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Autore: EarthquakeMG    28/02/2013    7 recensioni
Vi erano bambini che si rincorrevano felici, ragazzi che giocavano a palla, mamme che sedute sulle panchine in legno chiacchieravano mentre i loro figli si godevano l'aria aperta, vi erano anche ragazzini che consumavano merende infinite ed adolescenti che cantavano a squarciagola ma nessuno sembrava essere il soggetto perfetto, nessuno tranne uno.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Drawing



Zayn amava disegnare, quella era l'unica attività che faceva volentieri e che gli dava la possibilità di poter sfuggire per qualche ora da quel mondo che gli stava ormai stretto. Era una persona introversa e solitaria, non amava circondarsi di persone e chiacchierare con loro, era solito passare la maggior parte del tempo da solo, in compagnia del suo blocco da disegno, con gli occhi fissi su un panorama casuale e le cuffie alle orecchie. Non aveva bisogno di amici con cui parlare o di un partner con cui passare il proprio tempo, a lui bastava un blocco da disegno, una matita, ed un panorama che lo ispirasse per essere felice.
Quel giorno aveva deciso di passare il proprio tempo al parco, alla ricerca di un qualcosa da ritrarre. Aveva preso posto sotto ad un albero, si era seduto a gambe incrociate sull'erba ed aveva poggiato il blocco da disegno sulle gambe, il suo sguardo aveva vagato per interi minuti nel luogo in cui si trovava, era alla ricerca del soggetto perfetto da ritrarre ma quel giorno sembrava non riuscire a trovarlo.
Vi erano bambini che si rincorrevano felici, ragazzi che giocavano a palla, mamme che sedute sulle panchine in legno chiacchieravano mentre i loro figli si godevano l'aria aperta, vi erano anche ragazzini che consumavano merende infinite ed adolescenti che cantavano a squarciagola ma nessuno sembrava essere il soggetto perfetto, nessuno tranne uno. Tra un gruppo di ragazzi che si dilettavano nel cantare pezzi conosciuti sulle note di una chitarra un po' scordata ve n'era uno che sembrava essere uscito da un Anime giapponese e che -per un Nerd come Zayn- era il soggetto perfetto per un ritratto; aveva gli occhi di un colore chiaro ma indefinito, dei capelli castano chiaro scompigliati dal vento, una statura minuta, delle braccia un po' muscolose, un sedere tondo e discordante con la sua figura minuta e due gambe pienotte che su di lui apparivano perfette. Indossava un paio di jeans chiari, una camicia a maniche corte bianca, un gilet di jeans chiaro ed un paio di converse bianche. Era seduto sull'erba, poggiato ad un albero, aveva il capo poggiato al tronco e canticchiava insieme agli altri, gli occhi erano vispi ed un sorriso smagliante gli illuminava il viso; Zayn osservò quel ragazzo per qualche attimo di troppo poi afferrò una matita e, senza togliere lo sguardo da quella figura, iniziò a tracciare delle linee sul foglio bianco.
Quel ragazzo era quasi immobile, muoveva le labbra a suon di musica e batteva una mano sulla propria gamba per tenere il tempo, sembrava quasi che si fosse messo in posa proprio per lui e che non si muovesse per dargli la possibilità di portare a termine quel disegno che diventava più reale e bello ogni minuto di più. Zayn non gli toglieva gli occhi di dosso, era ipnotizzato dai suoi movimenti, la matita scorreva veloce sul foglio e riproduceva quasi alla perfezione le linee imperfette di quel ragazzo; e il moro non riuscì a non pensare che nonostante tutti i suoi difetti a lui piacesse, lo trovava interessante proprio per quell'aspetto buffo e quasi goffo che aveva ed era per quel motivo che l'aveva scelto.
Abbassò per qualche attimo gli occhi, rimirando il disegno che aveva ormai preso forma, e sorrise. La parte inferiore del corpo era ormai completa, il busto era delineato alla perfezione così come le braccia ed i capelli sbarazzini, mancavano soltanto i dettagli dei vestiti e quegli occhi di un colore non ben identificato; alzò nuovamente gli occhi, impugnando la matita, pronto per completare quel disegno ma si ritrovò a sobbalzare, il ragazzo che aveva appena disegnato era a pochi passi da lui, piegato sulle ginocchia, con le braccia poggiate sulle gambe ed uno sguardo curioso che lo rendeva ancora più buffo.
"Ciao!" gli disse quello, dondolandosi appena.
Zayn lo osservò in silenzio, serrando la presa sulla matita, mentre il suo cuore accelerava i battiti.
"Ciao…" asserì, titubante, con una voce non sua.
Non era intimidito da quel ragazzo, si sentiva soltanto a disagio; non era abituato a fare nuove conoscenze ed il fatto che quel ragazzo fosse così vicino a lui, che lo osservasse con curiosità e che fosse lì proprio per lui, lo rendeva nervoso e gli faceva sudare le mani. Non era un tipo timido ma non era bravo a rapportarsi con gli altri esseri umani.
"Io sono Louis." disse ancora quel ragazzo.
Louis. Un nome bizzarro per una persona bizzarra, sembrava stato creato apposta per quella figura.
"Zayn." ribatté il moro, indeciso se esser freddo con lui o soltanto diffidente.
Louis lo osservò per qualche attimo, gli angoli delle labbra piegati all'insù e gli occhi vispi.
"Ti si addice." disse poi, confondendolo.
"Cosa?" domandò il moro, aprendosi in un'espressione sorpresa che fece ridere l'altro.
"Il tuo nome." rispose quello. "Zayn. Ti rispecchia, è così...Chiuso." continuò, perdendosi ad osservarlo.
Zayn aggrottò le sopracciglia, confuso, rendendosi conto che oltre all'aspetto quel ragazzo aveva anche una personalità parecchio bizzarra. Non seppe se sentirsi offeso da quelle parole o solo incuriosito.
"Sei venuto qui per dirmi che sono un asociale?" chiese alla fine, quasi con ironia.
Louis rise ancora, portandosi indietro i capelli con una mano, e scosse la testa.
"Sono venuto qui per vedere il tuo disegno." rispose poi, sorprendendolo.
Zayn sobbalzò e sentì ancora una volta il cuore accelerare i propri battiti.
"Il mio disegno?" domandò.
Non riusciva a capire se quel ragazzo fosse a conoscenza del disegno che lui aveva realizzato, non era sicuro che avesse sentito il suo sguardo su di sé in quelle che erano sembrate ore, non sapeva se qualcuno lo avesse avvisato, se fosse lì solo per prenderlo in giro o se volesse soltanto scoprire come apparisse su carta. Quel ragazzo l'aveva mandato in confusione, il suo sguardo vispo ed il suo sorriso però non promettevano nulla di cattivo, quel ragazzo sembrava essere lì in buona fede e quello non accadeva spesso.
Louis annuì.
"Voglio vedere come appaio su un foglio di carta." rispose, avvicinandosi di più al moro.
Zayn sussultò e sentì le guance riscaldarsi ma grazie alla sua carnagione scura l'altro non se ne accorse, lasciò ricadere la matita ed afferrò i lembi del blocco per poi alzarlo e porgerlo a Louis che lo afferrò curioso e se lo poggiò sulle gambe, più il tempo passava e più i suoi occhi si sgranavano e la sua bocca si spalancava. Il moro rimase ad osservarlo, in attesa, cercando di decifrare ogni più piccolo particolare del suo viso, ansioso di sapere se al diretto interessato quel disegno apparisse bello come appariva a lui.
Gli occhi del castano si scostarono dal disegno e vennero puntati sul viso del ragazzo, il moro rimase in silenzio, spiazzato da quegli occhi di un azzurro troppo profondo, così tanto da rischiare di annegarci.
"Come hai fatto?" domandò, quasi spiazzato.
Il moro alzò le spalle e distolse lo sguardo, osservando i fili d'erba che venivano accarezzati dalle sue dita.
"Non lo so." rispose con sincerità. "Ho solo disegnato...Te!" continuò.
Louis si sedette di fronte a lui e rimirò il disegno per qualche altro minuto per poi portare nuovamente la sua attenzione verso di lui.
"Non è finito." asserì.
Zayn alzò lo sguardo ed annuì, consapevole di avere davanti a sé un disegno incompleto.
"Ti va di finirlo?" gli chiese il castano, con uno sguardo quasi supplichevole.
"Non so se ci riuscirò." ammise il moro, incerto.
L'atmosfera che si era spontaneamente creata nel momento in cui aveva visto davanti a sé quel ragazzo si era affievolita ed in quel momento regnava soltanto l'incertezza di un ragazzo che non sapeva chi avesse davanti, non era sicuro che sarebbe riuscito a finire quel disegno...non nel modo che voleva. Era così distratto dall'irruenza dell'altro che aveva perso il senso del tempo e non ricordava neanche quali dettagli mancassero al suo disegno.
"Secondo me sì." ribatté Louis con un sorriso.
Fu proprio quel sorriso smagliante e rassicurante che fece credere al moro di poter finire quel disegno, gli tolse il blocco da disegno dalle mani e lo poggiò nuovamente sulle sue gambe per poi afferrare la matita e posare gli occhi su quel disegno ed analizzarlo, si rese immediatamente conto di cosa mancasse ed alzò lo sguardo verso Louis che lo osservava curioso ed ansia.
"Allora?" domandò impaziente.
"Se riuscissi a trovare l'ispirazione giusta potrei finirlo." rispose il moro, rigirandosi la matita tra le mani.
"Cosa devo fare?" chiese ancora il castano, osservandolo in attesa.
Zayn rifletté per qualche attimo, analizzò il corpo del ragazzo e poi parlò.
"Mettiti di profilo, seduto come vuoi. Devi solo...Guardare davanti a te e pensare a qualcosa di bello." rispose.
Louis sorrise ed annuì per poi fare come il moro gli aveva detto, Zayn attese che l'altro si mettesse comodo e continuò il disegno, più difficilmente della prima volta, nel vano tentativo di non sentirsi sotto pressione con il soggetto del suo disegno a pochi passi da sé. Aveva fatto parecchi ritratti, si era ritrovato a ritrarre i suoi genitori, le sue sorelle ed i suoi due migliori amici ma mai si era ritrovato così vicino ad uno sconosciuto; le mani avevano iniziato a sudargli ed il cuore batteva all'impazzata.
"Disegni da molto?" domandò il castano, facendolo sobbalzare.
Il moro si fermò, cancellando la riga venuta fuori a causa della sua sorpresa, e poi parlò.
"Da sempre." rispose poi, non distogliendo gli occhi dal ragazzo davanti a sé.
Louis si lasciò andare ad un verso sorpreso ed ammaliato ed estese il suo sorriso, per poi annuire appena.
"Dovresti stare fermo." disse Zayn, fermandosi ad osservare il disegno.
"Oh. Scusa!" asserì il castano, immobilizzandosi improvvisamente, facendolo sorridere appena.
Zayn continuò il suo disegno ma venne interrotto ancora da Louis.
"Stai ridendo di me?" gli chiese, con una vocina stridula ed un tono per niente infastidito.
Si ritrovò a sorridere ancora, scosse il capo e tornò ad osservarlo.
"No." rispose semplicemente. "E dovresti parlare meno, così non finirò mai!" asserì.
Si sorprese di se stesso, era riuscito ad aprirsi con quel ragazzo quasi senza accorgersene, quelle che per molti erano soltanto parole per lui erano un vero e proprio nuovo universo; non era solito aprirsi con la gente e quel ragazzo era riuscito a metterlo a suo agio in pochissimi istanti. Come aveva fatto?
Louis si lasciò andare ad uno sbuffo per poi annuire e mettere su il broncio.
"Non parlo più." disse poi.
Zayn si ritrovò a scuotere la testa ancora una volta, non riuscendo a credere a quanto quel ragazzo fosse infantile, non trovandolo però fastidioso ma quasi piacevole e bizzarro al punto giusto.
"Puoi parlare ma aspetta che io finisca il disegno." ribatté osservandolo.
Lo vide sorridere e sorrise a sua volta per poi prestare nuovamente attenzione al suo disegno, fece scorrere la matita qualche altra volta e lo completò, poggiò la matita sull'erba e soffiò sul disegno per poi osservarlo soddisfatto. Era la copia del soggetto davanti a sé ed era perfetto.
"Hai finito?" domandò Louis, voltandosi verso di lui.
Il moro annuì e non ebbe il tempo di pronunciare parola che ritrovò accanto a sé il castano, con la spalla poggiata alla sua ed il viso sporto in avanti ad osservare quel disegno che lo ritraeva alla perfezione. Un intenso profumo inondò le sue narici e si ritrovò ad inspirarlo curioso, rimanendo ammaliato da quell'odore che non riusciva ad identificare.
"È bellissimo!" asserì Louis, entusiasta. "Mi hai reso più bello!"
"Il soggetto rimane lo stesso, non viene mai cambiato dall'artista." ribatté Zayn, sincero.
Lui non aveva assolutamente fatto nulla, si era soltanto limitato a ritrarre quella che era una bellezza naturale, se avesse solo provato a rendere perfetti alcuni dei difetti di quel ragazzo avrebbe probabilmente rovinato la sua bellezza naturale; Louis appariva interessante proprio perché non era perfetto.
"Mi stai dicendo che sono bello?" domandò il castano, gli occhi puntati sui suoi ed un sorriso divertito sul viso.
Il moro sobbalzò ancora e sentì le guance riscaldarsi nuovamente, distolse lo sguardo e lo posò sulle mani che si torturavano senza controllo, non era una persona timida eppure quel ragazzo lo rendeva vulnerabile.
Sentì il respiro dell'altro riscaldargli il collo e quello fu come un risveglio per lui, ritrovò il suo coraggio e si voltò verso il castano per poi posare i propri occhi sui suoi.
"Altrimenti non ti avrei ritratto." rispose.
Louis sgranò gli occhi e tentennò, spiazzato da quella risposta, poi sorrise.
"Questa non me l'aspettavo." asserì, arrossendo. "Grazie." continuò.
Zayn fece spallucce e tornò al suo blocco per poi staccare il disegno e porgerlo all'altro.
"Tieni. È tuo." disse poi, lasciandolo sulle sue gambe.
"Davvero?" domandò il castano, sorpreso ed entusiasta, rigirandosi quel disegno tra le mani.
"Sì." rispose il moro, sorridendo.
Quel ragazzo era stato un modello perfetto, lo era stato da lontano ma soprattutto da vicino, si era dimostrato paziente e divertente, gli aveva regalato qualche attimo di vita vera e gli aveva dato la possibilità di essere se stesso e di mostrare quella parte di sé che davvero in pochissimi conoscevano. Lo aveva notato sin da subito, per quel suo aspetto bizzarro e diverso, ma dopo averlo avuto vicino sentiva la voglia di conoscerlo meglio ma non avrebbe mai avuto il coraggio di farsi avanti...non per primo.
"Devo ripagarti." asserì Louis, alzandosi in piedi e pulendosi i pantaloni, posizionandosi davanti a lui.
Zayn scosse la testa e mise il blocco da disegno nello zaino per poi alzarsi.
"Non è necessario." disse poi.
Louis fece una smorfia e gli si avvicinò.
"Certo che lo è!"
Il moro lo vide estrarre un foglietto di carta da una tasca ed afferrare la matita che lui aveva lasciato cadere sull'erba, il castano si poggiò al tronco dell'albero e scrisse qualcosa per poi avvicinarsi a lui, afferrargli il braccio destro e poggiare la matita e quel foglietto sulla sua mano.
Quello era un numero di telefono.
Zayn rimase sconvolto, incredulo per aver appena ricevuto il numero di telefono di uno sconosciuto. Gli era capitato spesso ma di solito accadeva in discoteca, con gente ubriaca e vogliosa di sesso, oppure in alcuni pub, quando era abbigliato di tutto punto e faceva affidamento sul suo charme; non gli era mai capitato in un luogo così puro, mentre rivestiva i panni dell'artista di strada.
"Sei carino. Mi piaci!" disse Louis, con un sorriso. "Chiamami se ti va." continuò per poi voltargli le spalle.
Il moro rimase ad osservarlo allibito, con il cuore che batteva all'impazzata e gli occhi sgranati, ancora incredulo. Ma non sapeva che quello era solo l'inizio. Louis si voltò verso di lui, con l'espressione di chi aveva dimenticato qualcosa e si avvicinò nuovamente, con un sorriso splendente sul viso. Si avvicinò a lui e gli poggiò le mani sulle spalle per poi alzarsi in punta di piedi e poggiargli un bacio sulle labbra, Zayn sgranò gli occhi e si ritrovò a trattenere il respiro per poi abituarsi immediatamente alla consistenza di quelle labbra rosee e sottili, Louis gli passò le braccia attorno al collo e si spinse contro di lui, chiedendo accesso alla sua bocca ed ottenendolo. Nel momento in cui il bacio si approfondì il moro avvertì un brivido risalirgli lungo la schiena e si ritrovò a poggiare le proprie mani sui fianchi morbidi dell'altro, le loro lingue si saggiarono per un po', provando a conoscersi, per poi iniziare a muoversi con più sicurezza, danzando e muovendosi all'unisono, senza riuscire più a fermarsi.
Fu Zayn ad allontanarsi per primo, a corto di fiato, le labbra rosse e gli occhi confusi; Louis si leccò le labbra, rosse a loro volta, e gli sorrise per poi allontanare le braccia dal suo corpo e lasciargli un ultimo bacio sulle labbra.
"Questo era per il disegno." gli sussurrò. "Grazie." continuò per poi voltargli le spalle.
Zayn rimase ad osservarlo fino a quando non lo vide voltarsi e salutarlo un'ultima volta con la mano, mentre lui gli sorrideva flebilmente, ammaliato e sconvolto dalla sua figura, poi mise lo zaino in spalla e si incamminò verso l'uscita, con la mente completamente inondata dai pensieri ed un ebete sorriso sul viso. Quando aveva messo piede in quel parco credeva di uscire da lì con il disegno di un paesaggio interessante ed invece si era ritrovato con un disegno in meno ed un ragazzo in più con il quale uscire.
Forse sarebbe andato al parco più spesso, soprattutto se a pochi passi da lui vi sarebbe stato Louis. 



Note dell'autrice.

Hi guys!
Sono sempre io e, come avete potuto notare, questa è sempre una Zouis.
Non so perché io la stia pubblicando, mi ero ripromessa di non pubblicare più nulla che sono fosse la long che ho già pubblicato qui su EFP ma sono una persona incoerente quindi forse dovevo aspettarmelo. Questa OS era stata scritta mesi fa, sul mio iPad poi è andata persa (il mio iPad cancella le cose, sappiatelo), presa com'ero stanotte dagli Zouis Feels (il tour mi ucciderà a breve) ho deciso di provare a riscriverla ed è venuta fuori questa accozzaglia di parole.
Non so quanto senso possa avere, forse neanche ce l'ha. Abbiamo uno Zayn introverso e disegnatore che trova la sua "musa" in un Louis ignaro di tutto, quest'ultimo lo è per poco ed incuriosito da quegli occhi scuri su di sé gli si avvicina e lo fa totalmente, tra di loro nasce un feeling che prescinde dal fatto che non si conoscano affatto. 
Credo di non dover dire altro.
Spero vi sia piaciuta.
See you soon.
MG.
   
 
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