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Autore: Emerald Serpensortia    27/02/2013    1 recensioni
Non l'ho più preso da quella notte. Non l'ho annusato, assaporato, amato.
Non l'ho messo a qualsiasi cosa mi capitasse sotto le mani.
Non l'ho più visto.
Non l'ho più ricordato.
Ma lo sentirò sempre.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Chanel N°14.

Non se lo sarebbe dimenticato mai.

Perché il suo odore sarebbe stato vicino per sempre.

Magari per caso, magari per gioco, magari apposta.

Sarà sempre li, a ricordarle chi era.

Pensava che un giorno probabilmente si sarebbero incontrate di nuovo, di notte magari, meglio ancora di sera con il cielo rosso sempre a ricordarle cosa le divideva veramente.

Era un'utopia.

Un viaggio ideale ma probabilmente mai raggiungibile davvero.

Mistero.

Era inspiegabile il motivo per cui avessero preso lei, per esempio, e non me o qualsiasi altro in questo pianeta.

Oscurità.

Era lo stato catatonico in cui mi trovavo da quell'istante. Oscuro. Buio. Freddo.

La definizione medica é stata "tumore maligno progressivo che colpisce i globuli bianchi circolanti e il midollo osseo".

Hanno detto anche che é stato un caso raro.

Davvero fortunate, non vi pare?

Con tutta la rarità di questo mondo e con i 7 miliardi di persone in questo pianeta, ovviamente, il bastardo doveva venire nel nostro piccolo paesino a prenderci.

Ovviamente ne ha presa solo una, ma in quell'istante, proprio nell'attimo in cui l'hanno portata all'ospedale, ho avuto una brutta impressione.

In quell'istante, una piccola ma indispensabile parte di me, se n'è andata via con il bastardo: l'ha preso a braccetto e insieme sono usciti, hanno chiuso bene la porta dietro di loro e se ne sono andati, lasciandomi qui. Sola.

Le cause del bastardo non sono note, beh, cosa dovevo aspettarmi infondo?! Che sapevano perché fosse arrivato e perché me l'avesse portata via?!

No. Preferisco pensare che non lo sapessero, così non posso più incolpare nessuno, tranne me stessa.

Che non mi sono parata davanti a quella porta immaginaria, che non ho buttato via la chiave e non gli ho urlato di andarsene, di trovarsi un'altra porta, un'altra persona.

Infondo, chi sono io per augurare tutto questo a qualcun altro?

Se non fosse successo, probabilmente ora qualcuno lontano o vicino starebbe seduto a pensare la stessa cosa, probabilmente c'è e non mi sento più così tanto sola.

Soltanto il 50% dei casi guarisce perfettamente e definitivamente al bastardo, riesce a cacciarlo via dal proprio corpo e a sbattergli la porta in faccia.

Lei non ce l'ha fatta, ci ha provato forse anche per me, ma non ce l'ha fatta.

E per tutto questo istante in cui provo a pensare ai rimedi medici e psichici che potevano esistere, l'unico pensiero che affiora nella mia mente é lui.

Chanel N°14.

Non l'ho più preso da quella notte. Non l'ho annusato, assaporato, amato.

Non l'ho messo a qualsiasi cosa mi capitasse sotto le mani.

Non l'ho più visto.

Non l'ho più ricordato.

Ma lo sentirò sempre.

E lo amerò.

Per lei, insieme.

  
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