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Autore: MadHatter96    27/02/2013    2 recensioni
La verità certe volte non è come sembra, è più complessa e oscura.
Si arriva ad un punto dove si crede di aver sfiorato il limite della realtà, che più di lì non si può andare... e invece si arriva a sconfinare su quello che la gente chiama "impossibile".
Un'esistenza può essere sconvolta nel giro di pochi minuti, per scoprire che nulla è più forte del cuore.
[SOSPESA]
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                 Introduzione

 
Ho sempre guardato il mondo con gli occhi di un bambino. Tutto mi sembrava innocuo e innocente, almeno ciò che mi circondava. Io ho sempre ascoltato ciò che il mondo mi diceva, le disgrazie e la crudeltà, eppure, forse per ingenuità o forse per egoismo, mi sono sempre sembrate surreali.
È facile sognare.
Basta chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dalla mente, in luoghi incantati e braccia immaginarie. Ma la realtà non è così, eppure io non lo vedevo, o facevo finta di non vederlo.
Non riesco ad accettare che tutto ciò che mi ha sempre circondato fosse solo finzione. Una realtà finta, più di quelle delle altre ragazze diciasettenni.
Non riesco a capacitarmi che il mio nome sia scritto sulla lista nera di un’organizzazione criminale.
Eppure Angelica Allen è un pericolo per loro.
Non so perché e non so come, ma nulla è più come lo conoscevo.
Stringo il biglietto aereo tra le mani mentre un uomo dagli occhi a mandorla avanza davanti a me.
Non so chi sia e non lo voglio sapere, so solo che mio padre mi ha affidata a lui.
Non so che sia successo a mia madre, a mio fratello e a tutti quelli che erano con me. So solo che papà mi ha messo questo pezzo di carta in mano, per poi ordinarmi di seguire questo tizio, abbandonandomi.
Tutto ciò che so è che c’è qualcosa che non mi hanno voluto far sapere, e che in fondo sono coinvolta in qualcosa più grande di me.
Sto scappando, questo è ovvio, come il fatto che sto piangendo.
Non so nemmeno dove sono diretta… e non ho il cellulare. Non me lo hanno voluto lasciare.
Ho il terrore che questo sia un addio, un addio inaspettato, dettato dal destino alle tre del mattino, dove qualcosa ha fatto agitare tutti, e alla fine mi ha allontanata.
Solo dei colpi e delle grida minacciose, questo è quello che ho sentito sotto la voce flebile di mio padre… e poi i miei passi veloci sull’asfalto.
Ho sempre sognato di viaggiare, andare lontano, liberarmi dalle catene che mi legavano al luogo d’origine e trovare un posto che sentissi mio, che sentissi come la mia dolce casa.
Ma ora è tutto diverso, perché quelle catene sono state freddamente spezzate, e ora non ho più un posto dove tornare, nel caso sbagliassi.
Avevo i miei piani, i miei progetti futuri… e tutto è stato distrutto nel giro di una mezz’ora.
Ucciso.
Morto.
Tutto ciò che credevo di avere ora non c’è più.
Mi agito, cerco di tornare indietro… ma forse è solo per rispettare un copione.
Piango, grido… ma in realtà il mio cuore non emette alcun suono.
Tutto ciò che ero si è neutralizzato.
Ma forse io non ho mai avuto nulla.
Forse io non sono mai esistita.
Forse ora mi sveglierò e mi accorgerò di non aver mai vissuto.
Non riesco a sopportare questa disperazione, che esplode come se fosse sempre stata repressa. Vorrei gridare, vorrei correre indietro, tornare da dove sono venuta. Vorrei uccidermi… forse è la cosa migliore.
Se ora sparissi non dovrei affrontare più nulla, non dovrei sopportare questa emozione che non capisco.
Eppure, che sia il senso del dovere verso i miei genitori che mi hanno messa in salvo, o che sia il mio stupido ed egoistico attaccamento alla vita, con quel peso salgo sull’aereo innaturalmente assente.
Lo so, ora non sono partecipe al mondo. Sento solo le bravi istruzioni dell’uomo asiatico che mi guida e poi nulla.
Sono morta.
Non sono mai nata.
O forse, sto solo cercando di dimenticare che fino a qualche ora fa avevo una vita sicura.
Non ho più il terreno sotto i piedi, né materialmente né moralmente.
Chi sarò da ora in poi?
Con chi sarò?
Dove sarò?
Cerco di convincermi di essere in una situazione temporale, e forse lo sono sul serio.
Forse domani mia madre mi chiamerà per darmi il buongiorno, e mi dirà che potrò tornare entro la settimana.
Ma tutto in quel decollo profuma da addio, per sempre.
E anche se non lo fosse… rimarrebbe una cicatrice, profonda come un abisso.
Perché l’esistenza può cambiare con un soffio, un soffio celato alla propria pelle.
E mentre i miei occhi continuano ad inumidirsi, e il mio cuore finge di non sapere, la città diventa sempre più piccola sotto il mio sguardo offuscato.
  
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