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Autore: madoka94    25/02/2013    2 recensioni
"Anche la rosa più bella ha le spine. Ma tu...tu l' hai scoperto troppo tardi.
Eri troppo piccolo per accorgerti subito di quanto potesse essere pericoloso, troppo ingenuo, troppo sognatore, come tutt' ora..."
[ScoziaxEngland]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Scozia
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Anche la rosa più bella ha le spine. Ma tu...tu l' hai scoperto troppo tardi.
Eri troppo piccolo per accorgerti subito di quanto potesse essere pericoloso, troppo ingenuo, troppo sognatore, come tutt' ora.
Avevi più che sei anni quando lo incontrasti, eravate in una delle foreste selvaggie della terra che lui rappresenta, selvaggi erano i suoi capelli rossi, predatori e imprevedibili i suoi occhi verdi simili ai tuoi.
Era più grande di te di tre anni, credevi di aver trovato un aiuto, un fratello maggiore con cui condividere tutto.
E invece ti sbagliasti.
-Chi sei tu?-chiedesti timido e impaurito immerso nel tuo mantello nero.
-Io sono Scozia, ma puoi anche chiamarmi Allistor.E tu chi sei, un nano?-
-No, sono Arthur!Non un nano!!-protestasti gonfiando le tue guance offeso.
-Oh, ti sei perso Arthur?-fece lui cambiando il tono reso più dolce.
Facesti sì con la testa con ancora le lacrime agli occhi dopo ore a urlare nel vuoto, con la speranza che qualcuno potesse aiutarti, pensavi di averlo trovato, che fosse quel bambino di nove anni a salvarti da quell' oscurità.
Ti tese la mano, gentile e il sorriso dolce. L' avevi accettato sorridendo a tua volta e l' afferrasti, a guardarlo sembrava un bel fiore selvatico che non aspetta altro di essere colto. Ma come avevi compiuto quel gesto tutto cambiò, come dopo aver acceso una candela qualcuno la spegne col suo soffio gelido.
-Visto che ti ho aiutato, d' ora in avanti sarai il mio schiavetto. Il tuo prezzo da pagare per la mia generosità.-
La presa su di te si fece più forte e il suo viso si era tramutato da angelico a crudele, con il sorriso mutato in un ghigno sadico.
Quel giorno di metà Settembre, all' epoca della fine dell' Impero Romano, capisti che avevi segnato la tua condanna.
Da quel giorno il tuo fratello maggiore aquisito Allistor ti trattò sempre male, ti picchiava, ti molestava, ti torturava come un giocattolo anche quando cercavi di fare il bravo bambino.A lui non bastava mai, non gli era mai interessato di te e delle tue esigenze.
E quando diventasti abbastanza grande, nonostante nel periodo del 1500-1600 eri il più temuto pirata di tutti i sette mari nulla cambiò, piuttosto peggiorò.
Tornasti a casa dopo aver rubato un carico pieno di gioielli da una flotta spagnola, Antonio era una vera spina nel fianco ma ti divertiva aggredirlo con i tuoi vascelli e combattere a suon di sciabole, solo tu e lui. Bramavi di farlo tuo prigioniero.
Appena formulasti quei pensieri alzasti il capo davanti allo specchio che stava nel salone del tuo palazzo, mentre ti osservavi togliendo le vesti ufficiali e la bandana, vedevi nei tuoi occhi la stessa luce che si rifletteva nei suoi ogni volta che ti guardava in quel modo.
Gli assomigliavi terribilmente in quei momenti di follia, fin troppo.
Avevi scosso la testa, no, non eri lui, non saresti mai stato lui. MAI!
Appena varcasti la porta della tua camera da letto, quegli occhi che tanto odiavi e temevi ti stavano scrutando dall' alto in basso e in quell' istante avresti voluto morire lì sul posto.
Stavi per fuggire, ma il rossino ti fermò per prima bloccando la porta e prendendoti per il polso pressandoti contro di essa.
-è così che si accoglie un ospite, Arthie?-ti chiese con tono canzonatorio e il suo solito ghigno stampato su quelle labbra sottili.
Non lo guardavi, non volevi più annegare in quelle pozzanghere di smeraldo ingannatrici.
-Guardami quando ti parlo!-ti aveva aggredito con le parole alzandoti il viso prendendo con le sue dita affusolate il mento.
Si arrabbia facilmente con te, anche quando eravate piccoli era così e sempre lo sarebbe stato.
-Cosa vuoi da me, Allistor?-
-Sono solo venuto a trovare il mio dolce e bravo fratellino adottivo al servizio della Regina. Perchè pensi sempre che voglia qualcosa da te?-
Arricciasti il naso al sentire il suo fiato, aveva fumato e bevuto del wisky. Probabilmente era anche ubriaco.
-Hai bevuto, vero?-chiedesti pur sapendo già la risposta.
Lui sfoderò uno dei suoi ghigni con quei canini più lunghi del normale che si intravedevano, aveva il tuo stesso sguardo quando mostravi il tuo essere piratesco: sadico e pazzo.
-Probabile...ma non venire a farmi la predica, anche tu lo fai.-ti prese i capelli portando in dietro il collo in bella mostra.Gemevi un poco per il dolore cercando di far vedere che non volevi cedere, di essere forte.
-Scommetto che ne offri anche ai tuoi uomini oppure a quel tuo amichetto spagnolo.-
Sgranasti gli occhi al sentire quella sciocca supposizione, come poteva venirgli in mente che tu potessi avere un legame del genere col tuo peggior nemico?
Una delle sue mani ti sfiorò le labbra e un brivido fece strada su tutto il corpo. Tante domande vorticavano alla testa, tra cui una, ovvero cosa sarebbe successo in seguito.
Ma una mezza idea te la eri già fatta e nonostante negli anni il tuo potere fosse diventato forte il tuo spirito non lo ritenevi tale.
-Dimmi, l' hai già reso prigioniero o tu lo sei diventato?Vi siete già toccati così?-ti chiese con voce metodica.
Avresti voluto reagire, allontanarlo, farlo smettere e sbatterlo fuori dalla tua tenuta, però il tuo corpo è sempre stato abituato al suo tocco violento che non sei mai riuscito a farlo e se avresti tentato ti avrebbe punito.
-Ma di che parli?-pronunciasti flebile e fermo nonostante tutto.
Per tutta risposta ti strinse il collo avvicinando ancora di più il viso facendo toccare i vostri nasi.
-Non fare l' ingenuo...sai bene di che parlo!-
-A-Allistor...mi...fai male...-
-Chiudi quella dannata bocca!-
Ti baciò preponte sulle labbra e se qualche istante prima volevi morire, in quel momento, non sapevi nemmeno più cosa volevi.
Cercasti invano di spingerlo via dal tuo corpo, intrappolato in una morsa senza via di fuga, ma il scozzese, lo sai, è sempre stato forte più di te.
Tra una cosa e l' altra vi sbilanciaste cadendo sul materasso, i tuoi timori stavano diventando realtà. Quella notte avrebbe abusato di te come quando eravate piccoli.
Quella volta, oltre alla sua familiare possessività, c' era qualcos' altro che ti sfuggiva. Quella volta fu la gelosia a far sì che tu diventassi suo, Arthur?
La risposta non ti è mai giunta alle orecchie.Ancora una volta eri diventato il suo giocattolo prediletto.
In molti anni, come quella notte, ti facevi sempre la solita domanda: se non reagivi alle sue prepotenze era perchè gli volevi così tanto bene da volergli fare del male o per paura?
La risposta è sempre stata la stessa, era per entrambe le cose. Ma non riuscivi ad ammetterlo, vero?
Quando arrivò il mattino seguente, l' unica traccia del suo passaggio, lasciandoti tra quelle lenzuola sfatte, fu l' odore del suo sigaro. Quello stramaledetto profumo di tabacco e wisky.



Sono passati diversi anni da allora, brancolando nel buio cercando di dimenticare, ma dentro te stesso giurasti di vendicarti un giorno.
Nel 1707, con l'Atto di Unione, Scozia entrò a far parte del Regno di Gran Bretagna, di conseguenza sotto al tuo totale potere.
Ovviamente ad Allistor questo non era mai piaciuto, invece per te fu come avere in mano il suo destino.

Ora sei tornato a casa dopo un intensa giornata di lavoro, tu e i tuoi fratelli convivete sotto lo stesso tetto da parecchi anni ormai.
Galles e Irlanda sarebbero stati impegnati con i loro affari, ad attenderti c' è il rosso stravaccato sul divano, a fumarsi l' ennesima sigaretta che consuma ogni giorno.
Appena varchi la porta il tuo sguardo stanco fissa con astio il suo che come sempre ti sorride con scherno.
-Sei riuscito a tornare alla fine, nano.-ovviamente non mancano mai i suoi insulti ad accoglierti.
Lo ignori camminando con passo lento verso di lui, silenzioso ti slacci la cravatta. Guardi con disprezzo quella dannata sigaretta, non c' è nessuno oltre te e lui. Hai l' occasione di farlo, Arthur, adesso o mai più.
-Beh? Sei muto come un pesce oggi. Che c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua?-
Sta per inspirare di nuovo ma tu lo blocchi prendendogliela di mano, ti guarda con un odio profondissimo che si rispecchia in quelle lagune, sai che prova qualcosa che avevi sentito anche tu secoli addietro: privazione.
Sorridi dentro di te, per te non c'è gioia più grande che vederlo irritato e il bello deve ancora arrivare.
-Ridammi quella sigaretta Arthur, o ne pagherai le conse...-
Sta cominciando a minacciarti ma tu lo fermi premendo sul tendine del collo la punta della sigaretta ancora accesa.
I suoi occhi sono sorpresi e lucidi, dalla gola escono forti gemiti di dolore, cerca di allontanarti dal suo corpo spingendoti via e non ci riesce.Le mani ti stringono con forza le spalle, piantando quasi le unghie nella carne perforando la stoffa della camicia bianca.
-F-fermati! Mi fai male!-urla più che può per farti ragionare.
-Non ti sei mai fermato quando te lo chiedevo.-mormori con voce tombale e profonda.
Ti guarda sconcertato e per un istante le vostre iridi si specchiano le une nelle altre. Ora chi ha il coltello dalla parte del manico, Allistor?
Un altra cosa che hai visto in quei occhi simili ai tuoi era il timore e la paura, ci godi a vederlo soffrire come ha fatto con te in tutti quegli anni. Sai che ha capito tutto, glielo vedi dal suo viso misto tra il dolore e la rabbia.
-Sei un pazzo! Te la prendi per delle cose che sono successe tanto tempo fa! Ma sai una cosa? Non ho mai sopportato i mocciosi, tanto meno i damerini come te!-
-Bene...-
Gli dai un pugno dritto allo stomaco facendolo stendere totalmente sul divano, raggomitolato su se stesso  gemendo come un ossesso. Ti metti sopra di lui guardandolo dall' alto in basso, che buffo, una volta eri tu il più piccolo e lui il più grande.
La situazione si è capovolta, una situazione che hai vissuto anche con Alfred ai tempi della Guerra d' Indipendenza, ora sai come si è sentito anche lo scozzese a vedere te crescere e diventare più forte, ribellandoti al suo volere.
Per un attimo ti fa pena, ma è solo proprio per un attimo perchè i fantasmi del passato ti perseguitano nella mente.
Lo volti facendo sì che ti guardi in faccia, le ciocche rosse gli ricadono sulla fronte e il resto dei capelli sparsi sul materasso, gli occhi sono lucidi e dalla bocca scivola un lungo rivolo di saliva, il fiato ansante, le gote rosse sulla pelle sudata che avevi visto sempre pallida.
Un ricordo lontano ti si para davanti.
-Quando eravamo piccoli-cominci a raccontare-mi picchiavi sempre ed io non ho mai capito il perchè..."sono stato un cattivo bambino?", "non sono un bravo fratello?", "non mi vuole bene?", queste erano le domande che mi facevo sempre cercando delle risposte più che soddisfacenti. Adesso non ti sembra comico, Alli? A subire ci sei tu e non ti meriti altro che la peggiore delle torture...-
Non l' avresti picchiato, no, merita qualcosa ancora più peggio e lento.
Stringe gli occhi appena la tua lingua lecca la ferita che tu stesso gli hai procurato.Umiliazione, ecco cosa deve provare, una semplice, dolce, amorevole e lenta umiliazione mista al piacere di renderlo tuo come il rosso aveva fatto con te quella notte.
-Ora tocca a te...-pronunci con tono canzonatorio e un ghigno che solo il tuo vecchio lato piratesco avrebbe tirato fuori.
Non pronuncia parola, troppo sorpreso dalla tua reazione mentre ti avvicini alle sue labbra, il tuo respiro leggero e caldo lo fa tremare. Non lo baci, gli farai passare le più dolci delle agonie e al solo pensiero ti fa crescere ancora di più il desiderio di vederlo soppraffatto e incapace di agire.
Ora sarai tu a farlo tuo...magari dopo ti farai una sigaretta e ti berrai un bel wisky. Non è una bella idea?

Adesso Scozia sa che anche tu sei una rosa pericolosa...una bellissima rosa che tiene molte spine nascoste.

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

 

Ciao a tutti! Ecco un altra fic ma su Arthur e Scozia.

Ho voluto fare una prova perchè leggendo in giro com' erano più o meno i rapporti tra i due mi sono immaginata un legame assai complesso e ho anche cominciato ad amare Scotti *-*...penso di aver fatto una personalità complessa anche a Inghilterra e forse ho cambiato alcuni aspetti del suo carattere, non so, ma a me è piaciuto tanto scriverlo. ^^

E a voi? Come vi è sembrato? Aspetto con ansia un vostro parere!

Bacioni,

madoka94

 

PS: le ultime scene non sono totalmente delle mie idee, appartengono ad una doujinshi che è scritta in giapponese impossibile da tradurre (almeno io non so farlo -_-'). Ho solo voluto introdurre dei miei dialoghi e metterci ciò che provano in quel momento i personaggi. *dlindlon* finita la comunicazione di ufficio! adios!! ^^

 

 


  
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