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Autore: Syl88    28/02/2013    2 recensioni
Raccolta di One-shot che hanno come tema la cucina e l'amore e avranno tutti protagonisti e ambientazioni diverse...
“Dannazione, Mariella! Stai sbagliando di nuovo,” gridò Gerard, fissando le sue mani immerse nella farina. Non le diede neanche il tempo di ribattere che era già dietro di lei e le mani avevano preso il posto delle sue.
“Devi impastare dal basso verso l'alto, mai al contrario. Così.”
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Betata da quella santa donna di nes_sie


“Mariella, l'antipasto al tavolo cinque doveva essere già pronto da un pezzo, per non parlare del carpaccio di polipo per il tavolo del sindaco.”

Era ogni sera la stessa storia, e Mariella era davvero seccata. Il capo chef era un vero stronzo e la trattava sempre con sufficienza ed arroganza. Le poche colleghe donne che aveva in cucina però passavano il tempo ad ammirarlo invece che a maledirlo come faceva lei. Eh si perché lo stronzo, oltre ad essere un grandissimo cuoco, era anche l'uomo più affascinante e sexy che aveva mai conosciuto. Questo non poteva proprio negarlo.

Alcune persone che lo conoscevano anche al di fuori del lavoro lo descriveva come una persona buonissima e alla mano; Mariella non l'avrebbe mai scoperto quel suo lato del carattere perché non aveva la minima intenzione di incontrarlo anche fuori da quella cucina.

“Mariella, controlla la cottura della pasta!”

Ancora quel tono arrogante, non conosceva altri tempi verbali oltre all'imperativo, o quelle paroline come “Per favore” o “Per piacere”. Stava per mandarlo al diavolo, ma si trattenne per conservare ben saldo il suo posto di lavoro e il suo stipendio a fine mese.

“La cottura è a posto. Bisogna solo impiattare.”

“Impiatto io, tu pensa a guarnire l'insalata.”

L'insalata? Sul serio? Quello era veramente troppo. Non poteva sopportare ancora quel tono. “Gerard, basta! Non puoi rivolgerti sempre con quel tono arrogante. È vero che sei il capo, ma questo non ti da il diritto di trattarci come schiavi.”

Mariella sperò vivamente che le urla non fossero arrivate fino alla sala e si preparò a ricevere una delle sfuriate più grandi della sua vita, che non arrivò. Gerard le rivolse solo uno sguardo glaciale, mentre gli occhi di tutti gli altri balzavano da uno all'altra.

“Continuiamo a lavorare. Abbiamo la sala piena e una clientela da servire.”

Tutti tornarono al proprio lavoro compresa Mariella, che si dedicò in maniera maniacale a quella dannata insalata.

Quella serata trascorse più lentamente del solito e quando giunse al termine, Marinella non pensava altro che il suo letto.

Stava per cambiarsi quando la voce di Gerard alle sue spalle la interruppe.

“Mariella tu non puoi andare ancora. Devi aiutarmi.” E se ne ritornò in cucina. Era ovvio che volesse fargliela pagare e ci sarebbe riuscito benissimo, lo Stronzo. Indossò il cappello che aveva tolto e seguì il suo capo.

“Bisogna fare l'impasto dei ravioli che ci serviranno per domani e le crostate. Inizia a fare l'impasto,” ordinò, e si dedicò alla prima crostata.

L'aria che si respirava nella cucina era tesa e carica di tensione. Mariella avrebbe voluto dire qualcosa ma le parole le morivano in gola quando guardava il cipiglio serio e abbastanza incazzato di Gerard.

Si muoveva con agilità e maestria tra le pentole e mestoli come fosse nato lì, e molto probabilmente era proprio così visto che anche i suoi genitori erano due cuochi famosi. Era giovanissimo, non più di trent'anni, ed era già uno dei cuochi più bravi e famosi della città.

“Scusami per prima. Ho un po' esagerato in effetti...” sussurrò la ragazza. Non ottenne risposta e credette che non l'avesse sentita per cui rinunciò e continuò a lavorare.

“Sono duro con voi perché dalla mia cucina voglio che esca solo il meglio,” disse di punto in bianco dopo un silenzio lungo mezz'ora. Mariella non sapeva cosa rispondere così si limitò ad alzare le spalle e continuare ad impastare.

“Dannazione, Mariella! Stai sbagliando di nuovo,” gridò Gerard, fissando le sue mani immerse nella farina. Non le diede neanche il tempo di ribattere che era già dietro di lei e le mani avevano preso il posto delle sue.

“Devi impastare dal basso verso l'alto, mai al contrario. Così.”

Il respiro caldo di Gerard le sfiorava la nuca e il profumo le invadeva le narici. In tutto il tempo che avevano lavorato insieme, mai erano stati così vicini.

Avvolta nell'abbraccio del suo capo si sentiva abbastanza a disagio, perché tutto sommato quel contatto le piaceva più del dovuto. Doveva allontanarsi immediatamente, anche se la voglia di girarsi e baciarlo stava diventando troppo forte.

“Ho capito grazie,” disse la ragazza a voce alta e Gerard si scostò in fretta come scottato.

 

In silenzio, Mariella finì l'impasto per i ravioli e lo ripose nel frigorifero. Gerard aveva preparato in pochissimo tempo sei crostate e stava terminando la settima. “Posso aiutarti con le crostate?”

gli chiese.

“No, grazie. È l'ultima questa e le cuocerò domani. Puoi andare a cambiarti,” rispose brusco come suo solito.

Quella serata era stata abbastanza insolita, si sarebbe aspettata torture e sgridate per tutta la serata e invece aveva ottenuto una specie di abbraccio e tanti silenzi. Dalla porta del camerino, Mariella osservò in silenzio il suo capo che guarniva l'ultima crostata, era di spalle i capelli biondi rasati mettevano in risalto la sua nuca da prendere a morsi, il pantalone largo a quadrettini della divisa, fascia le sue gambe ed un sedere tonico, probabilmente quando non lavorava passava il suo tempo a fare attività sportiva. Staccò gli occhi da lui e in fretta si cambiò.

 

Era quasi mezzanotte e a quell'ora non sarebbe passato più nessun autobus, quindi sarebbe dovuta ritornare a casa a piedi. Salutò il suo capo, che rispose con un grugnito indefinito e si incamminò verso casa.

Dopo qualche metro sentì qualcuno chiamarla: “Mariella, aspetta.” Il tono di voce di Gerard era diverso, quasi... dolce.

“Gerard, dimm...” Non riuscì a finire la frase perché le mani di Gerard andarono a stringere i suoi fianchi morbidi, fasciati solo da un vestitino di cotone leggero mentre le sue labbra si andarono a posare sulle sue in modo irruento. Avrebbe dovuto mollargli uno schiaffo e mandarlo al diavolo, ma ogni sua capacità mentale e fisica era andata a farsi friggere quando il suo corpo era entrato in contatto con il suo. Si lasciò andare a quelle labbra perfette, a quelle mille emozioni che stava provando e a quel profumo che la stordiva.

Gerard si staccò dalle sue labbra qualche minuto dopo, restando fronte contro fronte. Le sorrise. Un sorriso dolce e genuino che non aveva mai visto sul quel viso che lo rendeva ancora più bello e perfetto.

“Devo confessarti una cosa, Mariella. Sei tu la mia preferita.”

Il sorriso di Mariella gli scaldò il cuore e l'abbracciò ancora e la baciò ancora e ancora.







Salve a tutti, prima di tutto grazie per erssere arrivati fino alla fine xD
Ho avuto quest'idea un pò di tempo fa e finlamente sono riuscita a scriverci su qualcosa, vedremo diverse situazioni e diverse persone sempre tra pentole, fornelli e cibo. Io amo il cibo non ci posso fa niente xDDD
Ringrazio le mie pinguine Marty, Annahh, Ven e Sandra che mi supportano e mi sopportano xD e se volete vi aspettiamo qui  per parlare delle storie o anche solo per cazzeggiare.
Quindi vi aspetto alla prossima os se vorrete e grazie ancora
Syl

 

   
 
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