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Autore: ginny090    27/02/2013    2 recensioni
E' una storia che parla di come Audrey e Percy si sono ritrovati durante la battaglia. La storia, fa riferimento a quella che già avevo scritto in precedenza sul loro primo incotro.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Audrey, Molly Weasley, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La storia di come conobbi Audrey: Secondo incontro.


“Audrey? Audrey?” Percy vagava per il castello di Hogwarts da più di mezz'ora, chiamando il suo nome, senza alcun risultato. Dannazione! Perché quella ragazza non aveva fatto come lui le aveva detto. E se le fosse successo qualcosa? E se fosse… Non poteva nemmeno permettere che l’idea prendesse forma…

Com'era possibile provare un sentimento così forte per una ragazza appena conosciuta? Era stato insieme a Penelope per più di tre anni. Lei era stata la sua prima in tutto, ma mai una volta si era sentito così svuotato, così perso, come si sentiva adesso. Un ragazzo con la tunica di Corvonero gli passo vicino. Lui lo fermò.

“Scusa, hai mica visto una ragazza statura media, capelli castani legati, occhi verdi?” Chiese lui.
“No, mi dispiace.” Rispose quest’ultimo.

Percy scosse la testa sconsolato, di Audrey non c’era più nessuna traccia… Lacrime cominciarono a scendergli giù per il viso. Solo qualche settimana prima aveva appreso della morte di Connor, compagno di dormitorio ed unico amico che avesse mai avuto in questa scuola. Aveva appena perso Fred, non poteva perdere anche la donna che amava. Percy non aveva mai creduto all'amore a prima vista, era sempre stato uno che credeva nelle cose concrete e per lui di certo l’amore non era una di quelle, ma ormai non aveva più nessun dubbio al riguardo. Si era inesorabilmente e perdutamente innamorato di lei. Come poteva essere successo? Era stato durante quel loro secondo incontro o già durante la prima volta in cui s’erano conosciuti? Percy non lo sapeva.

-Inizio Flashback -

Qualche ora prima..

La battaglia infervorava ad Hogwarts. Lampi di luce rossa e verde schizzavano tra la folla di combattenti, Percy si guardava intorno, bacchetta alla mano, quando la vide. Proprio in quel momento, una ragazza dai capelli castani, legati in una coda, aveva scagliato un perfetto incantesimo di disarmo contro un Mangiamorte. La riconobbe subito, era la ragazza con cui, qualche ora prima, aveva parlato al bar del Paiolo Magico. Che diavolo ci faceva qui? Improvvisamente si maledisse, per non essersi preso nemmeno la briga, di scoprire come si chiamasse.

“Bel colpo Audrey!” Esclamò un ragazzo, decisamente troppo carino, vicino a lei. Audrey? Così era quello il suo nome? E chi era quel ragazzo alto e bruno che combatteva al suo fianco? Pensò Percy con una fitta di.. Gelosia? No impossibile, l’aveva appena conosciuta. Avanzando con passo felpato verso di lei, la prese per un braccio e la trascinò dentro una stanza vuota, sbattendo la porta dietro di se.

“Ehi.. Percy che fai? Lasciami!” Disse lei e con uno strattone si liberò della sua presa stretta. Quest’ultimo la guardò con sguardo di fuoco.
“Dannazione! Che cosa ci fai tu qui?” Chiese lui avvicinando il viso vicino al suo e sfidandola a sostenere il suo sguardo, ma la ragazza non si mosse di un centimetro. Erano così prossimi l’uno l’altro, che se qualcuno fosse entrato dalla porta, avrebbe pensato che i due stessero per baciarsi. Percy riusciva a vedere ogni piccola sfumatura dei suoi splendidi occhi verdi.

“Tu cosa credi? Combatto! Difendo la mia scuola.”
“Ma non lo vedi che è pericoloso. Perché non sei rimasta al bar come ti avevo chiesto!” Esclamò Percy.
“Perché so badare a me stessa, e non ho bisogno di un uomo, per di più appena coniìosciuto, che mi dice cosa posso o non posso fare.” Percy stava per ribattere, quando uno scoppio al di la della porta, lo riportò violentemente alla realtà dei fatti. Una battaglia infervorava all’interno delle mura del castello e per quanto si forzasse di essere ottimista, quella sarebbe potuta essere l’ultima volta in cui l’avrebbe vista. Avvicinandosi ancora di più, la abbracciò, stringendola al petto.

“Sta attenta.” Disse lui semplicemente.
“Anche tu. Non vorrei che non ci fosse qualcuno ad aspettarmi, nel caso andasse tutto bene, specialmente se è un ragazzo carino come te.” Disse quest’ultima.
“Questa l’ho già sentita!” disse lui.
“Anch'io. Un ragazzo, che aveva bevuto un po' troppo, mi ha detto una cosa simile nel tentativo di far colpo.” Percy non poté non sorridere, nonostante la tragicità del momento.
“E ci é riuscito?”
“Può darsi.” La porta si aprì con un tonfo, facendoli sussultare, un Mangiamorte era appena stato scaraventato a terra. I due uscirono in fretta e Audrey iniziò una lotta contro un Mangiamorte grassottello. Accidenti, è brava pensò, ma non ebbe il tempo di dirglielo che Pius O'Tusoe, l'ex ministro della magia, per cui lavorava, gli sfrecciò davanti. Percy si mise all'inseguimento. La battaglia era solo all’inizio.

-Fine flashback-

Il tempo passò in fretta ad Hogwarts e tutta la gente rimasta, si preparò a trascorrere la prima notte nel castello, dopo la fine della guerra.
“Sei sicuro di non voler restare qui ad Hogwarts caro?” Chiese Molly, ancora con gli occhi lucidi a Percy.
“No. Preferisco tronare nel mio appartamento.” Disse il ragazzo.

“D'accordo.” Rispose la donna, più che mai comprensiva. "E Percy..”
“Si?” Chiese lui, invitandola a proseguire.
“Sono davvero felice che tu sia tornato.” Percy a quella frase l’abbracciò.
“Anch'io lo sono. Mi dispiace solo di non averlo fatto prima.”
“Quello che conta è che sei qui ora.” Lei disse semplicemente. Egli annuì.
"Tornerò qui domani mattina presto, per dare una mano. Te lo pometto." Si sentiva male alla sola idea di abbandonare li tutti i suoi familiari, ma voleva restare da solo, aveva bisogno di restare solo con i suoi pensieri.
Allontanatosi dalle mura di Hogwarts, si smaterializzò nel suo piccolo appartamento di Londra.

Una volta a casa, si buttò a peso morto sul divano, immerso nel suo dolore. Certo la battaglia era stata vinta, ma a che prezzo? Il ragazzo rimase seduto immobile sul divano, per non so quanto tempo, quando qualcuno bussò alla sua porta. Per un attimo, pensò di far finta che non ci fosse nessuno, ma poi alzandosi, andò ad aprire. Audrey, con i capelli spettinati e i vestiti sgualciti lo guardava al di la della porta. Aveva l’aria stanca e gli occhi gonfi pronti alle lacrime, ma era viva, ed era venuta fino a casa sua a cercarlo.

“Audrey! Ma come..” Iniziò Percy, ma lei lo interruppe.
“Te l’avevo detto di saper badare a me stessa.”
“Si l’hai detto.” Quella risposta, sembrò far arrabbiare la ragazza che, eliminata la distanza tra loro, cominciò a prenderlo a calci e pugni, con tutta la forza che ancora aveva in corpo.

"Te ne sei andato da Hogwarts. Ti ho cercato per tutta la scuola, credevo fossi morto!” Urlò lei disperata.
“Audrey calmati. Sono qui.” Disse lui provando a fermarla avvolgendola tra le sue braccia, poi appoggiandola contro il muro la baciò con passione. Le loro labbra si adattavano perfettamente l’una all'altra.

“Ho avuto paura di averti perso. Di non avere il tempo per poterti conoscere meglio.” Disse lei, una volta che entrambi si erano separati, per riprendere fiato.
“Anch'io, ma è tutto finito.” Rispose Percy asciugandogli dolcemente col pollice una guancia, bagnata delle sue lacrime. Poi senza che ci fosse bisogno di aggiungere altro, la condusse in camera.
“Percy noi due ci conosciamo appena.” Disse Audrey, rendendosi conto di dove egli l’avesse portata.
“Lo so Audrey, io ho solo pensato che magari ti avrebbe fatto piacere riposare un po’.”

“In effetti ne avrei davvero bisogno, ma che mi dici di te?”
“Beh, ho un bel divano nell’altra stanza. Non ti preoccupare.”
“No, non esiste, questa è casa tua e io non posso lasciarti dormire sul divano.” E così, dopo un piccolo battibecco, concordarono che il letto fosse abbastanza grande per ospitare entrambi. Nonostante la promessa di rispettare ognuno il proprio spazio, i due finirono col rimanere per tutta la notte sdraiati sul letto, l’uno nelle braccia dell’altro, finché non videro le prime luci del mattino spuntare dalla finestra. Era arrivato il momento di tornare ad Hogwarts. Ci sarebbe voluto del tempo, per dimenticare, tutte le perdite ed andare avanti, ma Percy ora sentiva, che presto o tardi, tutto si sarebbe aggiustato.
  
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