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Autore: Ellaena    26/02/2013    2 recensioni
È una fan fiction su Shinichi, Ran, Kazuha e Heiji dieci anni dopo il manga. Ran rivive i ricordi del passato, mentre Shinichi e Heiji stanno lavorando ad un caso pericoloso.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il flashback
 
Dopo la sfuriata di Kazuha non accadde più nulla ed un'ora scivolò via veloce. Appena Kazuha si accorse dell'ora portò via Heiji, perché non voleva che il marito dormisse troppo poco. “Buonanotte Ran, ci vediamo domani! Appena ti svegli mandami un messaggio così pranziamo insieme… Ciao anche a te Shinichi, e prenditi cura di tua moglie!” disse Kazuha sulla porta di casa. “Ci vediamo domani Kudo!” li salutò Heiji. “Ciao!” fecero Ran e Shinichi, appena i due salirono su un taxi Shinichi chiuse la porta e diede una mandata con le chiavi, intanto Ran era andata nella loro camera e si stava cambiando per andare a dormire. Guardò il suo riflesso nello specchio e sorrise dolcemente, in tre mesi ci sarebbe stato un nuovo abitante di quella grande villa ed il professor Agasa avrebbe inventato sicuramente qualche gioco bizzarro per il piccolo… Si sedette sul letto ed appoggiò la testa al muro immergendosi nei suoi pensieri. 'Quel giorno era domenica. Mi svegliai tardi, verso le 9 e poco dopo mi arrivò un messaggio di Sonoko… Cominciò tutto da quel messaggio...'  Ran si distese sul letto e chiuse gli occhi, non voleva pensarci, ma sapeva che ci avrebbe pensato quella notte, tutta la notte, non poteva farne a meno…
Si svegliò di colpo in un bagno di sudore, quella notte aveva avuto incubi orribili... Per fortuna erano solo sogni... Sentì il cellulare suonare una volta: le era arrivato un messaggio da Sonoko. Aprì il messaggio e lo lesse velocemente, c'erano scritte solo tre parole: 
Accendi la televisione. 
Si alzò incuriosita e camminò in salotto, dove accese la TV. Rimase scioccata. “Shinichi Kudo il promettente detective liceale è stato coinvolto in una sparatoria e portato con urgenza all'ospedale per una pallottola alla testa, purtroppo non ce l'ha fatta…”. Ran spense la televisione la fisso con occhi vitrei mentre suo padre entrò in salotto sbadigliando. “Fammi la colazione Ran, fra poco devo andare alle corse dei cavalli!” le disse il padre facendola ritornare in sé. La ragazza si alzò dal divano e fece scivolare il telecomando per terra. Corse in camera sua e si butto sul suo letto in lacrime, non c'era nemmeno Conan a confortarla perché era in campeggio con il dottor Agasa. 
Dopo una settimana finalmente Conan tornò a casa, aveva delle strane fasciature sul braccio destro e sulla testa. Ran lo accolse con un sorriso forzato e con gli occhi gonfi e rossi: quella settimana non aveva fatto alto che piangere, non aveva nemmeno avuto la forza di andare a scuola. La notizia della morte di Shinichi l'aveva a dir poco sconvolta, e un aura di tristezza le aleggiava intorno. Conan studiò per qualche secondo la ragazza, poi capì il perché di tanta tristezza, tutta colpa della falsa notizia sulla sua morte. Quella notizia gli era servita per far uscire allo scoperto gli Uomini in Nero, ed erano riusciti ad arrestarli una volta per tutte, ci avevano messo meno tempo del previsto, probabilmente erano stati spinti da qualcuno e lui sapeva bene da chi… Vermouth era riuscita a scappare, ma non era una minaccia, almeno per lui… Aveva deciso di lasciarla andare perché in fondo lei lo aveva aiutato diverse volte… 
Conan sapeva che gli Uomini in Nero sorvegliavano la casa, quindi non aveva avvertito Ran della notizia menzognera per renderla credibile. Ora finalmente poteva svelare la verità della sua vera identità a Ran, quella sera avrebbe potuto assumere l'antidoto dell'APTX 4869, ma come sarebbe riuscito a presentasi sulla porta di casa e dirle: 'Ehi Ran! Io sono vivo e vegeto, sai che fino a poco fa ero intrappolato nel corpo di un bambino… Si chiamava Conan'! Si fece coraggio e si diresse verso la camera di Ran, entrò nella stanza e la vide appoggiata alla parete che piangeva con la faccia sprofondata in un cuscino. “Ehm… Ran… Sai il tuo amico Shinichi? Ha sgominato una banda di furfanti proprio questo pomeriggio… Forte, vero?”, Conan deglutì studiando la reazione di Ran. La ragazza sollevò la testa e lo fisso stranita, “Shi-Shinichi? Ma lui è morto, lo hanno detto al telegiornale… Se fosse vivo me lo avrebbe detto, mi avrebbe avvisata… No, non è vero, ti sbagli!” sbottò Ran isterica guardando Conan. Il bambino atterrito corse i camera sua e prese il suo papillonne ed il cellulare di Shinichi per chiamare Ran. “Ciao Ran! Scusa se non ti ho chiamata per una settimana, ma…”
Ran si svegliò di colpo piangendo e toccò la mano di Shinichi per essere sicura che lui fosse lì accanto a lei, alcuni ricordi erano troppo dolorosi per essere rivissuti. Lei non lo sapeva, ma suo marito stava sognando le stesse cose che sognava lei, dormiva molto profondamente e rimpiangeva di aver fatto soffrire così tanto la sua dolce Ran. Ma ormai era passato molto tempo e Ran non era più arrabbiata con lui… Forse in quei giorni avrebbe potuto darle un motivo per arrabbiarsi…
“'MA' COSA?!? TU SEI VIVO E NON MI HAI AVVISTATO CHE LA NOTIZIA AL TELEGIORNALE ERA FALSA!” urlò Ran sconvolta, “Ran, aspetta, ascoltami, sono uno scemo…” balbettò Conan attraverso il modificatore vocale. “NON SEI UNO SCEMO, SEI IL PIÙ GRANDE CRETINO CHE SIA MAI ESISTITO! IO ERO DISPERATA, INVECE TU TE LA SPASSAVI VIVO IN QUALCHE SPARATORIA! TI ODIO!” Ran calcò le ultime parole e riattaccò furiosa. 'Stupido, stupido, stupido Shinichi!' urlò dentro di sé prima di svenire esausta. Conan sentì il tonfo del corpo di Ran cadere per terra e corse a vedere come stava preoccupato. L'ambulanza chiamata da Kogoro arrivò dopo pochi minuti, per fortuna Ran non aveva niente, ma non doveva affaticarsi. In quei giorni non aveva quasi toccato cibo e quell'ultima notizia era stato il colpo di grazia per la ragazza. Appena saputo come stava Ran, Conan corse da Ai per farsi dare l'antidoto: volava che Ran si svegliasse con lui accanto a lei, come risvegliarsi da un lunghissimo brutto sogno. Ai gli fece mille raccomandazioni che Conan impaziente nemmeno ascoltò, lui voleva solo la sua pillola. Corse in bagno per mettersi i vestiti di Shinichi e per tornare ad avere il suo vecchio aspetto, avrebbe buttato via tutti i suoi vestiti ed i suoi occhiali. 'Addio Conan, bentornato Shinichi!' pensò assumendo la pillola. Avvertì i soliti dolori e la febbre si fece sentire, ma sopporto tutto con un enorme sorriso stampato sul volto. Appena il farmaco fece effetto del tutto lui si vestì veloce e corse fuori dal bagno in direzione dell'ospedale. 'Ran aspettami! Arrivo!' urlo dentro di sé felice, dimenticandosi di quello che era successo poco prima. 
Arrivato all'ospedale seppe da Kogoro che Ran aveva già ripreso conoscenza da un pezzo e che ormai si era addormentata, ma lui entrò comunque nella stanza e si sedette di fianco al letto di Ran, aspettando che si svegliasse per raccontarle finalmente la verità!


Grazie a ran e shin amore e Minnilina per aver recensito il mio capitolo e chi lo legge soltanto! Spero che vi piaccia e di non essere andata OOC!
  
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