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Autore: DominoB    28/02/2013    3 recensioni
Salve :) Questa è la mia prima ff, con tema Brittana.. spero vi piaccia!
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Santana è davvero strana. Nel Mondo Emerso sembra non esserci nessuno come lei: grandi occhi neri, orecchie appuntite, capelli neri. E' stata cresciuta da un armaiolo e vive in una dette tante città della Terra del Vento, giocando a combattere insieme a un gruppo di amici che l'ha eletta capo, in virtù della sua forza e agilità.
Per Santana tutto cambia improvvisamente quando la Terra del Vento viene attaccata dal Tiranno, che ha già conquistato cinque delle otto Terre che compongono il Mondo Emerso. E a Santana non rimane che una scelta: diventare un vero guerriero e difendere gli innocenti, contando solo su due alleati: Brittany, la giovane maga che diventerà il suo amore e, la sua spada si cristallo nero!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Bondage
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1) Lima.

Il sole inondava la pianura. Era un autunno particolarmente clemente: l’erba era ancora d’un verde vivido e ondeggiava contro le mura della città.
Sul terrazzo in cima alla torre, Santana si godeva il vento mattutino. Era il posto più elevato di tutto Lima: da lì si godeva la vista migliore sulla piana, che si srotolava per leghe e leghe a perdita d’occhio. Su quella distesa sconfinata la città spiccava imponente con i sui cinquanta piani di case, botteghe e stalle. Un’unica immensa torre che conteneva una piccola metropoli.
A Santana piaceva starsene là sopra da sola, con la brezza a scompigliarle i lunghissimi capelli. Si sedeva sulle pietre a gambe incrociate, con gli occhi chiusi e la spada di legno appoggiata su un fianco, come fanno i veri guerrieri. Quando stava lassù era come pacificata. Poteva concentrarsi solo su se stessa, sui suoi pensieri più nascosti, su quella vaga malinconia che certe volte l’abbraccia, sul mormorio lento che ogni tanto sentiva levarsi dal fondo della sua anima.
Ma quello non era uno di quei giorni. Era un giorno di battaglia, e Santana guardava la pianura come un condottiero desideroso di battersi.

 

Erano una decina, ragazzetti dai dieci anni in su. Tutti maschi, e lei femmina. Tutti seduti, e lei in piedi tra loro.
Il capo: una ragazzina smilza e slanciata, con vividi occhi neri, fluenti capelli di un nero lucido e spropositate orecchie a punta. Non si sarebbe detta forte, a guardarla, ma gli altri pendevano dalle sue labbra.
“Oggi si lotta per le case abbandonate. I fammin* stanno tutti là a spadroneggiare. Non sanno di noi e non si aspettano il nostro arrivo: li coglieremo di sorpresa e li scacceremo con la forza delle nostre spade.”
I ragazzini ascoltavano con attenzione.
“Il piano?” chiese il più grassoccio.
“Scenderemo compatti fino al piano sopra le botteghe, poi taglieremo per i condotti di manutenzione dietro le mura; da lì sbucheremo direttamente nel loro nascondiglio. Li prenderemo alle spalle: se non facciamo sentire sarà un gioco da ragazzi. Io starò in testa al gruppo; dietro di me la squadra d’attacco.” Un paio di ragazzini annuirono sicuri. “Poi gli arcieri” e tre bimbetti con in mano le fionde fecero un cenno d’intesa “e per finire i fanti. Siete pronti?”
Un coro di sì risuonò entusiasta.
“Allora andiamo!”
Santana levò in alto la spada e si gettò giù per la botola che conduceva dalla terrazza alla torre, seguita dalla banda.
I ragazzini marciarono compatti per i corridoi della torre, fra gli sguardi divertiti - ma più spesso seccati - degli abitanti della città, che conoscevano le epiche battaglie di Santana e dei suoi.
"Buongiorno, Generale."
Santana si voltò. A parlare era un essere alto pressapoco quanto lei, piuttosto tozzo, con il volto interamente coperto da una folta barba. Uno gnomo. Si esibì in un buffo inchino.
"Buongiorno a te."
"Anche oggi a caccia di nemici?"
"Come sempre. Andiamo a scaccaire i fammin dalla Torre."
"Già, come sempre.. Io però, se fossi in te, con i tempi che corrono quel nome non lo pronuncerei con tanta disinvoltura. Nemmeno per gioco."
Santana sorrise spavalda. "Non abbiamo paura. E poi di che ti preoccupi? I fammin non stanno simpatici a nessuno."
Lo gnomo ridacchiò e le strizzò l'occhio. "Fà come vuoi, Generale. Buona battaglia."
Attreaversarono a uno a uno i vari livelli della torre, a passo ritmato, composti come veri soldati. Poi Santana entrò sicura in un vicolo laterale e aprì una porta vecchia e ammuffita. Dietro, l'oscurità più profonda.
"Eccoci." La ragazzina assunse un'aria solenne. "Da qui in poi nessuna paura!"
Gli altri annuirono seri, quindi entrarono strisciando nel cunicolo.
Non si vedeva nulla. Anche l'aria era spessa e densa, satura d'odere di chiuso. Dopo un pò gli occhi si abituarono all'oscurità e riuscirono a distinguere la scala di gradini umidi e sconnessi che si inabissava nel buio. I loro passi risuonavano nella cavità ancora per un pò, mescolandosi alle voci al di là del muro. Poi, dopo l'ennesima svolta, silenzio.
"Ci siamo" bisigliò Santana col fiato mozzo. Era sempre così, appena prima dell'attacco: il cuore le batteva forte nel petto, il sangue le pulsava nelle tempie. Le piaceva quel misto di paura e desiderio di battersi. Le sue dita corsero sul muro fino a trovare una porta di legno. Appoggiò l'orecchio alla parete e si mise all'ascolto.
"Sempre noi. Io mi sono stufato di fare il fammin."
"Non dirlo a me! L'altra volta Santana mi ha fatto nero."
"A me ha spaccato un dente.."
"Quando il capo era Jake almeno si faceva a turno."
"Sarà, ma io con Santana mi diverto di più. Cavolo, quando combattiamo sembra vero! Mi sento come una cosa dentro.. come essere soldati!"
"Comunque lei è la più forte, è giusto che comandi."
Santana staccò l'orecchio dalla porta e sguainò silenziosamente la sua arma. Un istante ancora d'attesa, poi con un calcio buttò giù la porta e lei e i suoi fecero irruzione urlando.
La battaglia era iniziata.


Nota dell'autrice:
Salve a tutti, questa è la mia prima ff. Si ispira ai miei libri preferiti, ovvero Le Cronache del Mondo Emerso. L'inizo è molto simile al libro, ma piano piano le cose cambieranno :)
Spero apprezziate ^^ Recensite se vi piace, o se dovete farmi delle critiche.
Cercherò di aggiornare spesso.

*fammin: sono delle creature di grandezza umana, coperti da una pelliccia rossa, con zanne che spuntano dall'arcata dentaria inferiore e braccia innaturalmente lunghe. Il loro linguaggio è fatto di suoni gutturali. 

 

  
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