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Autore: ReikoChan    28/02/2013    3 recensioni
Partecipante al contest “Datemi un sogno in cui vivere, perché la realtà mi sta uccidendo” indetto da Edelvais Verdefoglia sul forum di EFP.
Cosa succederebbe se Vegeta avesse una visione del suo futuro? Come reagirebbe il nostro principe? Cercherebbe di cambiarlo?
Una One shot di esattamente cinquecento parole dedicata ad un personaggio che compie una svolta nella sua vita: decide di non uccidere più, rinuncia all’attrazione del male: insomma, lo fa soltanto per una donna, perché la ama.
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Era quel giorno, il giorno della mia disfatta

Autore: Kirame27

Pairing: VegetaBulma

Genere: generale

Rating: Giallo

Avvertimenti: What if?

Introduzione:

Partecipante al contest “Datemi un sogno in cui vivere, perché la realtà mi sta uccidendo” indetto da Edelvais Verdefoglia sul forum di EFP.

Cosa succederebbe se Vegeta avesse una visione del suo futuro? Come reagirebbe il nostro principe? Cercherebbe di cambiarlo?

 Una one shot di esattamente cinquecento parole dedicata ad un personaggio che compie  una svolta nella sua vita: decide di non uccidere più, rinuncia all’attrazione del male: insomma, lo fa soltanto per una donna, perché la ama.

 

 

 

 

Era quel giorno, il giorno della mia disfatta

 

 

L’avevo sottovalutato, è molto più forte di quanto avessi previsto. Io, il grande Vegeta, quasi alla pari con una terza classe come Kakaroth!

Tsk, uno come lui non potrà mai battermi, sarebbe inaccettabile!

Reclinò il capo, doveva rassicurarsi, o il suo orgoglio sarebbe andato a farsi benedire.

D’altronde lui era il Principe dei Saiyan, Il Sanguinario, Colui che non conosce la pietà o la compassione.

Dio, quanto gli piacevano gli svariati appellativi che aveva ricevuto durante la sua vita. E quanto gli piaceva torturare e uccidere tutti gli alieni dell’Universo sino a quando loro non si inchinavano ai suoi piedi e lo imploravano, ghignava per fare in modo che quello fosse l’ultimo ricordo della loro miserabile vita.

Rise, pensando a tutte le persone che aveva massacrato e a quanto gli piaceva uccidere. Il profumo del terrore lo eccitava ancora di più, il loro sguardo impotente lo esaltava…

Adorava avere nelle mani la vita delle persone, d’altronde si era sempre considerato un essere superiore, intoccabile e ineguagliabile.

Tutto ad un tratto però il sorriso sadico che aveva stampato in faccia si contorse in una smorfia di dolore. Si piegò in due tenendosi la testa con le dita e scuotendo il capo violentemente.

Indietreggiò, ad ogni passo le sue gambe lo reggevano di meno.

Si accasciò al suolo, non ci vedeva più.

Nella sua mente iniziarono a farsi strada alcune immagini di un uomo con una donna e una mocciosa in braccio.

Dio… no!

Quello sono io, cosa diavolo ci faccio con una mocciosa attaccata ed una donna che mi abbraccia?!

La donna mi sta baciando, com’è possibile che io la lasci fare?

Un altra immagine, altre due…

Ho sempre una mocciosa attaccata, talvolta l’abbraccio e lei grida  una cosa terribile “Grazie, Papino.”

Papino?

Oddio no…

 

 

Cosa ci faccio in una stanza rossa con un moccioso?! Lo sto allenando!

No, non è possibile…

 

Lui insieme alla donna che si abbracciavano e si baciavano…

No, no!

Non posso fare sesso con quella donna, è un incubo!

“Che te ne pare Vegeta? Ti piace questo tuo futuro? Intendo, lo preferisci a quando eri un assassino?”

Come poteva essere il suo futuro?!

Non può essere veramente quell’incubo il mio futuro! Sarebbe orribile quanto ridicolo. Dopo aver sconfitto quel traditore, diventerò immortale e governerò l’Universo! Quella donna non c’entra nulla nella mia vita!

Si ostinava a ripetere, ogni volta più insicuro delle sue parole. Tutte quelle immagini erano la prova che sarebbe diventato un marito ed un padre amorevole…

No!

Gli eventi non possono susseguirsi sino a… quel punto.

No, io lo impedirò, non succederà mai!

Pensò prima di svenire.

 

 

Cinque anni dopo

 

“Che te ne pare, Vegeta? Ti piace questo tuo futuro? Intendo, lo preferisci a quando eri un assassino?” chiese Bulma.

Vegeta rimase interdetto. Quella frase gli era tremendamente familiare…

“Che cosa succede, ti hanno morso la lingua?” rise la scienziata.

Vegeta se ne andò senza rispondere.

Non poteva crederci.

Non aveva cambiato il suo futuro.

 

 

 

Note dell'autrice

 

Bene bene,

anche questa storia ha partecipato ad un ontest e son quasi sicura che arriverà ultima.

Non solo perché è scritta male, ma anche perché avevo talmente poca ispirazione che non è originale.

Io la lascio qui sperando di ricevere qualche recensione, cosa di cui dubito fortemente xD

Arrivederci,

Kirame

  
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