Anime & Manga > Psychic Detective Yakumo
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Autore: manibuche    26/02/2013    3 recensioni
Sussultò.
Un'improvvisa boccata d'aria fresca e umida si riversò nei polmoni tesi fino allo stremo, riempiendo il torace che si innalzò con uno spasmo.

Era arrivato il momento di sopravvivere.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kazutoshi Gotou, Yakumo Saito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sua testa ronzava, il continuo e ovattato ripetersi di quella parola che avrebbe odiato « scusami » era una tortura che andava avanti come un disco rotto.
Immobile, impassibile.
Ancora non riusciva a capire cosa stesse accadendo. C'era forse qualcosa che non andava? Le mani di sua madre si stringevano ossessivamente attorno al suo collo, facendolo ciondolare, rendendo il colorito di quel viso fanciullesco sempre più tendente al viola.
Si stava scusando. L'ipocrisia nascosta in quella sciocca richiesta di perdono era assurda, se associata alla forza con cui lo stava strangolando. Percepiva la presa aumentare, proporzionale al respiro che diminuiva.
Il fiato era ruvido nei polmoni che annaspavano, contraendosi disperatamente, nel tentativo di riavere un po' di quell'ossigeno pulito e fresco che proveniva dall'esterno. Le mani piccole si aggrapparono alla gonna della donna, inginocchiata sopra di lui.
Come se potesse scappare.
La stoffa era liscia, piacevole al tatto; l'avrebbe riconosciuta in qualunque frangente, era quella che preferiva, tra tutte le gonne appese ordinatamente nell'armadio della madre. Chiara, soffice, ovattata. L'aveva sempre associata a quel colore leggero che ne pervadeva ogni filo dell'intreccio semplice. Per la prima volta, si ricredette su quel che aveva sempre pensato.
Non era poi così morbida, quella gonna.
Sentì la ruvidezza delle pieghe, il terribile e intricato attorcigliarsi di fili dello stesso colore pallido che non aveva nemmeno un'imperfezione. Strinse attorno a quelle pieghe, trovando una sorta di amara soddisfazione nello stropicciare, rovinare, la perfetta stiratura sempre estremamente curata.
Avrebbe sorriso tristemente, se avesse potuto.
Avrebbe voluto parlare, chiedere ad alta voce perché gli stava facendo quello. Perché stava tentando di sottrargli tutta l'aria che poteva respirare in una sola boccata? Le mani della donna erano curate, dalle unghie lunghe e smaltate, senza anelli né altri monili inutili. Tutto ciò a cui pensava, era la debole resistenza che stava incontrando quella presa decisa contro la sua trachea, spigolosa.
I sensi lo abbandonavano.
Non avrebbe voluto cedere - era sempre stato testardo, dopotutto - ma in quel caso non vedeva alcuna possibilità di rivincita. Era sua madre ad avere la sua vita nelle mani.
« Ehi! Che cosa stai facendo? »
Notò con la coda dell'occhio una figura dalle spalle larghe stagliarsi contro la scarsa luce che entrava dalla porta di quel cantiere completamente deserto. Avrebbe preferito girare la testa, osservarlo con maggiore attenzione, ma la situazione non glielo impediva.
Gli apparve sfocato, lontano, immenso e scuro come avrebbe potuto esserlo una nuvola carica di pioggia.
La stessa pioggia che, ora, stava cadendo abbondantemente dal cielo, provocando un ticchettio continuo sul tetto del casolare che rimbombava nelle sua orecchie mentre diventava tutto sempre più ovattato.
Udì vagamente un « Fermati! » mentre gli occhi ruotavano sconsolati all'indietro, lasciando un mare di bianco dove prima albergava con grandezza la pupilla scura.
Sentì le mani che stringevano la gola scomparire.
Sussultò.
Un'improvvisa boccata d'aria fresca e umida si riversò nei polmoni tesi fino allo stremo, riempiendo il torace che si innalzò con uno spasmo.
Due braccia forti - forti come non le aveva mai provate - lo sollevarono come se pesasse poco più di una piuma.
« Ora è tutto finito! Sei al sicuro. » la voce di un uomo, profonda e roca, gli colmò le orecchie che avevano quasi smesso di ascoltare. Non era fastidiosa, ma bassa, vellutata. Poteva essere paragonata ad un tuono senza rumore.
Riaprì gli occhi, lentamente, sentendoli doloranti dopo che li aveva tenuti serrati fino all'estremo. Il viso che si ritrovò davanti era corrugato - forse preoccupato - ansioso, risoluto. Lo avrebbe associato alla pioggia, e quell'odore tanto piacevole di terra bagnata sarebbe diventato il suo.
I capelli biondi, spettinati e brillanti di piccole gocce d’acqua, ricadevano appena davanti agli occhi: non sembrava preoccuparsi di scostarli, nonostante dovessero essere parecchio fastidiosi. Anche l'uniforme scura che indossava era bagnata. Era stato esposto alla pioggia per qualche tempo, per essere in quello stato. Avrebbe probabilmente usato il termine umido.
Dimmi dov'è mia madre” avrebbe voluto chiedere a quell'uomo che profumava di nuvole. Ma la bocca era secca, desiderosa di acqua.
« Come ti chiami? »
Perché avrebbe dovuto dirgli il suo nome? Non sapeva chi era, non ne comprendeva l'utilità. Un nome poteva davvero essere essenziale?
Rispose con una voce bassa, ancora infantile come la sua età, secca, eppure stranamente pacata. Non pareva terrorizzato anche se aveva appena rischiato di morire. Il suo grande, immenso, occhio cremisi scintillava tranquillo, accompagnato dall'iride castana e scura, accanto. Lo sconosciuto lo guardava in attesa di una risposta.
In fondo, perché no? Non aveva motivo di non dirglielo.
« Yakumo. »








Banalmente, mi fermo a scrivere qualcosa qui sotto.

Dunque, essendo la prima cosa che scrivo, siate clementi con me~
Ammetto che, tra tutti i personaggi di questo manga, l'ispettore Goto in questione è quello che mi piace maggiormente. Ergo, una piccola composizione su di lui era d'obbligo (notando poi che non ce ne era nessuna! D: Blasfemia!)
Mi è sempre piaciuto il fatto che fosse stato proprio l'orso a salvare Yakumo evitando così che venisse ucciso dalla madre. Ho tentato di metterci dentro un'opinione un po' diversa da quella dello Yakumo del manga, ipotizzando che, ancora bambino, non fosse così severo nei confronti dell'ispettore. Spero d'essere riuscita a trasmette un po' di quel profumo di pioggia che ho nel naso io in questo momento con la finestra aperta mentre fuori piove a dirotto =w=
Grazie per esservi fermati a leggere.
Se siete arrivati fino in fondo, vi chiedo con tutto l'amore possibile (?) di lasciare una recensione 8D Positiva o negativa, non aspetto altro.
A presto
~
 

  
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