riuscire finalmente ad ammetterlo. -Ti amo.- ripeté togliendosi la camicia azzurra e lasciandola cadere a terra mentre prendeva per mano il suo partner e lo riportava verso la camera da letto.

-Pensavo ti fosse bastato!- sussurrò Castle ridendo mentre si toglieva i boxer per poi abbracciare la sua musa. Lei sorrise maliziosa e iniziò a baciargli il collo e il petto.

-Ho un desiderio da realizzare…-

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Ok, in teoria questa doveva essere una storia basata sugli spoiler della 5x17, ma diciamo che è partita da lì e si è trasformata da sola (come al solito). Ovviamente è troppo melensa per qualsiasi cosa Marlowe & co. Abbiano in mente! XD

Spero che quei due testoni si dicano di amarsi abbastanza in fretta (nella puntata di stanotte penso sarebbe perfetto *-*), preferirei non vederli in fin di vita o litigare prima di risentire quelle parole!

E per quanto riguarda “Non è mai troppo tardi”… io amo quel film!

Grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno, Happy Castle Monday!

Sofy_m

  
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