Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: Ulissae    27/02/2013    7 recensioni
[AU - Jon/Daenerys, non sono presenti spoiler di alcun tipo]
Ma sicuramente la peggiore delle botte di testa di Dany era quando decideva di cucinare.
Il fatto era che a casa Targaryen nessuno sapeva usare i fornelli, ogni volta che Jon andava a cena da Dany finiva per passare la nottata insonne, la maggior parte dei casi con in mano un bicchiere di acqua e bicarbonato.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Tywin Lannister
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una Carola di Neve e di Forno

 

 

La prima volta che Jon Snow aveva visto Daenerys a scuola era stato all’inizio del secondo anno, lui si era trasferito dallo zio dopo la morte della madre e la lunga treccia bionda di Dany, che ondeggiava sulla sua schiena, terminando proprio su quel didietro perfetto, era stata la prima cosa piacevole dopo settimane.

Ad essere precisi, la prima volta che Jon Snow aveva visto Daenerys a scuola, aveva anche notato la stazza piuttosto preoccupante del suo ragazzo, ingigantita ancora di più dai macabri racconti che il suo nuovo amico, Sam Tarly, gli aveva narrato via via che i due si allontanavano.
Aveva iniziato dicendogli di come avesse spezzato la bici di un tipo che una volta gli aveva fatto cadere i libri – a detta di Sam si era piuttosto arrabbiato perché non li aveva mai usati e sicuramente li avrebbe rivenduti come nuovi; aveva poi continuato con un’inquietante storia riguardo a un professore, che si era ritrovato la macchina completamente smontata dopo un voto un po’ troppo basso; e aveva concluso con la mirabolante leggenda che girava da anni – anche perché Drogo erano anni che stava al liceo di Westerville – su un fantomatico addestramento militare che avrebbe reso il temibile ragazzo capace di uccidere un uomo semplicemente con un pollice.Grattandosi il naso.

Sam aveva concluso la narrazione con un calmo, ma alquanto lapidario: «Non ci pensare neanche».
Il problema era che non è cosa semplice dimenticarsi di una treccia tanto bella – e di un sedere tanto sodo.
Sicuramente le storie che giravano intorno al fratello di Danenerys sarebbero dovuti essere un ulteriore deterrente, se non fossero bastati Drogo e la sua gang di teppisti: tipo piuttosto geloso, era capace di serbare rancore anche per mesi e colpire con vendette velenose nei momenti più inaspettati.Come abbiamo detto, però, una treccia tanto ben fatta e un sedere tanto tondo non sono cose che si dimenticano così, con uno schiocco di dita.
Soprattutto visto che Jon aveva tutte le lezioni in comune con Daenerys – e molte con Sam, che ogni tanto gli lanciava occhiate tetre, a mo’ di uccello del malaugurio.

 

Jon Snow capì che la sua occasione si stava per presentare l’estate di quell’anno: tra l’idea geniale di Drogo di partire con la sua cricca per un viaggio on the road e gli esami finali, che richiedevano tantissime sedute di gruppo per poter studiare meglio, qualcosa si sbloccò, finalmente.
In verità, venne a scoprire, Dany erano un paio di mesi che stava pensando di lasciare Drogo, si era scocciata della sua prepotenza e della sua, come dire, primitività. E come Jon aveva notato la bellissima treccia di Dany, lei, a sua volta, aveva notato la sua bocca sempre un po’ imbronciata e i suoi occhi di quel grigio particolare che le piaceva tanto.
Così accadde un po’ per sbaglio, un po’ perché erano mesi che Jon desiderava affondare le mani in quei bellissimi capelli biondi, che si baciassero.  Un po’ lontani da casa Targaryen, per paura che Viserys e Aerys li vedessero – soprattutto perché si diceva che il secondo amasse la caccia e avesse un largo numero di fucili di precisione in cantina.

Nonostante i primi borbottii di Sam, che temeva che da un giorno all’altro Drogo tornasse e se la prendesse non solo con Jon ma anche con tutti i suoi amici, cioè lui, la neo coppietta sembrava felice. Con il passare delle settimane lo stesso Tarly si smise di preoccupare.
Iniziò l’anno scolastico e le cose procedettero con tranquillità – per di più Viserys se ne era andato al college e la sua ombra di sciagura se ne era andata con lui– ; Jon si ritrovò improvvisamente più felice, e improvvisamente Westerville e il dovere dividere la casa con altre sette persone non gli sembrò più così brutto.
Certo ogni tanto Dany aveva delle strane botte di testa e faceva delle stupidaggini inspiegabili – come improvvisare corse clandestine con la macchina il venerdì sera con degli sconosciuti sulla strada di casa, o come quella volta che aveva deciso che voleva andare a sciare pur non sapendo neanche infilarsi un paio di scarponi ed era finita con un braccio rotto e una caviglia slogata (e poco ci era mancato che Jon, visto come il colpevole del disastro, non si ritrovasse la testa, slogata).

Ma sicuramente la peggiore delle botte di testa di Dany era quando decideva di cucinare.
Il fatto era che a casa Targaryen nessuno sapeva usare i fornelli, ogni volta che Jon andava a cena da Dany finiva per passare la nottata insonne, la maggior parte delle volte con in mano un bicchiere di acqua e bicarbonato. E guai a farlo anche soltanto minimamente capire: oltre a non saper cucinare, i Targaryen erano anche piuttosto permalosi.
Così quando Dany l'aveva invitato da lei per una romanticissima cenetta durante le vacanze di Natale, Jon non aveva saputo bene come comportarsi. Aveva perfino deciso di sperimentare un nuovo piatto alternativo trovato sul blog di una quanto ambigua hippie con la passione per la cucina; e il ragazzo temeva che questa volta sarebbe veramente finito all'ospedale per una lavanda gastrica d'urgenza.

 

Robb e Sam avevano passato il pomeriggio a scommettere su quali sintomi sarebbero comparsi per primi: nausea, febbre, infezioni, malaria. Con Daenerys davanti ai fornelli tutto era possibile, persino resuscitare virus ormai estinti dal Pleistocene.«Arrenditi, inventati una scusa… portala a cena fuori» suggerì il cugino mentre lanciava una pallina da tennis contro il muro, riprendendola al volo.
Tonk
.
«Oppure… arriva a casa con delle pizze, dille che te le hanno regalate per strada» continuò Sam, staccandosi dal computer, dove stava intraprendendo una, a suo dire, coinvolgente battaglia online.

Tonk
.

Jon stava pensando. Riflettendo. Pianificando.
Tonk
.

«Bidonala, non succederà niente… una volta può capitare».
Tonk
.
«Robb… per favore…»
Tonk
.

«Robb smettila con quella cazzo di palla!» sbottò Jon, lanciando contro al disturbatore il joystick della PS3.

Colpito in pancia, il ragazzo si zittì e fulminò il suo compagno di stanza.

«Calmo, eh».
«Bhe, io pure sarei agitato se fossi consapevole che tra poche ore consumerò la mia ultima cena».

«Siete degli esagerati… Dany non sa cucinare, ma… su, non morirò per una cena preparata da lei».

Sam e Robb si guardarono negli occhi e il secondo parlò per primo.

«Sai quante volte è stato male Drogo?»

Jon li guardò alzando un sopracciglio: il solo sentire quel nome lo infastidiva da morire.
«Una» Sam alzò un dito, con solennità.
«L’intero liceo ancora ricorda quel giorno».
Robb annuì seriamente, lasciando raccontare l’altro.

«Il giorno in cui Drogo si mostrò mortale. E sai perché?»
«Su, diglielo a questo miscredente!» incitò l’altro.«Dany aveva cucinato per lui! Si dice che lui abbia mangiato tutto. Tutto. Non voleva farla dispiacere e non poteva certo dimostrarsi debole non finendo tutto, quel… tipo è sempre stato un po’ strano…» Sam si guardò intorno, quasi temesse che il terribile Drogo sbucasse fuori dall’armadio per picchiarlo.
Calò un attimo un silenzio mortale. Entrambi fissarono Jon negli occhi, annuendo con aria rassegnata.
Snow sospirò, alzò un sopracciglio e prese il cappotto, indossandolo velocemente.
«Siete due poveri idioti. Trovatevi una ragazza, ve lo dico di cuore. Io vado da Dany e vi assicuro che dopo una cena… commestibile faremo dell’ottimo sesso. Ve lo assicuro».
Detto questo uscì dalla stanza, scambiando un’occhiata con Arya che evidentemente li aveva spiati e se ne andava via ridacchiando, salì in macchina e guidò fino a casa Targaryen.

 

Parcheggiò appena più lontano, più per istinto che per un vero e proprio motivo – quella casa gli metteva addosso un’ansia tremenda, e iniziò ad incamminarsi per il viale innevato. All’angolo della strada stavano due persone, una vestita da Babbo Natale, che agitava un campanello cercando di attirare quante più offerte possibile, e l’altra da elfo. Faceva particolarmente freddo, ed era anche piuttosto tardi, quindi si ritrovò a scompigliare i capelli dell’elfo con fare affettuoso e a tirare fuori cinque dollari dalla tasca.
«Ehi, piccoletto… che ci fai fuori a quest’ora?» scherzò.
L’elfo si girò di scatto e lo fulminò con lo sguardo: «Piccoletto a chi, sbarbatello?»
Prima che Jon potesse scusarsi, piuttosto imbarazzato per l’aver scambiato un uomo adulto per un bambino, il Babbo Natale allungò velocemente la mano e mise i cinque dollari che Jon gli porgeva dentro il suo sacchetto di canapa.

«Eh… io… non…» iniziò a balbettare agitato il ragazzo.
«Su, Tyrion, non essere sgarbato con questo giovanotto» disse calmo l’uomo panciuto, sistemandosi gli occhialetti tondi sul naso.
L’elfo, o Tyrion, scrutò con astio Jon e strinse le labbra, borbottando: «A gelarmi il culo qua fuori per farti un favore, George, e pure a prendermi delle prese in giro… maledetto Natale».

«Ehm… io non intendevo… da lontano, di spalle…»
«Oh, non preoccuparti, è sempre così scorbutico questo periodo dell’anno, pur di non fare le cene con tutti i suoi parenti preferisce stare qui a darmi una mano» sorrise il Babbo Natale. Continuò a guardare Jon con interesse e gli disse calmo: «e voi giovanotto, dove state andando?»
Jon guardò piuttosto confuso i due e poi rispose velocemente: «A... a cena dalla mia ragazza».

«Eh, fortunato lui» mugugnò Tyrion, storcendo il naso.

«Ah, bravo figliolo… come si suol dire… chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza! Grazie per l’offerta… e divertiti!»
Si voltò e come se niente fosse continuò a sventolare la campanella, dando a Jon le spalle. Il ragazzo li guardò un attimo e poi, ancora piuttosto interdetto, entrò nel cortiletto di casa di Dany; dopo aver preso coraggio, suonò.

 

 

 

Daenerys alzò il naso dal libro di ricette, posato in equilibrio instabile su una pila di ingredienti vari, infilò la teglia con l’arrosto in forno e corse ad aprire. Jon se ne stava fuori, lanciando delle occhiate un sospettose a un Babbo Natale e un elfo non poco distanti.
«Ehi, ciao».
Lo prese e lo trascinò dentro tirandolo per una manica del giubotto. Il ragazzo sorrise contro le sue labbra ed aspettò che Dany si staccasse, con un’espressione soddisfatta in faccia. Lei gli pizzicò le guance arrossate per il freddo e gli strinse una mano.
«In perfetto orario come sempre» scherzò, facendogli togliere la giacca e buttandola come niente fosse sulla cassapanca all’entrata.
«Mi fai sentire in colpa, se dici così».
La seguì in cucina e cercò di ignorare il guscio di uovo a terra, vicino a quella che doveva essere una castagna – pensò che era meglio che fossero a terra, piuttosto che essere stati raccolti e per poi finire nel suo piatto.
«Allora… cosa servirà la casa stasera?»
«Arrosto alle castagne» annunciò soddisfatta Dany, chiuse il ricettario con un gesto veloce e lo sistemò in un cassetto a casaccio. «E patate arrosto».
«Però sono appena le sei, ti va una cioccolata calda?» gli domandò speranzosa. Il fatto che avesse lasciato fuori il latte era un modo gentile per suggerire la risposta a Jon. E visto che probabilmente quella sarebbe stata l’unica cosa commestibile che avrebbe ingerito per tutto il resto della serata, non poté che essere d’accordo.
«Mh, tu la sai fare?»
Jon aveva visto sua cugina Sansa farla qualche giorno prima a casa, quando aveva invitato un nugolo di sue amiche per scambiarsi i regali, quindi, in via totalmente teorica, sapeva come fare una cioccolata calda. Per di più di solito c’erano delle istruzioni sulle confezioni, quindi annuì.
«Sì, è semplice, più o meno devi girare». O, per lo meno, Sansa girava.
«Ho questa qui» disse Daenerys, porgendogli una bustina di polvere di cacao. Senza istruzioni.
Jon prese il latte e lo versò nell’unica pentola pulita che trovò in giro.
Il latte bolliva e ci buttavi dentro la roba, come con la pasta, no?
Jon inizio a mescolare e a sperare in bene, e dopo alcuni minuti il tutto assunse una consistenza abbastanza invitante.  Dany si sporse da oltre di lui e affondò un dito nel cioccolato.
«Attenta!» gridò agitato Jon. Daenerys lo fissò confusa, con un dito in bocca, annuì soddisfatta. «Mi piace, bravo».
Jon spense il fuoco e mentre la ragazza si voltava per prendere delle tazze infilò a sua volta il dito nel pentolino, ma lo ritirò immediatamente ustionato. Dopo quasi un anno ancora non si era arreso al fatto che la sua fidanzata avesse delle mani di amianto.
«Non senti puzza di… plastica bruciata?»
Jon si staccò dall’abbraccio di Dany: i capelli stravolti e metà del collo arrossato per via dei numerosi succhiotti, spostò la mano da sotto la maglia della ragazza e si guardò intorno.
Un po’ intontita Daenerys alzò la testa e annusò l’aria attenta.
«Sì… ma…»
Jon voltò la testa e sbiancò di colpo, notando una piccola strisciolina di fumo salire dal forno; Dany seguì il suo sguardo e impallidì a sua volta, con uno scatto veloce si precipitò oltre il divano, portandosi dietro un mobiletto. Jon lo raccolse e la seguì. In cucina l’aria era quasi irrespirabile. Daenerys era piegata davanti al forno, sventolando una padella per farsi strada tra un fumo nero alquanto inquietante.
«Cazzo, il cucchiaio…»
«Il cucchiaio?»
«Mi è scivolato il cucchiaio nella teglia e… si è sciolto, cavolo».
Jon rimase alle spalle di Dany, mentre questa toglieva la poltiglia di carne, patate e plastica sciolta e la posava nel lavandino.  Bastò pochissimo tempo perché i due iniziassero a tossire; il ragazzo spalancò l’unica finestra della stanza.
«Ci…ci sono rimaste le patate», provò a suggerire Daenerys, che aveva già tirato fuori quello che rimaneva di alcune patate rinseccolite e ormai tossiche.
«Sì… da buttare, su, Dan, lascia tutto e andiamo a prendere una boccata d’aria».
«Ma…»
«E ordiniamo una pizza».
«Ma…»
«Su, ti prometto che la prossima settimana ceneremo insieme e cucinerai tu… e rimarremo in cucina, niente distrazioni».
Affranta la ragazza seguì Jon fuori di casa, avvolgendosi in una pesante coperta di lana. Si sedette sulle scalette della veranda, fuori dal plaid si potevano vedere solo gli occhi imbronciati.
«Dai… non prendertela» Snow le si sedette accanto e le porse una tazza piena di panna montata «è rimasta un po' di cioccolata calda... fredda».
Dany l'afferrò e affondò il viso nella panna, emergendo dopo un po' con il naso sporco e due enormi baffi bianchi.
«Non è giusto... ogni volta che provo a cucinare succede qualcosa!»
Jon si trattenne dal ridere, facendo del suo meglio, temendo che si potesse offendere in qualche modo. Ma Jon non era mai stato bravo in questo tipo di cose.
«Cosa ti ridi, stupido?!» borbottò scocciata dandogli una spallata offesa.
«I tuoi baffi...»
«I miei...» si sfiorò le labbra e capì. «Oh». Sogghignò divertita e si chinò in avanti. «Dai, dammi un bacio!»

«No... non provarmi a sporcare, mi sono sistemato la barba oggi, dai!»Jon si alzò di scatto, attento a un possibile attacco da parte della fidanzata. Daenerys ghignò divertita e iniziò ad avanzare verso di lui, che indietreggiò. Faceva piuttosto freddo e parte dei gradini erano ghiacciati, gli ci volle poco per scivolare e fare un volo che lo spedì dritto in mezzo alla neve del giardino.
Dany, vedendolo così non poté resistere dal lanciargli una palla di neve, fatta velocemente. Ridacchiò, ancora avvolta nella sua coperta, e gli lanciò uno sguardo di sfida: «Schiappa».
Jon spalancò gli occhi sconvolto e cercando di ignorare il freddo che l'aveva quasi paralizzato – tra la schiena piena di neve e le mani già rosse per il gelo – diede un calcio a un piccolo cumulo bianco, che schizzò in aria e colpì in pieno la fidanzata.
«Come… come hai osato!» gridò Daenerys, ridendo e arrivando accanto a lui dopo un balzo, iniziando a tirargli quanta più neve riuscisse ad accumulare. Jon iniziò a ridere e la trascinò a terra con sé, facendole il solletico sul collo ancora caldo, ghiacciandolo all’istante con le dita gelide.
«Smettila, smettila! Sei perfido!»
Ma Jon non smise così presto, dopo averla torturata ancora un po’ provò a tirarsi su, piegato in due dalle risate e le sorrise dolcemente, dopo essersi calmato.
Dany si sedette e ricambiò lo sguardo teneramente, allungò le braccia e si fece aiutare nell’alzarsi, stringendosi subito a lui e baciandolo lentamente.
«Rientriamo» disse in un soffio, stringendogli le mani e avvolgendo anche lui nella coperta ormai zuppa.

 

 

 

«Spero si prendano entrambi una broncopolmonite» bofonchiò Tyrion, sedendosi sul sedile del passeggero nella piccola utilitaria di George.
«Oh, ma perché mai?» ridacchiò l’altro, togliendosi la giacca rossa da Babbo Natale e infilandosi al posto di guida, facendola ondeggiare un po’ a causa del suo peso. Si sistemò meglio gli occhiali sul naso e mise una mano sulla chiave.
«Che ne dici… “Una carola di neve e di forno”»
«Tremendo. E ti prego, se proprio devi parlare del tuo nuovo romanzo fallo quando sarò già sbronzo».
«Se non la smetti di essere così acido ti riporto a casa» lo minacciò il più grosso.
Tyrion si zittì e strinse le labbra, fissando fuori dal finestrino.
«Una carola di neve e di forno… che titolo ridicolo».
«O una canzone…»
«Considerando dal fumo che usciva da quella finestra e dalla faccia che aveva quel ragazzo direi più delle cronache di guerra».
George girò la chiave e la macchina iniziò a emettere dei suoi poco rassicuranti, impiegando almeno un minuto prima di partire.
«Cronache… è una bella parola, non ti pare?»
«Oh, se vuoi ti racconto un po’ delle mie avventure durante le feste, con le cene di famiglia… potresti scriverci un’enciclopedia».

 

 


Angolo autrice:
Tadaaaaaaaaaaaan. Entro in questo fandom in modo piuttosto... ambiguo XD Penso sia la mia prima Au con un inizio e con una fine, quindi sono piuttosto emozionata :3 La storia è stata scritta durante il periodo natalizio, ma tra una cosa e un'altra, (leggasi: ESAMI) sia io che l'adorabile Cecilia, che me l'ha betata, (
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=28142) abbiamo dovuto ritardare la pubblicazione. Non ho molto da dire se non sé... Spero vi sia piaciuta :D

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Ulissae