28/02/2013
3 recensioniReturn to the past.
- pronto? –
- a-aiutami.. –
- Alis? Che succede? –
- Per favore.. corri da me.. ho bisogno di te.. –
- Sto arrivando piccola, non piangere – disse prendendo di corsa la giacca e chiudendo la chiamata.
Era ormai il mese di dicembre. I primi fiocchi stavano iniziando a cadere e tutto sembrava così candido..
Tutte quelle decorazioni natalizie per la città mettevano buon umore, rallegrando grandi e piccini.
Tutti erano nelle proprie case, davanti ai camini, intenti a cantare canzoncine di Natale e a fare biscotti.
Tutti tranne Alis.
Aveva ancora il telefono appoggiato all’orecchio e ascoltava il fastidioso rumore proveniente da esso, come quando una persona chiude la chiamata.
Era lentamente scivolata lungo la parete affianco alla porta.
Gli occhi ben aperti, quasi spalancati.
Dopo esser arrivata a terra, si strinse le gambe al petto e.. non uscì nemmeno una lacrima.
Emetteva solo singhiozzi, forse dovuti allo spavento, ma il suo viso era asciutto.
Non riusciva a capire nemmeno lei come fosse possibile.
Aveva male in ogni parte del corpo, ma soprattutto aveva la testa pesante, piena di pensieri.. non aveva mai desiderato così tanto piangere, eppure non ci riusciva.
I battiti del cuore stavano tornando regolari, quando sentì bussare alla porta.
D’un tratto il rumore assordante della pioggia smise di esistere: Alis aveva iniziato ad aver di nuovo paura.
Dopo l’ennesimo bussare alla porta, una voce urlò da fuori.
- Alis! Aprimi, ti prego! Dimmi che stai bene! – fu come un lampo di luce per lei.
Si alzò di corsa, quasi inciampando, in direzione della porta.
Tutto ciò di cui aveva bisogno si trovava dall’altra parte di essa.
Una lacrima.
Una lacrima, finalmente.
Ma era una lacrima di gioia. Strano, dato ciò che era appena accaduto.
Alis rimase davanti alla sua figura, immobile, mentre lui con lo sguardo cercava di capire cosa avesse.
Avrebbe voluto trasmettergli tutte le sue emozioni e i suoi pensieri senza aprir bocca, perché sapeva che non ce l’avrebbe fatta a rivivere ciò che le era successo. Non ce l'avrebbe fatta a raccontargli tutto.
Sapeva che l’unico modo era quello di dimenticare.
Doveva solo provarci, come aveva fatto altre volte.
Vi starete chiedendo cosa accadde quella sera.. beh, per comprendere al meglio la situazione dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo, quando Alis..
DUE ANNI PRIMA
- questa è l’ultima volta che ti passo la roba senza esser pagato.. sappi che se la prossima volta non saldi il debito, avrai brutte sorprese –
- stai tranquillo Jackson, li avrò.. a quanto ammonta? –
- 15.000 .. hai tempo per ridarmeli fino a sabato a mezzanotte.. fai in fretta bambina, è già mercoledì – si avvicinò pronunciando l’ultima frase con molta malizia, per poi allontanarsi.
Rimasi nel vicolo per altri 5 minuti, per non destare sospetti, dopo di che mi strinsi nel mio maglione e mi allontanai a passo svelto verso il primo bar.
Entrai e chiesi se potevo usare il bagno, mi chiusi dentro e misi un po’ di polvere bianca sul lavello, spartendola con un bigliettino da visita che mi ero ritrovata in tasca.
Alis sapeva che quella roba le avrebbe fatto solo male, ma ormai era il suo unico rifugio da quella merda di vita in cui viveva.
Tirai su tutto d’un colpo la striscia e poi mi accasciai al muro, iniziando a sogghignare da sola, senza un motivo.
Solo in quelle occasioni riuscivo a ridere della situazione pietosa in cui mi trovavo.
Solo in quei momenti riuscivo a ridurre a 0 i livelli dei miei problemi.
Uscii dal bar e decisi di passare a prendere la mia Summer a scuola.
Vidi la ragazza uscire e corrermi incontro.
- Alis! Come stai? Che succede? Perché oggi non sei venuta a scuola? – sì, era un po' iperprotettiva.
- Tranquilla, tutto bene.. dovevo.. dovevo fare una visita.. un controllo, nulla di che – terminai con un sorriso
Falsa.
- ah ok, io già che mi preoccupavo! Senti, ti va di studiare insieme oggi? –
- perché no? Solo che non ho mangiato a pranzo.. non è che mi ospiteresti anche per mangiare? – chiesi grattandomi la testa
Bugiarda. Non avevo più un soldo e di chiederli a mio padre non ne avevo il coraggio.
- ma che domande fai? Certo che si! –
Detto questo le due amiche si diressero verso casa della ragazza.
- non fare complimenti, la credenza è piena di roba! – annunciò Summer lanciando lo zaino sul divano del salotto
Alis si guardò intorno in cucina, dopodichè afferrò un pacco di patatine e salì in camera della ragazza.
- Ali, non mi sento molto b.. – Summer non finì la frase che corse al bagno a vomitare
Alis non seppe che fare, ma poi le cadde l’occhio su un piccolo porta gioie, ben decorato devo dire.
Si avvicinò, guardandosi alle spalle per vedere se la sua amica tornasse.
Lo aprì e ne scoprì dei soldi.
Non poteva farlo. Non doveva. Non a Summer..
***
ZONO TORNATA OuO
allora, sì, questa storia l'avevo tolta.. perchè?
perchè non avevo più avuto tempo di continuarla, così mi son detta "finchè non trovo l'ispirazione, la tolgo"
poi mi è preso lo schizzo(?) ed ho inziato a buttare giù idee su idee e così l'ho quasi finita skfgag yeee
beh.. avete ragione, in questo capitolo non si dice molto (?) ma spiega un po' la situazione della protagonista.
avete capito, no? la ragazza sniffa.
SBEM! LA STORIA E' FINITA, POTETE TORNARE TUTTI A FISSARE LA TL DI TWITTER!
no lol scherzo, la storia è appena cominciata!!
chi sarà in grado di leggere i miei vanegi?
chi sarà in grado di capirli, soprattutto lol
ciuindi(?) potreste lasciare una recensione? almeno per farmi capire che la seguite uu
come sempre siete liberissime di contattarmi su Twitter (@zajnslaugh) per qualunque QUALUNQUE Q U A L U N Q U E cosa.
va bini, ci vediamo al prossimo capitolo? spero di sì C:
kiss xx