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Autore: marig28_libra    28/02/2013    5 recensioni
Nelle terre dell’Himalaya, Suikyo vaga nella solitudine cieca, muta e spietata. Non è più il Generale Garuda. Non ha più le sue grandi ed insostituibili ali: Violate di Behemoth. Lasciandosi travolgere dal passato, il giovane rimembrerà i momenti di vita condivisi con la guerriera prima della Guerra Sacra. Un fiume di passione, errori commessi e paure mai risolte lo attanaglierà. In questa storia , classificata quarta al contest “ La speranza vive in una creativa realtà” ( indetto da Hope Giugy ) , un viaggio nell’anima di uno specter in cui albergano la contraddizione e il desiderio disperato di amare senza angoscia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Garuda Aiacos
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'De servis astrorum'
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“ Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.”

( P. Neruda)

 

 

Lei era invisibile bianco.
Invisibile speranza.
Introvabile  paradiso.

Non si trovava su alcun  sperone.
Non volava da alcuna  parte.
Non correva su alcun sentiero
 
La sua assenza straripava nella Solitudine. Svuotava persino il vile Vuoto.

Suikyo continuava a cercare Violate...

Dov’era finita? Dov’era atterrata?

Non poteva averlo abbandonato lì, tra quelle lande smussate  e scolpite malevolmente.

L’Himalaya  fissava cinico, celestiale, cruento nella sua nudità anziana e titanica.

Quella Fine doveva concludersi…

Il ragazzo si pentì amaramente di essersi lasciato avvolgere dai marosi del passato, dalla vita che aveva condiviso con la sua Venere.
Durante la Guerra Sacra non aveva avuto timore dell'avvenire: l’Armata Infernale sembrava invincibile.   Gli specter avevano avuto dalla loro parte  la resurrezione perpetua.
Si era immaginato che  al termine del conflitto lui e Violate avrebbero trionfato.
Avrebbero  riaggiustato  le fortezze che avevano demolito tra loro, le trincee che li avevano separati…Si sarebbero scritti un nuovo destino.

Niente di tutto quello si era realizzato.

Asmita della Vergine aveva ribaltato  le sorti della battaglia: sacrificando la propria persona ,  era stato in grado di  liberare l’energia della Magnolia degli Inferi che aveva annichilito l’immortalità dei guerrieri di Ade.

Il rosario di Buddha aveva posto fine a qualunque rinascita.

Le cento otto  stelle malefiche  erano  diventate  periture.

Violate era irrimediabilmente deceduta.
Suikyo non riusciva a capacitarsene.

Ella si era battuta con Hasgard del Toro, avrebbe potuto  distruggere la nave dei guerrieri di Atena…
Era stata, invece, sopraffatta.  Regulus del Leone, quel guerriero di soli quindici anni,  le aveva smantellato l’  avanzata, lo scorrimento del cuore.

Tutto era precipitato.
Tutto.

Non restavano che i detriti di una piena estinta.

L’ex generale degli Inferi  era un castello diroccato, un eremita che agognava una tomba spoglia di  affreschi, iscrizioni, epigrafi.

Violate “ rifletté sarebbe stato meglio se tu m’avessi ucciso…E’ stato incredibile…Ade aveva sfruttato il tuo cadavere per colpirmi e …tu…nell’incoscienza…tu…da morta…non hai ultimato un dovere divino…Hai fermato il tuo pugno fatale…Hai lacrimato…I tuoi occhi spenti  sono stati capaci di amare ancora…Tra noi…tra noi…”

Voltarsi ad est o ad ovest non influenzava il ritmo di un tempo paraplegico, dolorante…

Tra noi c’era la verità…C’era un legame…Un legame che andava al di là della paura, della prigionia…C’era la verità più devastante e meravigliosa che io, da stupido, non ho mai voluto chiarire…”

Il giovane sarebbe restato col Vuoto. Col suo inutile nome mortale.

Si chiamava “ Suikyo” e poi?

Non gli sovveniva neanche un ricordo dal passato. Dopotutto si era disegnato un tappeto di nulla alle spalle. Aveva contribuito al proprio annientamento.
Racchiudeva  , nella mente,  volti di figure oniriche sciacquati dall’eccessiva angoscia di non voler sapere…

I raggi del sole forarono le nuvole sempre di più.
Lastre luminose scivolarono ,giù dal cielo,  creando pilastri gialli, dilatati, incipriati di foschia.

Ad un tratto, il ragazzo scorse qualcosa sulla strada di massi che stava percorrendo…

Un insieme di riflessi balenanti…Una sagoma umana…

Strinse le palpebre…
Vi era una persona.

Una fanciulla: alta, maestosa, evanescente, profana.
Possedeva una lunghissima  chioma nera lisciata di riflessi purpurei.
Non si capì  se fosse nuda o vestita. Una leggera nebbiolina grigia le avvolgeva le membra.

Lui si infiammò.

La ragazza si girò mostrandogli il viso.
Due splendidi occhi, di  rosso e  viola, lo afferrarono.
Un sorriso d’eburnea gioia gli idratò il sangue rappreso.

Violate…”

Si scosse.
Impallidì di felicità.

Cominciò a correre.

Violate…ti prego…dimmi che ci sei ancora…”

Lei lo aspettava.

Dimmi che da qualche parte ricominceremo, senza dei, senza regole…Sono stato una bestia con te…Ti ho soltanto uccisa…”

Un incommensurabile candore fasciò il corpo dell'amata.

“ Ti libererò da qualunque incubo! Ti avrò come non sono mai riuscito a fare…”

Ella sfumò abbagliante.

Suikyo si fermò.
La via terminava.

Era giunto sull’orlo di un dirupo. 

Sotto, un gregge di nuvole copriva l’oscurità di quella conca sterminata.
I granelli rilucenti di Violate sciavano come farfalle al di sopra della vacuità.

Il ragazzo sospirò.
Una pace ardente lo travolse.
Emanò un sorriso.

Guardò un attimo l’altura del cielo.

Le nubi lasciarono intravedere lagune d’azzurro.

  La mia lealtà e il mio sangue ti appartengono, Violate. Ora potrai impossessarti di me, potrai nutrirti di me…” 

Si gettò giù nel baratro.

Ad attenderlo né il Vuoto né la Fine. 

Soltanto lei.

Sarebbero stati loro due e l’immensità senza stagioni, senza anni, senza regole.

Insieme avrebbero riscritto la loro storia:  una nuova nascita, una nuova dimensione.
Avrebbero composto un poema d’eternità…
Un infinito di stelle che non avevano mai posseduto.
Un infinito di acque che non avevano mai bevuto.
Un infinito di terre che non avevano mai vissuto.

Si sarebbero ricreati.
Oltre qualunque fantasia.
Oltre qualunque vento di volo.



 


Note personali: ciao a tutti, miei cari lettori! ^^ e così termina questa fan fic u.u 
Mi auguro di avervi saputo trasmettere l’emozione e la passione che ho provato nello scrivere questa tragica avventura breve ma intensa…avrei intenzione di considerare  Venere dai tuoni di sangue un’eventuale spin-off de L’occhio dell'ariete visto che compariranno Eaco e Violate ^^ ci terrei molto a collegarmi alla loro vita precedente! Comunque questa storia può essere tranquillamente e assolutamente  letta in modo indipendente! ^^ ( Molti elementi di tale trama li inserirò pure nell’altra opera se il piano narrativo che ho in testa rimarrà così u.u)
Un enorme grazie a tutti i lettori che mi hanno seguito, commentato e che avranno modo di immergersi nel buio e luminoso mondo di questa storia d’amore!
Che Garuda e Behemoth possano avervi fatto sognare anche nelle  lande di Ade dove si può sempre scorgere un inaspettato raggio di azzurro!


 


 

   
 
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