Ti sto cercando

Gli anni passano in fretta. Si guarda il cambiare delle stagioni dal cadere delle foglie, dal cambiarsi d' abito nell' uscire, dal canto degli uccelli all' inizio della primavera; tutto ciò e molte altre cose mostrano lo scorrere veloce del tempo che in nessun posto resta fermo. Cambia tutto: persone, cose, ambienti...continueranno sempre a cambiare. Anche gli ideali e le verità lo faranno, molto probabilmente. 

N, dopo aver dato il suo amato Reshiram a quel giovane allenatore, era rimasto con una strana malinconia, nonostante tutto. Non si pentiva di averglielo affidato; per carità, Kyohei avrebbe portato la verità assoluta, cercando di cambiare la mentalità degli umani, e ci sperava.

Ma era come se un pezzo dei suoi ricordi se ne fosse andato con il suo pokèmon leggendario. Un pezzo importante, il pezzo che lo rendeva legato all' altro Eroe, scomparso ormai da due anni, per cercare qualcuno, per cercare...lui, N. Ed ora che anche quest' ultimo si era rimesso a cercarlo, si sentiva così male, al pensiero che Touya era ancora per il mondo a sperare di rivederlo. 

 

Colpa sua. Tutta. Che se ne era andato, fregandosene del volto per la prima volta triste del ragazzo che gli aveva insegnato così tanto. 

Chissà se lo avrebbe mai rivisto. Forse no, ma lui era un Re, no? Ghecis, nonostante tutto gli aveva insegnato molti principi tra cui il continuare ad avere sempre speranza nel ciò che si vuole fare, e non si sarebbe arreso facilmente. 

 

Aveva promesso a quel giovane allenatore di ritrovare l' altro Eroe per dirgli "Grazie."

Grazie? Era molto diminutivo in confronto a ciò che avrebbe voluto dire a Touya. 

Immaginava di ritrovarlo, di andargli vicino, di vederlo sorridere mentre gli diceva:"Ancora tu!?", con quel suo tono leggermente scocciato che tanto adorava sentire. Sperava sempre che al prossimo vicolo lo avrebbe visto comprare un Lemonsucco al distributore, o di trovarlo in una delle grotte ad allenarsi insieme ai suoi pokèmon. Sogni che lo facevano star bene, gli donavano tanta speranza. 

Sapeva che in fondo era tutta colpa sua, che se ne era andato, in un addio molto triste. Ora non riusciva a perdonarselo, in alcun modo.

 

Ma lo cercava. Non avrebbe mai smesso di farlo. Non gli importava se sarebbe dovuto andare fino a Johto, Hoenn per ritrovarlo: lo avrebbe fatto senza rimpianti. Forse, se non lo avesse mai incontrato a Quattroventi, se Touya avesse ritardato anche di poco il suo viaggio, ora i piani di Ghecis sarebbero stati compiuti; un mondo senza amore e comprensione tra umani e pokèmon, nel quale quest' ultimi lavoravano come schiavi per chi era "superiore" a loro. 

E se ciò non era accaduto, era per grande merito della persona che ora N cercava senza alcuna sosta. Ma non lo cercava solo lui; Komor, Belle, tutti gli abitanti di Unima aspettavano il ritorno dell' Eroe in sella al leggendario pokèmon nero. Tutti lo ricordavano come un ragazzo allegro e dall' animo gentile e forte allo stesso tempo, una persona che di così ne nascevano una ogni cento anni. 

 

N ricordava ogni particolare del viso di Touya. Gli occhi, i capelli, la bocca... ed ogni volta che ci pensava, involontariamente un colorito rossastro prendeva il sopravvento sulle sue guance. Ma Natural Gropius Harmonia, che fin da piccolo era stato abituato a climi di sofferenza di chi era intorno a lui, cose come l' "amore" non le conosceva, e forse era bene così. L' innocenza del ragazzino avrebbe sempre fatto parte della sua anima.

 

"Qui a Sciroccopoli non c' è."

 

Pensò con una certa malinconia, posandosi meglio il cappello sulla testa. Restò a guardare per qualche attimo ancora la ruota panoramica ed i bambini che giocavano con i loro pokèmon, facendosi sfuggire parecchi sorrisi, poi si alzò e se ne andò verso Levantopoli. Negli ultimi giorni, ogni volta che qualcuno gli chiedeva di combattere rifiutava sempre gentilmente; il fatto era che non voleva sprecare tempo prezioso, e per far allenare i suoi pokèmon spesso li faceva semplicemente uscire dalle pokè ball. 

Arrivato in città, si diresse subito al Centro Pokèmon. Aveva bisogno di comprare qualche rimedio per i suoi cari amici che facevano parte della squadra che si portava appresso, e fortunatamente i soldi non gli mancavano. Stava giusto pagando, quando vide una certa persona passargli dietro per uscire. La seguì con lo sguardo, incredulo. Il cuore aveva preso a martellargli furiosamente in petto per lo stato di eccitazione in cui si trovava, simile a quello di quando ad un bambino piccolo viene regalato il giocattolo che voleva da tanto tempo. 

Uscito, si quardò parecchio intorno, ma non vedeva nessuno che potesse anche solo appena somigliare a Touya. La felicità lasciò posto ad un grave senso di amarezza: gli era sembrato di averlo così vicino, così tanto da poter sentire il suo profumo accanto a sé.

Ma era stata una brutta allucinazione...davvero, davvero brutta.

Scosse la testa; non voleva pensarci.

 

- Ehy, amico, ti sta suonando l' Interpokè! -

- Uh...? -

 

N abbassò lo sguardo al proprio polso. Vero. Dopo aver ringraziato il signore e di essersi scusato per la sua testa tra le nuvole, rispose alla chiamata. Forse era uno dei Sette Saggi? Era anche vero che non riceveva spesso telefonate...

 

- Pronto? -

- Ciao, N. -

 

Quella voce! Quella voce!

Ed il suo viso!

 

- T-touya!? -

- Ahahah, sì, ti sembra strano? -

- No...beh, in realtà sì...! -

 

"Stupido! Che mi prende? Touya mi ha chiamato! Dopo due anni! Non mi interessa come ha avuto il mio numero, ma...è lui! Lo posso vedere!"

 

- N...sono appena tornato da un lungo viaggio per il mondo, sai? Ho visto così tante cose! -

- Non mi stavi cercando? -

- Sì. Mi sei davvero mancato, mi dispiaceva che te ne fossi andato e... -

- Grazie. -

- ...Cosa? -

- Grazie. Di tutto. Per avermi fatto ragionare. Per aver salvato Unima. Grazie. -

 

Le guance di Touya si colorarono di imbarazzo. N sorrise.

 

- Uhm...p-prego. -

- Mi dici come hai fatto ad avere il mio numero? -

- Eheh, è un segreto! Piuttosto, vieni a Sciroccopoli. Io sono qui da qualche ora. -

- Ma io ero lì qualche ora fa e non c' eri, ne sono sicuro... -

- Infatti scherzavo! -

 

Natural si accorse che la voce non proveniva dall' Interpokè, ma da una persona accanto a lui e si girò.

Durante la videochiamata non se ne era accorto, ma Touya era cresciuto; era diventato un po' più alto, aveva il viso meno infantile ed aveva un' aria più matura.

Ma era comunque carino come sempre.

 

-Touya... -

 

Si sporse e lo abbracciò, sotto lo sguardo attonito della gente intorno a loro. L' altro in risposta arrossì vistosamente, allontanandolo.

 

- N-non in mezzo alla strada, scemo...! Andiamo da un' altra parte. Voglio raccontarti tante cose! Sai, quando sono stato a Johto ho incontrato una persona che... -

 

N sorrise. 

Si prospettava una giornata davvero bella, solo con lui, finalmente, dopo tanto tempo.

- Ehi, Komor, ma quello non è Touya!? TOUYA, TOUYA, SONO BELLE! SONO CON KOMOR! -

...O forse no.