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Autore: xzaynsmeches    28/02/2013    13 recensioni
Harry alza lo sguardo e lo poggia su quello di Louis, per perdercisi un’altra –forse l’ultima- volta. Poi continua
‘Ricordati Har..’
La sua voce flebile e roca è interrotta da un forte colpo di tosse.
‘Ricorda che ci sarò sempre, che sarò sempre tuo, non dimenticarmi’
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nevicata. Una nevicata in pieno marzo ad Holmes Chapel: piccolo, minuscolo, paese dell’Inghilterra del sud.

Insolito.

Insolito come due ragazzini che camminano fianco a fianco lungo la strada, stringendosi forte la mano, come se non ci fosse un domani.
E forse, per uno di loro, non c’è.

Portano il nome di Harry –il più piccolo, la testa sommersa da ricci voluminosi, due smeraldi color speranza come occhi, fossette graziose ai lati della bocca e sedici anni di ricordi alle spalle- e Louis- il più alto, pallido (forse troppo), occhi blu come il cielo, diciannove anni che prima dell’arrivo di Harry non avevano un senso, un pesante cappello di lana che non lascia trasparire nemmeno una ciocca di capelli. Perché forse non ci sono più.
Ma Harry li vede ancora, lì, che gli accarezzano i contorni del viso. Fluenti, mossi, sbarazzini, all’insù o all’ingiù a seconda dei giorni, del tempo, dell’umore, dell’amore.

Sì, Louis è ancora perfetto, Louis è ancora sano.

E Harry non ci crede ancora, non ci vuole credere. Ricorda come fosse ieri il momento esatto in cui il medico ha pronunciato con aria mesta le parole ‘malato, di leucemia. È …incurabile. Avete ancora qualche mese’. E ricorda soprattutto le lacrime calde che gli bagnavano le guance, la bocca, il collo, il petto, e poi finivano irrimediabilmente nella felpa larga di Louis, che l’aveva stretto, come fosse Harry a dover sopportare il peso di quella malattia sulle spalle, e non il suo Lou.
Louis è forte, per tutti e due. Louis lo è sempre stato.

Ed ora, a pochi giorni dalla sua presunta morte, continua a camminare affianco al suo Harry. Nonostante gli dolga muovere anche un solo muscolo, nonostante sia terribilmente stanco, nonostante tenere gli occhi aperti gli costi fatica, nonostante tutto.
Ascolta la parlantina del riccio che gli cammina affianco e gli sorride ogni tanto fino a che
‘Louis, mi stai ascoltando?!’
Una voce gli giunge ovattata alle orecchie, è quella di Harry.
No, non sta ascoltando. Per la verità Louis Tomlinson non ha la minima idea di quale intricato discorso stia affrontando il suo ragazzo. Si è perso a concentrarsi solamente sulla voce melodiosa del piccolino, pensando a quanto è stato fortunato ad incontrare proprio lui tra gli altri otto miliardi di persone che ci sono a questo mondo.
‘Si Haz, tranquillo, vai avanti’
La sua voce, un tempo squillante, giunge alquanto roca e debole al ragazzo, che, preoccupato, scuote leggermente la testa e dopo aver alzato  gli occhi al cielo riprende il discorso. Louis ama ascoltare la sua voce, per questo lo prega sempre di cantare per lui. ‘Isn’t she lovely’ è la canzone che ama di più, specialmente se è il suo Harry a cantargliela, magari stringendogli le mani e guardandolo negli occhi fino a perdercisi. Blu nel verde, verde nel blu. Spesso pensa al colore che risulterebbe se solo potessero mischiare il colore dei loro occhi, forse uno splendido verde acqua, forse il colore degli occhi di un figlio che non potrebbero mai avere. Poi riflette su quello a cui sta pensando, e trovandolo estremamente stupido, scuote la testa e torna alla realtà.


*****


E sono ancora quell’Harry e quel Louis i due ragazzi che, la sera di undici giorni dopo, si trovano all’interno di un ospedale. L’uno su un insignificante sgabello grigio e l’altro su uno scomodo lettino che sa di morte, col corpo dilaniato dal dolore. Il più piccolo che sussurra le tenere parole di ‘isn’t she lovely’ all’orecchio del più grande mentre, scosso da forti singhiozzi, cerca inutilmente di trattenere le lacrime, almeno per un’ultima volta.

‘Basta Haz, va bene così’ afferma debole Louis.
E Harry alza lo sguardo e lo poggia su quello di Louis, per perdercisi un’altra –forse l’ultima- volta. Poi continua
‘Ricordati har..’
La sua voce flebile e roca è interrotta da un forte colpo di tosse.
‘Ricorda che ci sarò sempre, che sarò sempre tuo, non dimenticarmi’
Un ‘mai’ è  l’unica parola che esce dalle labbra di Harry. E in quel momento il più grande sorride con gli occhi lucidi, e chiede
‘Posso esprimere l’ultimo desiderio?’
E Harry non può far altro che annuire.
‘Desidererei il mio ultimo bacio, principessa. Mi spetta, non crede?’
E anche il più piccolo si apre in un sorriso, avvicinando si al suo volto lentamente come se fosse la cosa più preziosa e lasciandogli un ultimo bacio, seguito da un
'Ti amo
Il più sincero del mondo.
Anch’io ti amo Harry Styles'


Sono le sue ultime parole. E a Louis sta bene così. Perchè morire tra le braccia di Harry è tutto quello che ha sempre desiderato, è anche meglio.

Le lacrime agli occhi, il cuore spezzato, le mani strette alla tunica bianca di un corpo del quale ormai si percepisce solo il prolungato ‘bip’ provocato dagli assenti battiti cardiaci, la consapevolezza di essere tutto quello che ha sempre desiderato non essere, quello che non era quando Louis gli stringeva forte i fianchi e lo baciava, con le mani a carezzargli i boccoli, quello che sarà sempre d’ora in poi: solo.
E Harry si sente un completo idiota quando capisce che Louis non sarà mai più suo.


*****


L'anno dopo Harry è ancora intento a completare la richiesta di iscrizione all’università –sì, perché Louis l’avrebbe voluto- quando..
‘Ti manca molto tesoro?’
È la voce calda e dolce di sua madre a distoglierlo dal suo lavoro.
‘No, ho quasi finito’
Risponde in un soffio Harry, quasi sospirando.
‘Veramente intendo se ti manca molto lui, se ti manca Louis’
Quel nome, non pronuncia né sente quel nome da tanto, troppo tempo, ormai. Così, solo quando alza lo sguardo, nota che sua madre gli è seduta affianco, su una delle sedie attorno al tavolo della cucina e gli appoggia una mano calda sul ginocchio. Allora, solo allora, Harry maledice quel suo sguardo pieno di compassione, appoggia la testa nell’incavo del collo della madre e sente le guance bagnarsi. Scoppia, scoppia in un pianto destinato a durare minuti, ore, giorni, anni.. se non fosse che per un secondo, uno soltanto, rialzando lo sguardo, coglie l’immagine di Louis al suo fianco, al posto della donna, che gli stringe forte la mano e gli dice che andrà tutto bene.



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ello pippol :)
ecco qui la mia prima os larry!
ero molto indecisa sul pubblicarla, spero non sia un totale schifo!
sinceramente ci tengo moltissimo, spero in qualche recensione c:
baci xx

ps. lo so che holmes chapel non è nell'inghilterra del sud però mi serviva quel paese per ambientare la storia, lol
  
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