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Autore: Anna    26/02/2013    1 recensioni
Io, Ginevra Molly Weasley, ero ossessionata dagli occhi glaciali del mio insegnate di pozioni, Severus Piton.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Promesse


Sono seduta nella tua buia ed umida aula a guardarti mentre cammini tra i banchi con quel tuo passo strascicato; a sentirti parlare...

la tua voce, definita insopportabile ed untuosa dai più, riesce a farmi estraniare dal resto del mondo e a non farmi pensare ad altro che a te.

E' piacevole vagare nei meandri della mia fantasia appena tu mi rivolgi lo sguardo, ma questa propensione a distrarmi mi ha già provocato un grosso calo nella tua materia, già di per sé difficile.

Sono mesi ormai che non riesco a concentrarmi su altro, ed è tutta colpa tua...

Si, è colpa tua!

Mai mi sarei soffermata su di te se non fosse stato per il tuo odio nei confronti di Harry; la tua aperta ostilità mi spingeva a guardarti con disprezzo solo per farti capire da che parte stavo, per rinfacciarti quanto sgradevole fossi e mai mi sarei aspettata di scorgere uno sguardo così intenso sul tuo viso, proprio mentre ti soffermavi non visto, sul ragazzo che è sopravvissuto.

Era stato tutto così improvviso e breve, infatti non appena Harry si era voltato nella tua direzione, avevi subito ripreso la tua maschera beffarda.

Eppure quello sguardo io lo avevo già visto...


Durante le lezioni eri sempre più spietato, soprattutto con noi grifondoro e, sebbene Harry non fosse presente durante le lezioni che seguivo io, i tuoi pensieri erano costantemente puntati su di lui, come evidente dai tuoi commenti acidi e le battutine sull'orgoglio e il coraggio della mia casa.

Le cose sono notevolmente peggiorate al mio quinto anno, quando la mia relazione con il prescelto era stata resa pubblica, rendendomi infinitamente felice; da allora mi ritrovavo sempre più spesso i tuoi occhi puntati addosso, non mi guardavi con il disgusto che riservavi a tutti gli altri, ma eri semplicemente assorto nei tuoi pensieri, impenetrabile.

Eppure quella notte, quando Hermione e Luna sono venute a chiamarti nel tuo ufficio e ti ho incontrato dopo che le avevi schiantate, mi hai fissata allo stesso modo in cui avevi guardato Harry quella volta, ed allora ho ricordato... perchè la prima volta che i nostri occhi si sono incrociati, io una bambina in una tunica di seconda mano in attesa dello smistamento, mi hai osservata in quel modo, come se non potessi credere a quello che vedevi, incredulo. Nelle tue fredde pupille nere ho scorto un misto di speranza e sofferenza, senso di colpa... un connubio così intenso da farmi trattenere il fiato.

Ma poi tutto è svanito con un cenno di Silente che richiamava la tua attenzione riportandoti alla realtà e, quando mi hai guardata di nuovo mentre raggiungevo il tavolo dei grifondoro, eri tornato ad assumere il tuo solito atteggiamento distaccato, sebbene l'emozione permeasse ancora nelle tue iridi scure.

Non so come abbia fatto a dimenticarmi di quella sensazione, forse ero troppo presa a combattere con lo spirito di Tom Riddle che si impossessava di me e a correre dietro la scopa di Harry, fatto sta che per me diventasti il viscido professore odiato da tutti.

Eri il mio insegnante, avevi il doppio della mia età e saresti potuto essere mio padre, eri un mangiamorte pentito... l'uomo più odioso che avessi mai conosciuto... eppure eri sempre nei miei pensieri senza che io me ne rendessi minimamente conto, senza capire quanto fossi ossessionata da te.

Si, è così!

Io, Ginevra Molly Weasley, ero ossessionata dagli occhi glaciali del mio insegnate di pozioni, Severus Piton.

Un uomo così misterioso da spaventarmi la maggior parte delle volte, di cui non sapevo niente a parte le informazioni scoperte da Harry, ma erano state proprio quelle a permettermi di vederti sotto una luce diversa.

Quanto devi aver sofferto per colpa di James e Sirius ai tempi della scuola?

Probabilmente quanto Harry a causa di Malfoy, e poi cosa poteva averti mai spinto ad unirti alla cerchia dei sostenitori di Voldemort, se poi ti sei redento a tal punto da meritare la completa fiducia di Silente? E cosa ti ha spinto poi ad uccidere l'unica persona che avesse mai avuto fiducia in te?

Eri riuscito ad ingannare anche lui?


Era tutto così confuso... sapevo che avrei dovuto odiarti, ma non riuscivo a pensare ad altro a quello sguardo smarrito quando sono tornata a scuola per il mio sesto anno, senza Harry, senza famiglia e senza amici...

Pensavo che con la tua promozione a preside te ne saresti andato tutto tronfio a girare per la scuola, invece te ne stavi sempre più spesso rintanato nel tuo ufficio, senza permettere a nessuno, neanche a me, di vederti.

Quando sono entrata nel tuo ufficio insieme a Neville e a Luna per prendere la spada di Godric Grifondoro e ti ho rivisto, tutto è stato più difficile.

Come potevo odiarti quando mi facevi battere così forte il cuore?

Che importanza aveva la morte di Silente se il solo sentire i tuoi occhi su di me bastava per per farmi sentire più viva di quanto fossi mai stata in vita mia?

Non ho nemmeno reagito quando mi hai messa in punizione a scorrazzare insieme ad Hagrid per la foresta proibita, non sembrava neanche una punizione e sapevi quante volte insieme ad Harry vi ci eravamo avventurati. Non riuscivo a capire... così, senza sapere bene né come né perchè, quella stessa sera mi sono ripresentata nell'ufficio del preside e mai mi sarei aspettata di trovarti in quello stato.

Eri ubriaco. L'odore di whisky incendiario permeava nella stanza, avevo sempre amato quel sapore forte e fin da piccola mi premuravo di rubarne una piccola parte dalla scorta illegale dei gemelli.

Ma non ti avevo mai visto bere niente, nemmeno quando sedevi indispettito accanto a Silente nel bar dei tre manici di scopa avevi ordinato qualcosa di più forte di un'acquaviola... non sapevo cosa ti avesse sconvolto a tal punto per spingerti a bere, ma non volevo che ti sfogassi così.

Mi sono avvicinata a te, in piedi accanto alla finestra, e ho svuotato la bottiglia con un colpo di bacchetta, senza riuscire a far evanescere il contenuto del bicchiere a cui pensasti tu buttandolo giù d'un sorso.

Ero così vicina a te, con un'espressione che avrebbe voluto essere di sfida e rimprovero, ma credo che invece esprimesse tutta l'angoscia che provavo per te in quell'istante. Il tuo odore poi, mischiato agli odori delle pozioni e all'alcool del tuo alito, riusciva a stordirmi.

Quando finalmente poggiasti il tuo sguardo su di me, gli occhi erano vitrei e senza neanche rendertene conto ti ritrovasti ad accarezzarmi i capelli sussurrando piano un nome...

Lily...

Ho sbarrato gli occhi confusa, ma senza riuscire a muovermi, ti ho permesso di rendermi partecipe del tuo dolore quando, abbassandoti su di me, mi hai sfiorato le labbra con le tue, stordendomi per la lentezza con cui mi carezzavi la lingua e per il forte odore di whisky.

Nessuno mi ha mai baciata in questo modo, senza la passione irrefrenabile di un adolescente, ma con qualcosa che andava al di là.

Con amore...

Quando ti sei staccato da me, hai chiuso gli occhi e sei scivolato in ginocchio ai miei piedi stringendomi la vita in un abbraccio disperato.

-Mi dispiace- hai sussurrato con il volto premuto contro il mio addome, -prometto che lo proteggerò io per te, anche a costo della mia vita.-

Non so per quanto tempo io sia rimasta lì immobile senza riuscire a capire il senso di quello che mi avevi detto, so solo che dopo un po' ho iniziato ad accarezzarti quei capelli unti ricambiando il tuo abbraccio.


Sono passate tre settimane da allora, le cose al castello hanno iniziato a sfuggirti di mano, come le punizioni dei Carrow, che ti hanno spinto a lasciare la tua oasi di solitudine per tornare a svolgere le lezioni e a cercare di dare un freno agli atti di ribellione degli studenti.

Sono in molti gli studenti che hanno abbandonato i loro dormitori per rintanarsi nella stanza delle necessità, dove mi nascondo anch'io, ma io non riesco a stare lontana da quest'aula quando so che ci sei anche tu.

Agli altri dico che voglio guardare in faccia l'assassino di Silente e mostrargli tutto il mio rispetto, mi idolatrano quasi per questo, senza sapere cosa nascondo, senza capire il mio bisogno di vederti, anche se questo significa scontrarmi irrimediabilmente contro l'indifferenza che mi riservi da quella sera.

La campanella suona con largo anticipo risvegliandomi dai miei pensieri, qualcosa sta succedendo. Mi volto e vedo il tuo viso preoccupato mentre, insieme agli studenti, ti affretti nei corridoi per scoprire la ragione di questo trambusto.

Usando uno dei passaggi segreti mostratomi da Harry arrivo in poche falcate alla stanza delle necessità che si apre alla mia richiesta precisa. All'interno i ragazzi esultano gioiosi, Seamus mi urla qualcosa, così come gli altri ma non riesco a capire altro che il nome di Harry...

Lui sta tornando ad Hogwarts per dare battaglia, gridano tutti e quando lo vedo spuntare dal buco del ritratto di Ariana, insieme a Neville, Hermione e mio fratello, sento un'incontrollabile felicità.

Il trambusto aumenta con l'arrivo della mia famiglia e dei membri dell'ordine; vogliono che io torni a casa ad aspettare di sapere chi è sopravvissuto, ma come possono chiedermi di starmene lontana mentre non so cosa succede alle persone che amo... e a te...

Harry, dovrei preoccuparmi solo per lui e per ciò che sta per affrontare, provo una profonda fitta di gelosia quando vedo Cho raggiungerlo e sorridergli calorosamente e quasi mi sento in colpa per le emozioni contrastanti che provo. Lui mi lancia uno sguardo carico di significati prima di uscire dalla stanza seguito dal resto dei miei compagni, lasciandomi qui da sola a camminare a grandi falcate per la stanza per cercare di capire cosa sta succedendo, ma le pareti della stanza delle necessità sembrano attutire suono e non sembrano essere contemplate nelle richieste l'uso di finestre che mi permettano di assistere alla battaglia.

Non so quanto tempo passa, so solo che scatto in piedi non appena Harry, Ron ed Hermione tornano perchè hanno bisogno della stanza, non me lo faccio ripetere due volte che corro via con il cuore in gola, Harry urla qualcosa alle mie spalle ma io non lo ascolto, nelle orecchie sento solo il martellare del mio battito cardiaco, inframmezzato da scoppi violenti che fanno tramare le mura di pietra.

Intorno a me, dello splendido castello di Hogwarts, restano solo mura sfondate e detriti che, con un tuffo al cuore, mi accorgo cadono sui corpi delle vittime.

Non posso e non voglio fermarmi per sapere quale dei miei amici dovrò piangere, so solo che adesso ho bisogno di vedere te e la mia famiglia sani e salvi. Sto ancora correndo, con la bacchetta sguainata a difendermi dagli attacchi, quando sento la gelida voce di Voldemort concederci un'ora.

E' tutto quello che chiedo per riuscire a trovare le persone che amo, ma quando scendo in Sala Grande, il mondo mi crolla addosso.

Fred, il mio amato fratello, giace a terra immobile, coccolato dalle lacrime amorevoli di mia madre e dalle carezze di mio padre.

Tutto il resto si ferma ed io non riesco a trovare spazio per nient'altro che sia il dolore della sua perdita, insieme alla rabbia per questa guerra ingiusta che provoca solo sofferenza.

Ti odio, con una tale intensità... perchè è colpa tua se questo è successo. Tu lo hai permesso!

Alzo gli occhi e scorgo la figura di Harry allontanarsi di corsa, è davvero troppo per lui riuscire ad affrontare anche questo.

Stringo il braccio di Ron che si accascia a terra e sento appena ciò che dice Hermione, non mi interessa nient'altro. Ma le parole crudeli fanno breccia nella mia testa lasciandomi spaesata e sconvolta.

-Piton è morto. E' stato Voldemort-

vorrei aggiungermi agli insulti che la mia famiglia ti rivolge, ma non ci riesco. La tua perdita ha reso insensato tutto il resto.

Pur di scacciare questa sofferenza e questo senso di colpa, mi alzo e aiuto Hermione a trasportare dentro i feriti e le vittime, cercando di riempire quel vuoto con lo sforzo fisico, ma all'improvviso schiamazzi e risate provengono dall'altra parte del parco: dal limitare della foresta proibita avanzano esultanti tutti i mangiamorte.

Tra le braccia di Hagrid c'è il corpo esanime di Harry ed io sento come se la terra mi crollasse sotto i piedi.

Non può essere...

Grido disperata sfoderando la bacchetta pronta all'attacco.

Non riesco a respirare, la furia mi acceca mentre la battaglia ricomincia più animata e disperata che mai. Non sento niente, molti urlano e all'improvviso mi ritrovo Harry accanto, vivo, diretto verso Voldemort mentre gli ultimi mangiamorte cadono a terra senza vita.

Tutto si ferma, qualcuno prova ancora ad opporre resistenza, ma io non ho occhi che per Harry che, con un sorriso sulle labbra, beffeggia il suo avversario.

Non riesco a capire quello che dice, su di sé, su Silente, su di te...

E all'improvviso tutto diventa chiaro, il tuo amore per Lily, la donna dai capelli rossi che io ti ho ricordato; i tuoi sguardi per me, per Harry, quel bacio... assumono finalmente un senso che mi lacera nel momento stesso in cui il corpo di Voldemort cade a terra seguito da un boato.

Harry mi si avvicina e mi stringe forte tra le braccia, mentre veniamo circondati da una folla di persone che gli battono delle pacche sulle spalle.

Dovrei gioire con loro per la fine della guerra, ma la profonda sensazione di tristezza che mi invade non mi permette di fare altro che piangere, aggrappandomi all'unica certezza che mi è rimasta... Harry.



Sono passate due settimane da quando la guerra è finita.

Tutti, bene o male , stanno cercando di rimettere insieme i pezzi delle loro vite per poter andar avanti.

Harry mi ha chiesto di sposarlo non appena siamo rimasti soli ed io, in lacrime, ho accettato.

Adesso ci ritroviamo qui insieme, nel cimitero di Godric's Hollow, a pochi metri dalla tomba dei Potter, dove Harry ha chiesto che fossi seppellito.

Si sente così in colpa nei tuoi confronti, e ti è così profondamente grato che spera tu possa finalmente trovare la tanto meritata pace.

-Vado a salutare i miei genitori- mi dice stringendomi la mano e allontanandosi, lasciandomi sola con te.

Ancora non mi sembra vero che ti trovi sotto questa lastra di marmo, impenetrabile come sei stato tu per tutta la tua vita.

Mi volto a guardare Harry con il capo chino mentre crea con la bacchetta un mazzo di fiori identico a quello che ha fatto per te e lo poggia sulla tomba dei suoi genitori... dei lilium...

Se è salvo è solo grazie a te.

-Prometto che lo proteggerò io per te, anche a costo della mia vita- sussurro al vento ripetendo quelle parole che mi dicesti quella sera, ma che non erano indirizzate a me.

Harry mi chiama, devo andare.

Mi asciugo l'unica lacrima che è scesa in segreto a bagnarmi una guancia, ti lanciò un'ultima occhiata e mi allontano, lasciando lì con te un pezzo della mia anima


Credo che se potessi vedermi in questo istante, rivedrei nei miei occhi la stessa emozione che tu hai cercato di nascondere disperatamente, testimone di un sentimento proibito e non corrisposto che porterò nel mio cuore per il resto della mia vita.




Spazio Autrice:

Buona sera a tutti, lo so che ho un'altra ff a cui dovrei dedicare il mio tempo, giuro che ci sto lavorando, ma questa la tenevo abbozzata su un quaderno da quasi un anno e oggi, nella solitudine del treno che mi portava a scuola, e poi di nuovo a casa, l'ho aggiustata e ho deciso di pubblicarla, quindi perdonate eventuali errori dovuti alla fretta.

Scusatemi anche perchè le mie storie sono sempre tristi, lo so! ma che posso farci se mi ispirano solo quelle così? :P

Un bacione e alla prossima!


   
 
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