* HAHA NO AI

* l' amore di una madre

Volate ancora a fianco a me

so che siamo ancora in tre

anche se non vi vedo da un po'

siete qua io lo so

e vi ringrazio così!

http://youtu.be/6AZSy-l128A :)

Sakumo guardò un'ultima volta il figlio, dicendogli che era felice di essere riuscito a parlare con lui, mostrando un sorriso fiero, poi si dissolse nel nulla.

Kakashi aprì gli occhi, sicuro di essere morto.
In realtà, quello che vide fu un' immensa distesa dorata, in cui un cielo azzurro con tanti puntini di luce che si muovevano vorticosamente sopra di lui.
A pochi metri da lui, si ritrovò a fissare una giovane donna.

Era bellissima.

I ricci argentati le incorniciavano il viso perlaceo mettendo in risalto le iridi ematite, lucide e grandi.

“ Assomigli così tanto a Sakumo, Kakashi”.

Ascolto quella voce morbida.

Bassa.

Poi capì.

Era sua madre.
Suo padre gli aveva accennato al fatto che era scomparsa prematuramente.
Ma Kakashi non si aspettò di certo così  giovane.
 

“ Madre” disse in un soffio, il ninja.

“ Già” rise lei, allegra.

Non l' abbracciò, nonostante Kakashi sentiva di volervo fare dentro di sè.
Non lo fece, era come se un freno lo bloccasse.

E sembrò capirlo lei, perchè le sue labbra si curvarono in un dolce sorriso.

Ci fu un lungo silenzio.

Il ragazzo scrutò attentamente la donna che gli aveva dato la vita.

Sua madre.

* Akira Hatake.

“ Sakumo ti ha parlato di me?”.

“ Poco...” ammise lo shinobi.

Lo sguardo cinereo ebbe un guizzo.

“ Immaginavo, è sempre stato molto riservato anche per le questioni che non lo riguardavano direttamente. Ma almeno sai come mi chiamo, no?”.

“ Akira”.

Quest'ultima annuì sorridente, “ non vuoi chiedermi nulla?” chiese osservando il figlio.

“ Non saprei. Non mi aspettavo di trovarti qui, madre”.

Ad Akira le brillò lo sguardo, sentendo il giovane chiamarla in quel modo.

“ Se è così. Io dovrei dirti un paio di cose, Kakashi, saresti disposto a sentirle?”.

“ Ma certo” le rispose lui con un sorriso bonario celato sotto la maschera, ma che alla donna non sfuggì.

“ Mi dispiace, Kakashi. Mi dispiace che tu sia dovuto crescere senza una madre, immagino non sia stato semplice per te...” s' interruppe per poi sospirare e continuare, “ però, ho amato molto Sakumo, fino alla fine. Prima di morire ho chiesto, anzi, ho supplicato tuo padre di crescerti con tanto amore e farti diventare un ninja straordinario. E i miei sogni si sono avverati. Ti ho sempre voluto bene, Kakashi, nell'istante esatto in cui avevo scoperto di averti dentro di me. Ed ora...”.

“ Non aggiungere altro”.

E Kakashi era tornato un bambino piccolo e vulnerabile.
La catena che lo tratteneva, si era spezzata. 

In una falcata, aveva afferrato le spalle di Akira, alta quanto lui e l' aveva abbracciata di slancio.
Era strano in un certo senso.
Più che abbracciare sua madre gli sembrò di abbracciare la sua copia gemella.
Stessi occhi, stessi capelli gessati.

“ Kakashi” mormorò la donna, accarezzando dolcemente i capelli dello shinobi.
Quel contatto lo fece fremere, non era abituato a tanta delicatezza, dato che era cresciuto in un mondo totalmente diverso dal concetto di
- delicato-.
Certo, Sakumo era buono con lui.
Ma manteneva sempre un certo distacco dal figlio.
Mai una carezza, un buffetto.
Nulla.
Akira invece continuava tranquillamente ad abbracciarlo e a passargli la mano tra i capelli in modo del tutto naturale.

 

Si staccò da lei, notando il suo corpo farsi sempre più trasparente.

“ Temo devo andare” si giustificò con un sorriso.

“ Mamma?” fu strano il suono di quella parola sulla sua lingua.

“ Sì, Kakashi?”.

“ Grazie”.

E la donna sorrise, dissolvendosi nel nulla.

Ti voglio bene, Madre.

* Akira = dal giapp. Brillante