Alice Of Human Sacrifice
                                                                              Chapter One

Aru tokoro ni, chiisana yume ga ari mashita
Dare ga mita no ka wakaranai, sore wa chiisa na yume deshita
Chiisa na yume wa omoimashita
" Kono mama kiete iku no wa iya da...dousureba, hito ni boku o mite moraeru darou?"
Chiisa na yume wa kangaete kangaete, soshite tsui omoitsukimashita
" Ningen o jibun no naka ni mayoikomasete, sekai o tsukurasereba ii to..."

In un luogo lontano da qui, c'era un sogno
Era un piccolo sogno  e nessuno sapeva chi l'avesse sognato
Il piccolo sogno pensò " Non voglio sparire nel nulla così! Come posso fare in modo che le persone mi sognino?"
Il piccolo sogno pensò e pensò, infine ebbe un'idea
" Lascierò che gli umani si perdano in me, e saranno loro a creare il mondo..."

First Alice: Queen (King) of  Spades

Kariya si guardò intorno, disorientato. Si massaggiò la nuca, che gli doleva terribilmente, e cercò di ricollegare tutti i ricordi risalenti qualche minuto prima: stava caminando verso casa, dopo gli allenamenti, ad un tratto sentì le gambe diventare molli e tutto divenne nero; poi, magicamente, si era ritrovato in un  paesino dall'aspetto medievale. Anche i suoi abiti erano cambiati: indossava un'armatura, maledettamente pesante, simile a quella usata, o meglio, che l'avevano costretto ad indossare, nell'era di Re Artù. Nella mano destra aveva una spada, anche quella pesantissima, col manico dorato. Continuò a guardarsi intorno: sembrava un paesino normale, senza contare l'aspetto antico, ovviamente. Le persone camminavano per la città tranquillamente, chi con cesti colmi di cibarie, chi altri che tenevano saldamente i figli per mano, in modo da non farli perdere in quella strada brulica di persone. Troppo preso dallo squadrare quel paesaggio fiabesco, a parer suo, non si accorse della presenza alle sue spalle.
- Ciao!- sentì una voce dietro di lui che lo fece sobbalzare. Si girò all'istante e davanti a sè vide un bambino, era magro e basso; indossava un pigiama completamente bianco di almeno una taglia in più; la pelle era bianca come la neve e in netto contrasto con i capelli neri che coprivano appena gli occhi con la frangetta. Il bambino gli sorrise e Masaki sentì un brivido raggelante lungo tutta la schiena: quel ragazzino non lo convinceva affatto.
- Benvenuto nel mio mondo, Nii-chan!- continuò - Oh, ora il mio Nii-chan è in un sogno. Oppure, questo è il suo sogno?- finì riferendosi al turchese, sempre sorridendo.
- Cosa stai dicendo? Dove sono? Ma soprattutto, chi sei tu?- disse più confuso e spaventato di prima Kariya.
- Io sono un sogno. Che ti aspettavi?- iniziò a rispondere il bambino come se quella fosse stata la cosa più ovvia del mondo - Io sono te, un sogno vagante, ma che nessuno conosce. Non preoccuparti di questo. In ogni modo, anche tu che sei diventato un Alice hai lasciato il tuo corpo- il dodicenne lo guardò perplesso, non riuscendo a capire il significato dell'ultima frase. Il corvino riprese a parlare - Già, Alice. Il Nii-chan è un Alice che ho condotto fin qui. Crea questo mondo. Fai del tuo meglio, Nii-chan.- disse infine, scomparendo nel nulla, lasciando il turchese fermo al suo posto e basito.
- Aspetta! Non ho ancora capito cosè un Alice! Come torno a casa?! - esclamò, sperando che il bambino tornasse per dargli spiegazioni più chiare. Non gli erano mai piaciuti gli indovinelli, accidenti! Ma soprattutto, cosa diamine era un Alice? Non riusciva a capire più niente, e in quel momento pensò che sarebbe stato mille volte meglio stare a casa con quel pervertito di Hiroto, piuttosto che rimanere in quel posto e cercare di risolvere quello che sembrava un indovinello.
- Ehi Nii-chan, Nii-chan, vuoi giocare con me?- disse una bambina che lo prese per una manica, sorridendogli teneramente solo come i bambini sanno fare.
- Non posso- rispose sperando di togliersi da quell'impiccio il prima possibile, mai come in quel momento aveva desiderato tornare a casa. Però, prima di andarsene, decise di farle una domanda.
- Tu sai cos'è un Alice?-
- Alice?- la ragazzina non finì la frase. Masaki si spaventò quando vide le pupille dei suoi occhi dilattarsi e lo sguardo verdolino perdersi nel vuoto, come se fosse stata in trance - Si...ascoltami...Alice...sono coloro che il mondo ricorderà...quando moriranno...- disse a intervalli regolari e sorridendo in modo spaventoso pronunciando l'ultima frase. Il turchese iniziò a correre il più lontano possibile da quella bambina e sentì il cuore battere all'impazzata, quasi gli volesse uscire dal petto. "Maledizione! Cos'è successo?! Cos'è un Alice?! Cosa intendeva?!" pensò terrorizzato " Come potrei interpretare quello che ha detto? Anche se mi piacerebbe, è impossibile in questo modo. ' Il Nii-chan è un Alice condotta fin qui per creare questo mondo'" gli tornarono in mente le parole del bambino e si fermò di colpo. "Giusto...ho capito...come fuggire da questo mondo...cos'è un Alice?...Non è altro che questo il problema" strinse la spada tra le mani "Se sono stato condotto fin qui per creare questo mondo...se lo distruggessi..." estrasse la spada dal fodero e sul viso gli si dipinse un sorriso "Non sarò più Alice!".
Girò per il paese distruggendo tutto,sporcando l'armatura e la lama della spada di sangue. Le urla di terrore rieccheggiavano per tutto il Wonderland, e le strade si colorarono presto di rosso. Una persona guardava la strage sorpreso e spaventato "Quello non può essere veramente Kariya" pensò guardando l'omicida uccidere persone una dopo l'altra, incontrollato.
"Uccidere. Distruggerò questo mondo. Io sono Alice! Così tornerò nel mio mondo d'origine. Tornerò a casa!" pensò Masaki continuando a spargere sangue. Tutti iniziarono a scappare, solo unragazzino era rimasto. Il turchese gli si avvicinò, lo squadrò dalla testa ai piedi e la sua "euforia" venne rimpiazzata da un'immensa rabbia. Davanti a sè aveva la persona che più odiava al mondo: Shindou Takuto. Già, quell'odioso ragazzo sempre appiccicato al suo sempai dai codini rosa. Alzò la spada, che gocciolava ancora di sangue, e sorrise falsamente al castano. Quest'ultimo lo guardò terrorizzato, implorandogli pietà con gli occhi, sentendo le lacrime premere contro questi, ansiose di uscire.
- Anche tu. Ti ucciderò, sempai- disse con un tono infantile e continuando a sorridere "innocentemente".
                                                                         Basta. Credo di dover prendere in mano le redini della situazione.
Stava per colpirlo quando sentì qualcosa fermarlo, l'immagine di Shindou scomparve e si ritrovò in mezzo a una foresta, chiuso in una gabbia.                   
Si guardò in torno, non capendo cosa fosse successo, poi vide comparire davanti a sè il bambino che aveva incontrato qualche ora prima. Quest'ultimo lo guardò deluso.
- Il Nii-chan è andato, non ne ho più bisogno. Pessima Alice, ne cercherò un'altra- gli disse.
- Tu!- disse Kariya guardandolo furioso, appoggiandosi alle sbarre della gabbia e stringendole forte con le mani.
- Il Nii-chan è arrabbiato?- chiese il bambino ridendo, rigirando tra le dita una carta da gioco: la regina di picche.
- Smettila con i giochetti! Fammi uscire subito da qui!- ordinò il dodicenne.
- Non lo farò- rispose il corvino, lasciando cadere la carta per terra che prese magicamente fuoco. Iniziò a camminare lontano da lui.
- Fermo!- implorò il turchese, iniziando a piangere e urlare.
- La prima Alice aveva il vestito rosso, maneggiando una spada nel Paese Delle Meraviglie, trafiggendo tutto a più non posso, lasciò dietro di sè una scia rosso sangue...- canticchiò il bimbo camminando, col chiaro intento di farsi sentire da Masaki. Quest'ultimo lo guardò con le lacrime agli occhi, disperato.
- Cosa...che canzone è?!- sbottò nervoso, guardandolo truce. Il ragazzino si girò e gli sorrise - Ma è la tua!- - Ma questa Alice nel bosco si avventurò, ma come fuggitiva restò dentro intrappolata, e se non fosse per il percorso rosso fatto, forse non potrebbe mai essere dimenticata- finì di cantare, ridendo alle urla di Kariya.
                                                                                                       "ZITTO!"



NdA:
 Ecco, da un po' di  tempo a questa parte ho una fissa per questa canzone, non posso farci niente ^^'
Sarà divisa in cinque capitoli, questo è il primo ed è dedicato alla prima Alice, il secondo sarà dedicato alla seconda Alice, il terzo alla terza e il quarto alla quarta. Il quinto capitolo invece sarà l'epilogo. Per chi non conoscesse la canzone, consiglio vivamente di ascoltarla, è bellissima :)
In questa storia alcuni personaggi di Inazuma Eleven Go saranno "inghiottiti" dal nostro amato simpaticissimo sogno e saranno le Alici (non il pesce) che dovranno costruire il mondo. Kariya per me era perfetto per impersonare la prima Alice, non chiedetemi perchè.
Spero che la long vi piaccia.
Baka_
p.s: gradirei delle recensioni per sapere cosa ne avete pensato della storia, grazie :)