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Autore: Temari    26/02/2013    2 recensioni
Raccolta partecipante alla challenge 'I Cinque Minuti del Martedì' indetto da KoaChan e NonnaPapera.
#29 - "Strano..." Era il termine che continuava a spuntare sempre più frequentemente nella sua mente
La challenge è stata sospesa fino a data da destinarsi per questioni relative al forum che la gestisce. :)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Lives of Aaron and Keith'
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Salve a tutti! =D
Questo 14° prompt della challenge mi ha messo un po' in difficoltà (un po' TANTO), ma spero ne sia valsa la pena!!

Note:
prompt => Rete
Wordcount => 226 (in 15 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        Alzando gli occhi dal marciapiede, Aaron fissò lo sguardo sul grande orologio dall'altra parte della strada; i led arancioni incastrati nell'edificio di fronte segnavano le 15:20 e il ragazzo iniziava ad essere preoccupato per Keith, che tardava ad arrivare.
        Avevano deciso di trovarsi davanti al Museo di Storia Naturale (perché il ventitreenne aveva una lezione nei dintorni, dalle 12:30 alle 14:30), ma ormai stava aspettando da venti minuti. «Mmmh...» Prendendo il cellulare, Aaron decise di provare a chiamare l'altro per assicurarsi che non gli fosse successo qualcosa - o che fosse ancora effettivamente intenzionato ad uscire con lui, ma cercò di non pensare a quella possibilità -.
        «Il numero da lei chiamato non è al momento raggiungibile—»
        "Accidenti, non prende... Che sia in metro?" Pensò Aaron, indeciso se restare lì ad aspettarlo o provare a dirigersi verso la fermata più vicina; ma prima che potesse muoversi, sentì la voce di Keith attirare la sua attenzione e, voltandosi sollevato, vide il venticinquenne corrergli incontro.
        «Scusa il ritardo.» Disse mentre riprendeva fiato, le guance arrossate e qualche goccia di sudore sul viso. «Hanno bloccato il treno e sono dovuto arrivare fin qui a piedi...»
        Sorridendo appena, cercando di non far caso al cuore che aveva preso a battere più forte alla vista di Keith, Aaron dissipò le preoccupazioni dell'altro agitando un mano. «Tranquillo, figurati, non ho aspettato a lungo! Allora... Dove vuoi andare?»

 
   
 
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