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Autore: tomlinson_smile    25/02/2013    1 recensioni
Zara ha 17 anni, un padre che la odia, una grande passione per la musica di un gruppo pop.
e la paura di non essere abbastanza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zara si guardò allo specchio. Lo faceva tutte le mattine, prima di andare a scuola, anche se le faceva male, era abituata e non poteva farci niente, anche se avrebbe desiderato non vedere se stessa nel riflesso. Zara aveva diciassette anni, i capelli rossi, gli occhi marroni ed era troppo alta e magra per essere ‘bella’. Suo padre glielo ripeteva sempre, era una di quelle cose che non si stancava mai di dirle, come che era incapace, stupida e che nessun ragazzo si sarebbe mai innamorato di lei.
Era una domenica mattina e Zara sarebbe dovuta essere a Messa, come aveva promesso a Don Antonio, che le voleva bene, le cucinava i biscotti al cioccolato e diceva che vedere il suo sorriso durante la predica era come vedere quello di un angelo. Don Antonio la conosceva da quando lei era piccolissima, e forse era quella la bambina che ricordava, quella innocente, con il sorriso sulle labbra e le mani sporche di marmellata. Ma Zara non era più quella bambina e non se la sentiva di mentire né al Don né a se stessa. Lei, a Dio, non ci credeva più.
Invece era andata nel negozio di scarpe più alla moda della città, voleva comprarsi un paio di Jeffrey Campbell per la festa di compleanno della sua migliore amica, o meglio, dell’unica amica che le era rimasta. Quando era entrata, tutti si erano voltati nella sua direzione.  Il commesso, un ragazzo giovane e carino, le si avvicinò. Lei divenne rossa in viso dalla timidezza ma con sua grande sorpresa il ragazzo le disse che le scarpe che aveva appena provato le stavano benissimo. Lei spinse i capelli di lato e sorrise con naturalezza, poi guardò per terra e sorrise. Andò a pagare le scarpe e quando il ragazzo si girò verso di lei, spostò volutamente gli occhi da un’altra parte.
Ma quando Zara tornò a casa, purtroppo, la situazione non era la stessa. Suo padre le chiese bruscamente dov’era andata e lei fu costretta a dire la verità. Non riusciva a mentirgli. Gli voleva troppo bene, anche se lui non ne voleva altrettanto a lei. Appena vide le scarpe le urlò che erano da ‘ragazza facile’ e la apostrofò con un brutto epiteto, dopodiché le disse che le stavano malissimo e le chiese se veramente credeva di essere carina. Lei gli disse che un ragazzo, nel negozio, le aveva detto che le stavano bene. Lui le disse che non le credeva e che era una bugiarda.
Zara se ne andò in camera sua, chiedendosi come facesse suo padre a credere a Gesù e non a lei. Quando tutto il mondo le crollava addosso, l’unica soluzione per lei era quella di accendere la radio e sentire i dischi dei One Direction, i suoi idoli, a tutto volume. Li conosceva meglio di fratelli e li amava più di quanto amasse i suoi parenti. Loro, dal altronde, sembravano conoscerla molto meglio delle sue amiche e alcune volte aveva la sensazione, stupida, lo sapeva, che le loro canzoni parlassero di lei. Zara non sognava, come tutte le altre ragazze di incontrare il gruppo o di vedere un suo concerto, certo, li avrebbe volentieri abbracciati, ma quello che voleva più di ogni altra cosa era poter appendere i loro poster in camera sua, come facevano tutte le altre ragazze, vedere i loro sorrisi, le loro fossette, prima di andare a letto, guardarli negli occhi e capire che non era sola. Incontrarli sarebbe stato troppo, un miracolo in cui non credeva, un’illusione, come quando si era messa in testa che la relazione tra i suoi genitori non stava crollando. Lei, si vergognava un po’ ad ammetterlo, non voleva che i ragazzi vedessero quant’era brutta, che la sentissero parlare in un inglese masticato e pensassero che fosse stupida.
E lei non sapeva ancora che loro, che le avevano dato speranza tante volte, le avrebbero salvato la vita un giorno e, senza saperlo, senza credere nei miracoli, si addormentò piangendo pensando di essere brutta.

 
  
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