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Autore: HarryisBarry    26/02/2013    4 recensioni
Ciao, sono London Mason. Ho quindici anni e sono incinta di Harry Styles. L'età è solo un numero, giusto? Ma cosa succede quando tu hai quindici anni e frequenti un ragazzo di diciotto? E' probabile che tu rimanga incinta e che lui si rovini la carriera. E' tua la colpa? Certo, perchè sei stata tu che l'hai permesso. Ma tu lo ami e lui non ha la forza per lasciarti, e questo vale anche per te e la sua carriera, ma non dimenticare il bambino. O forse dovrei dire i bambini...
ATTENZIONE! LA STORIA è STATA TRADOTTA DALL'INGLESE.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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ATTENZIONE! Questa storia è stata tradotta dall'originale in inglese. Cliccando sopra il titolo che vi metterò qui a fianco, sarete trasportati direttamente alla pagina originale. 15 and Pregnant. Cliccando invece sul nickname che vi posterò qui a fianco, sarete direttamente trasportati al profilo della scrittrice originale. HarryisBarry
 
Canzone per il capitolo: Ed Sheeran - You Need Me, I Don't Need You



1. Pregnant
 
L'unica parola che potrebbe farmi immediatamente scoppiare a piangere disperatamente. Piansi per quattro ore di fila, mentre ancora piangendo presi il cellulare e chiamai la  mia migliore amica Aleece.
 
Ciao, sono London Mason. Ho quindici anni e sono incinta di Harry Styles. E' probabile che tu stia pensando che sono una puttana, una poco di buono, e adesso sono sicura che tu lo stia pensando. Fra me e Harry ci sono tre anni di differenza. Cosa che rende i miei genitori, i fans e Simon Cowell poco felici. Le uniche persone che sostengono veramente la nostra relazione sono i ragazzi. Sono affezionata a tutti loro come se fossero fratelli, eccetto Harry, ovviamente, perchè sarebbe strano... Devo ammettere che io e Louis abbiamo un rapporto speciale. Sono più spaventata di dire a lui della mia gravidanza che ai miei genitori. Sì... ecco la dimostrazione di quanto siamo affiatati come amici.
 
Proprio adesso stavo piangendo sdraiata sul pavimento del bagno. Sentii la porta d'ingresso aprirsi e richiudersi velocemente e qualcuno che correva sui gradini. La porta del bagno si spalancò mostrando una Aleece nel panico più totale. Quando mi vide mi strinse  in un abbraccio, cullandomi dolcemente come se fossi una bambina. 
"Che succede, Lo?", mi chiese.
"Guarda", dissi io indicando il test di gravidanza. Aleece fissò il test da lontano prima di prenderlo fra le mani. I suoi occhi verdi si riempirono di tristezza prima ancora di stringermi in un altro abraccio. "Ho quindici anni, quindici fottuti anni e  sono incinta. I miei genitori mi uccideranno, Simon e le fans mi odieranno e Harry di sicuro non vorrà il bambino data la sua età!", piansi sopra la sua spalla.
"Shh, andrà tutto bene. Okay, adesso vai da loro e glielo dici, ti aiuteranno. Se non lo faranno ci sarò io, okay?", mi rassicurò accarezzandomi i capelli. Sentii qualcosa cadermi sulla guancia, mescolandosi alle mie lacrime. Alzai lo sguardo velocemente e vidi Aleece con gli occhi pieni di lacrime. Mi girai verso di lei e la tenni stretta fra le mie braccia. Lasciai che altre lacrime cadessero sulle sue guance, poi velocemente gliele asciugai. 
"Che ne dici di andare a fare qualcosa di divertente? Così, per cercare di tenere le nostri menti libere per un paio di ore", mi sorrise alzandosi dal pavimento e, di conseguenza, tirando su me. Ha sempre saputo come tirarmi su di morale.
"Va bene, ma devi prendere in prestito qualche mio vestito...", dissi indicando il suo abbigliamento.
"Sì, devi riuscire a farmi svegliare dal mio sogno di bellezza", disse spostandosi i capelli neri e lunghi. 
"Bene, perchè ci serviranno più di due ore", borbottai. Lei mi guardò male e si diresse in camera mia. Facemmo a turno per fare una doccia e ci vestimmo. [Aleece ; London].
 
Guardai Aleece che metteva qualcosa sulle labbra, e strizzando gli occhi vidi che era un tubetto di burro di cacao, il mio burro di cacao. 
"Scusa, brutta puttana, quello è il mio burro di cacao?".
"".
"BRUTTA PUTTANA!".
"Zitta".
"Stai infettando il mio burro di cacao con le tue sgradevoli labbra!".
"Troia, per favore. Le mie labbra sono più pulite delle tue".
"Davvero?".
"Davvero".
"Provamelo".
"Va bene, annusale".
"Le devo annusare?".
"Sì, idiota".
"Ok". Mi strinsi nelle spalle alzandomi dal mio computer e mettendomi  in punta di piedi per raggiungere le sue labbra. Ho detto che sono fottutamente bassa? Sì, arrivo al mento di Aleece e so anche che lei ha la mia stessa età. Annusai le sue labbra, mela verde.
"Yummy!".
"Uh, sì!".
"Adesso me lo dai, perchè le mie labbra assomigliano ad un culo sporco".
Mi tirò il burro di cacao e lo misi. Entrambi uscimmo per andare da Tesco. Sì, amo Tesco. E' un negozio di qualità. Quando arrivammo ci precipitammo nella sezione giocattoli, dove cominciammo a giocare. Tirai fuori il mio telefono e filmai Aleece che ballava con una bambina ad Elmo rockstar. Mi misi a ridere pensando a lei come zia dei miei bambini. Voglio dire, sono figlia unica e lei è la mia migliore amica. La madre della bambina non sembrò badare a me che facevo un video a sua figlia, perchè lei stava filmando come me. Quando la canzone finì Aleece salutò la bambina, ma prima di andare via sentii una specie di serpente intorno alle mie gambe. Abbassai lo sguardo e vidi la piccola bambina. 
"Cosa posso fare per te, tesoro?", chiesi abbassandomi alla sua altezza.
"Sei la ragazza di Harry Styles?", chiese stringendo un pezzo di carta e una penna.
"Sì, sono io. Vuoi un autografo?", chiesi.
"Sì, per favore", sorrise.
Le presi il foglio di mano e firmai. Mi abbracciò per un'ultima volta prima di correre da sua mamma. Sua madre mimò un 'grazie' prima di andare via. 
"Aw, hai una piccola fan!", Aleece sorrise. 
"Smettila", sorrisi. "Ora che ne dici di andare a prendere qualche snack e una Coca?", dissi battendo le mie mani e indicando lo spazio dedicato ad esse.
"Puoi bere la Coca Cola?", chiese Aleece.
"Uhm, aspetta che lo chiedo", dissi per poi andare a chiedere ad un impiegato. "Mi scusi, fa bene bere Coca Cola per una persona in stato di gravidanza?", chiesi. La vecchia signora mi guardò confusa, per poi farsi triste in volto prima di parlare.
"Sì, ma solamente poca. Devi mangiare sano, cara", disse lei accarezzandomi una spalla ed allontanandosi.
"Okay, bene. Lei mi ha detto di sì, ma solo poca e lei è la seconda persona a sapere che sono incinta", dissi facendo un finto applauso afferrando una Coca e le patatine fritte. 
"Oh, e quando lo dirai ad Harry e ai ragazzi?", disse Aleece inviando un SMS con scritto sopra Dio solo sa cosa.
"Oh, bè... Non ne ho intenzione", dissi pagando il cibo e dirigendomi fuori. 
Sentii dei passi svelti dietro di me. Aleece si fermò davanti a me, scuotendomi per le spalle. "Non glielo dirai?!".
"No".
"Cosa diavolo sta pensando di fare?! Lui è il padre del bambino, ha il diritto di saperlo!", gridò ricevendo occhiatacce dai passanti. 
"Hey, calmati. Devo solo trovare il momento giusto. E' difficile e sai che lui è famoso, potrebbe rovinare la sua carriera. Ricordi quando noi iniziammo ad uscire con lui? Stava per perdere il lavoro e adesso sono fottutamente incinta ed è dieci volte peggio!". Strinsi i miei occhi appena sentii pizzicarmi gli occhi dalle lacrime, non volevo piangere. Almeno non in pubblico.
"Ma non c'è nessuna ragione per non dirglielo, lui lo scoprirà ugualmente e rimarrà sconvolto dal fatto che tu non gliel'hai detto, così penseranno pure i ragazzi!", sospirò passandosi una mano fra i capelli. Rimanemmo lì per un bel pò, fino a quando un clacson ci riportò alla realtà. Ricordai che eravamo ancora nel mezzo al parcheggio. Mi scusai con la persona in macchima e seguii Aleece. Quando arrivammo alla macchina il viaggio di ritorno fu pieno di un silenzio imbarazzante. Sapevo che Aleece non era arrabbiata con me per diventare muta e stavo pensando pure a quello. Ma sapevo che era la cosa giusta da fare. 
 
Quando arrivammo a casa portammo dentro i sacchetti. Appoggiammo le borse sulla tavola ed io incominciai a mettere la roba nell'apposito posto. Ancora in silenzio, mi sedetti sul bancone lasciando i piedi penzoloni. Aleece disse che sua madre aveva bisogno di lei ed andò via, lasciandomi da sola seduta in silenzio. 
Dopo circa venti minuti a fissare un punto indefinito scesi dal bancone e corsi in camera mia. Arrivata osservai le fotografie della mia famiglia, dei ragazzi, di me ed Harry. Speravo solo in Dio che nessuno di loro iniziasse ad odiarmi dopo avergli detto il mio piccolo segreto. Mi avvicinai al mio specchio, alzandomi la maglia. Guardai il mio ventre piatto con ora un piccolo rialzo. Spostai una mia mano su essa, sentendo la pelle soffice. Sapevo che non sarei stata in grado di sentire il mio bambino, ma non fui capace di evitare di chiedermi di quanto tempo ero. Forse era il momento di prendere un appumento.
 
Presi il mio telefono e chiamai l'ospedale. Dissi a loro i miei nominativi e si appuntarono l'appuntamento. Mi buttai sul letto e iniziai a fissare il soffitto, il vuoto. Sentii le palpebre farsi sempre più pesanti e capii alla fine che ero veramente molto stanca. Alla fine cedetti e lasciai il buio avere la meglio su di me.
  
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